Le religioni

Al primo posto per numero di fedeli vi è l'Induismo, praticato dall'80% della popolazione. Questa religione è caratterizzata da un numero elevato di divinità e dall'assenza di veri e propri dogmi; ciò ha permesso all'Induismo di assumere varie forme, svolgendo così un fondamentale ruolo di unificazione culturale del Paese. Tra le credenze basilari vi sono l'indistruttibilità dell'anima e la reincarnazione, per la quale, dopo la morte, l'anima di ogni uomo trasmigra in un altro corpo, umano, animale o vegetale a seconda delle azioni buone o cattive di cui l'individuo si è reso responsabile nella vita precedente (legge del karma). Da questa concezione deriva l'idea secondo la quale la condizione di ogni uomo dipende dal suo comportamento nella vita precedente. L'individuo rimane legato per tutta la vita alla casta in cui è nato e può sperare di migliorare la propria condizione sociale solo in un'altra vita e a condizione che abbia adempiuto ai doveri della propria casta (dottrina del dharma). L'origine religiosa della divisione in caste della società induista spiega la tendenza delle caste più umili a convertirsi ad altre religioni. Le divinità principali dell'Induismo sono Brahma (il creatore), Shiva (il distruttore) e Vishnu (il conservatore); esse presentano anche manifestazioni femminili: ad esempio Shiva ha come manifestazioni femminili Parvati, Durga, Kali (la dea assetata di sangue, alla quale si offrono animali in sacrificio; Kali è particolarmente venerata nel Bengala).



Dopo l'Induismo, per numero di fedeli, viene l'Islamismo (11% della popolazione); seguono altre minoranze: i cristiani (2,3%), i Sikh (1,9%), i buddisti, i giainisti, i Parsi. Mentre i cristiani sono più numerosi nel Sud dell'India, i Sikh sono concentrati soprattutto nello Stato del Punjab, a Nord. La religione dei Sikh, monoteista e per molti aspetti in contrasto con l'Induismo, venne fondata dal guru Nanak nel XV secolo, con l'intento di far convivere pacificamente induisti e musulmani abolendo le distinzioni di casta. I Sikh non devono né fumare né bere alcool; i combattenti della fede giurano fedeltà alle 5 «K»: divieto di tagliarsi barba e capelli, che racchiudono. in un turbante (Kesh); obbligo di portare pantaloni corti (Kuch), un piccolo pettine infilato nei capelli (Kangha), una spada (Kúpan) e un braccialetto d'acciaio (Kara).



Il Buddismo, benché nato in India, conta un numero limitato di fedeli, per la maggior parte ex intoccabili, convertitisi negli anni Cinquanta per protesta contro la condizione umiliante cui li costringeva la tradizione induista. Il Giainismo fu fondato nel VI secolo a.C. da Mahavira, ed è considerato una religione «atea» poiché non ammette l'esistenza di un dio creatore, ma sostiene l'eternità del mondo. Principio fondamentale è l'Ahisma (la non-violenza), per rispettare il quale i giainisti sono rigorosamente vegetariani; essi evitano attività quali la caccia, la pesca ed anche l'agricoltura, in quanto causano la morte di esseri viventi, e quindi si dedicano a professioni commerciali. I Parsi discendono dagli antichi Persiani, come indica il loro nome, e seguono ancor oggi la dottrina di Zarathustra (o Zoroastrismo). Benché poco numerosi, essi svolgono un ruolo determinante nell'economia.