Vicende storiche


Il Brasile, prima della colonizzazione europea, era abitato da popolazioni che non avevano elaborato una civiltà del livello di quella azteca o maya o incas, né stabilito organizzazioni statali complesse. La conquista portoghese, iniziata nel 1501 da Alvares Cabral e da Amerigo Vespucci, fu piuttosto rapida e facile. I coloni portoghesi, stanziatisi dapprima sulla costa, si spinsero poi nell'interno, dove cercarono di catturare gli indigeni per utilizzarli come schiavi nelle piantagioni di canna da zucchero. Poiché questi non si adattavano alle diverse condizioni ambientali e di lavoro, venne iniziata l'importazione di schiavi neri dall'Africa, un vergognoso commercio durato fino alla metà dell'Ottocento. Durante l'Impero napoleonico i sovrani del Portogallo si rifugiarono in Brasile ed al Paese furono fatte alcune Concessioni, tra cui la liberalizzazione delle attività industriali; ciò attenuò i movimenti indipendentisti. Fu nel 1822 che il Brasile divenne indipendente con Pietro I di Braganca. Sotto tale imperatore il Brasile fece notevoli progressi. Nel 1889 venne fondata la repubblica senza alcun spargimento di sangue. La vita della repubblica ha visto alternarsi nel tempo governi dittatoriali, conservatori e riformisti fino al 1964, quando un colpo di Stato instaurò un regime militare durato più di vent'anni. Solo nel 1985 si tennero libere elezioni democratiche.