Caratteri dell'architettura contadina

La vallata di Taleggio ha un retaggio architettonico contadino comune con quello dell'Imagna. Le costruzioni dell'una e dell'altra hanno molti caratteri simili, soprattutto volumetrici e strutturali. Mentre, però, in Valle Imagna prevale un gusto lineare-prospettico, in Valle Taleggio predomina invece un forte senso plastico, che sospinge i costruttori a mettere in evidenza soprattutto le volumetrie, o la visione d'insieme di aggregati di case, di serie di tetti e di comignoli. 1 tetti sono in piode : è questa la caratteristica che rende uniche in tutto l'arco alpino sia Taleggio che l'Imagna. Non avendo cave di argilla e di ardesia a disposizione, gli abitanti di queste valli dovettero utilizzare quei materiali che si reperivano facilmente nelle loro vallate: appunto le piode, rocce sedimentarie parzialmente metamorfosate. Essendo, però ,il peso delle singole lastre assai grande, ecco la necessità di scaricare parte di questo peso sui muri laterali: il risultato è un tetto con una pendenza media di 60°. A causa della forte pendenza, per farle risultare stabili, le piode sono state collocate parallelamente al terreno, in modo d'essere tra loro orizzontali e con un angolo di 30° rispetto alla normale al piano del tetto. Da qui l'aspetto a gradinata dei tetti stessi. Nelle porte sono rarissimi gli archi, normali invece gli architravi, data la facilità di poter disporre delle robuste pietre calcari locali in lunghi strati. L'ingresso nel fienile ha una forma molto particolare, che si verifica anche su tutto il versante destro della Val Brembana prealpina, da Valtorta allo sbocco. Le finestre sono piccole, con inferriate nel pianterreno e inquadrature in pietra calcare squadrata. La presenza degli scalini all'esterno del fienile, scalini mancanti raramente(ad es. al Cantello fra Vedeseta e Avolasio) è attribuita all'opportunità di impedire l'ingresso alle mucche pascolanti all'aperto durante le prime fienagioni, quando il bestiame non è salito ancora alle stalle alte. La struttura dei rustici è molto semplice: pianta rettangolare, stalla a pianterreno e fienile al di sopra; muri di pietre squadrate, soffitto della stalla a volta (in pietra e in mattoni) o, meno frequente, a travature. Finestrine rettangolari con inferriata. Il fienile manca spesso di finestre o di altre aperture all'infuori di pochi piccoli buchi. Prevalgono nelle dimore rurali le scale interne, salvo casi particolari: infatti nelle dimore più antiche la prevalenza è data piuttosto dalle scale esterne che salgono ai ballatoi, scale spesso ben protette o addirittura chiuse da un assito. Talvolta la stessa casa ha scale interne e scale esterne, indipendentemente dai piani. La maggior parte delle case sono fornite di atrio-corridoio, dal quale partono le scale interne per salire al primo piano, con i primi gradini in pietra. 1 fumaioli. spesso eleganti, sono molto alti e di diverse forme. Talora la canna del camino sporge all'esterno. Costruiti in cotto intonacato, hanno il tettuccio a due falde con copertura sempre in cotto. Solo nelle zone più alte della valle l'uso del mattone è sostituito dalla pietra. Splendidi nuclei ricchi di queste costruzioni possono ancora essere visti a Fraggio, nell'area di Pizzino, intorno ad Avolasio. Fraggio è l'esempio (ma lo stesso vale per gli altri nuclei) di come questo patrimonio artistico venga perduto per incuria dell'uomo: desolazione e rovina sono il vero aspetto di questa frazione. Nella casa detta delle Caffarelle, si può ancora osservare una canna fumaria che ha lo sbocco sui muri esterni, sopra una porta d'ingresso, e un forno per la panificazione, in quanto gli abitanti allestivano per l'uso familiare delle focacce con farina di segale, che facevano cuocere nella brace o nei forni di casa. La solidità di queste costruzioni ha permesso a molti esemplari. sparsi in valle, di giungere sino ai nostri giorni. Ma i tetti non più riparati permettono l'infradiciarsi delle poderose capriate di sostegno; il peso, di tonnellate, della copertura di pietra fa il resto. Singole costruzioni sono sparse in tutto il territorio e veramente stupisce la dimensione di questo fenomeno costruttivo: grandi case patriarcali, case minori, stalle e stalletti estivi: tutti sono eseguiti con la stessa magistrale perizia tecnica. Molti di questi edifici presentano la colma del tetto eseguita in coppi. La delicata operazione della risistemazione di questa parte vitale per la difesa della struttura lignea sottostante ormai non trova più artefici capaci di eseguirla.