Il 12 Marzo 2001, si sono incontrati a Roma presso la Fisac Cgil Nazionale, i Segretari dei Coordinamenti Aziendali Fisac/Cgil delle Banche del Gruppo Creditizio Banca Popolare dell'Emilia Romagna.

Erano presenti le Segreterie Regionali e Territoriali di riferimento e la Segreteria Nazionale Fisac: la rapida crescita dimensionale ha portato la BPER ad una presenza geografica estesa su quasi tutto il territorio nazionale e quindi ogni livello della nostra Organizzazione deve essere coinvolto per affrontare compiutamente le complesse problematiche che la situazione propone.

La BPER ha avviato da parecchio tempo un’opera d'acquisizione di numerose altre realtà bancarie, alle quali ha lasciato un’autonomia locale più apparente che di fatto. Infatti, pur operando nelle prime fasi dell’acquisizione un’apprezzabile iniziativa di apertura di nuovi sportelli con conseguente salvaguardia dei livelli occupazionali, ha iniziato una strisciante operazione di accentramento di funzioni (formazione, paghe, "supervisione contrattuale") senza però fare mai intravedere una chiara strategia organizzativa.

Questa mancanza di chiarezza porta ad un’analisi preoccupante non solo per le prospettive delle banche controllate ma anche per la capogruppo stessa: la presenza, ad esempio, di diversi sistemi informatici in aziende che devono vendere gli stessi prodotti comporta disservizi, intoppi burocratici, difficoltà di controllo e di coordinamento e conseguenti diseconomie di scala.

Se in una prima fase il "vivi e lascia vivere" poteva anche essere condiviso ed accettato, ora il perseverare in questa politica gestionale fa correre il rischio alle lavoratrici ed ai lavoratori del gruppo, di tutto il gruppo, di vedersi prospettare come "obbligatori e inevitabili" fenomeni di scorporo di attività se non addirittura di appalto delle stesse: le esigenze del conto economico non aspettano e, in assenza di un ponderato progetto proiettato nel tempo, le soluzioni costruite in fretta possono diventare traumatiche.

Ricordiamo che il Contratto nazionale, con le norme sull’area contrattuale, e le regole fiscali dei gruppi bancari, permettono la razionalizzazione dei processi di espansione attraverso una gestione concordata con il Sindacato per evitare drammi occupazionali e di mobilità.

Abbiamo utilizzato l’esempio del sistema informatico come emblema di una situazione sicuramente più complessa, nella quale si può ipotizzare una difficoltà organizzativa nella direzione strategica del gruppo che può avere conseguenze pesanti sul futuro: il susseguirsi frenetico degli avvenimenti nel "mercato" delle banche dimostra come sia veloce, e a volte inaspettato, la trasformazione da cacciatore in preda.

Pertanto, in questa fase di forte cambiamento di tutto il settore bancario, è indispensabile che l’auspicato e auspicabile mantenimento dell’autonomia del Gruppo Bancario BPER, integrato anche da una incisiva cultura di gruppo, alla luce delle recenti acquisizioni, sia supportato da un chiaro e trasparente progetto di rafforzamento organizzativo e da precise iniziative per la formazione e qualificazione del personale.

In poche parole chiediamo un preciso Piano Industriale sul quale aprire il confronto sindacale.

Per queste ragioni la Fisac Cgil ha concordato con le altre sigle un incontro per analizzare la situazione, per rafforzare la coesione unitaria e per avviare un confronto con la controparte in cui verificare le prospettive concrete del Gruppo.

Al tempo stesso è indispensabile continuare e sviluppare il tavolo negoziale nelle singole aziende dove i processi di ristrutturazione sono stati avviati, mantenendo un collegamento tra le varie situazioni, come premessa del necessario confronto più ampio con la Direzione del Gruppo.