Le religioni

La posizione ufficiale del Partito Comunista Cinese è a favore dell'ateismo e nelle scuole domina l'insegnamento del marxismo-leninismo-Mao- tsetung pensiero, considerato il pensiero-guida della nazione cinese. Se in passato le religioni erano perseguitate, oggi c'è maggiore tolleranza nei loro confronti. Non esistono statistiche precise riguardo al numero dei fedeli delle singole religioni; si stima tuttavia che i buddisti siano 156 milioni, i taoisti 30 milioni, i cattolici 4 milioni e i protestanti 5 milioni; i musulmani sarebbero, secondo le autorità governative, 35 milioni, mentre secondo i responsabili religiosi islamici raggiungerebbero i 158 milioni. Una parte consistente della popolazione, in particolare i ceti dominanti, seguono la dottrina confuciana che, più che una religione, è da ritenersi una filosofia. Caratteristica del Tibet è una particolare varietà di Buddismo, detta Lamaismo, il cui capo spirituale e temporale è il Dalai Lama, considerato la reincarnazione dei precedenti Lama. Il Tibet venne occupato dal regime comunista nel 1950 e da allora si sono manifestate a più riprese vivaci resistenze da parte dei Tibetani, in particolare nel 1959, quando il Dalai Lama dovette fuggire e rifugiarsi in India, dove tuttora vive insieme ad una piccola comunità di profughi tibetani.




L'ordinamento dello stato

La Repubblica Popolare Cinese è definita uno stato socialista di dittatura democratica popolare, guidato dalla classe operaia e basato sull’alleanza operaia- contadina. La dottrina dello Stato è il marxismo leninismo; il partito comunista ha assoluta preminenza. Organo supremo del potere statale è l'Assemblea popolare nazionale eletta dai membri delle Assemblee provinciali, municipali, delle Regioni autonome e dalle Forze Armate. Viene convocata in sessione plenaria una volta l'anno e in sessioni straordinarie quando necessario. 1 suoi compiti principali sono: emendare la Costituzione, formulare le leggi, eleggere il presidente della Repubblica che ha funzioni rappresentative e il primo ministro, approvare il piano nazionale di sviluppo economico e bilancio di stato, ratifica delle decisioni del Comitato permanente che espleta effettivamente le funzioni legislative in quanto permanentemente in seduta quando non è convocata l'Assemblea popolare nazionale. Il Primo ministro, a sua volta, nomina il Consiglio degli affari statali, composto da 4 viceprimoministri, 10 consiglieri, un segretario generale, 45 ministri oltre a un nutrito numero di direttori di enti nazionali. 1 vari ministeri danno vita a commissioni ministeriali preposte alla gestione dei vari problemi di propria competenza. L'amministrazione provinciale fa capo ai Governi Popolari eletti dalle Assemblee del Popolo. Tutte le cariche amministrative devono ricevere l'avallo delle autorità politiche. Ci sono 24 gradi burocratici che vanno dalla base al vertice. Abolite le comuni popolari nell'82, le Unità del lavoro (ogni cinese dipende da una Unità del lavoro per ottenere il lavoro, l'alloggio, i buoni annonari, la licenza matrimoniale, l'autorizzazione al divorzio, a viaggiare, ecc ... ) fanno capo ai Comuni che sono enti amministrativi di base e rispondono alle Prefetture e queste alle Province.