La vegetazione

Il faggio, allo stato puro, con carattere di netta prevalenza occupa notevoli superfici in Alta Valle Brembana, in Val Taleggio, in comune di Dossena e in Val Serina dove forma buoni complessi boscati. Esaminando il Piano Generale di Bonifica Montana e osservando la zona che delimita la Val Taleggio, appare chiaramente che il faggio è la pianta più diffusa nella valle. A nord prevalgono i pascoli (Cantoldo, Bonetto …) Più a sud prati e pascoli (Fraggio, Reggetto, Avolasio,, Pizzino, Grasso, Cantiglio) e la zona dei boschi cedui semplici. A est di Avolasio, una zona di boschi cedui di faggio mentre lungo i confini, verso la Val Bordesiglio, crescono larici e fustaie pure di abete rosso. Oltre l'Enna, nella zona di Peghera, prati e pascoli e, a ovest di Peghera, cedui semplici e una fascia di pascoli. Le rocce che costituiscono la Val Taleggio hanno in prevalenza una composizione calcareo- dolomitica. Il substrato calcareo è costituito da una roccia porosa e fessurata, per cui le precipitazioni vengono facilmente assorbite e le acque superficiali sono relativamente scarse. La roccia calcarea è abbastanza solubile, ma i sali che vengono a trovarsi nel terreno contribuiscono poco ad arricchirlo in sostanze minerali, perché gli acidi derivanti dai vegetali in decomposizione formano con questi dei precipitati colloidali praticamente inutilizzabili. Ne deriva una situazione singolare, caratterizzata da un terreno ravvivato dalle frequenti precipitazioni, che però lo impoveriscono di elementi nutritivi. La vegetazione è quindi costituita da specie altamente specializzate ed adattate a questo ambiente.

Gli endemismi più notevoli che si ritrovano in Val Taleggio vivono nell'associazione che fa capo alla classe "Asplenietea rupestria". Con questo termine si intende quell'ambiente che prende il nome da alcune piccole felci rupicole del genere Asplenium. L'ambiente è rupestre e calcareo, le piante spuntano dalle spaccature o dalle fessure della roccia o si annidano negli anfratti scavati dagli agenti atmosferici. La pianta che più frequentemente si trova in questo ambiente è una rosacea dalle foglie divise come il palmo della mano e pelose: la Potentilla caulescens. Il fusto, alto dai 10 ai 38 cm, è per lo più ricadente e multifloro. Cresce su terreno ricco di calcio, da luglio a settembre(900-2400 m). Sappiamo che le zone altitudinali hanno ognuna una propria tipica vegetazione. Però la configurazione orografica e l'intervento antropico hanno reso il più delle volte irriconoscibile la successione altitudinale. In una vallata ci può essere inversione di orizzonti, come avviene per valli ampie e aperte verso l'alto e strette e profonde verso il basso. Un esempio di questo fenomeno lo troviamo in Val Taleggio, la cui parte superiore, ampia, è ricca oltre che di prati, di boschi propri del piano basale e montano inferiore, mentre in basso troviamo sul le pareti rocciose la flora tipica appartenente all'associazione del Potentilletum caulescentis (classe Asplenietea rupestria) cbe osserviamo nelle Prealpi dai 1500 ai 2500 metri ed oltre.

Per quanto riguarda quest'ultima, si tratta di una flora rupicola veramente pregevole. Gli endemismi che la caratterizzano sono di due tipi: ad ampio areale (sono cioè condivisi da territori al di fuori della Lombardia) e ad areale ristretto: sono endemismi, cioè, più propriamente lombardi o di poco sconfinanti dalla nostra regione. A proposito del secondo tipo, che comprende gli esemplari più rari, possiamo dire di aver personalmente rinvenuto, durante un'escursione, una cospicua colonia di quello che è senz'altro da considerare uno degli endemismi più rappresentativi e stupendi: la Campanula Raineri. E' una gemma floreale delle montagne insubriche, dal lago di Como al lago di Garda, ed è dedicata al vicerè di Lombardia, arciduca Raineri, appassionato di botanica. Il primo annuncio della scoperta apparve sulla "Gazzetta di Milano" il 30 settembre 1816. Notevoli e di magnifico effetto i suoi fiori che misurano dai 3 ai 4 cm di diametro. Vive esclusivamente nelle spaccature delle rupi calcareo- dolomitiche, dai 1300 ai 2200 m di altitudine. Fiorisce da luglio a settembre. Esemplari rinvenuti nella gola dell'Enna a un'altitudine di 600 m circa.

Pende dalle rocce con grappoli di fiori pallidi la Campanula elatinoides ,o Campanula di Lombardia. Porta un grappolo di piccoli, pallidi fiori su un breve fusto emergente dalle fessure della roccia. E' l'endemismo forse più tipicamente insubrico, diffuso dalla Val Taleggio alla Val Camonica e alla Valtrompia. Un altro importante endemismo che si ritrova in valle è la Primula glaucescens dalle foglie lucenti orlate di bianco. E' una pregevole gemma delle Alpi e Prealpi lombarde.