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  Le figure
(le citazioni sono tratte da "La meravigliosa avventura" di Renato Rocchi - Aviani Ed. e da "Frecce Tricolori - Disegni nel cielo" di Gianfranco Da Forno - EDAI; le immagini, tranne dove indicato, sono tratte dalla brochure della PAN distribuita di clubs e sono riprodotte su autorizzazione delle stesse "Frecce Tricolori")
 
  In questa pagina monografica, si vuole dare una panoramica storica sulle figure eseguite dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale: idee, progetti rimasti nel cassetto o portati nell'aria... ed ancora oggi per alcuni casi, eseguiti tutt'ora.

Schneider:
virata eseguita orizzontalmente alla massima inclinazione alare.
Looping:
è la manovra comunemente chiamata "giro della morte".
Tonneau:
manovra acrobatica consistente in un movimento elicoidale dell'aereo. Varianti sono:
- il "tonneau veloce": viene eseguito sfruttando la massima escursione degli alettoni. Dimostra la rata di rollio e la capacità dell'aereo di manovrare sull'asse;
- il "tonneau in 4 tempi": la rotazione viene interrotta bruscamente ad ogni 90 gradi e ripristinata altrettanto bruscamente. Dimostra la precisione del comando laterale e l'assenza di evidenti momenti di imbardata.
 
 
  La "bomba" (1961)
E' una delle figure nata con le "Tigri Bianche" e portata avanti dalla Pattuglia Acrobatica, che inizialmente la eseguiva in "orizzontale" e "verticale". La "orizzontale" (abbandonata due anni dopo) consisteva nell'apertura frontale verso il pubblico; nella "verticale" (eseguita tutt'ora), la formazione, dopo la salita in verticale, si lancia in picchiata verso il terreno, per aprirsi a raggiera. Contemporaneamente il solista incrocia la formazione in apertura, salendo in verticale. Ad essa segue l'incrocio della formazione su tre livelli.
    Il "cuore" (1961)
La figura eseguita nell'ultimo raduno delle Pattuglie Acrobatiche sia dalle "Patrouille de France" che dalle "Red Arrows", una volta costituiva una piccola parte del programma della PAN. Nel libro di Rocchi si dice, infatti, che nel 1961, "[...] Squarcina inseriva la figura del 'cuore' con 4 velivoli: 1/2 'looping' - apertura 2+2 - e incrocio - descrivendo con i fumogeni la forma del 'cuore', nonchè l'ingresso del 'solista' nell'apertura della 'bomba'".
     
  Il "doppio tonneau" (1961)
La figura è nata nel 1954 dalla fantasia dei "Getti Tonanti" ed è stata eseguita per la prima volta dalla P. A. N., il 9 luglio del '61, durante una manifestazione tenutasi nella sede della FIAT- Aviazione, quando la formazione era di 5+1.
La figura è stata successivamente evoluta nel "triplo tonneau", inserita nel programma delle "Frecce Tricolori" nel 1984 (negli anni successivi non è però sempre presente). Dopo anni di sospensione, la figura è stata reintrodotta ed eseguita nel 2000 in occasione del 8° Raduno Pattuglie Acrobatiche. Non è presente nel programma acrobatico del 2001.

(dall'intervista all'ex-comandante del 313° Gruppo A. A., t. col. pil. Umberto Rossi, rilasciata a "Rivista Aeronautica", n° 5/2000 - Intervista a cura di Francesco Del Priore):
d: "Il triplo tonneau è stato introdotto tra le manovre acrobatiche di questa stagione, che volge ormai al termine. Quanto tempo ci è voluto per prepararlo?
r: Va detto che il triplo tonneau è una figura che già faceva parte del programma delle "Frecce Tricolori" nel passato. Per molti anni e per svariati motivi non è stato possibile reinserirlo. Quest'anno, con notevole sforzo, dopo due mesi di attività addestrativa necessaria a garantire la spettacolarità e la sicurezza della manovra, siamo riusciti a reintegrarlo tra le figure acrobatiche del nostro programma di volo. I risultati sono testimoniati soprattutto dall'emozione e dall'apprezzamento della gente".
     
  Il "cardioide" (1961)
E' stato inserito nel programma della PAN, nel 1962. Dopo una salita in verticale, la formazione si divide in due, effettuando un'apertura di 5+4.
La figura si è successivamente evoluta nel 1971 (stando al programma) nel "cardioide con apertura di 5+4+1": il solista, in coda alla formazione, nel mentre che questa si divide, continua per un momento la sua salita verticale. Le due sezioni della formazione, dopo un looping, successivamente effettuano l'incrocio sopra la pista. Nel programma attuale (dal 1991), tale figura viene chiamata "grande mela" ("Big Apple") e differisce da quella per l'assenza dell'incrocio del solista.
     

(immagine tratta dal volume "La meravigliosa avventura" di Renato Rocchi)
  Il "ventaglio" (1965)
"[...] Nel programma veniva inserita una nuova figura: il 'ventaglio': entrata a diamante... all'ordine del capoformazione, i laterali effettuano un tonneau in simultaneo... rimangono al loro posto il "leader", il primo e secondo fanalino, ricongiungendo a diamante il '9'.
Una manovra ad effetto, che faceva accapponare la pelle
Una iniezione di più di 'suspence' al programma".
La figura dopo esser stata tolta nel, è stata reinserita nel programma nel 1984 ("ventaglio ad apertura completa"): ora viene eseguita come "prologo" all'"Apollo 313".
     
    Il "gabbione" (1967)
"Cos'è il 'gabbione'? è l'apertura della 'bomba'... 'quel fiore che si dischiude'... segue il ricongiungimento, 'tagliando' l'incrocio".
     
    "Passaggio a sandwich" (1968)
In questo anno, le "Frecce Tricolori" inseriscono nel programma l'esibizione di due solisti, non più il tradizionale "solo" dei programmi usuali. Al di là delle singole esibizioni, i due hanno una figura tutta per loro: il passaggio a sandwich, cioè il volo sovrapposto dei due solisti, uno in quello normale e l'altro nel volo rovesciato. L'esistenza dei due solisti nella formazione rimase limitata a quell'anno.
     
  "Apollo 313" (1970)
"[...] veniva inserita una nuova figura acrobatica, discussa, provata e riprovata in volo dal 'team', poi 'messa dentro' con il nome di 'Apollo' - per ricordare la conquista della luna da parte dell'uomo. Descrizione della figura: 'la formazione si presenta a 'diamante'... tonneau dei primi 4 velivoli... stacco della econda formazione e 'looping'...'. Sarà una figura di successo". Infatti da quell'anno, la figura viene eseguita ancor oggi, con l'aggiunta, nel nome, di quel 313, che sta a ricordare il numero del gruppo.
     
    Idee e modifiche del 1973
"Così allo studio la figura della 'cascade' - già inserita nel programma delle 'Red Arrows' -, ma il plagio non era da 'Frecce Tricolori'. Cancellata! Poi quell'esecuzione da brivido: consisteva nell'apertura di cinque velivoli (gli avanti) dall'altro verso il basso e di quattro velivoli (i retro) verso l'alto.

La manovra veniva studiata e discussa al 'tableau' in sala 'briefing', Zardo decideva, quindi, di passare alla prova generale in volo nella formazione ridotta di 2+2: dall'alto aprivano Zardo e Gaddoni - dal basso Bonollo e Gallus.
Le difficoltà, le perplessità venivano dal basso, Zardo non andava oltre quel primo tentativo, considerando che il volo acrobatico collettivo è un gioco d'assieme, con la norma dell'uno per tutti e tutti per uno. L'idea ritornava nel cassetto, nell'attesa di tempi migliori!

Al progamma d'annata veniva portato, quindi, qualche ritocco con l'inserimento di una o più figure geometriche nuove: due 'loopings' che anticipavano un 'Apollo' tirato sull'asse della pista con la figurazione del distacco del 'rombo' di 4 'dietro', a voler simboleggiare lo stacco del 'Lem'..., poi un 'tonneau' a sinistra in formazione di 'diamante', a sostituire il 'tonneau' a destra in formazione di 'cigno' e l'atterraggio che ritornava in formazione di 5+4+1".
     
  L'"Arizona" (1977)
Il Cap. Assenzio Gaddoni, stando a quello che dice Rocchi nel suo libro, portò nuove idee al programma. Infatti, quell'anno "[...] nasceva - tra il dicembre '76 e il febbraio '77 - quella bella figura, cui diedi (mi sia permesso la presunzione!) il nome di 'Arizona '77' - a ricordo dell''Arizona degli Aviatori': una Hosteria sulla Pontebbana, dirimpetto all'allora 6° Gruppo del 1° Stormo C.T. Un posto di incontro, dove Ufficiali e Sottufficiali si trovavano per bere un bicchiere assieme, per parlare ancora di volo, per fare 'fiesta' ad ogni buona occasione.

Gaddoni, l'animatore, presentava al 'briefing' la 'sua figura':... dal looping in linea di fronte si trasformava a diamante, con apertura della prima sezione di '5' a cuneo a sinistra e della seconda sezione di '4' a rombo a destra... al rientro le due sezioni si incrociavano con un 'tonneau' - manovra che veniva eliminata perchè portava a tempi lunghi - seguiva la 'schneider' di '5' e la 'controschneider' di '4';
non era finita:
ancora un rovesciamento ed incrocio frontale sul piano orizzontale: praticamente veniva eseguita la 'bomba orizzontale'. Figura studiata, provata in '4' e... abbandonata!
     
  L'"ago e la cruna" (1977)
"In seguito all''Arizona', sempre Gaddoni apportò una variante, meno valida sul piano dello spettacolo, ma meglio accettata sul piano della sicurezza:
... dopo l'incrocio nella 'schneider' - mentre il solista 'tirava' un looping al centro della pista - con il preciso scopo di coprire il tempo morto - la sezione di '4' con Gaddoni, effettuava un looping e la sezione di '5' con Gallus, centrava con tonneau il cerchio del looping segnato dalle scie fumogene.
La figura veniva chiamata l''ago e la cruna'.
E faceva riferimento ad una figura acrobatica, inserita nel programma di '9 CR ASSO' della pattuglia acrobatica del 1° Stormo C.T. - nel 1932, a Campoformido; soltanto che il 'cerchio della morte' (looping), allora, veniva effettuato da '6 CR ASSO' in 'fila indiana', mentre i 'tre' altri - sempre in fila indiana - centravano il cerchio".
La manovra viene eseguita tutt'ora, ma sotto un altro nome: "Bull's eye" (vedi sotto).
     
    Idee per modificare il programma esistente (1977)
"Anche nel finale del programma Gaddoni proponeva più movimento: dopo il passaggio a diamante di '9' con carrello, le due sezioni 'rompevano', una a destra, l'altra a sinistra... poi 'finale' e atterraggio di 5+4+1.
La proposta rimaneva nel cassetto.

Il programma di volo, in sostanza, restava al novanta per cento lo stesso delle edizioni precedenti: si inseriva l'Arizona, la figura geometrica del 'Tornado' prendeva il posto del 'cigno', e si entrava nel cardioide con una 1/2 schneider a destra nella formazione '9+1'; cancellato il 'looping' a 'doppio cuneo' di 5 con l'apertura di 5+4+1".
     
  Il "crazy flight" o "volo folle" (1977)
"[...] Anche Boscolo apportava novità nel suo programma, presentando il 'volo folle', e una serie di 'tonneaux' veloci partendo da rovescio, -manovre che facevano effetto, che davano attrazione".
Con l'adozione del "339", il solista Molinaro, viste le potenzialità del nuovo aereo, "la manovra si esasperava di più... la si accentuava.
La macchina lo permetteva".
Si tratta di un passaggio del solista, imprimendo all'aereo un movimento ondulatorio. La manovra viene generalmente effettuata in configurazione di atterraggio ed a velocità prossime a quella dello stallo.
     
  "Bull's eye" (1980)
La manovra consiste in un tonneau della prima sezione (in fila indiana) all'interno del looping (fuori asse) della seconda sezione e finale riunione nella formazione a rombo. Lievi le modifiche riguardanti la formazione della seconda sezione. Eseguita anche nel programma attuale delle "Frecce", è seguito dal "lomçovak" del solista.
     
  Il "lomçovak" (1982)
Le figure del "lomçovak", la "scampanata" e il "crazy flight" sono figure nate (perfezionata nell'ultimo caso) con l'adozione da parte delle Frecce dell'Aermacchi MB339 e ristrette al raggio d'azione del solista. Il "Lomçovak", come anche la "scampanata", è una figura nata dalla mente di Molinaro, "una figura ormai d'obbligo in un programma di volo acrobatico individuale con velivoli ad elica. Non mai con velivoli a getto.

'Gi Bi' Molinaro spiega: 'Il '339' è una macchina completamente diversa - mi sono reso conto subito che permetteva di fare delle cose che il '91' non poteva fare [...] molto più simile ad un velivolo ad elica - come aerodinamica - in quanto ti permette delle prestazioni che andavano sfruttate [...]. Mi è stato facile 'scoprire' la 'scampanata'... mentre la manovra del 'lomsovak' l'ho studiata attentamente a tavolino - momento per momento -per individuare e risolvere eventuali problemi. Un''idea' che tenevo nel cassetto da oltre un mese.[...] l'ingresso è una richiamata... aeroplano in piedi, in verticale... si inizia una rotazione a sinistra... cioè un 'tonneau' in piedi a sinistra, per fare acquisire una certa inerzia di rotazione alla macchina... lo si stalla mentre ruota in negativo; preciso: è una specie di 'frullino' in salita in negativo... quindi l'aeroplano inizia questo ribaltamento fino a quando perde tutta l'energia e cade sulla coda o di muso con l'applicazione di tutto motore... questo, ovviamente, per cercare di mantenere il più alto livello di energia possibile... La manovra viene effettuata tra i 3000 e i 5000 piedi... mai al di sotto... Da 'imbarcato' effettuavo anche i 4 giri... dipendeva anche dal centraggio del carburante... se avevo più o meno carburante era molto importante...
Il campo dei 'G' era attorno ai 4 1/2 - 5 positivi e l'1/2 2 negativi...".
     
  La "scampanata" (1982)
"[...] figura decisamente più facile... si era vista già sui velivoli a reazione - il 326 aveva dato l'esempio... il passaggio sul 339 non è stato certo sofferto.
Adesso, ormai, fa parte del repertorio di buona parte dei velivoli a getto: oggi il B 29, il 'Mirage'... fanno la 'scampanata'...".

"L'aeroplano viene messo in assetto verticale e così mantenuto fino a velocità zero; comincia allora a scendere di coda e poco dopo si ha una brusca rotazione del muso del velivolo verso il basso. La manovra mette in evidenza la sicurezza del volivolo nella rimessa da assetti estremamente critici. Sono comunque pochi i velivoli a getto che la possono eseguire oltre all'MB339".
 
  L'intero complesso di figure viene eseguito all'interno di un programma complessivo e "ogni pattuglia acrobatica possiede almeno due programmi di volo:
- ALTO, da effettuarsi quando le condizioni meteologiche - base delle nubi e visibilità meteologiche - consentono l'esecuzione delle manovre a sviluppo verticale (looping e manovre composte);
- BASSO, che viene volato quando la base delle nubi e visibilità ridotta non consentono lo svolgimento del programma alto. Questo programma, in linea di massima, altro non è che una 'riduzione' al piano orizzontale delle manovre verticali. In pratica i looping si trasformano in tonneau e, se è il caso, i tonneau divengono dei passaggi livellati oppure delle schneider. In questo caso il programma perde una parte della sua spettacolarità in funzione però di un volo molto più tecnico ed impegnativo per il pilota; un impegno doppiamente 'impegnativo', sia per le condizioni meteorologiche esistenti (vento forte, visibilità scarsa, pioggia, nubi basse, ecc.) che per la maggiore difficoltà nell'esecuzione delle trasformazioni.
Ai due programmi di volo se ne può aggiungere un terzo, puramente 'tecnico' e definito 'programma ridotto'. Si tratta di un volo che potrebbe essere completo ma perchè sia tale mancano degli ingredienti essenziali, quali la disponibilità di tutti i velivoli o la disponibilità di tutti i piloti della formazione".

(dall'intervista all'ex-comandante del 313° Gruppo A. A., t. col. pil. Umberto Rossi, rilasciata a "Rivista Aeronautica, n° 5/2000 - Intervista a cura di Francesco Del Priore)
d: E' in preparazione qualche nuova figura?
r: Anche se rientra talvolta nei nostri discorsi, la possibilità di introdurre nel nostro programma di volo nuove figure appare al momento abbastanza lontana. Continuiamo per ora a presentare il programma già da tempo collaudato. La forza delle "Frecce Tricolori" è tutta nella sua tradizione: la manovra cosidetta della bomba, ad esempio, ha più di trent'anni, il cardioide quasi quaranta. Inserire una nuova figura non è facile, richiede coraggio, studio e un grosso sforzo per essere all'altezza delle altre manovre".

 
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