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1909

 
dodicesimo campionato  9 partecipanti    
   

 

 

I Verdetti

Libro d'oro del Campionato
Campione d'Italia Pro Vercelli Unione Sportiva Calcio Genoa 6
    Milan 3
    Pro Vercelli 2
    Juventus 1

 

Partecipazioni al Campionato

Squadra

dal 1898

Andrea Doria Genova 8
Genoa 11
Internazionale Milano 1
Juventus Torino 10
Milan 9
Pro Vercelli 2
Torino 2
US Milanese 5
Venezia 1

 

Eliminatoria          Ligure       Eliminatoria   Lombarda  
17/1 Andrea Doria - Genoa 1-1 10/1 Milan - Internazionale 3-1
7/2  Genoa - Andrea Doria 3-3 17/1 US Milanese - Milan 3-1
21/2 Andrea Doria - Genoa 1-2 24/1 Internazionale - US Milanese 0-2
   

Eliminatoria   Piemontese

Eliminatoria              Veneta
10/1 Torino - Juventus 1-0

Venezia unica iscritta

17/1 Juventus - Torino 3-1  
24/1 Torino - Juventus 1-0  
7/2  Pro Vercelli - Torino 2-1  
14/3 Torino - Pro Vercelli 0-1  
   

Semifinale           Ligure-Piemontese

Semifinale         Lombardo-Veneta
21/3 Pro Vercelli - Genoa 3-2 21/2 Venezia - US Milanese 1-7
27/3 Genoa - Pro Vercelli 1-1 21/3 US Milanese - Venezia 11-2
   

Finali

4/4  Pro Vercelli - US Milanese 2-0  
28/4 US Milanese - Pro Vercelli 1-1  

 

L'evento

I primi arbitri ufficiali fanno la loro comparsa a partire dalla stagione 1909. Fino ad allora gli incontri erano diretti da un dirigente della squadra di casa.

Dopo i primi tornei nacque, però, l'esigenza di di far dirigere gli incontri ad ufficiali super-partes. Nacquero così le giacchette nere. Tale termine è dovuto al tipico vestito di colore scuro che veniva indossato dall'arbitro. Inizialmente si trattava di vere e proprie giacche con tanto di cravatta: non dimentichiamo che il foot-ball era uno sport per gentleman... Nei primi anni del secolo non esisteva, tuttavia, una grande differenza tra arbitri, calciatori e dirigenti. Accadeva, infatti, spesso che i calciatori smessa la divisa di gioco si trasformassero in direttori di gara, ma anche i dirigenti svolgevano tali funzioni.

Tanti sono i nomi dei direttori di gara divenuti famosi per un verso o per l'altro. Tra tutti non si possono non citare il siracusano Concetto Lo Bello e il viareggino Pierluigi Collina.

Il primo era arbitro di polso, spesso protagonista in campo e fuori. Fece parecchio discutere, quando, durante una delle prime moviole ammise un errore che aveva favorito la Juventus.

Collina, invece, ha trasformato la professione dell'arbitro: da semplice comparsa nel mondo del calcio a primo attore. Pluripremiato (per sei volte consecutive nominato miglior arbitro del mondo dalla federazione di statistica del calcio), spesso protagonista di spot pubblicitari ed ospite televisivo e da tutti riconosciuto come garante del regolamento su tutti i terreni di gioco.

Altri arbitri hanno però lasciato un ricordo indelebile nella memoria dei tifosi italiani: l'inglese Aston, il messicano Brizio Carter e l'ecuadoregno Byron Moreno.

Aston fu il principale protagonista della rissa con il Cile ai mondiali del 1962. L'Italia si giocava il passaggio del turno con i padroni di casa, ma il clima a Santiago era rovente. I cileni non avevano gradito gli articoli della stampa italiana che aveva definito il Cile come un paese arretrato e di straccioni. Il match era la migliore occasione per la vendetta. Gli animi dei giocatori erano surriscaldati e le entrate ruvide dei difensori di casa fecero il resto. Il primo a farne le spese fu Ferrini, poi toccò a David. Come intermezzo il pugno non visto (!) del cileno Lionel Sanchez.

Brizio Carter non può essere rimosso dalla memoria per l'incredibile espulsione comminata ai danni di Gainfranco Zola ai mondiali del 1994. Entrato da pochi minuti, nel tentativo di ribaltare il risultato che vedeva l'Italia sotto di una rete nei confronti della Nigeria, fu cacciato dall'arbitro per aver subito un fallo! Lo sceneggiato messo in atto dal difensore nigeriano fece il resto e, tra le lacrime, Zola fu costretto a lasciare i compagni in dieci.

Nel 2002 Moreno è diventato l'emblema degli arbitraggi di parte. Il rigore a favore dei coreani dopo pochi minuti, il solito goal regolare annullato, l'incredibile espulsione di Totti, reo di aver simulato un rigore nettissimo, contribuirono ad accrescere in tutto il mondo la fama di quest'arbitro che anche in Ecuador ne aveva combinate di tutti i colori.


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