Le città

Pechino ha una lunga storia; vicino alla città furono ritrovati, in una grotta, i resti dell'«uomo di Pechino». Gli uomini continuarono nei millenni ad abitare la zona, e la città nel corso della storia fu più volte distrutta e riedificata, cambiando spesso anche nome: nel 1215 venne devastata dai Mongoli guidati da Gengis Khan, ma pochi anni dopo fu ricostruita dal suo successore Kublai Khan: fu questa la città, di forma quadrata e cinta di mura, chiamata allora Khanbalig (città del Khan), che Marco Polo conobbe e descrisse nella sua opera Il Milione. Nel XV secolo, l'imperatore Young Leo, della dinastia Ming, la trasformò in una splendida capitale, come ancora oggi si può osservare. La città ha una caratteristica forma a rettangoli concentrici intorno al luogo sacro e raffinato costituito dal palazzo imperiale. E’ interessante notare che l'antico centro non aveva piazze dove il popolo si potesse radunare, anzi l'abitato era diviso in settori cinti da mura con porte che la sera venivano chiuse. Solo dopo la caduta dell'impero, nel 1911, fu realizzata la grande Piazza Tien An Men, la più grande del Mondo: è stata il luogo delle immense adunate di popolo al tempo di Mao Tse Tung, oggi sepolto in un mausoleo a sud della piazza; e qui si sono verificate le manifestazioni di protesta del 1989, represse nel sangue. L'insieme dei palazzi imperiali, cinto da un alto muro rosso cupo e vietato un tempo a chi non faceva parte della corte, era chiamato Città Purpurea o Città Proibita.

Nei pressi della «Città Proibita» sorge quello che è considerato il capolavoro dell'architettura cinese, il «Tempio dei Cielo»: in esso l'imperatore, il «figlio del Cielo», si recava per «comunicare con il Cielo, cioè per pregare e offrire sacrifici. Oggi la «Città Proibita,, e il «Tempio dei Cielo» sono il simbolo di un'epoca passata e vengono visitati da un gran numero di turisti.



La Pechino attuale, considerando l'intero agglomerato urbano, sfiora gli 11 000 000 di abitanti ed è ridiventata capitale della Cina nel 1949, succedendo a Nanchino, che lo era stata dal 1928 al 1949. Rispetto al vasto territorio cinese è situata in posizione periferica, a nord- est. Oltre ad essere il centro politico- amministrativo e culturale del Paese, Pechino ha assunto oggi un ruolo industriale sempre più importante. Accanto alle produzioni dell'artigianato tradizionale (oggetti in avorio e giada, lacche scolpite, rame smaltato, porcellane, tappeti ecc.) si sono sviluppate altre industrie, tra cui acciaierie, fabbriche tessili, chimiche, meccaniche (fabbricazioni di locomotive, macchine agricole, strumenti di precisione); nei dintorni della città sorge un moderno impianto petrolchimico e a Pechino è stato installato il primo reattore nucleare cinese. Shanghai è la più popolosa città cinese e dell'intera Asia: infatti conta oltre 13 000 000 di abitanti. Il suo nome significa “città sul mare” ma in realtà è situata sul fiume Huang Pu Jang, a 70 km dal mare aperto. Shanghai iniziò il suo sviluppo moderno in seguito al trattato di Nanchino al termine della Guerra dell'oppio, che apriva il porto agli stranieri: divenne così uno dei maggiori porti del Mondo, il cui commercio era totalmente controllato dagli stranieri. Shanghai, che fino al 1949 fu sinonimo di folle miserabili, corruzione, attività illecite, è divenuta una città laboriosa e austera ed è il massimo centro industriale, commerciale e bancario della Cina. Tientsin (Tianjin) conta 8 700 000 abitanti ed è situata a 60 km dal mare, all'incontro del Canale Imperiale con il fiume Hai Ho. E’ la terza città della Cina per numero di abitanti e il secondo centro industriale e commerciale dopo Shanghai. Il porto di Tientsin è di importanza internazionale ed è specializzato per il movimento dei container. Alle tradizionali attività di produzione dei tessuti di cotone e di lana, di tappeti, biciclette ecc., nella città si sono affiancate industrie siderurgiche, meccaniche, chimiche e petrolchimiche (produzione di fibre sintetiche e materie plastiche). Sbenyang, con i suoi 4 200 000 abitanti, è la maggiore città del nord- est. Un tempo era la capitale dei Manciù, che la chiamavano Mudken. Nel 1905 i Giapponesi vi ottennero una concessione: da qui iniziarono la penetrazione e lo sfruttamento della Manciuria e, nel 1933, dettero vita ad uno Stato-fantoccio. Nella regione intorno a Shenyang sorsero le prime industrie pesanti della Cina, che si ampliarono poi progressivamente; Shenyang è diventata così un grande centro industriale, le cui attività investono oggi i settori siderurgico, metallurgico, chimico, petrolchimico, meccanico (automobili, locomotive, aerei, macchine utensili ecc.). Wuhan è una città di 3 350 000 abitanti, situata sulle rive dello Yangtze Kiang e formata da tre centri che si sono fusi insieme. E’ un porto fluviale di grande importanza ed anche un centro industriale con stabilimenti siderurgici, tessili ed alimentari. Canton, o Guangzhou, ha 3 300 000 abitanti; è la maggior città della Cina meridionale ed è situata sulle rive dello Zhu Jiang. Fu una delle prime città cinesi a venire a contatto con gli Europei, di cui sentì profondamente l'influenza. Nel 1685 gli Inglesi vi stabilirono una stazione della «Compagnia delle Indie» che cominciò a sfruttare la città e a diffondere l'oppio in Cina. Canton è un grosso centro di pesca. La città è celebre anche per il mercato dei fiori: il clima caldo-umido, tropicale, permette infatti la produzione di una grande varietà di fiori anche in pieno inverno. Sede di un fiorente artigianato, Canton ha visto sorgere negli ultimi decenni anche grandi impianti industriali. Ogni anno vi si svolge un'importante fiera internazionale. Nanchino, 2 200 000 abitanti, sorge sulla riva meridionale dello Yangtze Kiang, in una regione fertilissima. Fu capitale sotto diverse dinastie, l'ultima volta tra il 1928 e il 1949. Oggi è un centro commerciale di primaria importanza per i prodotti dell'agricoltura (riso, soia, tè, arachidi) e dell'artigianato (tessuti, tappeti, porcellane), e possiede industrie chimiche, meccaniche, elettroniche.