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Pregi e difetti dei propri gommoni

Motomar Floating 430 Executive, Mercury 20 e 25 America, carrello Plini e Gigliotti

Rilevatore: Gabriele
Gommone: Motomar Floating Executive 430 Acquistato in versione "open" per guida alla barra, era dotato solo di un gavoncino a prua per l'ancora (senza scarico). Dopo un paio d'anni, non soddisfatto degli accessori disponibili e soprattutto volendo ottenere un grande prendisole, grazie all'aiuto di un amico esperto falegname, lo abbiamo dotato di una piccola consolle (unica strumentazione una bussola di rotta), di un sedile di guida sul gavone di poppa, dotato di ampie aperture e contenente un serbatoio inox di 70, di un gavone stagno e di di un "castelletto" anteriore con coperchio che copriva anche il gavoncino ancora. Una tavola appoggiata al gavone stagno ed al castelletto di prua ci consentiva di avere un prendisole di quasi 1,70. La stessa tavola poteva fungere da schienale per il sedile di guida, dando altri due posti fronte marcia per passeggeri seduti sul gavone stagno. Un bel lavoro in compensato marino ricoperto di resina e completato da cuscini fatti su misura. Alla fine il gommone era in grado di trasportare sedute quattro persone comodamente, sei un po' meno (due dovevano stare a prua rivolti verso poppa) ed avevamo spazio sufficiente per dotazioni, etc.. Anche se lo abbiamo curato sempre molto, il giudizio sui materiali (vetroresina, tessuto gommato) non può che essere entusiastico. Dopo sei anni di intenso uso (prevalentente estivo) sembrava ancora nuovo! In acqua si è sempre comportato molto onestamente, non risentendo troppo dell'appesantimento causate dalle sovrastrutture. Autosvuotante dinamico (in planata, bastava togliere uno dei tappi posti all base dello specchio di poppa per svuotarlo completamente); nella zona di poppa il piano di calpestio era piano, mentre nella zona di prua era poco praticabile, seguendo la V di carena. Come in tutti i gommoni che montano motori a piede corto, non erano possibili retromarce veloci.
Veloce, forse la V di poppa era un po' troppo aperta e batteva un po' con mare, ma, considerate le dimensioni, secondo me era un ottimo compromesso.
Motore: Mercury 20 e America 25 CV 400 cc Nei primi due anni d'uso, il motore è stato un Mercury 20, praticamente identico al 25, con la sola differenza del carburatore. Entrambi i motori sono molto semplici, brillanti nella loro leggerezza ed onesti. Ad avvaimneto a strappo, non mi hanno mai dato problemi, salvo un difficoltà di avviamento a moore "tiepido", condizione nella quale non partivano senza starter ma con lo starter si correva il rischio di ingolfarli. Una pulita alle candele. Lo sforzo all'avviamento era contenuto e (quando non c'era il problema suaccennato) anche Flora li avviava con una certa facilità. Entrambi i motori si piazzavano sullo specchio di poppa con la piastra anticavitazione un paio di centimetri più in basso della linea di carena; forse così perdevamo qualcosa in velocità ma mai abbiamo riscontrato fenomeni di ventilazione dell'elica. Il consumo è sempre stato abbastanza contenuto e col serbatoio da 70 litri avevamo un'autonomia invidiabile.
Motori ancora in produzione praticamente immutati, a testimonianza di una notevole validità ed affidabilità.
Carrello: Plini e Gigliotti, portata da 350 Kg Carrello economico in tubi quadri in acciaio zincato. Unica concessione: gomme ad alta velocitò a sezione più larga. Forse leggermente troppo lungo per il gommone. La qualità non mi è sembrata eccelsa, pur sottoposto a cure meticolose come il carrello ed il motore, ha presto mostrato segni di ruggine. Impianto elettrico nella media (cioè scadente). Comunque, tutto sommato....