Il Museo Progressivo d’Arte Contemporanea città di Livorno aprì
al pubblico il 19 dicembre del 1974, nei locali dell’ottocentesca
Villa Maria, ristrutturati e adattati secondo un progetto dell’arch.
Renzo Barbieri.
Nel 1972, Vera Durbè, l’allora responsabile del Museo Fattori, in
accordo con l’assessore alla cultura Vittorio Marchi, si
era adoperata per realizzare a Livorno un centro per l’arte
d’avanguardia. Per attuare il suo progetto si avvalse della
collaborazione di un comitato scientifico formato da Dario Durbè,
Vittorio Fagone, Lara-Vinca Masini e Aldo Passoni. Obiettivo principale
era quello di realizzare una "struttura pubblica, aperta e
alternativa per la diffusione dell’arte contemporanea, delineare uno
spazio attivo e sperimentale per la ricerca. Alla nuova struttura fu
dato il nome di Museo Progressivo d’Arte Contemporanea.
Oggi, nonostante l'acquisto di molte delle opere in esposizione nel
1974, questa struttura non esiste più.
Proprio per questo motivo è stata progettata una galleria virtuale che
vi presenti le opere di proprietà del Comune di Livorno presenti alla
mostra rispresentando l'originaria disposizione delle opere nella
struttura.
Visita il link Mostra Virtuale d'Arte Contemporanea.
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