Documento-Appello per la costituzione di un Forum Ambientalista in Veneto



PER IL FORUM AMBIENTALISTA IN VENETO

Viviamo da lungo tempo le problematiche dell’ambiente e siamo profondamente convinti del loro interesse vitale per il nostro presente e il nostro futuro. Il mondo in cui viviamo è sempre più segnato dal degrado ambientale: sulle dimensioni globali come su quelle locali. Ciò si accompagna a crescenti sofferenze umane e sociali di cui sono segnali la fame nel mondo, il divario sempre più marcato fra ricchi e poveri, il peggioramento delle condizioni per il lavoro.

L’accelerazione di questi fenomeni nel nostro tempo è l’effetto di un processo neoliberista di globalizzazione dell’economia che ha sconvolto modi di produzione, assetti sociali i nostri modi di vivere.

Siamo convinti che un orientamento culturale, mentale e politico all’altezza dei problemi, cui l’umanità si trova di fronte si legano strettamente alle scelte di cui saremo capaci in fatto di politiche ambientali, e che proprio da queste ci possano venire nuovi motivi validi per fuoriuscire dal modello capitalista. Perciò avvertiamo l’esigenza del presente invito alla discussione. E proponiamo una possibile agenda di temi.

La Economia Globale
Appare sempre più manifesta, dietro i processi dell’economia globale, la presenza egemonica USA a tutto campo: dai protezionisti vecchio-stile all’imposizione al mondo dei brevetti transgenici, all’uso ormai sistematico degli strumenti di guerra a sostegno della supremazia economica.

La situazione
Non c’è nessun sollievo per le "aree povere", i cui abitanti vedono addirittura tornare ad abbreviarsi le speranze di vita, mentre la pressione demografica e la povertà spingono all’emigrazione verso le "aree forti" del mondo. Dove più che accoglienza li aspettano, come sappiamo, lo sfruttamento o l’espulsione.

Le istituzioni della democrazia contano sempre meno. L’americanizzazione imposta porta a sostituirne i loro poteri con quelli di strutture tecnocratiche (FMI, WTO, BM) espressione dei potentati economici.

Anche le esperienze di governo delle sinistre moderate e verdi in Europa subiscono la "curvatura liberista": anzi la assumono come connotato di modernità.

La necessità di reagire
Se pensiamo alla portata sconvolgente di quel che accade – dalle guerre alle manipolazioni genetiche alla condizione di milioni di persone usate come cavie per simili pratiche di dominio politico-tecnocratico – sentiamo con nettezza che non si può più né tacere né stare a guardare. È necessario rimettere in campo un fronte d’alternativa, che contesti apertamente economia globale e neoliberismo. Un ambientalismo che rifiuti la subalternità al sistema capitalistico.

Il caso Italia
Ambiente e qualità sociale non sono iscritti in realtà nella pratica di questo governo. La possibilità di creare "nessi virtuosi" lavoro-ambiente-patrimonio artistico-culturale (nonostante le proposte avanzate da anni dagli ambientalisti) non sono prese in considerazione.

Le scelte per il "che fare"
Chiaro che un programma alternativo, fondato sul nesso lavoro-ambiente, sarà bene costruirlo collegialmente. Alcune idee tuttavia possono essere anticipate.

Guerra e ambiente
Per guardare all’ambiente secondo un’ottica globale che implica un pensiero alternativo, dobbiamo aprire una battaglia politica contro la logica della distruzione e diffondere la coscienza che oggi la Nato e il suo militarismo, braccio armato del ‘nuovo governo mondiale’ e delle sue istituzioni economiche, sono la più grossa minaccia per gli equilibri naturali e la vita sul pianeta. Ambiente e pace sono inscindibili. Per questo pensiamo che gli ecopacifisti debbano impegnarsi anche in una battaglia culturale, per cominciare a disarticolare sistematicamente il militarismo delle coscienze.

L’economia locale autocentrata
La prima esigenza è quella di un’economia che rivaluti la dimensione locale valorizzando le risorse ambientali e umane e rivolta a soddisfare sia i bisogni primari dei cittadini, sia domande più legate alla qualità della vita. Un’economia che riduca gli spostamenti di merci e persone, con i relativi consumi.

Lavoro ambiente
La seconda idea è che la nuova occupazione debba venire in larga misura dai grandi progetti di risanamento ambientale con la possibilità di creare centinaia di migliaia di posti di lavoro.

I piani di bacino
Importanza estrema ha la realizzazione di "Piani di bacino" per la ri-naturalizzazione e la riqualificazione dei rapporti fra il territorio e le acque. della terra…

Le conversioni ecologiche
Ciò di cui c’è bisogno è una conversione complessiva "in chiave ecologica" delle diverse attività: produzioni, infrastrutture, energia, trasporti…

Il rischio zero
Bisogna affermare nelle produzioni il diritto a ricercare, a realizzare e a garantire il rischio zero. Il che significa che ci deve essere un principio di cautela in cui spetta ai produttori dimostrare la non nocività.

Le città
La riconquista di una vita cittadina in armonia con la natura è un grande obiettivo. Richiede la riqualificazione di tutti i cicli e di tutte le funzioni urbane. Emblematico è il "diritto alla mobilità", che richiede scelte concrete (trasporto pubblico, ecc.)

Il ciclo delle merci
Il tradizionale modello produzione-consumo-rifiuti deve essere sostituito con un modello basato sul criterio di ridurre i rifiuti al minimo. Fin dalla scelta di partenza: su che cosa produrre, perché, per chi…

La sanità dell’ambiente
La società industriale ha disseminato il territorio di inquinamenti e veleni. E dunque la bonifica delle aree industriali è una necessità primaria.

Occorre regolamentare, risanare (e quando necessario vietare) le diverse fonti di rischio possibili, dall’elettrosmog agli agenti cancerogeni, ai prodotti transgenetici. E con la lotta al transgenico va aperta una grande vertenza sul diritto all’alimentazione. A scala mondiale e locale. Vertenza che riguarda: i rapporti tra Nord e Sud del mondo; lo sviluppo "autocentrato" dei paesi terzi; la rigorosa tutela della biodiversità in ogni dove del pianeta.

Democrazia senza segreti e diritto alla sicurezza
Oggi si tratta di portare, ovvero di imporre, la sicurezza industriale e la salute in ogni luogo e lavoro.

Biotecnologie
La morte per fame falcia i paesi poveri. Ma il degrado alimentare minaccia anche i poveri e i non poveri dei paesi ricchi. La manipolazione genetica è l’opzione messa in campo dalle multinazionali per appropriarsi del controllo sulla riproduzione della vita. Intenti inaccettabili e da combattere.

Alimentazione
Con la lotta al transgenico va aperta una grande vertenza sul diritto all’alimentazione.

Per una critica ecologista dell’economia e della politica
Una critica che contesti la logica quantitativa e della crescita fine a se stessa e ricerchi soluzioni ai problemi sociali in un ambito di qualità.

Costituendo Forum Ambientalista Veneto

Marghera 24.03.2001

e-mail del 25.marzo.2001

Per il Forum ambientalista in Veneto:
Cari amici e compagni, in allegato vi invio copia del documento-appello che, nella riunione del 24 marzo a Marghera, abbiamo deciso di diffondere a tutti i gruppi e le persone interessati alla creazione anche nella nostra regione del Forum ambientalista. Uno strumento, questo, che intende porsi come punto d'incontro ove sviluppare discussioni, analisi, approfondimenti sulle tematiche ecologiste; nonché come luogo collettivo che possa fungere da motore per "rimettere in campo un fronte d'alternativa, che contesti apertamente economia globale e neoliberismo", come si dice nel documento. Il quale è semplicemente una sintesi del "Manifesto per un Forum Ambientalista" approvato nell'assemblea del 4 marzo 2000 a Roma. Evidentemente, quindi, non vi si fa alcun specifico riferimento alla realtà veneta. Per questo scopo (l'elaborazione di un documento che individui i temi ambientali specifici del Veneto e, a partire da questo, si faccia promotore del Forum) vi proponiamo un incontro che dovrebbe tenersi a Marghera (sede del PRC, via della Chimica, 5) nell'ultima decade di aprile.  in linea di massima si pensava a sabato 21 aprile, però aspettiamo le vostre conferme prima di decidere il giorno preciso. Vi preghiamo di dare la massima diffusione al documento, a gruppi, comitati, singoli, ecc, perché ci sembra fondamentale, in questo momento storico, la nascita di uno strumento quale il Forum ambientalista nella nostra regione.                                                

per informazioni e adesioni:
Marcello Limoli
e-mail:
mlimoli@inwind.it

<<<<<<<torna alla pagina precedente