ACCOSTO IN MARE |
Ogni operazione é semplice quando le condizioni del mare sono buone, le cose si complicano se mare e vento crescono. Una sola imbarcazione deve mano- vrare mentre l'altra interviene solo in emergenza. Chi non addetto alle manovre deve preparare parabordi e cime e tenere a portata di mano il mezzo marinaio. Il conduttore in avvicinamento, prima di iniziare l'approccio, deve capire se l'altro scafo é fermo e senza abbrivio e già disposto al traverso del vento o in altra posizione stabile. La barca che manovra dovrebbe avvicinarsi sempre al minimo dei giri con il masco ne di dritta o di sinistra, a seconda della manovrabilità dell'imbarcazione, sopravvento o sotto vento all'altra, tenendo in considerazione il maggior/minor scarroccio rispetto alla barca alla quale si deve avvicinare. Se la manovra viene male non cercate assolutamente di correggerla : é opportuno sfilarsi per ricominciarne una nuova, individuando le traiettorie più convenienti per evitare danni. |
Ricordarsi
che le |
ORMEGGIO E DISORMEGGIO NEI PORTI |
In
manovra é necessario prestare Prestate
attenzione I
cavi di ormeggio |
Per
ormeggiarsi sul fianco di una banchina se la barca é dotata di due
motori é necessario avvicinarsi con un angolo di 45°, utilizzando il motore interno leggermente avanti al fine di affiancarsi e quello esterno leggermente indietro per ridurre la velocità avvicinando la poppa in banchina. Oltre ai cavi di poppa e di prora per l'ormeggio può essere utile l'impiego del cavo denominato "spring" che viene posto o da prora o da poppa su una bitta sulla banchina che si trovi nelle prossimità del centro della barca: questo cavo ha il compito di evitare che la barca con cavi di prora e di poppa a terra, continui ad andare avanti e indietro, quindi riduce sensibilmente l'attrito dello scafo. Per il disormeggio é sufficiente compiere le manovre inverse, ricordandosi di liberare tutti i cavi d'ormeggio. Per ormeggiare "a pettine" fra altre imbarcazioni o, comunque, su un corpo morto a prora e in banchina a poppa (o viceversa) le manovre di ingresso devono essere sempre molto accorte per consentire la correzione della traiettoria con piccoli colpi di motore o timone senza provocare danni agli scafi circostanti. Una volta recuperato il cavo del corpo morto, che può essere segnalato da una boa oppure essere collegato a una cima che corre fino alla banchina, é opportuno fissare immediatamente la prora (o la poppa), soprattutto in presenza di vento forte, per poi dedicarsi con più calma all'ormeggio in banchina. Seguire poi il procedimento inverso per liberarsi dall'ormeggio. L'utilizzo dei parabordi nelle fasi di ormeggio e disormeggio é a volte determinante, specie se ci si trova in spazi molto ristretti o tra altre imbarcazioni. Se c'é qualcuno dell'equipaggio in grado di aiutare senza mettersi in pericolo, si può tenere libero uno dei parabordi e spostarlo man mano nei punti dove serve. In caso di risacca o vento forte un rinforzo degli ormeggi non fa mai male ma conviene valutare bene quali sono i punti più a rischio e intervenire solo su quelli; troppi cavi, a volte, raggiungono effetti controproducenti perché si "incattivano" gli uni con gli altri, riducono fortemente la manovrabilità di coperta e, se compiono giri viziosi fra i candelieri della battagliola possono danneggiarla seriamente. |
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USCITA E RIENTRO DAL PORTO |
Attenzione
ad
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L'affollamento
estivo dei porti richiede particolare attenzione da parte del diportista.
Sono molte le regole da osservare
per evitare eventuali incidenti, ecco le più importanti: |
Fonte U.C.I.N.A WWW.UCINA.IT