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ESATTORIALI

Comunicato
FABI - FIBA/CISL - FISAC/CGIL - UILCA/UIL
Segreterie aziendali di Pescara e Teramo
Montepaschi Serit SpA - Servizio Riscossione Tributi

Le OO.SS. aziendali delle Concessioni di Pescara e Teramo, dopo aver tenuto le assemblee dei lavoratori, ritengono di dover esprimere una valutazione complessiva sulla situazione venutasi a creare a seguito dei recessi effettuati dall'Azienda Montepaschi Serit SpA.
Volendo riassumere, sia pure sommariamente, le varie tappe che hanno visto coinvolte le due Concessioni in un "palleggio" tra Azienda e Ministero, possiamo iniziare col ricordare che non più di una anno fa, da una delibera del CdA, scaturiva un'impostazione aziendale tendente a far confluire la Concessione di Pescara (Teramo già commissariata MPS Serit) nella società di riscossione Gerit SpA, con la motivazione "perchè economicamente più vantaggiosa". A tale delibera seguiva, poi, un cambiamento di rotta, con la creazione di Italriscossioni SpA e l'individuazione in essa della società che avrebbe dovuto gestire la Concessione di Pescara.
In entrambe le ipotesi le società non avevano capitale sociale 100% MPS, secondo precise indicazioni del Ministero, e da qui un ulteriore aggiustamento del tiro facendo assumere, in breve tempo, dalla Banca, il totale controllo societario di Italriscossioni.
Non rimaneva, quindi, al Monte che perseguire la cessione di ramo d'azienda per tutte le Concessioni del Gruppo.
Ottima strategia, diremmo, se non fosse accaduto che qualcuno, nel frattempo, essendosi accorto che trasferire la MPS Serit SpA nella holding del Gruppo, avrebbe portato con sè, non solo la Concessione di Pescara, ma anche la gestione commissariale di Teramo e le Concessioni siciliane, avesse ripensato l'intera strategia.
E qui la geniale idea del "recesso strumentale":
- per la Concessione di Pescara, al fine di farla entrare in Italriscossioni dopo averla richiesta in commissariamento;
- strumentale per la Concessione di Teramo, al fine di sbarazzarsene definitivamente;
- strumentale per le Concessioni della Sicilia, al fine di separarle una volta per tutte dalle Concessioni continentali del Gruppo.
Questi ripetuti cambiamenti di strategia da parte dei più alti livelli del management bancario, questi ripetuti e continui cambiamenti di rotta, hanno convinto le scriventi segreterie che non possono essere altro che il frutto di un continuo e serrato confronto tra l'Azienda ed il Ministero ed i nostri stessi interlocutori, a livello aziendale e ministeriale, hanno rafforzato in noi questa convinzione.
La telenovela si conclude con la nomina di un Commissario Straordinario da perte del Ministero, di un soggetto privato per la Concessione di Pescara, mentre per Teramo si attende il pronunciamento del Consiglio di Stato sull'eccezione, sollevata da un membro della Commissione Consultiva, sulla legittimità  di un recesso presentato da un Commissario nominato d'imperio dal Ministero.
Non è possibile che alti dirigenti aziendali e non, abbiano messo impunemente in atto strategie risultate completamente perdenti e che questi personaggio, dopo aver perseguito continui e ripetuti aggiustamenti, non abbiano infine valutato che l'Italriscossioni, società che ha richiesto l'assegnazione della Concessione di Pescara e che sarebbe stata anche la società che avrebbe commissariato Teramo, per volere del Ministero, alla data della richiesta, non avesse titolo per effettuare la richiesta stessa.
E' di difficile comprensione come la Italriscossioni, ritenuta non idonea per diventare Commissario Straordinario a Pescara, diventa, nello stesso tempo, idonea per diventare Concessionaria per le province di Roma, Grosseto, Latina, Siena e Livorno.
La vera strumentalità, ci pare, consiste nell'aver dato l'autorizzazione alla Italriscossione solo il 23 marzo 2001, cioè, solo una settimana prima della scadenza ultima per il possesso dei requisiti necessari ad un affidamento Commissariale; nonchè, sostenere che si tratti di Concessioni vacanti (vedi art.2 DLgs 112) e non applicare, volutamente, la "par condicio" nell'istituto della prorogatio, riservando i benefici solo per il Ministero e non anche per il possesso dei requisiti.
I lavoratori di Pescara e Teramo sono seriamente preoccupati sul percorso indicato dal Ministero che non assicura la continuità operativa aziendale per quanto attiene a: tecnologie, software, strutture e servizi centralizzati, relazioni e contratti con gli enti, continuità nelle procedure e rapporti con la contribuenza; per l'inevitabilità di una mobilità aziendale selvaggia e per una caduta dei livelli occupazionali nel settore con la chiusura, già annunciata, di tutti gli sportelli periferici, oltrechè per l'inevitabile confusione sui trattamenti economici maturati ad oggi, compresi gli aspetti a latere: prestiti, mutui, polizze sanitarie, etc, che se interrotti bruscamente, come paventato, procurerebbe danni familiari indicibili.
Tutto questo, tenuto conto del fatto che il Ministero ha annunciato in tempi brevissimi l'emanazione del bando di Gara Europea per l'assegnazione definitiva delle Concessioni nominate, riteniamo poteva essere evitato:
- da parte del Ministero perchè, avendo disatteso i tempi canonici previsti dal DLgs112, avrebbe potuto, nel frattempo, effettuare la Gara Europea per l'assegnazione delle Concessioni di Pescara e Teramo. E non solo, in quanto, ulteriori proroghe di commissariamento delle Concessioni di Chieti, Napoli, etc. sarebbero difficilmente spiegabili alle autorità competenti;
- da parte della MPS, dal momento che il suo CdA aveva deciso di perseguire l'obiettivo del mantenimento della Concessione di Pescara, l'ha perduta per la insufficiente valutazione, non scusabile, da parte di chi aveva la responsabilità dell'operazione.

9 maggio 2001

Le OO.SS. aziendali di Pescara e Teramo

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