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Mal comune mezzo gaudio:

Interventi fai da te sul motore

Non notate che nel tempo si sta creando un distacco sempre maggiore fra chi usa le macchine e chi può mettere le mani?

Per conseguire la patente auto, una volta occorreva conoscere il funzionamento del motore. Oggi il discorso è evidentemente obsoleto.

Con la complicazione delle macchine che cresce, con la tendenza dei produttori (e degli "abilitati") a scoraggiare gli interventi dei non abilitati, anche la stessa possibilità di farci da soli semplici operazioni di manutenzione ci viene, man mano, negata. Vari sono i motivi, alcuni nobili (altri meno), alcuni inevitabili (altri voluti) per cui le cose vanno così, ma è un dato di fatto: mettere le mani su un motore è ormai sconsigliabile. La sempre (?) maggiore affidabilità dei componenti e la manutenzione programmata, effettuata da specialisti con tanto di aggiornamento continuo presso la Casa madre, ci garantisce di solito una vita tranquilla, anche se un po' costosa e simile al gioco del Monopoli (sono scadute le 100 ore di moto, portare il motore all'officina specializzata per l'esecuzione del tagliando ed attendere un giro).

A causa della mia innata pigrizia e, perché no, di un certo riconoscimento delle ragioni della specializzazione, non mi posso nettamente definire un amante degli interventi fai da te sul motore. Devo però ammettere che sento - e che ho anche sperimentato di persona - la soddisfazione che si prova a riparare e curare le proprie cose e mi dispiace per tutti quelli più appassionati, costanti ed esperti di me. Si potranno consolare riversando la loro passione su meccaniche "d'epoca". Non me la sento di criticare, più di tanto, le cose come vanno, non vi sono chance di tornare indietro e poi non voglio fare come mio nonno, che affermava che non avrebbe mai viaggiato su un'auto che non avesse due ruote di scorta e la manovella s'emergenza!

Come utente, dove invece non transigo è sulla necessità di avere almeno l'agio di controllare che i lavori di intervento e manutenzione sono stati effettuati e a regola d'arte e, cosa più difficile ma essenziale, sulla possibilità di intervenire in caso di emergenza, almeno per tornare.

Posso capire che, sulle strade, cellulare, carro attrezzi e vettura sostitutiva riducano qualunque avaria solo ad una perdita di tempo (e di denaro), ma in acqua ragionare così non è ammissibile!

Devo anche dire che la mia esperienza è stata, almeno finora e facendo i dovuti scongiuri, sempre positiva. Bene o male, definitivamente o temporaneamente, sono sempre riuscito a cavarmela. E sì che partivo sfavorito: motori spesso non di primo pelo, scarsa esperienza negli interventi sul motore, capacità manuali non fra le migliori, pazienza poca, contesto operativo e psicologico abbastanza critico. Già, perché è ben raro che le avarie si manifestino in condizioni comode e tranquille: sole cocente, vento, mare mosso, etc., sempre condizioni nelle quali solo cambiare le candele diventa un'impresa.

Devo ulteriori spiegazioni, altrimenti è giusto pensare che o sono uno sfacciato fortunato o un altrettanto sfacciato mentitore. Innanzi tutto: ero fornito degli attrezzi e dei ricambi essenziali, si trattava di motori "classici" e, dei quali, nelle famose lunghe sere invernali mi ero letto i manuali tecnici. Poi (e qui la fortuna c'entra, almeno in parte), si trattava di problemi che non richiedevano smontaggi e rimontaggi che si potevano fare solo in officina. Di qui le mie preoccupazioni sui fuoribordo della nuova generazione (Fuoribordo: le mie indecisioni). Mi resta comunque una speranza: davanti alla centralina elettronica rotta, c'è ben poco da fare se non sostituirla, basta avere la centralina di scorta (ed un fabbricante intelligente che rende l'operazione possibile intuitivamente e facilmente).

Veniamo al pratico: come diventare meccanico improvvisato per riuscire a salvare la vacanza , o per non farsi spellare dalle officine ferragostane aperte per ferie? La prima cosa è la conoscenza. Del motore e dei suoi punti deboli. Di qui: pezzi di ricambio ed attrezzi.

Fausto, impagabile (ed impagato) collaboratore del sito, mi ha proposto di aprire uno spazio "mal comune mezzo gaudio", dove portare le proprie esperienze relative a noie meccaniche, alla loro sintomatologia, al modo trovato per superare l'emergenza, oppure alla soluzione definitiva, a quali costi, con quali competenze di meccanici piu o meno qualificati, etc. etc..

Fausto

Arrivare a creare un data base del genere è un'idea talmente interessante ed utile che non potevo rifiutare. Ho solo espresso, pessimisticamente, i miei dubbi sul fatto che saremmo stati davvero sommersi dalla moltitudine di gommonauti sfigati, ansiosi di raccontare le loro disavventure meccaniche brillantemente risolte!

Fausto mi ha bruciato, inviandomi, per vincere l'attrito di primo distacco, tre esempi di una completezza e di un interesse che lascio a tutti il piacere di giudicare e, magari, di emulare.

Dato che son rose, la mia componente ottimistica mi suggerisce che ben presto avremo un gran bel giardino! Cerchiamo giardinieri. Le schede di Fausto dovrebbero vincere l'attrito di primo distacco della moltitudine di gommonauti, che in effetti esiste, dato che penso siamo molto pochi quelli che non abbiano passato almeno un giorno delle loro ferie gommonautiche a snocciolare santi...

Tra l'altro, Fausto ha anche "formattato" le informazioni in modo esemplare. La merita pure lui la rivincita dell'ingegnere!