L'addio al
Fiat G.91, |
(da "La meravigliosa avventura" di Renato Rocchi - Aviani Ed.) "Con
Grosseto il "G.91 PAN" andava "sostituito", dopo diciannove anni di gloria.
Il cambio e la scelta sull'MB 339 A. A "te" G.91 PAN caro
vecchio amico, Hanno
lavorato anche di fino quando ti davano "obsoleto". Un latinismo che può
piacere, che fa moda, ma che credo non si addica ad un "buon ed onesto
combattente" quale "ti" sei sempre dimostrato. "Tu", invece, hai continuato imperterrito la "tua missione" in Pattuglia, orgoglioso di portare sul fondo blu della fusoliera le "tre frecce", e quel sott'ala tricolore, e la scritta "Frecce Tricolori" in coda, ma ancor più fiero per il ruolo operativo che "ti" avevano assegnato. Avevi la determinazione, il ferro in bocca, il guizzo di zio Agnelli e di papà Gabrielli. Hai
fatto valere la prerogativa dell'arrivato per primo nel mondo del "jet
nazionale". Erano gli altri che "ti" volevano scalzare, non riconoscendo che, nell'invecchiare, davi il meglio di "te" stesso. Ti ho ammirato quel fine dicembre '63, appena arrivato a Rivolto - così coreografico nel "look" "Frecce Tricolori" - così "lucido" nei colori - uno "schizzetto" - per dirla alla Di Lollo - con le tue ali a freccia; poi "ti" ho apprezzato per la struttura di gran compattezza che dimostravi, per quello scatto - una marcia in più - che "ti" nobilitava, per l'indipendenza che "ti" sei dato, grazie a quella "cartuccia" della "messa in moto", fino - negli anni a passare - ad affezionarmi ed a volerti" bene. Adesso quando ti vedo in volo, non posso sottrarmi al "tuffo nel passato". E "ti" ricordo in quel "diamante" di "9 G.91" che "tu" sapevi significare in una geometria perfetta... e quel T2 (doppio tonneau), dove "tu" non andavi via, ma schizzavi via, con il tettuccio sul tettuccio del gregario d'ala... Che emozione a seguirti in tutta l'esecuzione! Poi
sopportavi le fatiche cui "ti" sottoponevano i piloti - con vero stoicismo...
la prova: quell'atterraggio pesante a Bordeaux... un altro avrebbe sfasciato...
"tu", con una gamba del carrello di qualche pollice dentro l'ala, hai
ripreso il rullaggio, non rinunciando al "défilé". E' vero, in cabina eri povero nella strumentazione, facevi soffrire gli "uomini" nei trasferimenti, ma poi con il VHF ed il TACAN "ti" hanno migliorato. Ma non portato alla pari. Sì, diciannove anni di linea tra "loopings" e "tonneaux" - portando alta nei cieli l'immagine dell'Aeronautica Militare e dell'industria aeronautica italiana -, "ti" hanno dato prestigio e carisma. "Ti"
hanno sostituito con l'addestratore "MB 339". Una macchina di casa nostra,
che ci onora. Un
cambio annunciato, vecchio amico, in quanto il ruolo "tuo" vale un biglietto
da visita di valore inestimabile; poi perché le esigenze di mercato, di
politica economica - come dicono coloro che sono del settore - vanno rispettate. Rimango
un sentimentale inguaribile. E il vederti in volo - ripeto - mi dai commozione,
mi fai rivivere, mi esalti... poi subentra la malinconia perché gli anni
sono passati, siamo invecchiati assieme - con la soddisfazione che - a
tutt'oggi - siamo ancora in buona salute. Addio, caro, "vecchio" amico G. 91!!! Addio!!! Un amarcord venutomi dall'anima... [...]
1982 La Scuola Volo era la sola ad avere una linea di MB 339 tale, da permettere ai piloti il "passaggio" e i voli di addestramento. Gli specialisti avevano già esaurito il corso di "capo velivolo", svolto all'Aermacchi di Venegono. Il 6 di gennaio la cerimonia ufficiale della consegna del primo MB 339-A con la nuova livrea PAN, dei quindici assegnati al 313°. Una cerimonia semplice, ristretta a pochi invitati e ai piloti delle "Frecce" sull'aeroporto di Venegono, alla presenza del Gen. Claudio Venturini - Com.te la 1a Regione Aerea - il quale prendeva "in forza" per l'Aeronautica Militare l'ultimo nato dell'Aermacchi. Il primo con i colori della P.A.N. Seguiva il volo di presentazione da parte del capopilota collaudatore della Casa Aeronautica varesina, il Com.te Franco Bonazzi. Dopo il "display", l'esemplare, bello, pulito, elegante nel nuovo "look", rimaneva a Venegono per gli ultimi ritocchi. A Lecce, dopo la transizione, l'addestramento si faceva sofferto, perché lo si doveva effettuare sul cielo campo, intralciando l'attività della Scuola e distogliendo gli allievi dall'impegno e dalla concentrazione, componenti indispensabili per i piloti e gli istruttori. Vita dura per le "Frecce"! Lo Stato Maggiore metteva ordine in una contestazione che stava per nascere, assegnando al 313° per gli allenamenti l'aeroporto di San Pancrazio - una pista aperta per esigenze belliche negli anni Quaranta, oggi asfaltata per 600 metri - mentre a Lecce - Galatina la P.A.N. aveva cielo libero soltanto dopo le 16.00. Con l'ora solare in pieno inverno, pur a quella latitudine, la disponibilità di luce era ben poca nel tempo. Quattro
gli MB 339 della Scuola a disposizione della P.A.N. I voli di addestramento erano limitati alla coppia o al "cuneo" di "3 MB 339", con cinque, anche sei "uscite" al giorno. L'addestramento gravava sulle spalle di Montanari; la responsabilità era nelle mani di Salvi, promosso Colonnello in quei giorni. Anche Vito Posca e Mario Naldini passavano al grado superiore. Adesso il Magg. Posca e il Magg. Naldini avevano una "chance" in più per aspirare al ruolo di "leader". E la corsa al "numero uno" in volo si faceva sempre più cattiva. Molinaro - il "solista" - faceva vita a se, alquanto estraniato dai problemi del "team". Seguiva la tradizione del "solo" in Pattuglia. Poi
venne quel giorno di gennaio. La manovra era il "lomsovak". Una figura ormai d'obbligo in un programma di volo acrobatico individuale con velivoli ad elica. Non mai con velivoli a getto. "Gi
Bi" Molinaro spiega: "Il "339" è una macchina completamente diversa -
mi sono reso conto subito che permetteva delle cose che il "91" non poteva
fare, a scapito d'una maggiore velocità, d'una maggiore spettacolarità
...è una macchina d'addestramento che perdona molte cose... ma soprattutto,
molto più simile ad un velivolo ad elica - come aerodinamica - in quanto
ti permette delle prestazioni che andavano sfruttate.... e devo dire che
nessuno - e dico nessuno in assoluto - si è mai permesso di darmi dei
consigli sulle possibilità della macchina, né di suggerirmi nuove figure,
e, tanto meno, di spingermi a provare... Mi è stato facile "scoprire"
la "scampanata"... mentre la manovra del "lomsovak" l'ho studiata attentamente
a tavolino - momento per momento - per individuare e risolvere eventuali
problemi. Un'idea che tenevo nel cassetto da oltre un mese. [...] Ma con quei quattro "MB 339" messi a disposizione dal Comando Scuole, ben poco si poteva abbozzare. Il 3 febbraio, piloti e specialisti rientravano a Rivolto, con una linea di 10 "339" della Scuola di Lecce. Soltanto 4 avevano i "terminali"; gli altri le tanichette alari. [...] A fine aprile erano 8 gli "MB 339-A PAN" assegnati alle "Frecce Tricolori". Iniziavano subito gli allenamenti con il "nuovo assegnamento", e subito le prime delusioni. Senza taniche alari, il "339 PAN" aveva una autonomia di 20 - 25 minuti primi, e, non bastasse, con le taniche del fumogeno - recuperate, assieme all'impianto, dal "G.91" - aumentava la resistenza, perdeva qualche nodo di velocità... e tutto si faceva ancora più complicato! Il
1° marzo - nel 21° anniversario della costituzione del Reparto
- atterrava a Rivolto il primo "MB 339-A PAN". Pilota:
il Col. Corrado Salvi, Comandante del 313° Gruppo A. A. Il 27 aprile, sull'aeroporto di Rivolto, la cerimonia di presentazione ufficiale alla stampa e ai "locali" dell'"MB 339-A PAN" e l'addio al "G.91 PAN". Un cambio della guardia che andava giustamente pubblicizzato. I 6 "MB 339-A PAN" fino allora in linea al Reparto e 4 "G.91" ripescati a Treviso, andavano in volo per un "display" che, per forza maggiore, si doveva limitare ad una serie di passaggi in formazione mista di "9+1": davanti il "339" a "cuneo", dietro il "91" a rombo" di 4, mentre Molinaro - da "solista" - presentava il "suo" programma, che già stupiva con il "crazy flight" e con la "scampanata"; con il "lomsowak" poi, segnava l'apoteosi. "Gi
Bi" quel giorno riuscì a far perdere di vista, a far dimenticare
alla gente quei passaggi che mettevano in risalto la differenza e la resa
in volo, per geometria e potenza, delle due macchine. MB
339-A PAN La formazione mista esibita il giorno della presentazione alla stampa Dati: * Valori riferiti alla versione MB339A/PAN
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