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Pikefishing con il vivo
Basta un poco di esperienza sul campo per rendersi conto
che il vivo è sicuramente l'esca principe per la cattura dei predatori siano
essi siluri, sandre, lucci e persici, ma anche trote per le quali il
pesciolino vivo risulta essere devastante e per questo proibito nei fiumi.
Mentre nella pesca delle sandre e dei siluri siamo soliti
affrontare la tecnica in maniera il più semplice possibile con montature
classiche a bandiera per la pesca a fondo e montatura dritta con il
galleggiante, nell'affrontare il più aggressivo luccio, essendo necessario
il cavetto d'acciaio, utilizziamo montature più complicate e affidabili
soprattutto in termini di resistenza ai grovigli causati da un'esca viva
montata su terminale rigido.
Lo standard è quello della montatura a bandiera sia per la
pesca di fondo che con il galleggiante, ma la particolarità sta nell'uso di
accessori che riescano a tenere lontano l'esca dalla deriva del piombo e
dalla lenza madre. Utilizziamo a tale scopo degli accessori in acciaio che
formano una derivazione a L rispetto alla lenza madre e alla quale applicare
il finale in morbido cavetto d'acciaio. Con questo accorgimento il
pesciolino, a causa della rigidità della montatura, non riuscirà ad
avvicinarsi alla lenza madre e non causerà grovigli inestricabili.
Se questa montatura sembra essere l'ideale per la pesca a
fondo, dà il massimo dei vantaggi con la pesca con galleggiante dove il
galleggiante, nella pesca a mezz'acqua, è sempre in linea con il piombo a
bandiera e quindi è maggiore il rischio dei grovigli rispetto alla pesca a
fondo. Con questa montatura, però, si ha il vantaggio di non preoccuparsi
della profondità dell'acqua alla quale si sta pescando, classico problema di
chi, pescando in superficie, si vede spostarsi il galleggiante con il vento
fino a riva rendendo vana l'efficacia del tutto poichè l'esca striscia sul
fondo e magari si nasconde; in questa situazione infatti è il piombo della
montatura a bandiera a toccare il fondo lasciando l'esca sempre staccata e
fermando lo spostamento di tutta la montatura in quel punto senza
costringerci a continui rilanci dell'esca.
....foto....
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Se è vero che questa tecnica è sicuramente la più redditizia, è anche vero
però che non contiene in sè quei vantaggi che ha insiti in se la pesca a
spinning, ovvero la pesca a "caccia" del predatore. Si tratta infatti, per
la maggior parte dei casi, di impostare la sessione su una postazione
ed attendere il passaggio del pesce. Ecco allora che applicare la tecnica di
pesca con il vivo pescando dalla barca può risultare addirittura devastante.
La tecnica è quella itinerante con il vivo: cercare con la barca il posto
che secondo noi è più produttivo, ancorarsi, lanciare cercando di occupare
tutti gli spot disponibili ed attendere per non più di 30 minuti cercando di
applicare, visto il poco tempo di permanenza, solo quegli accorgimenti che
abbiamo selezionato essere i più efficaci. Ci si sposta molto frequentemente
per cercare di coprire la più ampia zona di lago possibile affidandosi alla
regola che ci insegna la pesca a spinning che dice che se il predatore si
trova in quella zona, allora attaccherà l'esca al primo lancio. |