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Baratta prosegue: "E' per questo che noi vogliamo anche onorare i
padri dei sindacalismo e della resistenza che credettero e
credono nella democrazia, nella libertà e nei diritti
dell'uomo e dei popoli. Nel segno di quella che fu la scelta
di civiltà assunta dagli Stati più importanti del mondo sulle
macerie della seconda guerra mondiale: sviluppare relazioni
amichevoli tra tutte le nazioni fondate sul rispetto dei
principio della uguaglianza dei diritti e dell'autodecisione dei popoli.
Noi siamo fermi a questi valori." ostanzialmente, secondo G. Baratta è solo la tutela
effettiva di tutti i diritti etnici e religiosi il nostro
parametro di riferimento, la comunità internazionale però deve
assicurarsi che la vita e i diritti fondamentali di centinaia
di migliaia di bambini, donne, anziani e uomini non vengano
più calpestate. "Mentre nel mondo tanti sono i disagi e le
incertezze, l'Italia si appresta a rinnovare il suo
Parlamento. Noi vogliamo ricordare che la nostra è una società
dove i corpi intermedi, anche noi, sono stati la risorsa
primaria per uscire da una crisi di valori oltre che
economica. E' il sindacato che sì fa politica e sceglie
di responsabilizzarsi rivendicando
un ruolo riformista nella società." Rispetto alla decisione che ci vedrà
tutti coinvolti nel rinnovo del Parlamento, Baratta sottolinea
che il ruolo di supplenza che le parti sociali, il
sindacalismo confederale CGIL-CISL UIL hanno svolto negli
ultimi dieci anni nella società e che sono stati fondamentali
per l'economia italiana, ci guideranno nella scelta. Tra i
lavoratori, continua Baratta, il sindacalismo confederale ha
sempre scelto l'autonomia dalle vicende politiche. Questo per
dare più forza alla sua azione e per testimoniare come
l'azione sociale, di cui il sindacato è sempre stato
portatore, era più efficace al riparo da divisioni politiche.
Il Sindacato, assicura il Segretario Generale della
Fisascat, continuerà a svolgere il suo compito con
serietà e responsabilità. "Guai però a toccare i diritti che il lavoro e i
lavoratori hanno conquistato in 50 anni dì lotte democratiche.
I Contratti collettivi - veri strumenti di solidarietà - e i
diritti dei lavoratori non si toccano, così come non si può
mettere in discussione la rappresentanza sociale che i
lavoratori hanno attraverso i sindacati." Un altro argomento di grande rilievo
che viene affrontato da Baratta è quello relativo ai problemi
interpretativi della flessibilità del lavoro: "Anche sulla flessibilità
rivendicata dalle aziende è necessario fare chiarezza: se ha
funzione di stabilizzazione occupazionale è interessante,
diventa invece sconveniente e imbarazzante quando crea
incertezza sul lavoro e sulla qualità della vita. La
flessibilità deve essere sempre contrattata, deve creare
vantaggi all'intero sistema produttivo e restituire i vantaggi
generati al capitale e ai lavoratori." La manifestazione volge al termine,
il sole è quello estivo, i sorrisi sui volti della gente sono
schietti, complici, solidali. ualcuno guarda
la bandiera che porta con orgoglio, qualcun altro si commuove,
sono quelli che "ne hanno viste tante" mi dice un delegato
sindacale che mi è vicino. "Per progettare il futuro, si dice
che bisogna prima averlo sognato, desiderato. Noi ci siamo da
tempo applicati a questa suggestione, vogliamo realizzarlo
questo sogno. Il sogno di una società che accorci le
differenze e migliori la qualità di una vita difficile,
complessa, dura, spesso poco solidale, ma che vale sempre la
pena di essere vissuta." Anche questa giornata volge al
termine, l'aperitivo è d'obbligo. Ci sono cose che non
cambiano mai, per fortuna!
T.M.
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