Pregi e difetti dei propri gommoni

Eurovinil 390 Inshore, Mercury 20 - Johnson 15

Rilevatore:	Gabriele
Gommone: Eurovinil 390 Inshore	Costava poco, era spazioso, faceva la sua figura. Considerato soprattutto il prezzo, la metà dei pari misura, era un'ottima opzione per portare 5 persone abbastanza comodamente. E l'idea si è rivelata esatta: il mezzo ci ha dato buone soddisfazioni in mari e percorsi anche piuttosto impegnativi come quelli della Sardegna nord-orientale. Certo, non si possono tacere i motivi che non consentono un confronto ad armi pari con i gommoni di pari lunghezza: dotazione di accessori minima, praticamente nessuna possibilità di incollare bottacci, maniglie e di fare riparazioni definitive in proprio (questo l'inconveniente fondamentale del tessuto in plastomeri, aggravato dalla dotazione di partenza, molto economica), qualità del "legno" del pagliolo scadentina (rifatto con vero compensato marino - con poca spesa - dopo un paio d'anni), etc.. Comunque si è comportato bene, poco sensibile al carico (molto di più al vento), filando bene sia col 20 CV (un po' troppo potente) che col 15. Per dimensioni e peso, rappresenta forse il limite del gommone classico (a chiglia pneumatica) smontabile se si vuole trasportarlo smontato, montarlo e rismontarlo sul posto per poche ore di navigazione. NB il gommone, ormai ventenne, esiste ancora.
Motori: Mercury 20 - Johnson 15	Sui motori di per sè c'è poco da dire: dei classici che hanno caratterizzato la nautica minore degli ultimi 30 anni senza subire modifiche importanti. Due sole note: il Mercury aveva qualche problemino di avviamento a motore semicaldo, diciamo dopo una sosta di un'ora, quando non si sa se usare lo starter o no (in pratica, si correva il rischio di ingolfarlo), il Johnson (modello con interruttore di massa sulla calandra) ci ha fatto impazzire quando si è formato un ponte salino che ogni tanto metteva il motore a massa (nei modelli successivi l'interruttore è stato portato sulla barra).