L' ECONOMIA

Il Perù per reddito medio annuo pro capite si colloca tra i Paesi poveri. L'economia è basata prevalentemente sull'agricoltura, sull'estrazione dei minerali e sulla pesca. Sullo sviluppo hanno influito in modo negativo gli interventi dei capitali statunitensi, i forti contrasti sociali, gli scontri violenti tra i governi e i movimenti terroristici. La popolazione attiva è così ripartita: agricoltura 36,2%, industria 20%, terziario 43,8%. Utilizzo dei suolo: seminativi e colture legnose 2,9%, prati e pascoli 21,1%, foreste e boschi 53%, incolti e improduttivi 23%. Nella fascia costiera irrigua si coltivano cotone, canna da zucchero, riso; nelle altre aree si producono patate, orzo, mais, grano, caffè, cacao, agrumi, ananas, uva, sesamo, tabacco.



Le foreste forniscono legname pregiato. Oltre all'allevamento di ovini, bovini, caprini e suini, viene praticato dagli Amerindi quello dei lama e degli alpaca. La pesca ha un ruolo economico notevolissimo e viene praticata con attrezzature moderne. Le acque sono ricche di plancton, convogliato dalla corrente fredda di Humboldt, e quindi assai pescose. Il Perù dispone di consistenti quantità di minerali: petrolio, gas naturale, ferro, rame, piombo, zinco, stagno, tungsteno, oro e argento. Le riserve di guano si sono notevolmente ridotte. Tra le industrie particolare importanza hanno quelle siderurgiche e metallurgiche, quelle tessili, alimentari, della conservazione del pesce, della farina di pesce, dei fertilizzanti. Il Perù esporta caffè, cotone, petrolio, argento, rame, zinco.