LA SOCIETA' UMANITARIA - EDUCATIVA E PER LA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI

(Relazione di Lucia Bonafede Muscolino in atti del seminario di studio "I Whitaker di villa Malfitano", tenutosi in Palermo il 16 - 18 marzo 1995 su "I Whitaker di villa Malfitano" a cura di Rosario Lentini e Pietro Silvestri, pubblicati dalla Fondazione "Giuseppe Whitaker" con il patrocino dell'Assessorato dei beni culturali, ambientali e dellla pubblica istruzione della Regione siciliana nel dicembre 1995).

Joseph Isaac Whitaker, detto Pip, nacque a Palermo il 10 marzo 1850 da Joseph ed Elisa Sophia Sanderson. Studiò a Malta ed in Inghilterra e nel 1877 ritornò a Palermo per prestare la sua opera nella ditta di famiglia, lo stabilimento vinicolo Ingham-Whitaker di Marsala creato dal prozio Benjamin Ingham. Benjarnin Ingham dotato di grandi capacità imprenditoriali, di lungimiranza ed abilità nel campo economico-finanziario, si era stanziato in Sicilia nei primi anni dell'Ottocento ed aveva creato un impero econimico che andava dalla Sicilia all'America e che fu ereditato da nipoti e pronipoti. Per quello che a noi interessa, Pip, dopo la morte del padre nel 1887, non prese parte attiva alla gestione dello stabilimento vinicolo che fu affidata al fratello Joshua. Pip infatti, fin dalla giovinezza, aveva mostrato grande attitudine per gli studi di storia naturale e per l'archeologia.(1) Gli scavi compiuti nell'isoletta di Mozia e gli studi sui reperti dell'antica città punica pubblicati nel 1921, a giudizio degli esperti, costituiscono un'opera ancora oggi valida. Se questo impegno nello studio ed i brillanti risultati che egli conseguì sono a tutti noti, forse è meno conosciuto un altro aspetto delle sue attività, che pure perseguì per tutta la vita, l'impegno, nella vita pratica, in campo umanitario e sociale. Giuseppe Whitaker con la sua famiglia si impegnò infatti in varie opere umanitarie e di beneficenza, moralmente e materialmente, cercando di non far notare gli aiuti economici che elargiva, convinto che «l'obolo non deve essere chiesto ma offerto».(2) Sensibile ai problemi e alle esigenze degli strati più umili della popolazione, convinto che per migliorare la società fosse necessaria una azione educatrice e civilizzatrice sui fanciulli, uomini del domani, nel dícembre 1896, si fece promotore insieme alla moglie Tina di una "Società Umanitaria-Educativa e per la protezione degli animali" sulla scia di analoghe società esistenti in Italia e all'estero.(3)

Fra i promotori di questa società figuravano vari personaggi di rilievo nella Palermo dell'epoca: il principe e la principessa di Camporeale, A.P. Brown, il marchese di Ganzeria, il commendator F. Varvaro Pojero, Carlo Wedekind, il cavalier S. Gounot, il conte di Mazzarino, il principe di Butera, Ignazio Florio, il senatore Guarneri, Napoleone La Farina, il cavalier V. Spataro.(4)

Questa Società aveva come primo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica verso il problema dei diseredati in generale e degli animali, troppo spesso trascurati, maltrattati, sottoposti a fatica eccessiva da parte dell'uomo. Si rivolse quindi ai Direttori dei maggiori giornali d'Italia (il Corriere della Sera di Milano, il Fanfulla di Roma, il Corriere di Catania, la Gazzetta di Messina) affinché pubblicizzassero nelle loro pagine le finalità che la Società si prefiggeva. Inoltre si rivolsero al cardinale Celesia ed ai pastori delle Chiese Anglicane ed Evangeliche perché nelle loro omelie predicassero, oltre alle sante Dottrine, «il sentimento di benevolenza e di protezione verso gli animali, creati da Dio per il bene ed il conforto degli uomini».(5) La Società chiese il riconoscimento ufficiale delle autorità(6) perché potesse essere coadiuvata, nella sua opera educativa nelle scuole e pratica nella città, dagli insegnanti e dagli agenti della Polizia urbana municipale. Nelle scuole la Società, convinta che l'animo umano nell'età infantile è massimamente disposto ad accogliere i buoni insegnamenti e non è ancora troppo condizionato dal mondo degli adulti, svolgeva, con l'aiuto degli insegnanti, un'azione positiva verso i fanciulli, educandoli al rispetto degli anziani, alla difesa dei deboli e degli handicappati, all'aiuto ai poveri, all'amore per gli animali, considerato que- st'ultímo «il primo gradino dell'umana educazione».(7) Nella città la Società distribuiva premi agli agenti della Polizia che elevavano contravvenzioni per i maltrattamenti, gli insulti, le servizie ai danni di bambini, vecchi, handicappati ed animali.(8) Le contravvenzioni avevano lo scopo di evitare il ripetersi di esempi di crudeltà che avrebbero potuto abituare gli animi alla insensibilità per il dolore altrui, umano o animale che fosse. Al momento della sua costituzione, la Società diffuse una circolare nella quale sono chiaramente esposte le sue finalità(9): «Educare gli animi al rispetto dei vecchi, alla protezione dei fanciulli, alla commiserazione dei poveri, e alla difesa dei deboli; spingere il sentimento del dovere nel porgere aiuto a chiunque sia sofferente, formano l'obbiettivo umanitario che ci prefiggiamo di sviluppare nelle scuole e nel pubblico. E poiché la Carità e la Pietà non vanno esercitate solamente sugli esseri umani, ma anche sugli animali, porteremo ogni nostro studio perché questi traggano profitto dall'opera nostra e ne abbiano protezione e sollievo». E' una visione umanitaria della vita, la sofferenza va lenita a qualunque livello poiché tutte le creature partecipano della natura divina.

Ben presto la Società, dovendo adeguare il suo programma alle sue risorse finanziarie, poiché si manteneva esclusivamente con le contribuzioni dei soci e le oblazioni, sia pur numerose, dei privati che l'avevano presa a cuore(10), decise, per quello che riguardava i poveri, di dedicarsi esclusivamente ai bambini abbandonati, e quindi la Società risultò articolata in tre sezioni: Propaganda nelle scuole, Protezione animali, Infanzia abbandonata.

La Sezione infanzia abbandonata fu quella che, per ovvie ragioni, assorbì le maggiori energie della Società. Delle sue finalità, delle difficoltà nel suo lungo cammino abbiamo parlato in altre occasioni.(11) In questa sede ricorderemo soltanto che la Società si prese cura dei bambini orfani, figli di carcerati, figli delle prostituzione, bambini abbandonati dai genitori o da questi spinti all'accattonaggio, all'immoralità, al delitto, tutti quelli insomma per i quali il ricovero nella Società rappresentava la «salvezza morale».(12) La Società si impegnava, come fu in seguito precisato in una Convenzione con il Municipio di Palermo, ad educare questi bambini e ad avviarli all'apprendimento di un lavoro che, poi continuato, avrebbe loro assicurato guadagni onesti. A questo scopo all'intemo del ricovero per l'infanzia abbandonata di via delle Croci n. 4, costruito grazie alle offerte generose della contessa Maria Wilding di Radaly, della Cassa di Risparmio e di altri benefattori, furono creati alcuni laboratori: per ricami, cucito, maglieria, riparazioni di scarpe e per la fabbricazione di tappeti di tipo orientale d'accordo con una ditta palermitana.(13) Scopo della Società non era quindi la semplice reclusione dei bambini abbandonati, secondo quella che per secoli era stata la soluzione al problema della povertà, ma educazione in senso pieno, elevazione spirituale per mezzo dell'istruzione, dell'attività fisica, del lavoro.(14)

Per la riuscita di programmi così impegnativi erano di fondamentale importanza la sensibilizzazione del pubblico e l'opera educativa sui fanciulli delle scuole, poiché l'educazione del cuore oltre che della mente era il presupposto per la formazione degli uomini del domani. Così scriveva Giuseppe Whitaker: «Il cammino sarà lento, ma sarà continuo e sicuro, e mán mano avanzando mercé questo insegnamento morale, vedremo sorgere delle nuove generazioni, con idee e sentimenti più elevati e civili, che condurranno certamente al benessere sociale».(15)

La Sezione propaganda si occupava di diffondere nelle scuole(16) libri ed opuscoli e gli insegnanti elementari abituavano i ragazzi a svolgere temi umanitari e sulla protezione degli animali; poi organizzava delle gare a premi alle quali i bambini partecipavano con componimenti sugli animali o sui rapporti tra l'uomo e gli animali.(17) I componimenti migliori venivano premiati con medaglie di bronzo dorate ed argentate che venivano consegnate durante una cerimonia che si teneva al teatro Politeama Garibaldi e che costituiva un efficace mezzo di propaganda dato il grande afflusso di pubblico richiamato anche dal prestigio dei nome dei fondatori della Società. La prima premiazione ebbe luogo il 2 febbraio 1898.(18)

La Sezione animali affrontava problemi legati ad esigenze locali e problemi di più vasta portata, quali la regolamentazione della caccia, la vivisezione; problemi ancora di grande attualità. Per questo fu sempre in contatto con le Società analoghe che esistevano in Italia e all'estero, e fu di esempio per Società nascenti.(19) Aderì al congresso di Torino del 1898 rappresentata dal segretario Vittorio Spataro. Giuseppe e Tina Whitaker intervennero personalmente ad alcune sedute dei congresso.(20) Fu portata avanti la proposta di promuovere una federazione di tutte le società consorelle con rappresentanza a Roma.(21) La proposta fu accettata e si stabilì l'uniformità di indirizzi per la soluzione dei problemi che man mano si presentavano, oltre allo scambio di notizie e di pubblicazioni.(22)

A Palermo, fra le iniziative della Società, vi fu la collocazione di una camera di asfissia per i cani accalappiati, situata nel canile municipale, allo scopo di evitare l'abbattimento di questi animali «a mezzo di un colpo di mazza alla testa»;(23) inoltre furono collocati in varie zone della città particolarmente frequentate da carri e carrozze, alcuni abbeveratoi «costruiti elegantemente ed in calcare di Billiemi» per dissetare i cavalli da tiro. Furono situati nelle piazze Ucciardone, Sant'Erasmo, Castello, San Francesco di Paola ed in corso dei Mille.(24) Grazie all'interessamento della Società, la direzione dei tram e degli omnibus a cavallo regolamentò il numero dei passeggeri sulle vetture per non affaticare eccessivamente i cavalli del tiro e dispose che ogni vettura fosse fornita di sacchetti di sabbia «per evitare lo scivolìo dei cavalli nel rialzarsi quando per l'umidità o acqua piovana le strade producevano gli incidenti suddetti».(25) Inoltre la Società prese accordi con le Società dei carrettieri per limitare il peso del carico sui carri e sugli strascini(26) ed elargì premi in denaro ai custodi degli animali da macello che trattavano umanamente le bestie. Allo scopo di incoraggiare i proprietari di animali e i conducenti di vetture ad aver cura dei propri animali, la Società organizzò i «Concorsi per gli animali da tiro e da fatica». Gli animali dovevano essere presentati alla marina nei pressi del palchetto della musica dai rispettivi proprietari e «dovevano essere attaccati alle carrozze, carri, strascini o altri veicoli, sotto i quali abitualmente prestavano servizio». Una com- missione presieduta da Robert Whitaker, il quale si dedicava alla Protezione Animali «con largo concorso morale e finanziario», premiava i proprietari degli animali più curati, attribuendo prenú in denaro e «bandiere d'onore».(27) Se da una parte quindi, la Società, per mezzo del suo personale(28) e degli agenti della Forza pubblica che elevavano le contrav- venzioni, cercava di colpire coloro che maltrattavano gli animali, dall'al- tra incoraggiava, con questi concorsi, coloro che invece degli animali avevano cura. Inoltre per aiutare tutti coloro che erano a contatto con qualsiasi tipo di animale, i proprietari delle vetture, i maniscalchi, gli stallieri... la Società diffondeva opuscoli sulle più comuni malattie e sui mezzi per prevenirle e curarle.(29) Per curare gli animali malati che appartenevano a persone che traevano il proprio sostentamento proprio dal lavoro animale, nell'estate 1901, la Società prese accordi con il dottore veterinario Girolamo Ferrara, il quale mise a disposizione il suo ambulatorio situato in via Cavour.(30)

Come già detto la Società palermitana era in stretto contatto con le Società analoghe ed insieme portavano avanti le campagne per combattere «lo esagerato aumento della vivisezione su animali, fatta nei gabinetti a scopi scientifici» e sollecitare l'intervento legislativo(31) per far modificare la legge sulla caccia ed impedire lo sterminio degli uccelli insettivori utili all'agricoltura. Su questo problema nell'agosto 1898 si tenne, a Graz, un convegno internazionale al quale la nostra Società partecipò rappresentata dalla contessa Dorothée de Brull vicepresidente della Lega per la protezione degli uccelli di Trieste.(32)

Nel giugno 1911 al congresso delle Società zoofile di Torino, la nostra Società portò avanti due proposte: che gli agenti della Società fossero riconosciuti dal Governo e che le ammende provenienti dalle contravvenzioni effettuate dagli stessi agenti fossero devolute, tutte o in parte, alle Società.(33)

Queste due proposte furono fatte proprie dalla "Legge sulla protezione degli animali" approvata il 6 giugno 1913. La legge ribadiva, secondo quando disposto dall'art. 491 del Codice Penale, le punizioni per coloro che compivano crudeltà di ogni genere nei confronti degli animali; riconosceva personalità giuridica alle Società che avevano come scopo la protezione degli animali e l'opera educativa nei loro confronti; disciplinava la vivisezione affermando che «gli esperimenti scientifici su animali viventi, ove non si tratti di quelli eseguiti da docenti o assistenti nelle Università o in altri Istituti scientifici del Regno, o dai sanitari e veterinari addetti ai laboratori e agli uffici governativi, potranno essere fatti solo da persone munite di speciale licenza da rilasciarsi dal Ministero dell'Interno, d'accordo col Ministero dell'Istruzione pubblica. In essa si stabiliranno anche i luoghi dove gli esperimenti potranno essere eseguiti» (art. 9). La Società cercò di dare la massima pubblicità a questa Legge, curandone la stampa sia in opuscoli, sia in manifesti da affiggere sui muri della città.

Durante la guerra le attività della Sezione protezione animali furono ridotte al minimo, la propaganda nelle scuole cessò completamente, mentre furono incrernentate le attività della Sezione infanzia la quale accolse «i nùnorenni di guerra» a spese del Comitato di Palermo dell'Alleanza Femminile Italiana, organizzazione di cui Tina Whitaker era vicepresidente, che si occupava di provvedere ai figli dei soldati al fronte e di trovare lavoro alle mogli dei richiamati.(34) La Società istituì un Ricreatorio per i figli dei soldati che funzionò dal 1915 al 1919 accogliendo centinaia di bambini.(35) Dopo la guerra la Società decise di riprendere le gare scolastiche, i concorsi per gli animali e di ripristinare i premi agli agenti che elevavano le contravvenzioni;(36) il numero degli agenti fu potenziato.(37)

Una svolta si ebbe nel 1924 grazie alla generosità di una signora americana Catherine Olney, la quale aveva visitato Palermo e si era resa conto delle cattive condizioni in cui si trovavano gli animali adibiti ai servizi pubblici e i continui maltrattamenti cui erano sottoposti. Con una offerta di £ 23.000 permise alla Società di provvedere alle sue prime necessità e di impiantare in via Enrico Albanese un nuovo ambulatorio veterinario la cui direzione fu affidata al dottore veterinario A.I. Salerno che aveva esercitato la sua professione per vari anni a New York e che fu stipendiato dalla stessa signora Olney.(38) L'anno seguente il generale Pedicini lanciò una sottoscrizione a favore della Sezione animali: pervennero numerose "oblazioni", anche dall'estero, che fruttarono circa £ 21.000, oltre a £ 20.000 da parte della principessa di Camporeale, £ 44.600 dalla famiglia di Robert Whitaker e £ 3.000 da re Giorgio d'Inghilterra.(39) Con questi contributi si poté portare a cinque il numero degli agenti della Società; si iniziò un'opera di propaganda in tutta la Sicilia con concorsi a premi, pubblicazioni, cartoline illustrate e conferenze; si distribuirono sussidi ai proprietari di animali abbattuti per gravi 411 malattie.(40) Soprattutto la Sezione animali cominciò a disimpegnarsi economicamente dalla Sezione infanzia. Fin dalle origini tutte le contribuzioni alla Società, ordinarie e straordinarie, erano ripartite fra le tre sezioni, salvo le offerte fatte specificatamente per una sezione. La Sezione infanzia però aveva sempre assorbito le maggiori energie della Società: aveva provveduto alla costruzione del ricovero di via delle Croci e ai suoi successivi ampliamenti, oltre al mantenimento dei bambini; e le sue necessità erano sempre in aumento.

L'8 dicembre 1926 Pip Whitaker rassegnò le dimissioni da presidente della Società, carica che ricopriva dalla fondazione , poiché «la mia malferma salute - scriveva - non mi permette più di occuparmi, come vorrei, degli interessi ed andamento della Società da me fondata trent'anni orsono ... »(41) La Società lo proclamò Presidente onorario e sebbene il Commendatore avesse manifestato la volontà di ritirarsi, in realtà continuò a seguire le vicende della Società sino alla morte e dopo la sua scomparsa tale compito passò alla sua famiglia.

Dopo la pubblicazione della "Legge Per la protezione e l'assistenza della Maternità e dell'Infanzia" del 1925 e l'approvazione del suo regolamento nel 1926 (tra cui la costituzione e il funzionamento dell'Opera Nazionale Maternità e Infanzia), la Società umanitaria - educativa decise di assumere «l'unica forma di Istituto di ricovero e di beneficenza educativa». Nella seduta del 13 gennaio 1927 l'Assemblea generale dei soci decise lo scioglimento della Società e la costituzione di due nuove società con diverse finalità, lasciando ai soci la possibilità di aderire liberamente all'una o all'altra. Le nuove società furono così chiamate: "Società per la protezione degli animali", il cui presidente fu il generale Raffaele Pedicini (genero di Joshua Whitaker), e "Società per la protezione e l'assistenza dell'infanzia abbandonata"(43), il cui presidente fu il barone Víncenzo Signorino.(44) Giuseppe Whitaker mantenne sempre la carica di presidente onorario delle due società mentre Tina era fra i consiglieri della Protezione animali (45) e Delia fra i consiglieri della Protezione infanzia.(46) Si pose anche il problema di differenziare i locali amministrativi delle due società per evitare inconvenienti e disservizi, ma almeno fino al gennaio 1928 certamente le due società coesistevano in via delle Croci.(47)

Purtroppo la documentazione di cui disponiarno per il periodo successivo alla scissione della Società umanitaria, per ciò che riguarda la Protezione animali, è estremamente esigua.

Da una lettera inviata il 16 dicembre 1932 dal commissario prefetti- zio E Nicoletti a Giuseppe Whitaker, nella quale oltre al ringraziamento per le "obiezioni" del Commendatore c'era la richiesta di fotografie sue e di Tina da collocare nella nuova sala convegni della Società come fondatori della istituzione, ricaviamo alcune notizie. Era stato creato un altro ambulatorio veterinario in via Ammiraglio Gravina, di portata regionale, per la cura dei piccoli animali, mentre era stato ristrutturato quello di via Enrico Albanese per i grossi animali; entrambi erano aperti, a turno, la notte per i soccorsi di urgenza. Annessa all'ambulatorio era la nuova sede della Società, con i locali amministrativi, la segretaria, la sala del presidente e la sala convegni. Gli agenti della Società erano stati potenziati e forniti di biciclette per operare meglio, in città e nelle borgate. In tutta la Sicilia erano state create sezioni dipendenti, ognuna presieduta dal podestà locale ed era stata avviata una notevole campagna propagandistica con l'aiuto anche della "Radio".(48)

Non abbiamo rinvenuto altri documenti, salvo due lettere di ringraziamento ai Whitaker per le consuete oblazioni relative al 1937 e al 1938. La Società per la protezione degli animali probabilmente avrà cessato le sue attività durante la seconda guerra. La Società per l'infanzia abbandonata invece sopravvive tutt'oggi, testimonianza vivente dell'attività umanitaria di Giuseppe Whitaker e della sua famiglia, continuando ad operare in favore dei bambini poveri, dei figli dei carcerati e dei tossicodipendenti.

Gli aiuti economici della famiglia Whitaker alla Società umanitaria- educativa furono notevolissimi,(49) dalle origini e in tutto l'arco del suo cammino. Il prestigio del loro nome valse certamente ad attivare le simpatie e le "oblazioni" di molti alla Società, soprattutto di molti stranieri, i cui nomi risultano dai registri dei benefattori della Società. Ma non dobbiamo dimenticare che anche l'aristocrazia e la ricca borghesia industriale che avevano fatto della Palermo di fine secolo uno dei luoghi d'incontro dell'alta società europea, contribuirono alla vita della Società, oltre che con generosi aiuti personali, organizzando balli, fiere, lotterie, conferenze, iniziative di ogni genere per raccogliere fondi. Ausilio di molti quindi, per un'opera, considerata nella sua totalità, di grande valore morale e civile. Purtroppo tutti quei problemi dei quali la nostra Società si occupava risultano, ancora oggi, irrisolti.

 

NOTE

La documentazione da noi utilizzata si trova conservata presso ]'Archivio della Società per la Protezione e ]'Assistenza per l'Infanzia Abbandonata che ha sede in Palermo via delle Croci n. 4 e presso l'Archivio della Fondazione Whitaker (villa Malfitano).

1. R. Giuffrida, Gli Ingham-Whitaker di Palermo e la villa Whithaker a Malfitano, Accademia Nazionale di scienze, lettere e arti, Palernìo, 1990, pp. 50-54.

2. Resoconto 1921-30, p. 5.

3. A Londra nel 1822, alla Camera dei Comuni, Sir Richard Martin aveva fatto approvare una legge per la protezione degli animali, fra cui la più importante era la Società Inglese presieduta da S.M. la Regina Vittoria. Tali Società sorsero in molte città italiane: Milano, Roma, Torino e Firenze. (Resoconto 1897, pp. 7-8).

4. Copialettere, vol. I, f. 1, 21 Dicembre 1896, I Promotori al Conte Codronchi.

5. Ibidem, f. 22, 22 Gennaio 1897, il Segretario al Cardinale Celesia.

6. Ibidem, f. 1, 21 Dicembre 1896, I Promotori al Conte Codronchi.

7. Resoconto 1898, p. 41.

8. Copialettere, voli. I, f. 164, Elenco Cantonieri municipali premiati.

9. Resoconto 1989, p. 5.

10. Carte sciolte, fasc. 3 p., 4 Agosto 1904, Convenzione fra la Società e il Municipio di Palermo. La convenzione prevedeva uno stanziamento annuo di £ 8.000 per la sezione infanzia.

11. L. Bonafede, La società per la protezione e l'assistenza dell'infanzia abbandonata di Palermo e l'opera di Joseph Isaac Whitaker in I Whitaker e il capitale inglese tra l'Ottocento e il Novecento in Sicilia, Atti del Seminario svoltosi a Trapani nei giorni 29-30 novembre e I dicembre 1990, Libera Università dei Mediteraneo, Trapani, 1991, pp. 59-78.

12. Carte sciolte, fasc. 3 p., 4 Agosto 1904, Convenzione tra la Società e il Municipio di Palermo.

13. Copialettere, vol. XVII, 6 Giugno 1924, La Società a Mussolini.

Per il laboratorio di tappeti la Società aveva preso accordi con il signor Roberto Incorpora il quale si i mpegnava a fornire i macchinari ed i materiali per la lavorazione, oltre alla direzione tecnica. I tappeti annodati dai ragazzi del Ricovero servivano al di lui commercio e la Società avrebbe percepito £ 20 per ogni metro quadrato di tappeto equivalente a duecento righe di 200 punti ciascuna. I ragazzi dovevano avere compiuto 8 anni e le prestazioni non dovevano eccedere le cinque ore (Copialettere, vol. XVII, f. 232, 23 Marzo 1923, La Società a R. Incorpora).

14. Intravediamo gli ideali di carità di Giacomo Cusmano fondatore di Case per i poveri che, oltre ad essere centri di assistenza ed educazione, erano centri di lavoro. Sul problema si vedano: F. Brancato, Società e Poveri nella Sicilia dell'Ottocento e l'opera di Giacomo Cusmano in Il Beato Giacomo Cusmano nel 150° della nascita. Atti del 2° Convegno di Studi Cusmaniani, Palermo 1985.

M.T. Falzone, Carità e Assistenza nella Chiesa palermitana dell'Ottocento in Rivista della storia della Chiesa in Italia, anno XLI I n. 1, Roma, 1988.

15. Resoconto 1898, p. 8.

16. Questa azione educativa dal 1899 si esplicò anche nelle scuole rurali dove "specialmente l'ambiente doveva prepararsi alla pietà verso gli animali, che, per il lavoratore dei campi, sono produttori di benessere e di guadagno". Resoconto 1906-1912, pp. 10 - 11.

Anche le moderne associazioni che lavorano in difesa degli animali hanno compreso l'importanza della propaganda nelle scuole. Si veda la rivista palermitana Animali in città - Taccuino del naturalista, anno 1, n. 5, Novembre 1994, p. 85.

17. Volume gare e premiazioni 1897-1906.

18. Resoconto 1897. p. 5.

19. Resoconto 190 I - 1902, p. 25.

20. Resoconto 1898, p. 59.

21. Copialettere, vol. II, f. 235, 11 Maggio 1898, G. Whitaker al Presidente Società Torinese Protezione Animali.

22. Resoconto 1899, pp. 64-65.

23. Resoconto 1906-1912, p. 9.

24. Copiatettere, voi. X, f. 459, 29 Gennaio 1912, Il Segretario all'Assessore Urbano.

25. Verbali Consigli 1900 - 1907, 1915-1932;, verbale Consiglio 12 Febbraio 1901.

26. Resoconto 1906, p. 9.

27. Resoconto 1898, pp. 62-63-64-65.

28. Gli Agenti della Società conseguirono lo stato giuridico come agenti della Forza Pubblica in virtù della legge sulla protezione animali del 6 giugno 1913 art. 7.

29. Resoconto 1898, p. 64.

30. Resoconto 1906-1912, p. 38. Verbali Consigli 1900-1907, 1915-1932; verbali Consigli 9 Luglio 1901 e 20 Settembre 1904.

31. Resoconto 1904, p. 29.

32. Resoconto 1898, p. 65.

33. Copialettere, vol. X, f. 348, 16 Giugno 1911, La Società alla Società Zoofila di Torino.

34. R. Trevelyan, Principi sotto il vulcano, Milano 1977, p. 329.

35. Resoconto 1913-1921, pp. 6-7.

36. Foglio pubblicitario 1924.

37. Copialettere, vol. XVI, E 362, 3 Maggio 1921, La Società all'Ufficio di Igiene.

38. Foglio pubblicitario 1924.

39. Resoconto 1928, p. 4.

40. Resoconto 1928, p. 5.

41. Lettere in arrivo, voi. V, 8 dicembre 1926, G. Whitaker al Vice Presidente Società Umanitaria.

42. Resoconto 1921-1930, pp. 34-39. 43.

Con R. Decreto del 6 Febbraio 1933 la Società per l'Infanzia Abbandonata fu eretta in Ente Morale. R. D. 6/2/1933 pubblicato sulla G.U. del Regno d'Italia n. 79 del 4 Aprile 1933.

44. Resoconto 1921-1930, pp. 5- IO.

45. Resoconto 1928, p. 8.

46. Resoconto 1921-1930, p. 10.

47. Copialettere, voi. XX, f. 268, 18 Gennaio 1928, La Società per l'Infanzia al Presidente della Società per la Protezione animali.

48. Fondazione Whitaker, fasc. 23, 13 Dicembre 1932, il Commissario Nicoletti a G. Whitaker.

49. Comprese le disposizioni testamentarie G. Whitaker elargí alla Società Umanitaria Educativa quasi mezzo milione di lire. Carte sciolte, fasc. I p., 1 9 Marzo 1930. Relazione inaugurazione ricovero.

Ibidem, fasc. 2p., 29 dicembre 1940, Varvaro a Tina Whitaker.

Ibidem, fasc. 2 p., 16 Maggio 1940, Il Presidente al Podestà.