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tronica. Quasi la metà degli alberghi ricorre ad
iniziative promozionali pubblicitarie. Se però ancora solo un
terzo delle aziende medio/piccole partecipano ad organismi
associativi la cosa non va bene. alvolta piccolo
è bello ma spesso piccolissimo è brutto. I ritardi
dimensionali - cioè il fatto che le imprese medio-grandi sono
tuttora poche - denuncia che la cultura d'impresa non agevola
la cooperazione interaziendale. E se circa l'80% del
turismo è dato tuttora dalle sole vacanze, vuol dire che il
turismo d'affari e congressuale è sottovalutato. Ignorando che
sono quelle le forme ideali di turismo per produrre più
reddito e più lavoro. Naturalmente l'ipotesi di superare
queste debolezze reclama sia interventi pubblici sia
investimenti privati. Ma ad oggi la maggiore quota di
mercato del turismo è allocato al Nord. Il Mezzogiorno,
incredibile ma vero, resta indietro. Gli imprenditori che si
misurano sui mercati del turismo, del tempo libero e delle
vacanze, manifestano, tuttavia, previsioni ottimistiche. A
condizione che le politiche pubbliche favoriscano le attività
del tempo libero, del turismo e dell'indotto. Ma allora
occorre programmare investimenti. L'esperienza imprenditoriale
e professionale del settore è sicuramente una risorsa
"produttiva" e di "servizio" . Fatta di capitale umano e
capitale intellettuale. Ma per stimolarle occorre
sviluppare iniziative di politica economica mirate. E
relazioni di concertazione tra i soggetti pubblici, economici
e sociali interessati. nzitutto per
favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta. Sapendo che si
tratta di un settore particolarmente "labour intensive". E che
può continuare a puntare tuttora sul turismo in |
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