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Risveglio

 

 

 

Che Tempo é ?

 

 

Alice incontrò un coniglio vestito a festa che, guardando continuamente un orologio, diceva: “È tardi!”.

Io incontrai un Titano, che brandiva una spada di ghiaccio, i cui capelli – tra il flavo e il rubro – mossi dal vento parevano fiamma viva e che, con la voce di chi si è appena svegliato da un lungo sonno, mi chiese: “Che tempo è?”.

Nuvoloso? No, mi avrebbe chiesto che tempo fa (il posto più morbido dove mettere il naso… accidenti alla pubblicità!)

Mi venne in mente una vecchia lettura del Qoelet: c’è un tempo per vivere e uno per morire, c’è un tempo per seminare e uno per raccogliere… Così feci sedere il Guardiano del Tempo e gli spiegai il nostro tempo.

È tempo di grandi cambiamenti, l’Est (ora l’Iraq, domani…) viene liberato, Ceausescu (ora Saddam, domani…) è stato condannato dal popolo… ma non era una spia della CIA? Ma questa notizia è stata data durante le elezioni, così pochi ci hanno fatto caso e l’idea del cambiamento si è diffusa…

Ma Heimdall mi chiese: “Tu vivi il tempo dell’Est?”

No! Io vivo qui e, riflettendoci, il tempo in cui viviamo si può schematizzare così: ti svegli al mattino pensando di andare ad un lavoro che non ti dà soddisfazione perché devi farlo come ti viene detto e non, se ancora riesci a pensarci, come sarebbe più giusto farlo per renderlo migliore; e la sera vai a dormire, e sai che domani ti aspetta un’altra giornata monotona e depressiva.

Heimdall mi chiese: “Tutti i giorni?”

No, per fortuna c’è il sabato e la domenica.

“E come vivete quel tempo?”

Si esce, si beve, si fuma, si va a donne che non te la danno mai se in un modo o nell’altro non le paghi… insomma ci si stordisce!

E il Figlio di Sette Madri disse: “Ma allora non vivete né emozioni né sentimenti. Non vivete il vostro tempo!”.

E io risposi che no, non era vero; a febbraio c’è San Valentino e noi pensiamo ad innamorarci, poi c’è Carnevale e facciamo finta di essere noi stessi facendo i buffoni come quelli che ci governano, poi c’è la Pasqua e fai finta di porti dei problemi esistenziali ma in fondo se non fosse per il lunedì dopo sarebbe una domenica come un’altra, anche per i preti, poi a maggio ci si lamenta per le tasse anche se abbiamo votato per gli stessi partiti che ci prendono per il culo da decenni, poi arrivano le ferie e si deve solo spendere e spandere e, se si può, scopare…

Heimdall interruppe: “Ma non fate l’amore?”.

(Già! Cos’è rimasto di quel sentimento che muoveva il mondo intero?)

… poi la vita riprende, ricominciano le scuole, i libri aumentano molto e gli stipendi poco…

E il Figlio di Sette Madri chiese: “Ma chi decide tutto questo?”.

Non sapendo – o non volendo – rispondere, continuai:

… poi viene la festa dei morti con pianti e discorsi…

E chi brandiva Head chiese: “Ma non avete memoria di chi fu, di cosa fece, del perché visse?”.

Sentendomi sempre peggio terminai:

… infine viene il Natale e tutti fanno finta di essere più buoni, ti danno la tredicesima per farti comprare dei regali e i padroni ti regalano un panettone, magari rimasto dall’anno prima; poi arriva Capodanno che è un grande sabato sera per dimenticare un anno di merda passato ed uno uguale che comincia; proprio uguale! Anche se ci pensano i giornali e la televisione con le loro notizie più o meno false a cercare di fartelo sembrare diverso; ma tu che lavori sperando di arrivare alla pensione (ora stanno togliendo anche questa speranza!) per morire, sai che non cambierà niente.

 

Allora dicemmo assieme:

 

“È tempo che la gente si renda conto che è ogni singolo uomo che crea il tempo in cui vive, e che decida di agire affinché ognuno sia felice della sua vita, facendo ciò che è capace di fare per vivere in pace con la natura e con le altre persone di buona volontà, perché ogni uomo si senta artefice di un mondo migliore per sé e per le generazioni future”.

 

Allontanandosi Heimdall disse:

 

“Allora il tempo è vicino!”

 

Ed io sentivo che la fiamma dei suoi capelli ardeva in me.

 

 

 

(Questo racconto è stato pubblicato per la prima volta dalla Soc. Ed. Andromeda sulla rivista Seagreen nel Maggio 1990)