URBANISTICA E AMBIENTE

L'Urbanistica è un settore importantissimo perché le modifiche dell'ambiente compiute dall'uomo troppo spesso, invece che migliorare la qualità della vita, hanno prodotto gravi deturpazioni senza un giusto equilibrio fra conservazione e trasformazione. Nella geografia degli spazi i problemi sono comuni a tutta la Sardegna: per questo, poiché ho studiato a fondo il P.U.C., il piano quadro del Centro Storico, il piano del verde di Cagliari, posso parlare con cognizione di causa sui centri storici, le coste, il sistema dei colli e delle zone umide, l'accessibilità, la dotazione dei servizi, delle infrastrutture, dei beni storici, etc.

Dobbiamo salvare e valorizzare la peculiarità dei luoghi, riappropriandoci dell'identità culturale dei nostri Centri storici che dal dopoguerra erano stati abbandonati al degrado, con una ristrutturazione che risolverebbe il problema abitativo e comporterebbe la ripresa del settore edilizio.
Dobbiamo riqualificare le periferie con una bella edilizia sovvenzionata.
Dobbiamo eliminare i vuoti (soprattutto a Cagliari, città che ha sofferto la guerra medaglia d'oro al valore), ma anche i residui industriali che costituiscono nelle città macabre testimonianze di un passato che vogliamo dimenticare per proiettarci nel futuro.
Dobbiamo valorizzare le coste non demonizzando l'attività imprenditoriale, purché siano rispettati i beni paesaggistici con interventi di qualità.
Dobbiamo avviare un'azione congiunta tra pubblico e privato (project - financing) considerando non scandaloso che ogni investimento di capitali abbia un giusto tornaconto.
Dobbiamo soprattutto eliminare i lacci e lacciuoli burocratici e incanalare le procedure entro tempi prefissati per permettere che tutti senza favoritismi abbiano risposte in tempo reale, in modo che i capitali - in termine molto prosaico - non prendano il volo per altri lidi o vengano consumati dagli interessi bancari.
Dobbiamo utilizzare con destinazione d'uso programmate ed intelligenti le aree ex demaniali ed ex militari.
Dobbiamo tutelare le foreste con un corpo fisso di Rangers non modificabile a fisarmonica.
Dobbiamo riprendere da capo il problema idrico perché alle soglie del duemila è impensabile che le opere idrauliche siano in parte fatiscenti o deteriorate; che i comuni o le campagne dipendano dal fattore " tempo " (meteorologico).
Dobbiamo cominciare ad amare e rispettare le nostre città e i nostri paesi, ciò che è pubblico, come se fosse nostro, perché in effetti è nostro.

Ho usato tanti "dobbiamo". E' vero. Perché troppe e troppo grandi sono state le mancanze del passato da parte di tutti.


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