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MARZO 1961:
la nascita della P. A. N. |
(da "La meravigliosa avventura" di Renato Rocchi - Aviani Ed.) Nuova Era storica per la P. A. N "Il
3 marzo, sulla piazzola in testata pista 06 dell'aeroporto di Rivolto,
un uomo, un pilota, scrutava il cielo pieno di sole nell'attesa di qualcuno,
di qualche cosa. Piloti, specialisti e velivoli prendevano la nuova identità. I
piloti: E venne domani. Il mito continua. Squarcina
aveva la "cura" pronta per portare ai giusti parametri quei bravi ragazzi,
che possedevano un basico invidiabile - erano stati addestrati da due
fuoriclasse del volo acrobatico individuale: il Magg. Lilino De Fraia
ed il M.llo Antonio Giardinà -, mancavano però nella tecnica della formazione.
Cinque giorni di libertà ai piloti per la sistemazione logistica a Campoformido e per dare modo a Squarcina di fare il punto della situazione, nonché di pianificare un programma "d.o.c.". Al
momento della costituzione dell"'Unità Speciale", questa la forza del
personale assegnato: I
piloti componenti il "team": La
linea di volo era composta da 6 F.86 SABRE, un intercettore diurno in
dotazione a quei tempi alla 4a ed alla 2a Aerobrigata. Ed
era proprio in "Biga" che Squarcina esprimeva tutta la sua capacità didattica
e la sua professionalità. Sapeva prendere per mano "leader" e gregari,
condurli con i consigli, con i suggerimenti, con le correzioni durante
l'esecuzione della manovra, infondendo al "team" fiducia, incoraggiamento,
sicurezza, desiderio di superare l'ostacolo. Nel pomeriggio, Squarcina riprendeva a combattere con l'incomprensione degli altri, di coloro che non credevano o che non volevano credere in questo "nuovo corso", con l'apatia e con l'indifferenza di non pochi, con incarichi superiori e, naturalmente, vestiti in grigio azzurro. I problemi ancora da risolvere per tenere in vita l"'Unità Speciale" erano cento, mille e bisognava risolverli a tutti i costi per sopravvivere. In
agenda in quei giorni: Quale "Unità Speciale" era tutto da creare. Erano questi i pensieri, i problemi ed i crucci di ogni pomeriggio per il Comandante del neo costituito Reparto acrobatico. Un inizio piuttosto sofferto per Squarcina, il quale, pur nelle immancabili delusioni provate, sapeva di avere dalla sua, in quel difficile momento, il Gen. Luigi Bianchi - Comandante la V A.T.A.F. e la 1^ Regione Aerea, il Gen. Luciano Nimis, il Col. Nerino Piccolomini, il Col. Bruno Alessandrini e l'amico fraterno "Ceo" - Ufficiale dello "staff' della 1^ Regione Aerea, nonché il Col. Aldo Gon, Comandante dell'Aeroporto di Campoformido, la Base che assicurava all'Unità l'assistenza logistica ed amministrativa, ma soprattutto di essere sorretto dal Gen. Aldo Remondino - un pilota che aveva vissuto la sua "meravigliosa avventura" nell'esaltazione e nella sofferenza - quale "leader" di un "team" acrobatico prestigioso: il "Cavallino Rampante", negli anni 37-'38, e che era perfettamente a conoscenza delle difficoltà in cui si dibatteva Squarcina. E'
verità che, se il progetto "Unità Speciale" promosso da Squarcina e da
Ceoletta andò a buon fine, il merito va tutto al Gen. Aldo Remondino,
allora Consigliere Militare presso il Quirinale. E la sua determinata
volontà fu tale da essere oggi, giustamente, considerato il "padre spirituale"
della P.A.N. - "Frecce Tricolori". Il Comandante poteva contare anche in famiglia sulla collaborazione di tre piloti del "team", scelti con l'istinto del passionario ad oltranza, votato al "tutto amore e tutto odio", sentimento radicato in Squarcina, e che non sempre lo portò a segno. I tre "giubilati": il Cap. Massimo Scala, che nella veste di "leader" si interessava dell'operatività del Gruppo "fuori addestramento acrobatico" (poligono di tiro - munizionamento di lancio -collimazione velivoli - vestizione piloti - rifornimenti); il Ten. Tonino Ferri, il più anziano dei "sei", il più esperto non solo per ore volate, il più valido e il più costruttivo; a lui il compito di seguire la verniciatura dei velivoli, la messa a punto dei fumogeni (operazioni queste che si esegui-vano sull'Aeroporto di Pratica di Mare) e, nella sua qualifica di istruttore, di addestrare i piloti nel volo strumentale; il Ten. Franco Panario, a lui il compito di studiare una bozza del distintivo di Reparto, nonché il colore di fondo del velivolo, con riferimento alla nuova identità, più aderente e più propria, data al "team": da "Unità Speciale" passava a P.A.N. - Pattuglia Acrobatica Nazionale. Ad ogni modo ai "giubilati" era permesso pensare. La parola spettava a lui, al "boss". In
compenso, ad altro livello, Squarcina sottostava al benestare del Gen.
Luigi Bianchi, Comandante la 12a Regione Aerea. Il 9 marzo veniva assegnato alla PAN il Ten. Gianni Pinato, proveniente dalla 2^ Aerobrigata, un Reparto con in linea il SABRE. Pinato aveva al suo attivo oltre 1.600 ore di volo. Perciò niente voli di transizione, e via! con l'addestramento acrobatico per portarlo quanto prima nella formazione. E con Pinato i piloti in forza erano sette [...]
A fine marzo la linea di volo contava 10 velivoli F.86E, anche se disponibili
ed efficenti non erano più di 6, in quanto 3 erano in rotazione
a Pratica di Mare per la verniciatura e l'installazione dell'impianto
fumogeno, il quarto, invece, a Cameri per la collimazione delle armi di
bordo. Adesso
aleggiava nel "team", quel "feeling", quella passione
per l'attività particolare e specifica, e, di certo, i risultati
ottenuti con un programma di volo ancora povero di figure, ma perfezionato
nei parametri e nella prospettiva, avevano contribuito a portare una certa
euforia. Per
tentare il tutto per tutto, nella ricerca di mettere pianta stabile in
Friuli, Squarcina creò, ideò il gemellaggio del "team
- PAN" con i "Bianchi Lancieri di Novara", il reggimento
di Cavalleria di stanza a Codroipo, a pochi passi dall'aerobase. I problemi tecnico-logistici, anche se con qualche difficoltà e sofferenza, si stavano risolvendo. [...] Il 1° maggio la prima "uscita" ufficiale della PAN sull'aeroporto di Trento - Gardolo, in occasione della manifestazione aerea organizzata dal locale Aero Club". Il 3 maggio un primo incidente a scapito della vita del "leader" del gruppo, il Cap. Massimo Scala. Il Gen. Remondino sostiene la P. A. N. nel continuare la sua attività. Squarcina passa al ruolo di "leader". Il 1° luglio, la già "Unità Speciale" poi P. A. N. aveva la sua identità operativa: 313° Gruppo Addestramento Acrobatico. Il
1961 era "un anno che si chiudeva in positivo, che dava la certezza
per il futuro, grazie alla nomina del Gen. Aldo Remondino a Capo di Stato
Maggiore dell'Aeronautica Militare (1° settembre n. d. a.) e alla
mano amica del Sen. Guglielmo Pelizzo - Sottosegretario di Stato alla
Difesa -, un friulano purosangue, che vedeva nella P. A. N. la continuità
di quel meraviglioso Reparto che era stato il 1° Stormo C.T. di Campoformido.
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