La Tasmania



Posta a Sud-Est dell'Australia, dalla quale è separata dallo Stretto di Bass, largo 350 km, l'isola di Tasmania (68300 kmq) appare del tutto diversa dal continente a cui anticamente era unita. Il suo territorio è costituito prevalentemente da un altopiano digradante in ripide terrazze e sovrastato da cime frequentemente innevate, che culminano nel monte Ossa (1 617 m). Numerosi fiumi e torrenti scorrono impetuosi, con rapide e cascate, tra profondi canyon, scavati nel corso dei secoli dalle loro acque, rese scure dal tannino rilasciato dalla vegetazione. 1 corsi principali sono il Derwent, il Tamar ed il Franklin. Molti e pittoreschi sono i laghi, dei quali i più estesi sono il Gordon ed il Great Lake. Il clima temperato e la grande abbondanza di piogge (5 200 mm annui) fa sì che quasi tutto il territorio ricordi per il suo verde intenso l'Irlanda. A rendere incredibilmente incantevole l'isola è la foresta pluviale fittissima, residuo di quella che, sessanta milioni di anni fa, esisteva appena sotto i tropici nell'ampia fascia di clima temperato che, quando il Gondwana si frantumò, correva senza interruzione tutto attorno al pianeta. Straordinario è lo spettacolo offerto da svettanti conifere delle specie Huon pine e King William pine, da felci-albero, notofagi, sassofrassi d'Australia, eucalipti giganti (anche di 90 m di altezza) e pandani. Particolare è il sottobosco, l'Horizontal scrub, formato da sottili tronchi dall'andamento orizzontale, che incurvando i rami fino a terra rivegetano per propaggine. Un muschio soffice di un verde intenso, sempre intriso d'acqua, riveste il suolo e sui tronchi caduti dei giganteschi eucalipti funghi e licheni crescono rigogliosi cosi da formare delle selve in miniatura.



Molte specie di animali, ormai scomparse dalle altre zone dell'Australia, possono sopravvivere in quest' isola, tagliata fuori dall'industrializzazione selvaggia, e nella quale il turismo naturalistico sta divenendo la voce più importante dell'economia. Eppure anche l'integrità dell'ambiente della Ta- smania è minacciata dalla costruzione di dighe e dal disboscamento che, per alimentare l'industria della carta, non risparmia anche esemplari di Huon pine di addirittura 2 500 anni. L'isola, scoperta da A.J. Tasman nel 1642, venne chiamata Terra di Van Diemen, e, divenuta colonia penale britannica, mantenne tale nome fino al 1853. Comunemente viene detta «Isola dei diavolo», a causa della presenza di un piccolo marsupiale, il Sarcophilus harrisi, un carnivoro dalle abitudini notturne, dall'aspetto minaccioso.