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C 0 M U N I C A T O S T A M P A
OCCUPATO IL "POZZO SELLA" DELLA MINIERA DI MONTEPONI
L' istitutiva del Parco Geominerario della Sardegna e l'attuazione degli impegni per la riconversione delle aree minerarie dismesse costituiscono gli obiettivi dell' azione di protesta.
Oggi domenica 5 novembre 2000 alle ore 11.00, in occasione del terzo anniversario del riconoscimento del valore internazionale che l' UNESCO ha voluto attribuire al Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, ho deciso di iniziare una difficile azione di protesta civile con l'occupazione della vecchia miniera di Monteponi.
Si tratta di una decisione autonoma, maturata recentemente nel travaglio della mia coscienza personale, che intendo portare avanti con la ferma decisione di restare all'interno del Pozzo Sella fino a quando non verranno rispettati gli impegni assunti a livello internazionale, nazionale e regionale per l' istituzione del Parco Geominerario e per l'attuazione degli interventi programmati per avviare la rinascita economica e sociale delle aree minerarie dismesse della Sardegna.
Con questa azione di protesta non intendo colpire nessuno in modo particolare ma voglio chiedere semplicemente che le Istituzioni e gli organismi competenti diano seguito agli impegni assunti per ridare fiducia e speranza per il loro futuro ai tanti lavoratori precari, alle migliaia di giovani disoccupati costretti al dramma dell'emigrazione e alle loro famiglie.
Nelle prossime ore diramerò un altro comunicato nel quale rappresenterò con maggior dettaglio le ragioni e gli obiettivi per i quali ho deciso di iniziare tale azione di protesta. Iglesias ( Miniera di Monteponi ), 5 novembre 2000 Giampiero Pinna Consigliere Regionale
Secondo comunicato stampa divulgato in data 05.11.2000 ore 16.00
Consiglio Regionale della Sardegna On. Giampiero Pinna C 0 M U N I C A T O S T A M P A
Il giorno 5 novembre 1997 alle ore 11.30 a Parigi la Conferenza Generale dell' Organizzazione delle Nazioni Unite per l' Educazione, la Scienza e la Cultura ( UNESCO ) accoglie la richiesta del Governo Italiano per l'ottenimento del riconoscimento del valore internazionale del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. Il giorno 30 settembre 1998 a Cagliari si tiene la cerimonia ufficiale di riconoscimento da parte dell'UNESCO e, in quella circostanza, viene sottoscritta la "Carta di Cagliari " con la quale i firmatari ( UNESCO - Governo Italiano - Regione Sarda - Commissione Nazionale Italiana UNESCO - Ente Minerario Sardo - Università di Cagliari - Università di Sassari ) assumono solennemente l'impegno di ".. promuovere e sostenere la formale istituzione del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna con l'adozione degli atti amministrativi e legislativi più opportuni a livello regionale, nazionale e internazionale, con particolare attenzione al rispetto delle autonomie, delle prerogative e delle esigenze delle comunità locali ". A distanza di tre anni dal primo riconoscimento e di oltre due anni dalla firma della " Carta di Cagliari " la legge istitutiva del Parco, pur avendo ottenuto il benestare del Senato il 26 luglio u.s., non è stata ancora approvata definitivamente alla Camera dei Deputati. Ora esiste il serio pericolo, con l'avvicinarsi della fine della legislatura, che la legge istitutiva del Parco non venga più varata con il rischio reale di vanificare definitivamente le aspettative e le speranze che il progetto del Parco e il riconoscimento internazionale dell'UNESCO hanno fatto nascere nelle aree minerarie dismesse della Sardegna. Il mancato rispetto degli impegni assunti con la comunità internazionale per salvaguardare e valorizzare beni e valori ormai diventati patrimonio universale, oltre a cancellare le speranze di rinascita dei territori interessati, tutti colpiti da una grave crisi economica e sociale, rischia di gettare discredito sul Governo Nazionale, sulla Regione Sarda e su tutti gli altri soggetti che hanno contribuito ad assumere gli stessi impegni. Per sostenere e sollecitare l'istituzione del Parco Geominerario è stata compiuta negli ultimi anni un' intensa azione di promozione e di sensibilizzazione da parte delle Istituzioni e delle forze politiche e sociali che ha fatto registrare l'impegno di diversi Ministeri, della Regione Sarda, degli Enti Locali, delle Organizzazioni Sindacali, dell' Associazione per il Parco Geominerario, di auterevoli docenti universitari, di studiosi ed esperti locali e di livello internazionale e di semplici cittadini. Sono stati elaborati progetti, studi di fattibilità, studi giuridici, proposte di legge; si sono tenuti numerosi incontri pubblici e convegni; sono state presentate mozioni e appelli di sostegno e di sollecitazione, tutto molto apprezzato ma rimasto finora inascoltato. Giunti a questo punto non bisogna far prevalere la delusione e la rassegnazione ma occorre reagire con una forte protesta civile e democratica per impedire che tanto impegno venga disperso e le speranze di tante persone siano definitivamente deluse.
Per questa ragione, con una decisione autonoma maturata recentemente nel travaglio e nell'angoscia della mia coscienza personale, ho deciso, a partire da oggi, di occupare la vecchia miniera di Monteponi con la ferma decisione di restare all'interno del "Pozzo Sella" fino a quando non saranno raggiunti i seguenti obiettivi:
La mia azione di protesta nasce e trova alimento anche dalla constatazione sconfortante che tante iniziative nate negli ultimi anni per la riconversione economica delle aree minerarie dismesse della Sardegna non camminano con la velocità e con la determinazione che la situazione di emergenza sociale dovrebbe imporre. Tante iniziative non vengono approvate o non vengono finanziate e, ancora peggio, quand'anche finanziate non si realizzano. In questa situazione non trovano soluzione i tanti drammi umani e sociali delle famiglie e dei disoccupati ormai rassegnati al triste calvario dell'emigrazione e le migliaia di lavoratori socialmente utili e di giovani senza lavoro perdono anche la speranza del loro futuro. Per queste ragioni la mia azione di protesta ha anche lo scopo di perseguire i seguenti obiettivi:
Con l'istituzione del Parco Geominerario e con il conseguimento di questo insieme di obiettivi, tutti concreti e di possibile rapida attuazione, non si risolveranno come d'incanto tutti i gravissimi problemi delle aree minerarie dismesse; dalla loro realizzazione può comunque rinascere fiducia e speranza per un futuro più sereno dei lavoratori precari, dei tanti giovani disoccupati e delle loro famiglie. Per queste ragioni sono del parere che, di fronte all'impossibilità di trovare soluzioni dentro le istituzioni nelle quali mi trovo impotente ad operare, sia venuto il momento di spostare il mio impegno e la mia protesta fuori dal palazzo. L' iniziativa di civile protesta che oggi ho iniziato, che mi auguro trovi comprensione e solidarietà prima di tutto nei territori compresi nelle aree del Parco Geominerario (M.te Arci - Orani - Funtana Raminosa/Sarcidano - Argentiera/Nurra - Lula/Sos Enattos - Sarrabus/Gerrei - Sulcis/Iglesiente/Guspinese ) e tra le persone direttamente interessate ( disoccupati, lavoratori LSU del Parco Geominerario, minatori pensionati con i figli ancora senza lavoro, rappresentanti delle forze sociali, Sindaci, intellettuali ecc. ), non è rivolta contro qualcuno o contro qualche forza politica, ne contro alcuna istituzione o organismo in modo particolare. Si pone il semplice ed unico scopo di sollecitare tutte le forze politiche, le Istituzioni e gli organismi competenti affinchè contribuiscano, con le loro decisioni e con il loro impegno, al conseguimento degli obiettivi sopra elencati, prima che sia troppo tardi, prima che la sfiducia della gente si trasformi in forme di degrado sociale e di indignazione personale e collettiva non più controllabili.
Iglesias (Miniera di Monteponi), 5 novembre 2000 Giampiero Pinna Consigliere Regionale Terzo Comunicato diramato in data 6 Novembre 2000
Consiglio Regionale della Sardegna On. Giampiero Pinna COMUNICATO STAMPA N. 3
Ai tanti sentimenti di emozione che ho provato in questo primo giorno di occupazione del Pozzo Sella per la grande solidarietà ricevuta da centinaia di persone che si sono riunite spontaneamente nella piazza della chiesa di Santa Barbara a Monteponi, si è aggiunto poco fa il generoso atto di molti lavoratori LSU del Parco Geominerario che con un atto di forza e di coraggio, coordinati dalle OO.SS., si sono uniti alla mia azione di protesta.
Nel ringraziare tutti per l'attenzione, la solidarietà e il sostegno che hanno voluto dare per una battaglia di interesse comune e generale voglio anche scusarmi con gli organi di informazione per non aver voluto rilasciare interviste e dichiarazioni.
D'altro canto, le motivazioni e gli obiettivi dell'azione di protesta sono stati illustrati nei comunicati che ho emesso ieri. Ora, ritengo più opportuno che l'attenzione e la parola venga data ai veri protagonisti di questa lotta che, oltre ai disoccupati, ai lavoratori precari, alle OO.SS. e agli Enti Locali che aspettano ormai da molto tempo la soluzione dei problemi, sono tutte le forze politiche e le Istituzioni competenti che queste soluzioni devono trovare.
Intanto, in vista della prossima visita in Sardegna della massima carica della Repubblica Italiana, ho chiesto l'autorevole intervento del Presidente Ciampi con una comunicazione che trasmetto in allegato per opportuna conoscenza.
Tenendo conto dell'evoluzione delle iniziative in corso valuterò nei prossimi giorni, assieme ai lavoratori del Parco Geominerario e alle OO.SS. che si sono uniti all'azione di protesta, le forme più adeguate per fornire, attraverso gli organi di stampa, la doverosa informazione all'opinione pubblica. Monteponi(Pozzo Sella), 6 novembre 2000
Giampiero Pinna Consigliere Regionale
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