Fondo Riccardo Marchi
Codice Fondo: GR0024
Nome Istituto: Biblioteca
comunale "Gaetano Badii" di
Massa Marittima
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Notizie su possessore/i
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Riccardo Marchi, nasce a Livorno,
da Vittorio e Zaira Mazzoni. Dopo la morte del
padre frequenta, senza poterla poi completare,
una scuola privata ad indirizzo tecnico.
Successivamente in qualità di telegrafista
partecipa alla Prima Guerra Mondiale. Dopo la
guerra si dedicò con impegno alla conduzione
della fabbrica di sapone ereditata dal padre,
riuscendo a renderla produttiva. Risale a questi
anni il suo impegno politico che lo porta a
scrivere infuocati articoli su “La parola dei
socialisti”. Diventa consigliere comunale, con
delega all’Istruzione, nell’Amministrazione
guidata dal socialista Mondolfi. La formazione
culturale di Marchi, si completa, da
autodidatta, in questi anni. Inizia l’attività
di giornalista e nel 1921 partecipa come
cronista al Congresso del Partito Socialista che
vede la nascita del Partito Comunista
d’Italia. Nel 1928 pubblica il suo primo
romanzo "Circo equestre", con il quale
si aggiudica il Premio dei Dieci, insieme ad
altri autori tra cui Fausta Cialente. Risale a
questo periodo l’incontro con Anton Giulio
Bragaglia, all’epoca direttore a Roma del
Teatro degli Indipendenti, in cui viene messo in
scena un testo del Marchi,
"Carnevale". Nel 1933, con il romanzo
"Lo sperduto di Lugh", Marchi ha un
altro importante riconoscimento: la medaglia
d’argento al premio Viareggio. Negli anni
seguenti ottiene un discreto successo con alcuni
suoi radiodrammi e radiofiabe e diventa membro
di un’autorevole commissione dell’E.I.A.R.
(cui prende parte anche Corrado Alvaro),
proposta a questo tipo di attività. Nel
dopoguerra svolge un’intensa attività di
pubblicista ed assume l’incarico di cronista e
critico cinematografo del “Telegrafo” e poi
del “Tirreno”. Sul finire degli anni ’60,
il Marchi, ormai settantenne, vive a Livorno un
momento di "inquieta serenità": ha
abbandonato ormai del tutto la sua attività
commerciale e può dedicarsi appieno alla
vocazione letteraria. Risalgono a questi anni i
suoi romanzi rievocativi ed in parte
autobiografici, (da "Via Eugenia" fino
ad "Anteo e i suoi tre padri") e la
sua produzione in versi. Il 29 giugno 1992
Riccardo Marchi muore a Livorno. |
Data e modo acquisizione
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La collezione è stata acquisita
per donazione nel corso del 1995 dalla
Biblioteca. |
Storia
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Il materiale del fondo si
riferisce ad un collezionista la cui vita
abbraccia un arco di tempo che va dal 1897 al
1992. E’ una raccolta di libri ma,
soprattutto, di carte, di articoli di giornale e
di documenti che testimoniano l’attività
letteraria di un artista curata da lui stesso. |
Alimentazione
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Il fondo è chiuso. |
Indicizzazione
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Le carte e i libri di Riccardo
Marchi sono stati inventariati, grazie ad un
accordo con il Dipartimento di storia e culture
del testo e del documento dell’Università
degli Studi della Tuscia di Viterbo, a cura di
Lucia Meucci. Il lavoro è stato poi edito
("Le carte e i libri di Riccardo Marchi
nella biblioteca comunale 'Gaetano Badii' di
Massa Marittima", saggio di Bruno Stagnitto,
inventario di Lucia Meucci, Manziana,
Vecchiarelli, 1998. Il lavoro della Meucci ha
dovuto seguire criteri un po’ diverso da
quelli consueti, trovandosi di fronte per lo più
a ritagli di giornale, separati dal supporto di
provenienza. La curatrice ha preferito invertire
l’abituale gerarchia della sequenza
citazionale: autore, titolo, sede di
pubblicazione del pezzo bibliografato e poi
catalogato, per porre l’intestazione alla sede
cioè alla testata giornalistica che ha dato
origine al frammento. Tradizionali, invece, le
scelte operate nella sezione del lavoro dedicata
ai dattiloscritti e alle monografie. Il fondo è
ricco di documenti inediti, di manoscritti
autografi (Marchi preferiva scrivere a mano
invece che con la macchina da scrivere, non solo
i suoi romanzi, ma anche i suoi articoli, i
testi delle conferenze, etc. ). Il manoscritto
diventa poi dattiloscritto, anzi una serie di
dattiloscritti, tutti integrati da correzioni a
mano, che tendono a sparire via via che ci si
avvicina alla stesura definitiva. L’inventario
corredato da un indice di nomi per ogni sezione,
rappresenta un valido strumento per una rapida
consultazione degli oltre 2000 documenti che
costituiscono il fondo. |
Consistenza
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Il fondo consta di: Articoli di
Riccardo Marchi 1181 Corrispondenza 104
Manoscritti 104 Dattiloscritti 85 Articoli su
Riccardo Marchi 964 Opere a stampa 105 opere
(alcune sono in più esemplari) Tesi di laurea 3 |
Tipologia
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Il fondo documenta lo svolgimento
dell’attività letteraria di Riccardo Marchi |
Ambito disciplinare
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Letteratura italiana - Storia -
Sec. XX |
Identificazione ordinamento e collocazione
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Il fondo è stato organizzato in
sezioni: Articoli di Riccardo Marchi,
Corrispondenza, Manoscritti, Dattiloscritti,
Articoli su Riccardo Marchi, Opere a stampa,
Tesi di laurea, Appendice (Articoli raccolti da
Riccardo Marchi). Alla descrizione inventariale
di ogni documento presente nelle sezioni è
stato assegnato un numero progressivo; ogni
descrizione è collegata ad un codice
alfanumerico che individua la busta, il
fascicolo ed il sottofascicolo dove è
localizzato fisicamente il documento. In totale
le buste sono 19, i fascicoli 128 e i
sottofascicoli 78. In una busta a parte sono
stati ordinati i riconoscimenti e gli attestati
dei premi assegnati al Marchi (1969-1993) e le
opere di poesia pubblicate nella collana
dell’editore Ceschina La grande poesia di ogni
tempo diretta da Riccardo Marchi dal 1956 al
1974. Una busta contrassegnata dal numero 21
raccoglie alcune decine di documenti acquisiti
successivamente alla stesura finale
dell’inventario, ma che costituiscano un
integrazione alle varie sezioni. La parte più
cospicua del fondo (1167 documenti) è
costituita da articoli scritti da Marchi per i
maggiori quotidiani e periodici italiani (dal
1929 al 1991) e articoli sull’opera di Marchi
(dal 1928 al 1994) firmati da alcuni dei più
qualificati critici letterari: Francesco Flora,
Luciano Satta, Walter Mauro, Lionello Fiumi,
Vittorio Vettori, ed altri. Abbonato all’
“Eco della Stampa”, Marchi riceveva tutti
gli articoli in cui compariva il suo nome,
ritagliati con cura, contrassegnati con
l’etichetta dell’ “Eco della Stampa”,
dove era riportato il nome del periodico, il
luogo e la data di stampa, gli articoli venivano
poi incollati su fogli di cartelline, senza che
venisse rispettato un ordine cronologico né di
altro genere. Molti di questi ritagli,
importanti per ricostruire la storia critica
dell’opera del Marchi, si trovavano, senza
alcun ordine, dentro 19 contenitori. Per
riordinare il materiale è stato seguito un
criterio di successione cronologica. Nel caso
dei quotidiani gli articoli si succedano in base
al giorno, mese e anno. Per gli altri periodici
ci si è attenuti al mese o al gruppo di mesi.
Nel caso che il periodico indicasse solo
l’annata, è stato collocato all’inizio del
corrispondente anno. Seguono in ogni sezione gli
articoli che non è stato possibile datare.
Altre sezioni individuate sono quelle dei
manoscritti (97 documenti, dal 1933 al 1990) e
dei dattiloscritti (59 pezzi, dal 1933 al 1990),
divise entrambe al loro interno in opere di
narrativa, poesia, radiodrammi, opere teatrali e
conferenze. Si tratta del materiale quasi del
tutto inedito, ordinato in modo cronologico. Il
materiale di cui non è stato possibile
stabilire una datazione certa è stato riunito
sotto l’indicazione "senza data".
Un’altra importante sezione è quella
costituita dalla corrispondenza (96 lettere, dal
1933 al 1992), quasi tutte lettere a Marchi. Tra
i corrispondenti: Giuseppe Ungaretti, Giorgio
Caproni, Alberto Bevilacqua, Geno Pampaloni. Non
manacano illustri nomi del mondo cinematografico
da Sofia Loren a Vittorio Gassman, che
testimoniano l’attività del Marchi come
inviato del “Telegrafo” di Livorno al
Festival di Cannes, di Venezia e a quello di
Sorrento. Anche la corrispondenza è stata
ordinata per ordine cronologico. Un ultima
sezione è quella dedicata agli articoli di
giornale (935) raccolti dal Marchi (dal 1970 al
1981) o per semplice interesse personale o per
spunti per le proprie opere. |
Bibliografia
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"Le carte e i libri di
Riccardo Marchi nella biblioteca comunale
'Gaetano Badii' di Massa Marittima", saggio
di Bruno Stagnitto, inventario di Lucia Meucci,
Manziana, Vecchiarelli, 1998 |
Autore della Scheda: Maria Cecilia Calabri
sulla base di: "Le carte e i libri di Riccardo
Marchi nella biblioteca comunale 'Gaetano Badii' di
Massa Marittima" (cit. in Bibliografia).
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