L'importanza del sistema dei mulini lungo la valle del Lambro, è attestata già dalla carta del Barca, datata 1615, che testimonia altresì la stretta relazione che intercorre tra la realtà urbana e produttiva di Monza con connesso intorno, la via d'acqua, ossia il Lambro.

Il contesto ambientale
I fiumi ed i corsi d'acqua sono stati utilizzati non solo per scopi irrigui, ma fin verso il tredicesimo secolo specialmente per la navigazione, con navigli mercantili per il trasporto di derrate alimentari e di prodotti artigianali.
I collegamenti con Pavia, Piacenza, Cremona, oltre che con Ferrara e Venezia, avvenivano attraverso il Lambro, l'Adda ed il Po.
Viaggiare e trasportare merci sui corsi d'acqua era più sicuro oltre che più veloce.
Il fiume, seppur relativamente lontano dalle direttrici storiche via terra, offriva  in passato singolari occasioni produttive, attraverso una rete minuscola di corsi d'acqua secondari che si distaccavano di poco dal corso principale, prendendo il nome di rogge, quali sono quelle che offrivano la necessaria energia ai mulini del parco.
Era questo un supporto alla vita produttiva, che si inseriva in un sistema integrato natura/produzione/vita sociale, caratteristico del mondo pre e protoindustriale.
Oggi molte di queste rogge, compresa quella del Cantone, sono disseccate, presumibilmente in conseguenza all'abbassamento della falda idrica.