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VERTICE IN PREFETTURA SULL’EMERGENZA RAPINE A PESCARA:
"OCCASIONI PERDUTE"

Apprendiamo dagli organi di informazione che si è tenuto un vertice sull’ordine pubblico a Pescara, con la convocazione, tra gli altri, dei rappresentanti degli Istituti di Credito per un confronto sull’emergenza rapine in città (sette assalti nell’ultimo mese).
La nostra organizzazione aveva nei giorni scorsi sollecitato un incontro sul problema, sia attraverso propri comunicati, sia in una recente trasmissione televisiva, nella quale si erano anche approfonditi aspetti e particolari tecnici con un proficuo confronto col Capo della Squadra Mobile dott. De Simone.
Da questi interventi chiunque ha potuto evincere il ruolo fortissimo, di stimolo e presidio della sicurezza negli sportelli bancari, che i Sindacati hanno svolto, se non altro quali portatori della forte testimonianza di quei lavoratori che si trovano nella condizione di andare a lavorare chiedendosi: oggi tocca a me?
Ci rincresce che tale ruolo non sia stato considerato dal Prefetto; ma proprio per questo ci sembra che l’incontro svolto sia stata una occasione perduta: l'asserzione secondo cui entro quindici giorni tutte le aziende di credito nel territorio possano dotarsi di strumenti moderni ed efficienti ci lascia perplessi. È evidente che la non conoscenza dei sistemi e degli atteggiamenti delle Banche riguardo al problema in questione può portare a conclusioni che, secondo noi, sono perlomeno azzardate. Del resto, due settimane passeranno presto e ci si potrà rendere allora conto di quanta distanza ci sia tra il dire e il fare.

Teniamo, in ogni modo, a precisare quanto segue:

  • Le nostre richieste di standard minimi di sicurezza sono state sempre accuratamente eluse dalle aziende con atteggiamenti dilatori e inconcludenti.

  • Evidenziamo che allo stato attuale è assolutamente impossibile il controllo, da parte della pubblica autorità, dei sistemi di sicurezza interni a ciascun istituto.

  • Come organizzazioni sindacali abbiamo più volte denunciato l’insensibilità con cui proprio la dirigenza bancaria affronta la sicurezza nelle filiali. Le aziende si preoccupano soprattutto di "limitare il bottino", piuttosto che "controllare gli accessi". E’ un approccio utilitaristico, dettato dai maggiori costi di impianti e sistemi che potrebbero salvaguardare l’incolumità dei dipendenti e dei clienti. Si punta soprattutto a disporre "massimali di sportello", ossia limiti massimi di disponibilità di contante (in alcuni casi appena 4.000 euro), salvo poi rendere impossibile, per esigenze commerciali e soprattutto nelle filiali di piccole dimensioni, l’osservanza di tali limiti e la diligente custodia dei valori nelle casseforti "temporizzate";

  • Si eludono con faciloneria, sempre per malintese esigenze commerciali, le regole sugli orari di sportello e sugli accessi in filiale, esponendo dipendenti e clienti ad agguati forieri di ricchi bottini per i malviventi, soprattutto in orari prossimi alla chiusura degli sportelli;

  • Gli apprestamenti di controllo agli accessi (video registrazioni, metal-detector etc.) sono spesso obsoleti e/o malfunzionanti. Non ci risultano impiantati sensori biometrici, mentre la vigilanza da parte di guardie giurate è in pratica scomparsa sia come piantonamento sia come ronda o pattugliamento motorizzato.

  • Negli ultimi anni siamo stati protagonisti in una serie infinita di interventi presso le aziende per innalzare i livelli di sicurezza nei nostri luoghi di lavoro. In alcuni Istituti, a livello nazionale, sono costituite apposite commissioni tecniche miste aziende-sindacati per la sicurezza, che possano elaborare delle valutazioni del rischio rapina basate su criteri oggettivi e "soggettivi" di classificazione del pericolo per ogni filiale o punto operativo.

La nostra esperienza e collaborazione sono a disposizione della città, delle aziende e, se lo vorrà, del Prefetto, per dare una risposta immediata, certa e funzionale alla domanda di sicurezza dei cittadini e dei lavoratori nella consapevolezza di avere nel sindacato l'unico strumento di controllo possibile, idoneo a garantire il rispetto delle direttive sulla sicurezza in assenza di strumenti legislativi.


La Segreteria Regionale e Provinciale

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