Ponente e
Valpolcevera come area ad alta concentrazione di Rischio
Ambientale
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La zona interessata alla proposta
di Area ad Elevato Rischio Ambientale, mai recepita dalle
istituzioni, è compresa tra le aree di fondovalle dei
torrenti Varenna e Polcevera, fino a comprendere a Nord
ovest il nucleo abitato di Campo Silvano e a Nord Est
quello di S.Biagio e S.Quirico. In tutto 70 KMQ (un terzo circa del Comune di Genova) con 222.362 abitanti (1990), con una densita di 27 ab/ha, comprendenti le circoscrizioni di Pegli, Sestri, Cornigliano, Rivarolo, Bolzaneto, Pontedecimo, Sampierdarena. E attraversata da 2
linee ferroviarie (Genova-Savona e Genova- E' rilevante la movimentazione e il deposito di sostanze chimiche e prodotti petroliferi, deflagranti o infiammabili da e per il porto Petroli di Genova Multedo e le aziende petrolchimiche Carmagnani e Superba e nel suo territorio insiste una grande Impianto Siderurgico. Acciaierie di Cornigliano: responsabile della quasi totalita delle emissioni di ossido di carbonio, biossido di zolfo, ossidi di azoto e polveri (cockeria; impianto di agglomerazione, preparazione minerali e omogeinizzazione; 3 altoforni per la produzione di ghisa, con capacita complessiva 2.400.000 t/a, di cui solo uno in funzione con produzione di 1.100.000 t/a; acciaieria e colate continue; aree portuali, banchine attrezzate e stoccaggi; uffici e servizi vari. Ilva (laminazione a freddo, 1.000.000 t/a; banda stagnata, 420.000 t/a; zincato caldo 350.000 t/a; aree portuali, banchine attrezzate e stoccaggio; uffici e servizi vari di stabilimento). Porto Petroli di Multedo (4 pontili con 8 accosti per greggio e prodotti petroliferi; 1 banchina (Molo Ovest) con 2-3 accosti per prodotti speciali; fascia a terra tra filo di costa e ferrovia, con fasci tubieri, stazioni di pompaggio, impianti e servizi portuali; 2 attracchi offshore): congiunge la parte marittima e la parte terrestre del sistema di approvvigionamento energetico delle regioni centro-occidentali dell'Italia settentrionale (un quinto fabbisogno) e del Centro Europa. Il movimento e di 26-27 milioni di tonnellate di petrolio per anno greggio e raffinato. Vengono movimentate oltre 240.000 tonnellate di prodotti petrolchimici.n recente studio della Polytecna Harris (marzo 1994) sottolinea che, in caso di incidente, il raggio di pericolosita per le persone e' di circa 400 metri per la situazione attuale, coinvolgendo 3 abitazioni, l'azienda petrolchimica Superba, la ferrovia Genova-Savona, 1 campo di calcio, alcuni edifici adibiti ad attivita commerciali (Fininvest, Secolo XIX, artigiani), bar, 3 distributori di carburante, una spiaggia frequentata, la Coop di v. Merano. Carmagnani: capacita: 11.000 mc di sostanze infiammabili, tossiche, cancerogene; movimenta fino a 121.000 tonnellate. Superba: il deposito e' autorizzato per lo stoccaggio di prodotti facilmente infiammabili di categoria A per una capacita complessiva di mc 31.360. I depositi sono 47, organizzati in quattro parchi. Il globale del prodotto movimentato nel 1989 ammonta a circa 189.000 tonnellate. Numero totale addetti 38 di cui esposti a rischio 32. Oleodotti:
Su Genova e' imperniato il piu
importante sistema di oleodotti
italiano, che rifornisce gran parte delle
raffinerie della Val Padana e le
due raffinerie di Aigle (Svizzera)
e Ingolstad (Germania). Oggi loleodotto
per Ingolstad e dismesso a causa della sua
obsolescenza e il traffico petrolifero si e
attestato sulle 16 milioni di tonnellate. A parte il
collegamento tra depositi genovesi e impianti
portuali, il sistema di oleodotti si articola su 4
direttrici diverse: Depositi Fegino Campi: nell'area di 297.00 mq ci sono 40 depositi con uno stoccaggio complessivo di 759.800 mc di greggio (604.050 mq), olio combustibile (102.400), gasolio (14.000), benzina (19.000), varie (17.350). Le aziende interessate sono SNAM ex IP, CON.ITA ex SOM, ERG - COLISA. Area decessi di 80 metri e di feriti di 110 (fonti SIAR). Depositi S. Quirico: nell'area di 156.720 mq insistono 552.340 mq di prodotti petroliferi (13.200 mq di benzina, 163.100 di olio combustibile, 227.160 di gasolio, 116.700 di benzina, 28.100 di petrolio). Le aziende interessate sono CON.ITA ex COMITA, ERG-COLISA, ERG NORMOIL.A, ERG-NORMOIL.B. LISTA INCIDENTI
COLLEGABILI ALLA PRESENZA DEL TERMINALE PETROLIFERO
1981: esplosione petroliera HAKUYOU MARU. 6 morti tra i membri dell'equipaggio e i soccorritori. Danni agli edifici. 1983: incendio boschivo che lambisce il muro di cinta dello stabilimento petrolifero SNAM di Fondega. 1985: incendio a bordo di una petroliera ormeggiata al moloA. 1985 e 1986: incendio di una autobotte alla Carmagnani. 1986: incendio alla sala pompe della Carmagnani. 1987: esplosione di diversi serbatoi alla Carmagnani. 4 morti - evacuazione delle case adiacenti - pericolo di esplosione anche a distanza per la presenza di gas nelle fognature del quartiere. Blocco della circolazione stradale e ferroviaria. 1991: incendio alla super petroliera HAVEN, ormeggiata al largo: 5 morti tra l'equipaggio. 1992: rottura di una tubazione dell'impianto ex Colisa dell'ERG di S.Quirico con versamento nel torrente Ricco in Valpolcevera di 30 tonnellate di petrolio. PIANI DI
EVACUAZIONE: INQUINAMENTO
ATMOSFERICO Non ci risulta che siano stati presi provvedimenti per ovviare alla grave presenza di inquinamento in zona! Nellarea di Multedo vengono movimentati: ortoxilolo, metaxilolo, xilolo, linearachil-benzolo, trielina, formurea, acetato vinile monomero, alfametilstirolo. Tutte sostanze sicuramente tossiche secondo le tabelle del Decreto Ministeriale del 12 luglio 1990, ma alcune (linearachil benzolo, xilene, toluene, trielina) sarebbero sospette di cancerogenicità, in quanto capaci di generare certi tipi di leucemia: noi riteniamo valida la linea di condotta espressa dalla comunità scientifica che a fini tossicologici, considera come pericolose tutte quelle sostanze che non siano state provate SICURAMENTE NON CANCEROGENE. Ricordiamo casi passati quando al recipimento in tabelle di cancerogenicità ufficiali si sia giunti molti anni dopo levidenza scientifica, con gravi danni per la salute delle popolazioni esposte (DDT-Amianto-Benzene- ecc.) INQUINAMENTO
ACUSTICO RISCHIO
IDROGEOLOGICO Il Torrente
Varenna e' soggetto a piene alluvionali nei
mesi autunnali. E' stato
protagonista di un disastroso
evento il 23 Il dissesto
idrogeologico creato dalla presenza di cave,
deviazioni forzose del letto
del fiume (clamoroso e' il CAVE - Val Varenna: cava di
serpentino "CHIESINO" (Soc. Nuova Coleol S.P.A.
- via Carpenara 5 GE)- da pochi mesi dismessa e
sede di attività di riciclaggio inerti e degli sfalci
dei giardini e delel ppotature; DISCARICA RIFIUTI
URBANI: SCARPINO. I rifiuti della discarica inquinano pesantemente i torrenti Cassinelle e Chiaravagna. Molti disagi per gli abitanti circonvicini sono causati dall'incessante traffico di camion diretti alla discarica. L'AEROPORTO
'CRISTOFORO COLOMBO. A quest'area va aggiunto il Porto Container di Pra - Voltri. Negli anni sessanta le forze politiche del tempo hanno fortemente voluto e sostenuto uno sviluppo economico occupazionale, per la città, basato sulla portualità.Non solo la riorganizzazione ed il rientro sulla scena del Mediterraneo del tradizionale porto di Genova, per decenni dilaniato da conflitti interni, ma anche la costruzione di una nuova struttura portuale nel ponente cittadino: il porto di Voltri, poi dato in concessione alla V.T.E. (Voltri Terminal Europa). Tutto questo sulla base di previsioni di traffico nel Mediterraneo molto promettenti, ma senza tenere in minima considerazione le esigenze della popolazione preesistente, realizzando uno scempio igienico ambientale che avrebbe potuto essere evitato, pur costruendo le stesse opere. Sarebbe semplicemente bastato un approccio progettuale diverso, invece di dar corso ad una diabolica soluzione : realizzare il porto attraverso una immensa discarica. Negli anni 70 iniziarono a costruire il porto , o meglio dettero inizio alla grande discarica, e guarda caso, nessuno si avvide, o fece finta, che su quel litorale vivevano da sempre più di 70.000 persone e che i loro scarichi urbani (acque nere) finivano nel mare di fronte, proprio dove doveva sorgere il porto. E, cosa gravissima, non fu costruito un depuratore come primo logico atto progettuale. La situazione attuale è
che lo specchio dacqua che circonda il porto ha un
livello altissimo di inquinamento. Oggi il porto è stato
costruito con un riempimento totale di 5 moduli, ciascun
modulo è lungo circa 300 metri, è in fase di
riempimento il sesto Lo specchio dacqua fortemente inquinato è quello del canale di calma, poiché manca di uno sbocco verso ponente e lunica via duscita delle acque risulta il canale di accesso delle navi dentro il porto. Nel canale di calma
sfociano i torrenti Sacchi, S. Michele, Branega e San
Pietro (nell'alluvione 1993 un morto). Inoltre loperatività del porto sta causando un disagio da tenere presente: linquinamento acustico. Sirene, rumori metallici derivanti dalla movimentazione dei containers fanno armai parte dellambiente. Di giorno attenuati dai rumori della strada e della vita quotidiana. Di notte fortemente fastidiosi che obbligano in piena estate alle finestre chiuse. Unaltra considerazione va fatta sulla sequenza di costruzione del porto, vale a dire che la logica avrebbe dovuto suggerire: costruzione del depuratore, dragaggio del canale inquinato, riempimento del 6° modulo con il materiale del dragaggio. Il depuratore è appena iniziato e pertanto i tempi di realizzazione saranno molto lunghi, e linquinamento rimarrà per tanto tempo, ma intanto i riempimenti procedono lo stesso per esigenze di discarica. Nel Dicembre 96 lAutorità Portuale ha chiamato quattro famosi architetti europei (Koolhaas, Smetz, Solà, Secchi) per avere un contributo alla redazione del nuovo Piano Regolatore Portuale di Genova. Costoro hanno anche esposto, in una serie di incontri pubblici i progetti da loro realizzati in tutto il mondo. Quello che colpì in modo particolare fu il tipo di messaggio unanime che espressero, pur nella diversità degli stili e delle idee personali: "armonizzare sempre i nuovi insediamenti industriali con lambiente preesistente, sia naturale che abitativo". E conseguenza di
questa armonizzazione che e' stato richiesto e, per il
momento ottenunto, lo stop definitivo del porto alla
realizzazione del 6° modulo. Armonizzare non è
solo un fatto estetico, ma un modo di affrontare e
risolvere i seguenti problemi: Il lavoro, loccupazione,
leconomia della città sono cose importantissime,
ma abbiamo avuto limpressione che specie loccupazione,
sia un concetto facilmente strumentalizzabile. Ne abbiamo
constatato gli effetti in occasione delle manifestazioni
che abbiamo fatto contro il degrado. FASCIA
DI RISPETTO Nel 1985, sulla diga del Porto già delineata , compariva una scritta, fatta da anonimi, ma che durò per molto tempo alla lettura della popolazione del Ponente: "PRA CONTRO". Fu lanima dei Praesi, cittadini e pescatori, a scrivere quella frase, cancellata sì dal tempo ma indimenticabile per tutti, amministratori pubblici compresi. Questo fatto diede inizio ad una concreta opposizione popolare a quel Piano Regolatore. Venne così approvata una variante al P.R.P. dell80, che prevedeva la così detta "Fascia di Rispetto, anche se senza il Canale di Calma. La "Fascia di Rispetto", cuscinetto tra labitato ed il nuovo Porto fu una esigenza di Prà che nacque da un forte bisogno sociale, e ciò porto la Circoscrizione di allora a condividere tale indicazione. Nell88 vennero tracciati i primi progetti di realizzazione della fascia, in particolare fu definito il campo di calcio della Praese, poi finalmente attivato nel 95, e nell89 venne data una prima risposta alle attività nautiche con lipotesi concreta di un canale, approfittando del fatto che la diga di levante non era stata radicata a terra, ma lasciava un passaggio navigabile richiesto a suo tempo dalla popolazione di Pegli per un possibile utilizzo nautico/turistico della zona del Lido. Sempre nell89 luso sociale della fascia indusse la Circoscrizione a chiedere lo spostamento a mare della linea ferroviaria, per la quale cè da registrare nellAprile del 97, un impegno formale di progettazione e relativa finanziamento assunto in Regione sia dallallora Ministro Burlando, sia dal Presidente delle F.S. ing. Cimoli. Nel92 viene definita la nuova Bretella ferroviaria Voltri Borzoli per il traffico ferroviario dei containers e con i materiali di risulta degli scavi in galleria necessari per tale opera fu realizzato lattuale terrapieno della "Fascia di Rispetto". Nel 92 venne avanzata la richiesta di realizzare nel canale di calma un campo di regata per il canottaggio, esteso dal Branega alla Pria Pulla. La mancata canalizzazione dei rii, lalluvione del 93 e il pericolo costante di tale disastrosa eventualità, la richiesta delle società sportive presenti sul territorio, portò finalmente nel 96 ad un accordo di Programma tra Comune Provincia Regione Autorità Portuale ed F.S. per il Canale di Calma, definito con una larghezza di 140 metri (100 metri di campo, 20 metri di libera circolazione e 20 metri per gli approdi). Questo risulterà un atto molto importante, perché per la prima volta venne sancito un nuovo affaccio al mare per la delegazione di Prà. Seguirono i problemi dei nostri giorni non ancora risolti che vogliamo elencare: inquinamento del Canale per la mancata costruzione del depuratore, la lentezza delle opere previste sulla Fascia in particolare la piscina, a carico del V.T.E. per gli oneri di urbanizzazione, ma non ancora definita nella definitiva esecuzione , lo spostamento della ferrovia con le problematiche dei binari aggiunti in più a quelli esistenti e i sotto passi necessari per laccesso al Canale. |
e-mail del 14 settembre 2000 da: |