Nel 1814  l'apparizione di figurini di moda italiana coincide con la difficoltà di procurarsene di francesi, visto il trambusto della caduta di Napoleone. Viene  progettata di una moda tutta italiana, per mostrare le differenze di tipo fisico, di gusto e di tradizioni delle nostre donne da quelle francesi.Ma già con la donna primitiva compare la prima forma di reggiseno,anche se era composto da strisce di tessuto.

Anche i greci utilizzavano un tipo di "nascondipetto". Ogni civiltà ha avuto una tipologia di biancheria differente fino ad arrivare alla fine del XIX secolo.

Infatti la novità "fin de siecle" è la biancheria di colore. Il rosa, il celeste e il paglierino, con pizzi in greggio, e persino il nero, che per contrasto da' spicco al candore della pelle, si aggiungono al bianco fino allora di prammatica per l'intimo. Ora il busto,- con stecche arcuate a ventaglio verso i fianchi e il petto, sorreggono a coppa, lasciandolo poi in alto libero e bene in vista-, non può assolutamente essere mai omesso.

Alla liberazione del busto, seppure votata all'insuccesso, segue nel 1914, l'invenzione del reggiseno, con spalline  e coppe, inventato da Mary Jacobs, una ricca e annoiata statunitense. Proprio mentre le donne stavano per ottenere il diritto al voto e lottavano per i diritti come persone.quella ragazza aiutò le donne ad emanciparsi e il suo reggiseno ha conquistato il mondo.

La progressiva semplificazione della biancheria intima femminile provoca, intorno agli Anni Trenta, una passione erotica per quella vittoriana anche se destinata a una clientela nostalgica e piuttosto particolare.

Oggi il reggiseno è raffinato, elegante, seducente, confezionato in una molteplice varietà di forme e tessuti: spessi, trasparenti, elasticizzati o traforati. Tutti i colori hanno un loro spazio e la donna moderna non è affatto imbarazzata, li compra tutti, a fiori, a pois, a quadretti, anche se il nero, per la sua accettata sensualità, e dedicata al trionfo del reggiseno.

 

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