LESIONI DA INCIDENTI STRADALI

 

LESIONI DA INCIDENTI STRADALI

 

Lesioni del guidatore e dei passeggeri delle automobili

 

 

È ovvio che per le persone trasportate da un'automobile i meccanismi lesivi e pertanto le peculiarità delle lesioni risultano completamente diversi da quelli considerati precedentemente, essendo le lesioni medesime dovute assai sovente o ad urto contro le strutture interne del veicolo, od a complessi fat­tori di accelerazione e «decelerazione».

Inoltre, i meccanismi lesivi stessi possono variare anche a seconda del tipo d'accidente (scontro, ribaltamen­to ecc.), del posto occupato dalla vittima nella vettura, ecc.

Negli scontri frontali, ribaltamenti, sbandamenti, le lesioni davvero ca­ratteristiche sono dovute pressoché esclusivamente alla rapida e improvvisa «decelerazione» del corpo, che certe volte può addirittura condurre allo strappamento del cuore dalle inserzioni od alla rottura trasversale dell’aorta.

La maggior parte delle lesioni è posta in corrispondenza del capo (circa il 50%).

Si osserva pure che, a uguaglianza di velocità di scontro, l'urto del capo contro le strutture interne della vettura è tanto più forte quanto più è orizzontale la posizione del corpo : donde l'opportunità di mantenere il corpo stesso in posizione seduta (cinture di sicurezza!).

Il tamponamento lesioni che si producono per urto improvviso - da dietro – di una vettura ferma: allora il capo per inerzia si sposta violentemente all'indie­tro , e poi rimbalza in avanti, così come fa la cordicella d'una frusta (il manico è rappresentato dal corpo, la corda dalla colonna cervicale) . Nei casi di scontro non violentissimo avvengono distorsioni o piccole fratture del rachide cervicale, mentre in quelli ad alta velocità è possibile che il capo addirittura si stacchi, e sia trovato a notevole distanza (fino a 100 metri) dal corpo, rimasto dentro il veicolo distrutto . Si tratta di lesioni sempre più frequenti, che vengono riscontrate per lo più nel guidatore e nei passeggeri di un'automobile che si arresta bruscamente dinnanzi ad un semaforo segnante il rosso: la vettura che segue non fa a tempo a frenare, e urta con violenza quella antistante. Tali lesioni vennero perciò anche chiamate «lesioni da semaforo». Una sorta di «colpo di frusta», ma alla rovescia, accade pure nelle per­sone che occupano la vettura investitrice; in questi casi, infatti, v'è dappri­ma l'iperflessione e poi, per «rimbalzo», l'estensione.

Certe volte si può giungere allo strappo del legamento cervicale posteriore, o addirittura alla sezione delle strutture del collo ossee e midollari con morte immediata.

A seconda del posto occupato nella vettura occorre anzitutto notare come il posto più pericoloso dell'automobile, in caso di incidenti, non sia, come generalmente si crede, quello del guidatore, ma quello del passegge­ro sedutogli accanto (death seat ).

 

La minor lesività del pilota trova ragionevole spiegazione nel fatto che costui, in caso di scontro, ha di solito prima del passeggero che gli sta vicino la percezione di quanto sta per succedere: cosicché può aggrapparsi disperatamente al volante, e far forza su di esso. Ancora, il volante medesimo offre una certa protezione, specie se la velocità non è eccessiva.

Invece, tanto nel guidatore quanto nel passeggero a lato si notano, in casi di scontri e simili incidenti, lesioni del femore o della pelvi da «puntamento» degli arti inferiori contro il pavimento della vettura, per evitare l'urto del capo e del tronco contro le strutture della macchina (cruscotto, parabrezza).

 

Per quel che concerne le lesioni più frequenti, si osserva quanto segue :nel guidatore fratture del cranio per urto contro il cruscotto, fratture della mandibola per urto contro il cruscotto o il para­brezza, lesioni della laringe per schiacciamento del collo contro i settori superiori del volante, lesioni del torace e dell'addome per urto rispettiva­mente contro il piantone dello sterzo e contro i settori inferiori del volante. Le lesioni del tronco possono consistere anche di fratture dello sterno e costali, strappi del pericardio e fenditure dell'aorta, lacerazioni mesenteri­che e rotture dell'intestino. Ma soprattutto frequenti sono, nei guidatori, le lesioni agli arti inferio­ri e  la lussazione dell'anca e la frattura della patella per urto contro il cruscotto, nonché la lussazione tibio-astragalica per violenta pres­sione sul pedale del freno: il guidatore irrigidisce gli arti inferiori, e quindi si produce una frattu­ra da trasmissione. Degno di menzione il fatto che le medesime lesioni si osservano anche in passeggeri che siano pure essi guidatori, e istintivamente schiacciano l'inesistente pedale.

Nel passeggero accanto al guidatore sono assai comuni le lesioni del cranio e del viso per urto contro il parabrezza od il cruscotto. Esse consistono in ferite da taglio, in ferite lacero-contuse, in fratture del naso e della faccia, in rotture o lussazioni di denti ecc.; è dato anche di osservare lesioni peculiari a seconda del rilievo degli strumenti del cru­scotto medesimo Tipica poi del passeggero seduto accanto al guidatore sarebbe la lussazione traumatica bilatera dell'anca. Essa, molto rara in senso assoluto, è invece riscon­trata con relativa frequenza in casi di rapida decelerazione; avviene quando le cosce sono flesse, e le gambe estese: cosicché al meccanismo d'urto si aggiunge quello d'una esagerata abduzione delle cosce medesime. Pure tipica, per urto contro il cruscotto, sembra essere la frattura della patella.

Nei passeggeri posteriori si possono notare, raramente, lesioni della fac­cia per urto contro lo schienale dei sedili anteriori; è invece frequen­te la lussazione del gomito, dovuta all'improvviso arresto della vettura.

                      

    LESIONI DA INCIDENTI STRADALI