Il mostro (ad otto teste), il consulente, la "giustizia".....ovvero scene "inquietanti" dalle stanze di un tribunale

Comitato Cittadino contro la costruzione della barriera autostradale di Nocera Inferiore (SA)



Tutta la vicenda della barriera autostradale resa pubblica da tre anni a questa parte dall’attività del nostro Comitato, ha messo a nudo tutta una serie di incongruenze, contraddizioni, omertà che hanno poi portato, calpestando diritti fondamentali costituzionalmente garantiti, alla entrata in funzione del mostro ad otto teste, con tutte le sue gravide conseguenze per la città. Siamo stati abituati a tutto, e credevamo che ormai niente ci potesse più meravigliare, visto l’accettazione diffusa di una democrazia, fatta di formalità e di subalternità ai poteri forti.

Eppure gli ultimi accadimenti che coinvolgono il "TAR" e il consulente di ufficio nominato dallo stesso tribunale, per dirimere la vicenda, hanno proprio dell’incredibile.Siamo di fronte a figure e uffici che dovrebbero essere super partes, cioè aventi funzione di garanzia democratica, e che invece nelle loro azioni e nei loro atti insinuano il dubbio, più che fondato, di reggere il gioco di quei poteri forti che hanno voluto la barriera a Nocera, in barba ai più elementari principi di democrazia parteciapata e di corretta gestione di un territorio.

Cerchiamo di capire andando per gradi ed esplicitando in modo divulgativo gli accadimenti e le nozioni tecniche legati agli stessi..

Con sentenza n°93 del marzo 1999 il TAR Salerno dà incarico ad un consulente tecnico di ufficio, un noto docente universitario,nonché ingegnere, nonché Preside di facoltà, dell’Università di Salerno, di analizzare e verificare, riferendosi alla barriera autostrdale di Nocera, se il progetto approvato e quello in esecuzione erano diversi da un punto di vista funzionale e strutturale.

Dopo una serie di incontri con i consulenti di parte e l’acqusizione di "buona parte della documentazione"(su questo torneremo dopo con l’analisi di tutta una serie di incongruenze), il Consulente deposita la relazione al tribunale di Salerno in data 20 ottobre 1999. Il comitato e i legali dello stesso riescono ad avere acceso al faldone contenente relazione e allegati solo verso la fine di dicembre, ma la cosa più incredibile è che nel faldone, agli atti mancano la relazione del consulente (quella richiesta dal TAR) e quella di controparte (SAM). L’episodio, oltre ad essere inquietante, risulta alquanto strano dato che è difficile pensare che i sopracitati documenti possano essere stati smarriti, visto che tutti gli altri allegati sono stati rinvenuti all’interno del faldone. Questi strani accadimenti vengono segnalati alla procura della repubblica di Salerno, e il consulente di ufficio avendo saputo dai girnali di questa nostra intenzione di investire la procura per ulteriori indagini, scrive al procuratore della repubblica di Salerno una lettera datata 15 febbraio 2000 in cui ribadisce che Egli ha espletato il mandato conferito dal TAR nei termini pervisti e che "rimetteva all’Esimio TAR di Salerno, in triplice copia, come richiesto, la relazione conclusiva completa di tutti gli allegati esplicativi." Il Consulente dichiara quindi sotto sua responsabilità che ha depositato la documentazione completa ed in triplice copia..…e allora chi e perché ha fatto sparire questi documenti?

La vicenda ovviamente non termina qui. Il TAR pressato da nostre richieste di chierimento in merito all’accaduto e relativamente alla richiesta di sospensione dei lavori relativi alla costruzione della barriera autostradale, avanzata dai nostri legali, il 23 marzo 2000 in udienza di camera di consiglio ( a porte chiuse dove hanno pertecipato solo i legali della parti) redige un’Ordinanza Presidenziale che citiamo testualmente:

"RILEVATO che negli atti dell’accertamento tecnico - depositati in data 20/10/1999 dal Consulente Tecnico di Ufficio, Preside della facoltà di Ingegnaria di Salerno – non si rinviene la relazione conclusiva, pur essendovi espressa menzione della stessa nella elencazione della suddetta documentazione." [……]

[…..] INVITA il Consulente Tecnico di Ufficio, […] a trasmettere senza indugio, a questo tribunale, copia della relazione conclusiva di cui innanzi.

La relazione del Consulente Tecnico viene ridepositata in data 27 marzo 2000, cioè due giorni dopo la frettolosa apertura della barriera autostradale di Nocera.

Le considerazioni da esporre relativamente a questi incresciosi accadimenti potrebbero essere molti, ci limitiamo a sottolineare che c’è una discepanza di non poco conto fra ciò che afferma il Consulente Tecnico di Ufficio e ciò che afferma nell’Ordinanza Presidenziale il TAR: Il Consulente ha veramente consegnato la relazione completa? Chi avrebbe avuto interesse a far sparire questo documento fondamentale? Perché?Quali complicità all’interno del TAR? Perché il TAR ha retto il gioco per ben cinque mesi e si è preoccupato di richiedere la relazione solo alla vigilia dell’apertura della barriera?

L’impressione era che al 23 marzo si era ormai sicuri che di aver ottenuto un "buon risultato",cioè, aver impedito che dalla presa visione della relazione avessimo potuto fare controdeduzioni efficaci prima dell’apertura della barriera autostradale. Questo gioco è stato retto da tutti quegli attori super partes, che invece avrebbero dovuto garantirci: il consulente, il tribunale, i burocrati del tribunale e……anche qualcuno che diceva di stare dalla nostra parte, ma di questo riferiremo in altra sede.

Ma le "le manomissioni" e gli "intrighi" non finiscono qui.

Ad essere radiografata è, ancora una volta, è il comportamento e l’azione del Consulente Tecnico nominato dal TAR. Prima di specificare gli ultimi accadimenti è bene riferire alcune nozioni tecniche sul procedimento.

La barriera autostradle di Nocera viene approvata dal Comune di Nocera Inferiore nel 1994 (Del. 618), retto da una terna di commissari prefettizi, rifacendosi a precedenti delibere e atti del Comune. Il progetto così approvato dal comune deve ottenre tutta una serie di autorizzazioni e nulla osta da parte di vari enti.

Una delle ultime autorizzazioni, e anche tra le più importanti, propedeutica all’inizio dei lavori è un decreto di autorizzazione dei lavori da parte dell’ANAS, Ente Nazionale Strade, (I tecnici spiegano,in parole semplici, che trattasi di una sorta di "licenza edilizia").

L’elemento che salta subita agli occhi, anche a chi non è tecnico, che i Decreti ANAS per l’opera Barriera Autostradale di Nocera Inferiore sono due, il primo (n° 371) del febbraio del 1996, ed il secondo (n° 2287) dell’ottobre del 1996. Questo dato di fatto porta direttamente alla considerazione che i progetti legati ai due decreti sono diversi. Che necessità c’era di emanare due decreti autorizzativi se il proggetto approvato e quello in esecuzioni erano simili? Insieme a tutta una serie di considerazioni tecniche, la presenza dei due decreti suffraga la nostra tesi che i due progetti sono da un punto di vista strutturale e funzionale diversi, e che quindi il secondo progetto, quello che è venuto in esecuzione, non ha ottenuto tutti i benestare (fra cui la VIA) dato che gli stessi pareri favorevoli si riferiscono al primo proggetto.

Il Tribunale proprio in virtù di questi elmenti ha voluto vederci chiaro e ha nominato il Consulente Tecnico di Ufficio.

Come dirimere la questione? Elemntare Watson (scusate l’ironia): basta vedere gli allegati (relazioni, planimetrie,ecc.) dei due decreti, confontarli e valutare se si riferiscono alla stessa cosa o meno.

Il Consulente Tecnico intuisce che questo debba essere il modo con cui poter dirimere la vicenda, e quindi richiede all’ANAS gli allegati ai due decreti. L’ANAS da parte sua invia solo i decreti allegati al secondo progetto recanti data GIUGNO 96 (visionati, anche dai tecnici di parte il 30/7/2000 a Nocera e il 6/9/2000 a Fisciano, presso l’Università) e che ovviamente non possono riferirsi al primo decreto che è antecedente come data (Decreto n° 371 del febbraio 1996). Una tale mancanza di trasmissione di documentazione viene fatta notare dai nostri tecnici al CTU (Consulente Tecnico di Ufficio), che però non da seguito, colpevolmente, a tale giusta sollecitazione.

Se i fatti si circoscriverebbero a tale episodio saremmo in presenza di una omissione, seppur colpevole, da parte del CTU, ma a questi succedono altri accadimenti certamente molto più gravi. Fra gli atti depositati dal Consulente Tecnico di Ufficio per il dibattimento ci sono le planimetrie relative al secondo progetto (GIUGNO 96) allegate al decreto ANAS dell’ottobre 1996, e relativamente al primo decreto ANAS del febbraio 96, e qui succede il colpo di scena, si ritrovano delle planimetrie sempre riguardanti il secondo progetto ma con data FEBBRAIO 96. Stante così i fatti le considerazioni sono due: sono stati aggiunti delle copie mai viste e mai richieste dal CTU degli elaborati progettuali, con una palese falsificazione di date relative al progetto.Tale evenienza viene confermata dal fatto che la relazione collegata al decreto, trovata nei documenti presentati dal CTU al tribunale, a firma di G. Fatteschi e D Parisi, composta da 10 fogli, è priva di data, numero di protocollo, e quant’altro utile ad identificare il documento. Altra considerazione, ammesso che fosse vero, che il primo decreto approvi un progetto simile in tutto e per tutto al progetto legato secondo decreto, qualcuno ci dovrà spiegare in modo compiuto la necessità di redigere un secondo decreto per un’opera che è già stata approvata nelle stesse forme e con gli stessi contenuti alcuni mesi prima.

Proprio a partire da queste ultime considerazioni riteniamo che l’operato del CTU, sia non solo colpevole di negligenza, ma che addirittuta sia funzionale ad un disegno che vuole proporre una tesi predeterminata, a suffragio della quale ogni mezzo è utile, anche scorretto ed illegale, altro che super partes

Da parte del Consulente tecnico e del Tribunale l’unico modo per riprendere una credibilità, comunque incrinata, sta nella necessità di acquisire dall’ANAS gli elaborati e i progetti originali legati al primo decreto ANAS. Ricordiamo che la prossima udienza al TAR si terrà il 21 giugno

In gioco non ci sono solo questioni di tipo tecnico, ma la fiducia verso istituzioni che sono di garanzia democratica. A giustificare tali colpevoli comportamenti non si possono addurre motivazioni di ordine economico e finanziario o politche. Siamo su di un altro piano, quella della giustizia. Chiedere un processo giusto ed equo, imparziale, ripetiamo, non vuol dire pensare che i giudici ci daranno ragione, ma significa soprattutto poter avere la possibilità di esporrre le nostre tesi senza truccare le regole del gioco. In questi mesi queste regole più volte sono state truccate…..

Noi comunque andremo avanti ed innanzitutto proporremo, come questa sera, informazione puntuale sugli accadimenti della vicenda barriera, in modo che ognuno possa farsi un’idea su ciò che succede. Ma vogliamo anche proporre a chi vorrà, un cambiamento, che parta da noi stessi e arrivi al modo di concepire la poltica e la gestione del territorio, dove partecipazione popolare, ecologia, solidarietà non siano solo parole vuote, ma storia concreta che si ripropone in termini nuovi in ogni momento.

La lotta, quindi, può e deve continuare

Nocera Inferiore, 17 giugno 2000

IL COMITATO CITTADINO CONTRO LA COSTRUZIONE DELLA BARRIERA AUTOSTRADALE

I documenti relativi al procedimento al TAR potranno essere visionati sul nostro sito www.netfly.it/barriera

e-mail del 19 giugno 2000 
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