Sotto la
Stoppani l'inferno
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Spaventosi risultati nelle perizie eseguite
dalla stessa azienda di cogoleto fra il 98 e il 99 cromi inquinante 64 mila volte oltre il consentito per la provincia comunque, non ci sono rischi per la popolazione anche se la bonifica del terreno deve essere effetuata al piu' presto. Sotto la Stoppani di Cogoleto scorre un fiume di cromo esavalente. Decenni di attività industriali hanno impregnato il terreno su cui sorge lo stabilimento chimico di una sostanza tossica e altamente cancerogena. Gli ultimi dati sono da terrore. Le acque superificiali e le falde acquifere sotto la Stoppani contengono concentrazioni di cromo esavalente fino a 7.600 volte più alte dei limiti fissati dalla legge per gli scarichi industriali. Lo sforamento diventa addirittura 64 mila volte più alto rispetto ai limiti fissati per le acque sotterranee in aree da bonificare. Le analisi sono state eseguite dalla stessa azienda, a cadenza periodica, e comunicati alla Provincia nelle scorse settimane. I prelievi sono stati effettuati a cadenza mensile tra il gennaio '98 e il dicembre '99 in otto punti diversi. Per quanto riguarda l'area dello stabilimento la concentrazione meno alta di cromo esavalente è stata rilevata sotto il silos soda (nel'99 la media è stata di 28 milligrammi per chilo quantità 140 volte piu' alta del limite previsto per gii scarichi industriali e 5 mila volte superiore ai limiti per le acque sotterranee). Mentre i livelli più preoccupanti sono stati registrati sotto alle vasche e al reparto acido cromico (rispettivamente 3l2 e 322 miiligrammi per chilo). In più casi è stato rilevato un peggioramento rispetto a tre anni fa. All'esterno della fabbrica le quantità di cromo diminuiscono, anche se restano molto preoccupanti. Sotto il viadotto dell'Aurelia i milligrammi di cromo esavalente risultano 2,03 per chilo. Vale a dire 10 volte in più che in uno scarico industriale e 400 volte in più del limite per le acque sotterranee. Per quanto riguarda le acque di battigia in 16 casi negli ultimi tre anni sono state rilevate concentrazioni di cromo superiori a 0,30 milligrammi per chilo. Come dire che fare il bagno nel mare alla foce del Lerone. equivaleva ìn quei giorni a immergersi nello scarico di uno stabilimento chimico. Rossella D'Acqui, assessore provinciale all'ambiente Ds (in procinto di lasciare la carica dopo I'elezione in consiglio regionale) ammette che la sitnazione è grave. «Il terreno è più inquinato di quanto pensassimo. Insieme all'Arpal l'agenzia regionale per l'ambiente la Provincia eseguirà dei carotaggi nelI'area. Lo scopo è quello di analizzare il terreno per poi chiedere alla Stoppani di eseguire la bonifica a sue spese come prevede il decreto Ronchi del 99. Secondo D'Acqui la popolazione non sarebbe esposta a rischi.La Asl 3 ritiene che non ci sia un pericolo immediato per i residenti. Certo però è necessaria una bonificà approfondita». Romolo Benvenuto, consigliere regionale verde, è durissimo.«Mi domando come mai nessuno abbia ancora messo in prigione i proprietari della Stoppani di fronte a un disastro ambientale come questo Occorre rispettare il termine del 2001 previsto per la chiusura dello stabilimento. Nel frattempo l'azienda deve essere obbligata a bonificare». Andrea Castanini Anche zinco, ferro e solfati nella discarica di Molinetto. Zinco, ferro e solfati.
Non c'è solo il cromo e soprattutto non è solo I'area
della Val Lerone, al confine tra Arenzano e Cogoleto, ad
essere coinvolta dall'interminabile vicenda della
Stoppani. Sotto indagine finisce ora anche la discarica
di Molinetto, sul versante di ponente di Cogoleto, il
sito concesso dalla Provincia all'azíenda per il
deposito delle terre trattate nei forni attualmente Quasi cent'anni di terre tossiche Sono quasi cent'anni che la Luigi Stoppani SPA e' a Cogoleto e produce bicromato e terre tossiche, fumi e scarichi dal tasso di cromo esavalente spesso oltre i limiti consentiti dalla legge. La morte, legata all'esposizione continua al cromo, di alcuni operai ha portato tempo fa, sul banco degli imputati l'attuale proprietario dell'azienda Plinio Stoppani. Per la bonifica delle spiagge e della conca dove attualmente sorge lo stabilimento, quella che un tempo era una grande discarica a cielo aperto delle terre tossiche di risulta del ciclo produttivo,la societa' ha avuto dall'Unione Europea diversi miliardi. Attualmente e' in corso da parte della Provincia un'analisi a tappeto di acqua, terra e aria dell'area della Val Lerone per stabilire quanto estesa dovra' essere l'attivita' di bonifica.Bonifica che l'ultimo decreto Ronchi dispone sia a carico della societa'. Si tratta dell'ultimo tassello in vista della prossima stipula, tra tutti i diversi soggetti coinvolti , di un accordo di programma sulla dismissione della fabbrica, la salvaguardia dei posti di lavoro e il riassetto urbanistico della valle. |
e-mail del 5 maggio 2000 da: Da: Andrea Agostini <lonanoda@tin.it> A: lavoro@peacelink.it <lavoro@peacelink.it> Data: venerdì 5 maggio 2000 21.22 Oggetto: genova - cogoleto : sotto la stoppani l'inferno - chimico - |