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Introduzione

Chi di Voi, magari da adolescente, non ha avuto il sospetto che tutta la società in cui viveva, dagli insegnanti ai politici, dai negozianti ai proprietari, persino le persone cui volevate bene, fossero dominate, consciamente o meno, da qualcuno che diceva loro come comportarsi in ogni scelta ed in ogni azione o discorso, anche quando diceva di essere sincero? Crescendo poi avete forse capito che ci sono delle “scelte obbligate” e… AVEVATE RAGIONE PRIMA. Quei qualcuno esistono e sono organizzati in società più o meno segrete che si definiscono insieme col termine: M A S S O N E R I A .

LO SCOPO della MASSONERIA è il raggiungimento del Potere Assoluto, cioè di un governo mondiale ed unitario, (ora si dice globalizzato) in cui ciascuno esegue il compito che gli è stato assegnato, e SOLO quello, seguendo regole e schemi di comportamento ben precisi e delineati in ogni singolo aspetto, senza bisogno di pensare. Persino chi assegna i vari compiti, lo fa seguendo regole già stabilite, senza sapere né chi né perché le ha fatte, e senza VOLERLO sapere.

Vi sembra fantascienza? Se siete operai o impiegati o anche direttori, provate a chiedervi il perché di come agite nei rispettivi posti di lavoro e quanto siete indipendenti nelle vostre scelte e nelle vostre azioni! Anche chi ha stabilito le leggi che seguite o fate seguire, è stato “costretto” ad emanarle come sono formulate ora.

IL METODO che usa la MASSONERIA per raggiungere il suo scopo è la STREGONERIA. J. FRAZER ha detto: “Perché la stregoneria funzioni è fondamentale che la vittima ci creda, e per fargliela credere è necessario e sufficiente programmare tutto ciò che una persona crede, pensa, conosce e fa: bisogna insomma controllarne il presente.”

“Chi controlla il presente, controlla il futuro, e chi controlla il passato, controlla il presente.”  (Eric Blair, in arte George Orwell, “1984”).

E per controllare il passato bisogna controllare la STORIA.

Per fare ciò, basta mandare i bambini a scuola, e non fargli credere ciò che raccontano i nonni, magari insegnandogli una lingua diversa: quella nazionale e non quella dialettale (in futuro, quella globale, l’inglese, e non quella nazionale), così non si capiscono.

Ma non la storia di come hanno agito per giungere a questo punto.