Da sempre, nel mondo del calcio, l'Italia è conosciuta
più come paese d'importazione che di esportazione, quando si parla di
calciatori. Il fenomeno ha inizio fin dagli anni '50, quando gli inglesi
coniarono l'espressione "the lure of the Lira" per indicare il potere
economico delle società italiane, che, a colpi di milioni prima e di
miliardi poi, strappavano alle squadre britanniche i calciatori più
promettenti.
Ma, accanto a questo fenomeno, ne è esistito un'altro,
inverso, che ha condotto almeno un centinaio di
calciatori italiani a tentare la fortuna all'estero. Gli italiani sono stati
dei veri e propri giramondo. Oltre ad accumulare esperienze nei principali
paesi europei, qualcuno è arrivato anche a disputare incontri nei tornei più
incredibili, come il campionato giapponese, indonesiano, australiano,
messicano, russo, brasiliano, statunitense, canadese...
Uno dei precursori è Giovanni Moscardini
(1897-1985), promettente centravanti della Lucchese prima e del Pisa poi.
Con la casacca delle squadre toscane aveva disputato 9 incontri in nazionale
segnando 7 reti. Dal 1925-26 si trasferì in Scozia rinunciando alla
nazionale.
Tra gli altri, si ricordano il bi-campione del mondo
Vittorio Pozzo che, da giovane, aveva disputato alcune partite con i
Grasshoppers di Zurigo (Svizzera) e Giovanni Ryer dal 1931 al
1934 si era distinto con la maglia dell'Olympique Nice.
Negli anni '60 sono eclatanti i casi di Bodioli e
Salousto che si trasferiscono in Grecia. Il primo gioca nel 1963-64
con l'Aigaleo di Atene, mentre il secondo milita nel Paok
Thessalonike nelle stagioni 59-60 e 60-61.
Uno dei primi a cambiare continente è il padre di
Cristian Vieri. Roberto Vieri lascia il Bologna per trasferirsi in
Australia, al Marconi Sydney. Giorgio Chinaglia, invece,
lascia la Lazio nel '76 per trasferirsi ai New York Cosmos, con i
quali giocherà fino al 1983 vincendo per quattro volte la classifica dei
marcatori della lega americana.
Negli anni '80 va di moda la Svizzera. Sono diversi,
infatti, i calciatori che, a fine carriera, si trasferiscono nella
confederazione elvetica. Tra tutti, spiccano i casi di Antognoni, al
Lausanne Sport dal 87 al 90, Anastasi, al Lugano nel
1981 e Tardelli al Sankt Gallen nel 1987. Bettega,
invece termina l'attività in Canada, nei Toronto Bizzard dal 83
all'85, mentre De Ponti lo fa a Malta nel 1983.
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