Cagliari,
24/11/2000
Mentre l’occupazione della miniera di Monteponi
continua, per la tenacia di Giampiero Pinna che
promette di non desistere fino a quando non saranno
presentati i piani di stabilizzazione per i 550 operai
impegnati attualmente nei lavori socialmente utili, la
Regione stabilisce le direttive per consegnare agli
imprenditori il futuro delle aree minerarie dismesse.
Sara’ emesso un bando
internazionale per decidere quali imprese potranno
acquistare e trasformare i beni non acquisiti dai
Comuni.
Gia’ si sentono le prime
voci contrarie, tra cui quelle dello stesso Giampiero
Pinna che teme che un simile iniziativa possa
determinare l’esclusione delle piccole societa’
dell’imprenditoria locale.
I pareri favorevoli - come quello di Bruno Saba,
segretario territoriale della Cisl, o di Roberto
Frongia, assessore regionale al Turismo - invece
escludono una tale ipotesi e garantiscono che delle
collaborazioni tra le piccole imprese potrebbero
concorrere con quelle piu’ grandi.
Resta inoltre implicito il fatto che i veri artefici
dello sviluppo resterebbero comunque i Comuni.
Le disposizioni del documento
saranno rese ufficialmente note tra pochi giorni al
commissario liquidatore dell’Ente Minerario sardo.
Da quel momento in poi l’Emsa decidera’, entro
sessanta giorni, quali dei beni potranno essere messi
in vendita ai privati.
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