LESIONI D'ARMA DA FUOCO

 

LESIONI D'ARMA DA FUOCO

 

Foro d'entrata

 

Il proiettile perfora la cute producendo una soluzione di continuità circolare od ovale (se il colpo fu obliquo), i cui margini sono finemente sfrangiati,  e talvolta introflessi.

La dimensione del foro è in genere minore del calibro del proiettile, e ciò tanto più, quanto più sono elastici i tessuti incontrati.

 

Il proiettile nel perforare  la cute si monda di tutte le sostanze (fecce, grasso,ecc..) che ha portato con sé strisciando contro la parete della canna, producendo così un «orletto  di  detersione» caratteristico dell’orificio d’entrata.Esso è ben visibile su un bersaglio di carta , o sulla cute di un cadavere; mentre di solito non appare nei colpi sparati sul vivente, poiché è coperto dall’infiltrazione sanguigna esistente ai margini della ferita.

 

 

 

Tramite

 

Può  essere «a fondo cieco», ed allora alla sua estremità si rinviene il proiettile; oppure è «transfosso», ed allora esiste anche un foro di uscita.In genere ad ogni orificio d'entrata ne corrisponde uno solo di uscita, ma può eccezionalmente accadere che ve ne siano di più, che esistano cioè tramiti multipli: per esempio quando (evenienza affatto rara) diversi colpi siano stati sparati perfettamente nello stesso punto, oppure quando la pallottola si sia frantumata.

Nell'attraversare le ossa piatte i proiettili scavano un tramite di forma conica, a cratere, che permette di riconoscere chiaramente la direzione del colpo:perché dal lato dell’entrata l’orificio è piccolo e corrisponde al calibro della pallottola,mentre da quello opposto è più grande.

 

 

Foro d’uscita

 

È importante distinguere il foro d'entrata da quello d'uscita, per stabilire la direzione da cui fu esploso il colpo. Mentre il primo possiede caratteri suoi propri (orletto d'escoriazione ed eventualmente i vari segni del colpo sparato da vicino), il secondo può presentarsi in maniera assai varia in rapporto alle proprietà dinamiche della pallottola. Se il proiettile è ancora animato da notevole forza di penetrazione il foro d'uscita è rotondeggiante; altrimenti risulta più irregolare, in forma di fessura o spaccatura, talora anche abbastanza lunga, sì da essere scambiato, da periti settori poco avveduti, con una ferita lacero-contusa . Più ancora che nella cute, l'orificio d'uscita è più grande di quello d'ingresso in un singolo organo (fegato, cuore, polmone ecc.). I margini del foro, specie se rotondeggiante, sono poi cincischiati e qualche volta estroflessi. Di rado è presente l’orletto braso-contuso:. il quale appare, ad ogni modo, più sottile ed irregolare che nei fori d'entrata. Esso si crea, di solito, allorché la pelle è appoggiata ad una resistenza, per esempio una cintura di cuoio, e quando il proiettile è dotato di notevole forza viva.. In qualche caso, invece d'un orificio di uscita v'è un ampio sbrecciamento dei tessuti, e in luogo d'un tramite cilindrico si nota una specie di cono, con vertice in corrispondenza dell'ingresso e base all'uscita. Ciò avviene particolarmente quando il proiettile attraversa il capo a forte velocità (per esempio, colpi sparati da vicino con fucili militari): si ha allora trasmissione della forza viva al contenuto del cranio, con un'azione a tipo di scoppio (dall'interno) della volta ; e non di rado una parte della massa cerebrale viene proiettata fuori dall'ampia breccia.

 

                                 

 

 

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