Occhi verdi sul Tirreno, Libro bianco sulla situazione ambientale nel Tirreno cosentino Le vecchie colpe nei poteri, dagli anni 50 alla grande speculazione negli anni 80. Lomologazione dei nuovi poteri di centrosinistra nelle Comunità Montane, nella regione del ribaltone, nei comuni. Le responsabilità politiche nella gestione del Commissario sullemergenza dei rifiuti e delle Acque. Le responsabilità politiche nella gestione del Parco del Pollino. I Documenti di denuncia delle associazioni ambientaliste del Tirreno.
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Sono molteplici le emergenze sul
tirreno cosentino e grave è lassenza delle forze
politiche nella ricerca di una qualche risoluzione ad una
situazione ambientale che anno dopo anno
irreversibilmente si avvia verso una via di non ritorno. Poche le forze ambientaliste in campo : due sole sono le sedi del WWF attive: una a Praia a Mare, laltra ad Amantea. Due le associazioni ambientaliste autonome: Rischiozero con sede a Scalea, Sinistra Verde a Diamante e a Belvedere. Una sola sede della Legambiente con sede a Diamante. Uno il Comitato di lotta contro la discarica di Santa Domenica Talao. Tantissimo il lavoro che i volontari di queste associazioni svolgono per tenere a bada tutto il territorio dagli assalti degli speculatori, degli incendiari, dai cementificatori, dai trafficanti di rifiuti. Ma quali sono le emergenze sul Tirreno cosentino ? Il fallimento della politica sui rifiuti da parte della Commissione straordinaria è sotto gli occhi di tutti. Le piccole discariche sono state chiuse ma i problemi si sono ingigantiti. Solo l1% dei cittadini fa la raccolta differenziata. Completamente assente la politica di allargamento della raccolta differenziata. Spreco di danaro per inutili campagne pubblicitarie. Il sistema del porta a porta lunico veramente che può allargare la raccolta differenziata è usato solo da pochi comuni ed in modo abbastanza disordinato. Nascita di megadiscariche a Scalea ,a Santa Maria del Cedro ed a Fuscaldo che concentrano in tre grandi siti linquinamento precedente. Su tutto il pericolo incombente della diossina sprigionata dagli inceneritori. Grande lo sforzo degli ambientalisti del tirreno (Rischiozero e Sinistra verde) a far nascere un comitato di lotta , Verde Crati, in Bisignano per bloccare la costruzione di un megaimpianto di incenerimento. Il fallimento della raccolta differenziata porterà a bruciare tutti i rifiuti in un impianto da 270 mila tonnellate di rifiuti allanno. Una megadispersione di diossina su tutto il territorio circostante nel raggio di cento chilometri. Le recenti scoperte dellASL di Mantova di un nuovo tipo di tumore fra i cittadini che abitano attorno allinceneritore di rifiuti, apre una nuova grande falla nella politica inceneritorista e lancia un nuovo allarme fra le popolazioni vicino agli impianti già costruiti. Se a Bisignano sarà costruito linceneritore tutta la costa tirrenica sarà toccata dalla diossina, e così tutta lagricoltura della piana del Crati. Un danno enorme allimmagine della Calabria pulita ed a tutti i cittadini della provincia. Studi recenti da parte dellUniversità di Roma e di Chieti hanno dimostrato inconfutabilmente la sparizione delle spiagge calabresi nei prossimi anni , in particolare di quelle del tirreno cosentino. Varie le motivazioni e abbastanza praticabili le misure di contenimento. Il WWF di Amantea insieme al WWF nazionale ha aperto una grande campagna per la protezione della Posidonia. Il Tirreno è pieno di praterie di posidonia ma sono minacciate da un pericolo enorme che sono i pescherecci a strascico oltre che dallinquinamento. Lunico modo per bloccare questo strascico è la costituzione del PARCO MARINO DELLA RIVIERA DEI CEDRI. La tutela della costa tirrenica è un fatto prioritario per salvare e riqualificare il turismo, ripristinare la flora a e la fauna marina, rilanciare la piccola pesca, favorire attività turistiche legate alla conoscenza dei fondali e della costa. Un pericolo maggiore è rappresentato dalle barriere di frangiflutti che piuttosto che risolvere il problema dellerosione lo aumenta spostandolo sempre più a sud. Facili finanziamenti ed una mentalità che ancora punta su questo tipo di turismo ha fatto crescere la domanda di porti in tutta la costa tirrenica . Su tutta la costa da Maratea fino a Vibo le richieste in itinere di costruzione di porti sono ben 21. Quelli già finanziati o in via di finaziamento sono 6 ( Tortora, Scalea, Diamante, Belvedere, Paola, Amantea ) con quale possibilità di essere terminati e produrre lavoro e guadagno sarà tutto da scoprire. Certamente alto sarà il prezzo da pagare in termine di sconvolgimento dei fondali e delle correnti con naturale stravolgimento delle coste e della perdita di grandi spiagge. Tra i megaprogetti più devastanti quello di Paola , di Amantea e quello di Scalea. Il sito scelto per Scalea dalla nuova amministrazione comunale è previsto nei pressi della foce del fiume Lao. Collegato al grande porto dovrebbe sorgere una Aviosuperfice. Grandi gli interessi speculativi attorno a queste due megastrutture. I terreni sono già stati acquistati dai soliti padroni del cemento e si prevedono in una zona che era vocata allagricoltura ,la nascita di nuove strade, grandi alberghi, megavilaggi turistici. Una enorme devastazione e cementificazione pari in un solo colpo a quella degli anni 80. Linefficenza dellEnte parco ha portato molti cittadini residenti nei paesi dellinterno ad appoggiare la lobby dei cacciatori. Partiti della sinistra come i DS e Rifondazione Comunista, invasi nelle loro sezioni dei paesi dellinterno da nugoli di cacciatori, contravvenendo alle indicazioni regionali e nazionali, si sono schierati apertamente con i partiti di destra, AN e Forza Italia, che vogliono a tutti i costi la riperimetrazione del parco . Il rilancio del parco del pollino, passa necessariamente per un nuovo modo di gestire lEnte riqualificando le potenzialità dei paesi che vi sono al suo interno e progettando con nuove idee. 5. LINQUINAMENTO DEL MARE E DEI FIUMI Linefficenza dei depuratori affiancata alla negligenza dei sindaci ed al mancato controllo del territorio fa si che nel mare si sversino fanghi non depurati, liquido degli autospurgo, fogne a cielo aperto provenienti dai paesi dellinterno sprovvisti ancora di un depuratore. Una situazione sulla quale si è lungamente discusso in più sedi, ma che ancora una volta ha soltanto trovato un fiume di parole e di promesse mancate dei soliti politici. Ancora una volta il mare tirreno è inquinato, dai depuratori malfunzionanti, dagli autospurgo ma soprattutto dai suoi sindaci e politici. E recente la nascita nei fondali marini su tutta la costa tirrenica del fenomeno mucillagine. Il fenomeno è essenzialmente legato sia al mancato funzionamento dei depuratori ma ancora di più alle Condotte sottomarine che versano nascostamente i liquidi non depurati a meno di trenta metri di profondità concatenandosi con i nutrienti al fenomeno mucillagine. 6. I PIANI REGOLATORI ED IL PIANO PAESISTICO Tutti i piani regolatori di tutti i paesi della costa prevedono un ulteriore allargamento delle aree costruibili. Con il loro avvio seguirà una nuova stagione di cementificazione che non risparmierà nessun comune della costa. Il Piano paesistico preparato dalla Università della Calabria prevede la salvezza di vaste aree agricole e verdi. Per questo è osteggiato da tutti i sindaci del tirreno, siano essi di destra o di sinistra, che riuniti in un cartello premono sulla Giunta regionale perché venga bocciato. Perchè la
cementificazione sulla costa tirrenica. LA MADRE DI TUTTI I CONDONI Per comprendere meglio quale sia il livello di cementificazione sulla costa tirrenica dovuta essenzialmente ad un "abusivismo concordato" è necessario partire dallunica inchiesta giudiziaria fatta sul tirreno cosentino a partire dagli anni settanta in poi. Linchiesta partì per opera di un giovane pretore della Pretura di Belvedere M.mo nel luglio del 1989, e per la prima volta mise in luce tutto labusivismo edilizio esistente sulle aree demaniali. Ma le connivenze fra potere politico, demanio marittimo, potere economico, Soprintendenze ai beni ambientali di Cosenza e Reggio Calabria, allora come oggi era troppo forte e linchiesta si arenò, consentendo una pioggia di sanatorie prima ed una definitiva approvazione dei progetti dopo. (vedi articolo) A proposito esiste una interrogazione parlamentare dellon. Laura Cima alla quale non fece seguito niente. Ma per capire le connivenze odierne basta prendere ad esempio il comune di Diamante e cinque episodi che segnaliamo dettagliatamente.
Oramai è chiaro a tutti che questo modo di gestire il turismo del mordi e fuggi è deleterio per lambiente, fa arricchire solo poche persone, non distribuisce ricchezza ma produce solo danni ai paesi. Limitare la costruzione di nuovi edifici turistici è un primo passo essenziale, incentivare il recupero del patrimonio edilizio nei centri storici favorendo con tassi speciali lacquisto a giovani coppie o per lapertura di laboratori artigianali. Eliminare nei paesi luso delle auto. Chiudere tutti i paesi incentivando luso del trasporto pubblico ( riaprendo per esempio le stazioni ferroviarie). Attivare una politica dei prezzi, negli alberghi, diversificata durante tutti i mesi dellanno, obbligandoli a restare aperti sia in primavera che in autunno. Concentrare tutte le manifestazioni canore e spettacoli fuori dai mesi di luglio ed agosto. Evitare lingresso con le auto lungo i fiumi, incentivando luso di mezzi alternativi, quali i cavalli o piccole navette di autobus elettrici. 8. SERVIZI SOCIALI, TUTELA DELLA SALUTE sono completamente assenti in tutta la costa tirrenica servizi sociali che possano permettere una migliore vivibilità. Il potere politico non è riuscito neanche a garantire un minimo necessario di tranquillità nella vita quotidiana di ognuno. Oltre agli inquinamenti visivi e sotto gli occhi di tutti, esistono inquinamenti nascosti: Capannoni allamianto, traversine allamianto abbandonati nelle stazioni ; una spaventosa proliferazione di antenne telefoniche senza nessun controllo disseminate in tutti i paesi, casi emblematici a Bonifati, a Diamante sopra la scuola media (ed in una zona dove si sono verificate già oltre dieci decessi per tumori); abitazioni sotto i tralicci e le linee elettriche oltre le 20mila volt (addirittura tutte le scuole di Cetraro dalle materne fino alle scuole superiori sono sotto tutta la linea Enel: il Liceo scientifico da poco ultimato dopo la legge sullelettrosmog è posizionato sotto i tralicci); inesistenza in quasi tutti i paesi di servizi per i portatori di handicap : mancano le rampe d'accesso quasi ovunque, gli accessi al mare, ai comuni, ai locali pubblici; non esiste un monitoraggio continuo sullo stato degli acquedotti e di conseguenza sulla potabilità delle acque; sono ridotti sempre di più le specializzazioni negli ospedali pubblici di Praia, Cetraro e Paola; non esiste un piano per la costruzione di case popolari per la difficoltà di reperire terreni accessibili che invece fanno gola agli speculatori del cemento; mancano centri sociali e comunque strutture che possano usufruire i giovani; mancano misure di prevenzione al problema della droga e lunica arma della repressione accomuna lo spacciatore legato alla mafia con il piccolo consumatore di droghe leggere (la lotta alla maryuana sembra lattività più richiesta dalle forze dellordine). Il disagio sociale si fa sempre più pericoloso grazie al vertiginoso aumento della disoccupazione, oltre 40.000 nellultima rilevazione. Così come è quasi naturale il proliferare del lavoro nero tramite piccoli laboratori, o direttamente sui tanti cantieri edili dove si lavora senza nessuna protezione ( tre i morti sul lavoro nei primi sei mesi di questanno e diversi gli incidenti ). Molto grave la situazione segnalata alla Marlane di Praia a mare, del gruppo Marzotto, dove luso di solventi chimici ha portato alla morte di oltre 87 operai negli ultimi dieci anni. Numerose le iniziative per richiamare lattenzione sul problema. In preparazione un dossier che venti operai costituitesi in parte civile presenteranno alla Proucra della repubblica di Paola ed alla Commissione antimafia, per chiedere lincriminazione della Marlane per OMICIDIO COLPOSO. |
e-mail del 29 ottobre 2000 Sedi e punti di riferimento nella costa tirrenica che con documenti e iniziative hanno contribuito alla realizzazione di questo dossier:
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