intervento
di
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Premetto che quanto esporrò non è
necessariamente condiviso dai compagni che hanno firmato
la lettera di invito a questo incontro o il
"manifesto" che sta alla base
dellincontro stesso ed è anzi proprio inteso come
contributo ad un dibattito per una cultura rosso-verde.
Questo incontro è infatti stato ispirato dalla
necessità di organizzare un forum, o osservatorio, o
punto di incontro, di persone interessate ad un
miglioramento delle condizioni dellambiente umano e
naturale, al fine --- così come lo vedo io --- non di
formare o partecipare o sostenere un governo, pur ben
intenzionato nei confronti dellambiente, ma di
esercitare un continuo controllo critico su quello che i
governi, locali, nazionali e internazionali, decidono. Il forum si propone, inoltre, di diventare punto di ascolto, critico anchesso, di coloro che chiedono dei mutamenti delle azioni dei governi, quanto tali azioni sono considerate non sufficientemente rispettose della salute umana e del benessere dellambiente circostante --- da cui la salute umana dipende. Mi sembra che il momento scelto per questa proposta di forum o osservatorio sia quanto mai appropriato. Per decenni, in passato, ci sono state due diverse maniere di vedere il mondo. La visione di destra, ispirata al liberalismo, al libero mercato e alla libera impresa, e alla massimizzazione dellegoistico benessere e utile privato, anche a spese del benessere di altre persone e del mondo circostante, a spese del buono stato delle acque, dellaria, del mondo vivente non-umano, buono stato da cui dipendono salute e benessere delle persone umane. La visione del mondo "di sinistra" cercava di introdurre nei rapporti umani dei nuovi valori, come solidarietà e maggiore uguaglianza, riconoscendo che il liberalismo portava inevitabilmente a conflitti fra due diverse classi, quelle di coloro che traggono vantaggio dellandamento delle cose e quelle che ne restano svantaggiate o meno avvantaggiate. La visione del mondo di sinistra è nata essenzialmente per attenuate le ingiustizie subite da una classe di lavoratori, sfruttati esposti a rischi e mal pagati, da parte di una classe di "padroni" che si arricchivano alle spalle dei primi; in termini più moderni si può riconoscere una classe di avvelenati e inquinati che perdono soldi e salute per le azioni compiute dallaltra classe, quella degli "inquinatori", che traggono vantaggio economico dallo sfruttamento del suolo, delle acque, dallinquinamento del suolo e dellaria. Riconosco bene che si tratta di grossolane semplificazioni, piene di contraddizioni. Sta di fatto che oggi esiste una sola maniera di vedere il mondo, quella di destra, del libero mercato, e che gli stessi governi di sinistra, si fa per dire, possono limitarsi ad attenuare larroganza e la violenza esercitata nel nome del libero mercato, del successo, del possesso di merci e beni materiali ottenuti a spese dei beni della natura --- e quindi a spese della salute e del benessere di altri esseri umani. I governi più benevolenti per i loro sudditi possono solo attenuare le forme più vistose di violenza che sono inevitabili nellattuale ideologia economica unificata, forma globale di capitalismo, nel senso più classico della parola. La mia tesi è che una società capitalistica inevitabilmente comporta violenza contro altri esseri umani e contro la natura e lambiente; direi anzi che un capitalismo disposto a rallentare il suo cammino per evitare frane o alluvioni, o per rendere meno irrespirabile laria, o per rendere più vivibili le città, opera contro se stesso e tradisce i suoi principi fondamentali. Essendo, infatti, la legge unica del capitalismo laumento del profitto monetario, qualsiasi vincolo alloperare nella produzione di merci o servizi comporta dei costi che fanno diminuire tale profitto. Per dirla in forma più brutale e grossolana, loperare secondo le leggi del libero mercato capitalistico ha il dovere di impoverire e sporcare le risorse della natura e ha il dovere, pertanto, di peggiorare le condizioni fisiche da cui dipendono la salute e il benessere delle --- o di --- altre persone. Nelle popolazioni animali i predatori uccidono le prede per garantire la continuazione e la propagazione della vita; nelle società capitalistiche le stesse cose avvengono al fine della dilatazione delluniverso del denaro, così come è inteso da quel fatuo indicatore del prodotto interno lordo. Il capitalismo ha, naturalmente, elaborato una sua etica per cui fa credere che laumento del profitto è doveroso perché il denaro guadagnato consente di produrre altre merci e servizi e di assicurare loccupazione e il benessere che inevitabilmente dipende dalla disponibilità di merci e servizi. Non ha però una risposta allosservazione che letica dellaumento del profitto comporta un impoverimento delle riserve di beni materiali naturali che sono limitati, per cui la trasformazione del bosco in campi coltivati o in piste da sci, luso dellacqua o dellaria come ricettacoli di scorie liquide o gassose comporta perdite monetarie, di benessere e di salute per altri esseri umani, della presente e della futura generazione. E non ha una risposta al fatto che i bisogni essenziali di cibo, abitazione, libertà, salute, conoscenza, comunicazione, eccetera, possono essere soddisfatti con merci e servizi ben diversi da quelli proposti dallattuale capitalismo, con minore devastazione della natura e della salute e vita umana pur imponendo minori profitti monetari privati. Il forum o osservatorio a cui penso si dovrebbe proporre come sede di analisi critica delle azioni dei governi --- ripeto, locali, nazionali o mondiali --- per spiegare quali azioni private comportano danni ad alcuni soggetti economici e ai beni collettivi naturali, e per esercitare pressione su come tali danni possono essere attenuati., anche aiutando gli inquinati a riconoscere perché e da chi sono inquinati e come possono difendersi. Punto di ascolto ma anche punto di diffusione e socializzazione, da parte di chi è disponibile, delle conoscenze tecnico-scientifiche verso coloro che chiedono dei mutamenti delle politiche economiche e produttive con minori costi ambientali e umani. Farò pochi esempi che suggerisco come base per lavvio di un più approfondito dibattito. Rifiuti Nellordine, la diminuzione dei rifiuti è la soluzione ecologicamente più corretta, ma più scomoda e difficile, perché presuppone interventi sui cicli di produzione e sui materiali impiegati nella produzione e nella distribuzione delle merci; tale diminuzione richiede controlli pubblici sui processi industriali e nessuna impresa desidera che qualcuno ficchi il naso nel modo in cui fabbrica imballaggi, elettrodomestici, televisori, automobili, eccetera. Il recupero dei materiali dai rifiuti è anchesso auspicabile perché consentirebbe di usare di meno (e di importare di meno) materie prime come legno, pasta da carta, fonti energetiche, metalli, prodotti agricoli o zootecnici, pietre e minerali, eccetera, creerebbe occupazione, ma presuppone che i governi chiedano ai cittadini pratiche di raccolta differenziata scomode, sgradevoli, comporta rapporti fra aziende del pattume e industrie che operano il riciclo, eccetera. Molto amata è la terza soluzione, quella di fare una grossolana raccolta frazionata dei rifiuti e bruciare tutta la parte combustibile (carta, plastica, materia organica, copertoni, eccetera, esclusa così da qualsiasi operazione di recupero di materiali) producendo elettricità che costa tanto, ma che il governo sovvenziona con pubblico denaro, pur sapendo che gli inceneritori con recupero di energia immettono sostanze dannose nellaria, lasciano ceneri inquinanti, eccetera. Le discariche poi, ai governi e alle imprese, piacciono più di tutto perché comportano affari per lacquisto di suoli e cave abbandonate e per un gran traffico di automezzi e sono difficilmente controllabili; poco conta se inquinano laria e le acque sotterranee e se si perde tutto il materiale che vi viene sepolto. Da qui la giusta protesta delle popolazioni esposte allinquinamento che esigono una raccolta separata, un migliore riciclo, un controllo della produzione di rifiuti. Centinaia di gruppi a cui il forum mette volentieri a disposizione le conoscenze per contrastare le scelte antiecologiche di governi locali o imprese. Qualità delle merci Si pensi al caso delle cosiddette "rottamazioni" di autoveicoli, motociclette, elettrodomestici: il forum si propone di esercitare un controllo sugli effetti che le norme, scritte dai governi con la mano delle imprese, hanno sulloccupazione, sullambiente. Per verificare se effettivamente laumento dei consumi crea occupazione in Italia o se piuttosto le imprese, a cui i governi aprono nuovi mercati nazionali con pubblico denaro, abbandonano le fabbriche italiane per andare a produrre nei paesi in cui la mano dopera costa meno ed è meno protetta; per verificare dove finiscono e come sono smaltiti i milioni di tonnellate di materiali "rottamati" che si formano ogni anno. Il controllo pubblico della produzione privata industriale, ma anche agricola, è essenziale anche per comprendere quali rifiuti ciascun ciclo produttivo lascia nel territorio, quali azioni sono necessarie per "bonificare" le zone abbandonate e contaminate. Inoltre tale controllo è essenziale per attenuare gli effetti di incidenti e malattie nel posto di lavoro, e di incidenti che coinvolgono la popolazione più in generale. Per inciso tale controllo presuppone una crescita, anzi una formazione, di una cultura popolare industriale popolare, della cultura del "fare", del riconoscere limportanza del produrre i beni materiali che sono ancora alla base delleconomia, nonostante le chiacchiere sulla virtualizzazione e dematerializzazione della vita e degli affari. Anzi, la corrente tesi della società virtuale e dellimmagine ha proprio il fine di gettare una cortina fumogena sul lavoro, sulle merci, sul produrre e sul relativo controllo, di far dimenticare che il mondo va avanti con milioni di tonnellate di cemento e benzina, di patate e alluminio, di plastica e mangimi. Per che cosa, e per chi, e come questa massa di materiali si muove, al di fuori del profitto dei venditori ? Senza dimenticare le grandi masse di merci oscene fabbricate e in circolazione, dalle "piccole armi", alle armi biologiche e chimiche, alle 35 mila bombe nucleari esistenti nel mondo. Di tutto questo il forum vuole parlare e discutere. Quale e quanta energia Il crescente uso delle fonti di energia da combustibili fossili --- e in parte, secondo una crescente tendenza, dai rifiuti contrabbandati come fonti energetiche rinnovabili --- comporta modificazioni chimiche e inquinamento dellatmosfera e in parte anche delle acque. Per anni si è discusso della necessità di "diminuire" e contenere i consumi energetici, e ora si sta assistendo allinvito, da parte dei venditori, di "aumentare" i consumi di energia e di elettricità, aumento inteso come segno di modernità. Quegli stessi governi che dichiarano di voler realizzare una società e città sostenibili e di limitare leffetto serra, sono i primi a tollerare o incoraggiare --- lENEL è ben ancora una azienda largamente dello stato --- la crescita dei consumi e dellinquinamento. Perfino davanti allaumento del prezzo del petrolio greggio, che potrebbe indurre i governi a incoraggiare la diminuzione delluso dei carburanti per autotrazione, i governi fanno ricadere sulle spalle dei cittadini, rinunciando ad una parte degli introiti fiscali, il contenimento dei prezzi dei carburanti per non arrecare danno allindustria automobilistica e alle compagnie petrolifere. Il forum pensa di poter svolgere un ruolo di controinformazione nel delicato campo dei consumi energetici spiegando che il controllo dellinflazione e dellinquinamento si esercita proprio con un continuo chiaro invito a consumare meno carburanti nelle case e negli autoveicoli, a consumare e sprecare meno elettricità. Obiettivo questultimo sempre più difficile dopo che la privatizzazione ha smantellato una delle grandi conquiste democratiche degli anni passati, la nazionalizzazione dellenergia elettrica. Linsostenibilità urbana Laumento della lentezza del movimento degli autoveicoli comporta un crescente consumo di carburante, un crescente inquinamento dell'aria e una crescente perdita di salute. Le radici del fenomeno sono facilmente riconoscibili nel fatto che i centri urbani cono sempre più occupati da uffici, banche, scuole, negozi, che sono potenti attrattori del traffico di lavoratori e utenti, molti dei quali abitano nei meno costosi quartieri di periferie sempre più lontane. Così, in armonia di intenti, la speculazione sui suoli e sugli edifici, laumento della vendita di autoveicoli privati e lespansione dei consumi di carburanti insieme rendono sempre più faticosa la vita quotidiana di milioni di persone in strade piene di fumi e di violenza. E questi milioni, sparsi nelle tante città italiane, sono spinti a una continua violazione delle leggi della circolazione --- ma direi delle leggi della convivenza civile (che dovrebbe avere la più alta espressione nella civis) --- e a reciproche violenze, nella resa degli amministratori. Il forum si propone di indicare come attuare rimedi, peraltro ben noti, come il decentramento urbano, il recupero dei centri minori, il potenziamento di mezzi pubblici di trasporto, il rispetto delluso pubblico, per muoversi, degli spazi ora privatizzati da automobilisti disperati. Una specie di movimento di liberazione dei marciapiedi, degli spazi in cui possano muoversi anche a piedi soprattutto le parti più deboli della popolazione (bambini, disabili, anziani), condizione essenziale per ridurre la carica di violenza e sopruso delle città odierne, la resa della legge. Agricoltura Dellagricoltura finiamo per sentire la voce soltanto quando viene chiesta qualche protezione monetaria contro la concorrenza di prodotti di altri paesi, a più basso prezzo, dimenticando il ruolo "primario" che lagricoltura ha nella produzione di alimenti, di carta, nella difesa del suolo, e del ruolo che ha nella produzione di rifiuti inquinanti, dai pesticidi ai reflui zootecnici. Forse bisogna passare dai piagnistei allorgoglio degli agricoltori di sentirsi i più grandi fabbricanti di merci, e delle merci più indispensabili, nelleconomia di ciascun paese, alla capacità di affrontare nuovi problemi tecnico-scientifici quali quelli posti dalla diffusione di prodotti vegetali e animali geneticamente modificati, dalla necessità di evitare trattamenti vegetali o animali che contaminano i cibi finali, alla possibilità di ricavare materie prime industriali e fonti di energia dai prodotti e sottoprodotti agricoli e zootecnici, anche attraverso una nuova solidarietà internazionale fra coloro che unici possono trasformare le ricchezze della natura in beni economici essenziali. Frane e alluvioni Il paese frana, è esposto alle alluvioni, le spiagge vengono erose dal mare. Non si tratta di eventi naturali ma del risultato dellappropriazione privata, capitalistica, delle rive dei fiumi, delle acque, delle spiagge per fini turistici, degli estuari dei fiumi per gli approdi turistici, eccetera. Le zone più attraenti come fonti di profitto sono anche quelle ecologicamente più importanti e fragili, per cui ancora una volta, il vantaggio privati si realizza distruggendo beni collettivi e i cui costi ricadono sulla collettività. Da anni esistono leggi --- il decreto "Galasso" che vietava ledificazione vicino ai fiumi e alle coste, la legge che prescrive la pianificazione territoriali nellambito dei bacini idrografici, la recente "legge Sarno" che limita ledificazione nelle zone soggette a eventi franosi --- tutte violate o non applicate perfino dai governi dello stato che le ha emesse, perché toccano interessi di proprietà private, limitano le costruzioni, rallentano lo sviluppo delledilizia e del turismo, perché toccano le leggi vere del capitalismo a cui i governi sono soggetti. E stato un penoso spettacolo vedere i governi locali di sinistra correre a Roma per impedire lapplicazione della legge Sarno nei loro territori, nel nome degli interessi delle società edilizie e della speculazione privata, anche qui come sempre mascherati dietro i benefici che la violazione della legge (e la violenza contro lambiente) assicurerebbe agli operai delledilizia. E invece, sarebbero proprio le opere di sistemazione delle valli, di delocalizzazione delle fabbriche, di correzione del percorso delle strade, di difesa del verde restante e di rimboschimento, e di regolazione di fiumi, fossi e ruscelli, di "manutenzione" del suolo, che creerebbero nuova e duratura occupazione. Ecco che, nelle finalità del forum, linformazione dei, e il coordinamento fra i, gruppi locali che si oppongono a opere nocive per il suolo e le coste aiuterebbe a rallentare o fermare tali opere e a spingere verso investimenti di denaro pubblico per opere compatibili con le leggi (inviolabili) del moto delle acque. La merce acqua Nello stesso tempo queste acque pubbliche sono cedute e affidate a imprese private o che operano secondo le leggi del profitto aziendale, le quali raccolgono le acque al di fuori dei piani di bacino idrografico (che spesso non ci sono) , le incanalano e le vendono con prezzi che risultano, sempre per i criteri aziendali, più alte nel Mezzogiorno dove lacqua potabile è più scarsa e minori nel Nord dove lacqua è più abbondante. La giusta idea di una gestione unitaria della distribuzione e della depurazione delle acque finisce per avere soluzioni, costi e prezzi diversissimi nella varie parti del paese. Privatizzazione che si intreccia con laltra appropriazione delle acque pubbliche da parte dei consorzi di bonifica, vere e proprie autorità autonome da quelle dei bacini, da quelle dello stato, con poteri sui fiumi, fossi, sulle opere idrauliche, sulla sistemazione del suolo. Il forum si propone di aiutare le popolazioni locali a riconoscere lintreccio di norme che le privano dellacqua che pure è, così dice la legge, "loro" proprietà e diritto. Lo spettro dellecologia di destra Una canzone ripetuta in modo martellante attraverso la stampa e la televisione controllate dai governi del libero mercato globale e dalle imprese capitalistiche. Una vasta letteratura di destra --- che noi a sinistra non abbiamo guardato o letto con sufficiente attenzione ---- ha offerto riprove a questa tesi mostrando che i fascismi avevano una politica anticapitalistica, austera, autarchica, che i governi fascisti possono imporre limiti alle immigrazioni e leggi di buon governo della Heimat pulita, bianca, cristiana. E pertanto, è la tesi dei nostri avversari, chiunque, anche ammantato di rosso-verde, parla di contenimento dei consumi o di regolazione del mercato è un fascista. Dove cercare un buon governo rosso-verde
dellambiente? Probabilmente bisogna --- e il forum potrebbe essere una utile sede per tale analisi --- rileggere il periodo del New Deal rooseveltiano, le analisi del movimento socialista e anarco-socialista alla Mumford, rileggere molte pagine del movimento nonviolento adattandole alle mutate tecnologie, riesaminare alla luce dei frapporti società/ambiente, alcuni periodi delle rivoluzioni socialiste; una nuova analisi e una nuova pedagogia che possono oggi sfruttare le grandi nuove risorse della tecniche di comunicazione e di accesso alle, e scambio di, informazioni. Vi sono segni di tempesta nellaria, dopo venti anni di continuo boom economico e di espansione dei consumi e del denaro, espansione insostenibile, diseguale, con aggravamento del divario fra ricchi e poveri; ci sono segni di aumento del prezzo delle materie prime e dellimpoverimento delle loro riserve, di aumento della criminalità con cui i paesi poveri applicano il loro capitalismo, quello che gli abbiamo insegnato, rivolgendolo proprio contro di noi. Jim OConnor, il noto leader del movimento di "Capitalismo, Natura, Socialismo", ha indetto nella sua Università di Santa Cruz, in California, nel settembre 2001, una grande conferenza "Verso una quinta internazionale" rosso verde. Forse il nostro forum nasce allalba di profondi mutamenti e il suo compito principale è coglierne e spiegarne i segni. Giorgio Nebbia |