krematorium
 
 
 

Last update

26/10/2002


 

News


TEATRO AMATORIALE: INTERVISTA

OLTRE IL CONFINE
"Che ci vedano tanto amore, l'unica arma contro il male"

Abbiamo chiesto ai protagonisti di descrivere in poche parole come vivono questa esperienza. Ne è venuta fuori una intervista. Ecco le loro risposte.

PAOLO

Come ti è venuto in mente di creare "Oltre il Confine" ?
Amo il cinema e guardando il film ho notato dei ritmi teatrali, da li, in coincidenza con l'esigenza delle Pubbliche bugie di trovare un testo da interpretare, è nato lo spettacolo.

Cosa ti è riuscito con più difficoltà?
In realtà non so se si può parlare di difficoltà.
Mi spiego.
È stato tutto particolarmente difficile.
Il testo che non c'era (abbiamo registrato i dialoghi del film su musicassetta e poi li abbiamo trascritti su carta per adattarli al testo teatrale). Nel film ci sono centinaia d'interpreti e noi eravamo in sette. Ci sono treni che partono, treni che arrivano e in teatro "non c'e lo spazio per farli entrare".
Abbiamo dovuto superare queste e tante altre difficoltà ma è stato bellissimo trovare le varie soluzioni e passare le notti a pensare come dare un senso ai dialoghi e alle storie interpretate da soli sette attori.
Sono difficoltà che ho vissuto in modo bellissimo.

Cosa speri che il pubblico veda guardando lo spettacolo?
È uno spettacolo che resterà con me per tutta la vita. Mi è venuto dal cuore e grazie agli amici delle Pubbliche bugie si è concretizzato in modo splendido.
La mia speranza è che il pubblico non ci veda solo l'olocausto ma che ci trovi anche tanto amore, l'unica vera e grande arma contro il male.


MICHELA


Quale è la cosa che più ritieni importante nella tua parte?
La presenza silenziosa e costante di Sura durante tutta la storia. E' un personaggio che parla poco, ma interagisce comunque con tutti. Forse è l'occhio che guarda oltre l'affannarsi degli altri, che immagina l'epilogo della storia, ma cerca di agire e di far agire le persone che ha intorno come se ciò non fosse possibile.

In cosa ti senti 'cambiata' da quando hai iniziato?
Sono cambiate molte cose in me, sia a livello personale, che a livello di "coscienza storica". Ho approfondito molto il tema, che pur mi aveva sempre colpita molto, della Shoà. Penso che abbia un valore che va al di là dei fatti storici e che non deve assolutamente essere dimenticato, proprio in ragione dell'allontanarsi dal tempo in cui ciò è accaduto.
A livello personale, mi ha dato una spinta fortissima a riscoprire in me dei lati positivi che si erano un po' appannati, per vari motivi. Senza dilungarmi oltre, posso dire che "vivere nello schtetel" mi ha riaperto il cuore!


IGOR


Quale è il punto dello spettacolo che più ti emoziona?
E' difficile dire quale sia il momento più emozionante dello spettacolo per me...
Troppe emozioni, alcune interiori, la tensione e il significato del monologo di Mordechai..., altre collettive, la discesa verso il treno, la gioia per il pericolo scampato..., altre del pubblico che avvertiamo a volte rapito da Schlomo e dalle diverse situazioni tragicomiche che si susseguono...
In definitiva credo però che il momento che mi fa sentire più vivo sia la scena del treno che parte… Un insieme di persone che con le loro individualità creano un unico vivo e forte convoglio, la musica con Schlomo in piedi sui vagoni...
La speranza di salvare la propria vita, ma prima ancora la propria libertà... La parafrasi della nostra vita, prima soli e poi con chi ci circonda con l'entusiasmo che deriva dalla speranza in un futuro migliore…
Ecco alcune delle emozioni "del treno" che spero che passino anche a chi ci vede e ha voglia di ridere, gioire e soffrire con noi, ma soprattutto di pensare.


FRANCESCA


Come vedi questo spettacolo nella realtà che vivi quotidianamente? Ti sembra lontano o vicino alla tua vita quotidiana?
Vicinissimo.
E' stato infatti il nostro intento riuscire a creare uno spettacolo che uscisse dalla cornice dell'epoca in cui l'abbiamo collocato per arrivare a superare il tempo e andare oltre il confine che quest'ultimo ci pone, per renderlo universale ed eterno.
Le domande che vengono proposte e le risposte che cerchiamo di suggerire sono quelle che ognuno di noi si pone non come uomo del 2000, ma in quanto essere umano.

 

 


Home
Indice 1
Indice 2
 
 
 
 
 
 Vai al sito uffficiale delle "PUBBLICHE BUGIE"
 

Home | Indice1 | Indice2 | Copyright | Scrivi |


Copyright © 2000-2002 Fausto Mariani. Tutti i diritti riservati.