Il Convegno tenutosi giovedì ad Erba sugli Organismi Geneticamente Modificati
Cibi transgenici: business per le multinazionali


Comunicato stampa del Circolo legambiente di Merone (Como) del 2 dicembre 2000



ERBA - L'introduzione degli organismi geneticamente modificati in agricoltura non è la soluzione al problema della fame nel mondo, anzi, per risolvere questo problema ed invertire la tendenza alla devastazione del pianeta è necessario abbandonare l'attuale sistema agricolo dominato dall'agrochimica ed affidarsi ad un sistema più naturale e biologico.

Questo è quanto è emerso giovedì sera, al convegno informativo sulle manipolazioni genetiche, svoltosi a Erba, organizzato da Legambiente, Telaio del Cielo e Shongoti.

La produzione di alimenti contenenti O.G.M. viola palesemente il principio di precauzione rispetto alle conseguenze sulla salute umana, ma soprattutto, come avvenne qualche decennio fa con il nucleare, apre uno scenario di cui gli scienziati stessi non sanno valutare le possibili conseguenze future, oggi, con il mondo ridotto nelle condizioni che conosciamo è un rischio accettabile?

I possibili danni per la salute umana sono solo uno degli aspetti legati alla manipolazione genetica della materia vivente, come ha sottolineato nel suo intervento Emilio Molinari dell'associazione Punto Rosso, nella realtà ci sono rischi ben più occulti, legati soprattutto alla brevettazione delle scoperte scientifiche.

Pochissime e potenti imprese transnazionali diventerebbero in breve tempo autentiche padrone del mondo, poiché alcun prodotto agricolo e alimentare potrebbe essere utilizzato al di fuori del loro controllo, essendo depositarie dei diritti garantiti dai brevetti su ogni tipo di semente.

Uno scenario Orwelliano, di controllo totale sugli individui, attraverso il dominio delle multinazionali su alimentazione, sanità, istruzione ed altri aspetti della vita sociale, incontrollabile democraticamente, grazie alla collusione con gli organismi preposti al controllo (WTO, Fondo Monetario Internazionale, ecc.)

Perché non ci chiedono chiaramente se vogliamo mangiare queste schifezze?

Battersi contro gli O.G.M., contro la cattiva alimentazione e la cattiva agricoltura significa anche battersi contro i potenti predatori delle multinazionali, e gli avvoltoi delle Organizzazioni Internazionali non democratiche, questo si può fare cominciando dalla scelta consapevole di ciò che si mette nella borsa della spesa, privilegiando gli alimenti biologici, di provenienza nota, possibilmente locale o del mercato equo-solidale, rifiutando i cattivi alimenti spesso imposti con informazioni false da chi domina il mercato, al solo scopo di produrre profitti ai danni della nostra salute e dell'equilibrio del pianeta.

E' il modo migliore per portare lo spirito di Seattle nella vita di ogni giorno, e cominciare da qui a contare di più nelle scelte che altrimenti vengono fatte alle nostra spalle.

Il nostro impegno sul tema proseguirà nei prossimi mesi con altre iniziative in programma, inoltre, in linea con il nostro impegno a "pensare globalmente e agire localmente" saremo presenti con il nostro Circolo Legambiente al controvertice di Nizza del 6 e 7 dicembre, per chiedere ai governanti d'Europa una Costituzione Europea autentica, una vera Carta dei Diritti che metta al primo posto il diritto dei cittadini ad una vita dignitosa e la tutela dell'ambiente in cui viviamo.

e-mail:
Da: Legambiente Merone <merone@legambiente.org>
Data: sabato 9 dicembre 2000 20.21
Oggetto: Convegno OGM
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