FRANCESCO PAOLO MICHETTI

Francesco Paolo Michetti nacque nel 1851 a Tocco Casauria, allora in provincia di Chieti, oggi di Pescara. Frequentò l'istituto tecnico nel capoluogo teatino mostrando attitudine per la pittura, che perciò continuò a studiare all'Accademia di Belle Arti di Napoli. Nella stessa città egli presentò il suo primo dipinto di grandi dimensioni nel 1877: La processione del Corpus Domini. È del 1883 un'altra sua importante opera, esposta la prima volta a Roma: intitolata Il Voto, gli era stata ispirata dalla partecipazione ricca di fede e ardore religioso dei pellegrini alle celebrazioni della festa di S. Pantaleone nell'omonimo santuario di Miglianico.
    


Allo stesso anno risale la decisione dell'acquisto, da parte del Michetti, dell'antico convento francescano di S. Maria del Gesù a Francavilla al Mare, dove aveva stabilito la sua residenza, alternandovi però, negli anni della sua più intensa attività pittorica, lunghi soggiorni a Napoli. Dal 1884 al 1896 egli dipinse più di trenta tele di grande pregio, tra le quali La Figlia di lorio, del 1895, presentata a Venezia, acquistata da un berlinese l'anno seguente, divenuta quindi proprietà della Galleria Nazionale d'Arte di Berlino. Essa sarebbe tornata in Italia nel 1932 comprata, tramite l'interessamento di Giacomo Acerbo, dalla Provincia di Pescara, presso la cui sede è oggi conservata ed esposta.

Nel 1888 Francesco Paolo Michetti aveva sposato, alla presenza di quattro testimoni, fra i quali Gabriele d'Annunzio e Luigi Luise, Annunziata Cermignani, che gli avrebbe dato tre figli: due maschi e una femmina. A sua volta egli era stato testimone, nel 1883, alle nozze del poeta con Maria Hardouin, duchessa di Gallese, dalle quali sarebbero nati Mario, Gabriellino e Veniero.

Michetti fu intimo amico di d'Annunzio, il quale, in una lettera del 4 gennaio 1891, gli scriveva: "Da molto tempo noi siamo fratelli: e tu non mi hai dato mai, mai un dolore, non hai mai offesa neppure col più piccolo urto la mia anima ammalata e traviata". In un'altra lettera, del 15 luglio 1892, d'Annunzio si rivolgeva al suo amico in questi termini: "Io credo che lo spirito umano possa innalzarsi quasi divinamente su la bassezza comune, perché conosco te."

Quando il poeta intraprese nel 1904 i preparativi per l'allestimento teatrale della Figlia di Iorio, tragedia da lui scritta nel 1903 e per la quale, come Michetti per il suo celebre quadro, aveva tratto la prima ispirazione dalla scena alla quale i due amici avevano assistito a Tocco Casauria - forse nel 1883 -. dove in un giorno d'estate, all'improvviso, era apparsa correndo sulla piazza una giovane donna scarmigliata inseguita da un gruppo di contadini eccitati dal vino e dal sole, il pittore si diede da fare a cercare, insieme con lui, per l'Abruzzo, costumi ed arredi autentici, impiegando per il loro acquisto, parecchio del suo denaro.

Michetti fu nominato senatore dal re Vittorio Emanuele III nel 1909, su proposta di Giolitti. Morì nel 1929 nella sua casa di Francavilla in seguito ad una polmonite.

 si ringrazia La Bottega della Cornice di Minconi Marco ( Piazza Sirena - FRANCAVILLA )

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