Le risorse minerarie ed energetiche

La Cina è una grande potenza mineraria; possiede infatti enormi giacimenti di carbone ed estrae tanto petrolio da poterne esportare. Vi sono poi abbondanti depositi di scisti bituminosi che vengono trattati in gra di impianti di distillazione. Un ostacolo allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi deriva dalla loro localizzazione, a volte distante migliaia di chilometri dai luoghi di consumo (industrie, città), per cui, data la scarsità di oleodotti, il trasporto avviene con lentezza mediante ferrovia o autocisterne. Tra le fonti energetiche non mancano i giacimenti di gas naturale; anche i fiumi forniscono energia, contribuendo per circa il 20% alla produzione complessiva di energia elettrica, mentre il resto è prodotto da centrali termiche. Abbondano pure i minerali metalliferi, come quelli di ferro, di tungsteno (primo produttore mondiale), di antimonio, di manganese, di molibdeno, di alluminio, di uranio.



Le industrie

L'industria occupa solo il 19% della popolazione attiva, ma contribuisce per quasi la metà al reddito nazionale. Mentre fino al 1949 le attività industriali erano assai limitate e concentrate in poche aree, il regime comunista ha cercato di potenziarle e di renderne più equilibrata la distribuzione; tuttavia le regioni del nord- est e dell'est ancor oggi sono le più favorite. Una novità nel settore industriale è costituita dalla recente creazione delle zone economiche speciali, situate in varie regioni della Cina ma soprattutto nella fascia costiera compresa fra Canton e Shanghai. In queste zone sono sorte numerose società industriali miste, frutto della collaborazione fra una società cinese e una straniera; le aziende di queste società esportano la totalità dei prodotti fabbricati e possono contare sull'impiego di manodopera cinese pagata con salari 10 volte inferiori a quelli europei. Tali aziende, rivelatesi molto efficienti, stanno avendo un effetto trainante sulle aree circostanti. Tra le molte società straniere presenti possiamo citare: «American Motors», «Nike» (che ha subappaltato a sei industrie cinesi la produzione di 18 milioni di paia di scarpe l'anno), «Gillette», «Volkswagen», «Honda»., «Suzuki», «Canon», «Toshiba», «Olympus», «Mitsubishi» ecc.



Nonostante un certo progresso in tutti i principali settori, il livello tecnologico è ancora piuttosto basso; solo in certi campi d'interesse strategico l'industria ha raggiunto livelli qualitativi notevoli, come nella costruzione di reattori nucleari e armi atomiche, nella missilistica, nell'industria aerospaziale (1970, lancio dei primo satellite), nell'elettronica e nelle telecomunicazioni. Grandi progressi ha registrato anche l'industria siderurgica, che ha i suoi maggiori centri ad Ansban, in Manciuria, e a Wuhan, dove sorse la prima acciaieria cinese nel 1894. Accanto alla siderurgia opera la metallur gia con produzione di rame, alluminio, molibdeno, zinco ecc. L'industria meccanica è molto diversificata e produce macchine utensili, attrezzature per miniere e industrie chimiche, mezzi di trasporto, macchine agricole ecc. Vi sono poi cantieri navali, industrie di meccanica di precisione (orologi, macchine fotografiche), fabbriche di televisori, industrie elettroniche. In rapida espansione è l'industria chimica che, oltre a fornire prodotti di base (acidi, soda, cloro ecc.), produce fertilizzanti, materie plastiche, gomma sintetica, farmaci ecc. L'industria tessile, già sviluppata alla fine del XIX secolo, detiene il primato mondiale per la produzione dei tessuti di cotone, cui si aggiunge la lavorazione della seta, della lana e di altre fibre tessili. Tra le industrie alimentari hanno grande rilievo quelle relative alla brillatura del riso, alla molitura dei grano, alla produzione di olio e di zucchero, alla conservazione del pesce. Infine, conserva la sua fama un artigianato che produce oggetti di grande qualità, tra cui porcellane, avorio e pietre intagliate (statuette di giada), lacca, tappeti, ombrelli di carta e ventagli.