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Psicoanalisi applicata alla Medicina, Pedagogia, Sociologia, Letteratura ed Arte

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Autobiografie dell'inconscio.

Numero 11, anno VI, gennaio 2009

 

 

     UN INCONTRO CON GIOVANNI BOLLEA

 

 

 


Questo testo è la trascrizione di una audioregistrazione dell'intervento tenuto dall'autore nel 1996 al I Congresso Europeo di Psicopatologia del bambino e dell'adolescente (A.E.P.E.A.) tenutosi a Venezia. Bollea era stato invitato insieme a Lebovici, ma quest'ultimo già gravemente malato non potette partecipare al congresso. Serge Lebovici sarebbe morto quattro anni dopo, il 12 agosto 2000.

            

 

 

  Foto: Giovanni Bollea.

 
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"Vite soffiate. I vinti della psicoanalisi" di Giuseppe Leo

Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero

ISBN: 978-88-903710-0-4

Anno/Year: 2008

Prezzo/Price: € 18,00

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"La Psicoanalisi. Intrecci Paesaggi Confini"

Edited by S. Fizzarotti Selvaggi, G.Leo.

Writings by: Salomon Resnik, Mauro Mancia, Andreas Giannakoulas, Mario Rossi Monti, Santa Fizzarotti Selvaggi, Giuseppe Leo.

Publisher: Schena Editore

ISBN 88-8229-567-2

Price: € 15,00

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  Foto: Serge Lebovici

Permettetemi che io vi parli per cinque minuti del duo Lebovici-Bollea. L'ho incontrato a Parigi nel '49: io ero assistente straniero alla Facoltà di Medicina, lavoravo da Heuyer allo "Hopital des enfants malades" (Heuyer, che era amico del mio maestro Cerletti, l'avevo già incontrato a Roma) in un reparto che non mi piaceva. Nel luglio del '49 lui divenne analista ed io "agrégé": condividevamo alcune istanze del dopoguerra e ci trovavamo fortemente d'accordo su molti punti - anche in contrasto con talune concettualizzazioni di Heuyer, che peraltro ha avuto indubbi meriti. Con Lebovici ho fatto il primo psicodramma del bambino, sebbene io conoscessi poco il francese e nonostante i bambini parlassero in "argot"; proprio in questi anni ho cominciato a prendere contatto con la scuola psicologia francese e ad avere incontri molto positivi.

  Foto: Evelyne Kestemberg

 

Una domenica, Lebovici ed io, siamo stati invitati alla conferenza in cui i coniugi Kestemberg riferivano della entusiasmante esperienza americana sulla psicoterapia di coppia: dopo la conferenza abbiamo partecipato ad un pranzo con una quindicina di persone. E' diventato un pranzo storico: seduto tra Lebovici e me c'era De Ajuriaguerra il cui campo di studi era in quel periodo ancora totalmente rivolto alla neurologia dell'adulto. Lebovici bombardò per tutta la durata del pranzo De Ajuriaguerra per convincerlo che la psichiatria dell'adulto era ferma e che qualcosa di originale poteva essere fatto solo nel campo della psichiatria infantile.

  Foto. De Ajuriaguerra

La mia opera di persuasione fu meno assillante perché De Ajuriaguerra l'avevo visto prima solo una volta e quindi lo conoscevo appena: espressi comunque le mie idee che erano in sintonia con quanto pensava Lebovici. Ebbene, il duo Lebovici-Bollea è stato determinante per la scelta che De Ajuriaguerra avrebbe compiuto di lì a poco: fu un bel colpo, egli si dedicò successivamente alla psichiatria del bambino, andò a Ginevra e via via sino alla redazione del "Manuale di psichiatria del bambino". Per questo io sono stato sempre legato alla scuola francese: conosco Misès da molto tempo... per la verità conosco tutti i francesi. Lebovici ed io - già all'epoca di quel pranzo tra colleghi - avevamo previsto che la nostra branca si sarebbe allargata, era un momento creativo: c'erano problemi enormi che ci stimolavano a pensare, il bambino disadattato del dopoguerra aveva caratteristiche molto preoccupanti. Con Lebovici ho condiviso tante confidenze, tante paure, tante delusioni: insieme abbiamo difeso al Congresso Internazionale di Lisbona le nostre posizioni sulla metodologia dell'analisi pluridimensionale del bambino. Con Lebovici ho ancora un tratto in comune: lui ha fatto di tutto per portare la psicoanalisi all'interno dell'Università parigina, io sono stato il primo - con molte difficoltà da parte della Società Psicoanalitica Italiana di allora - a portare la psicoanalisi all'Università di Roma, prima ancora che Musatti potesse farlo a Milano.

Chiudo qui questa breve carrellata di ricordi, d'altra parte la metà di quest'incontro era dedicata a Lebovici: mi dispiace di non averlo incontrato, lo confesso... non lo sapevo malato.

 

   

 

 
 
 
 
   

 

 

 

 

   

 

 
 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

   
   
   
 

 

   
   
 

 

   
   
   
 

 

   
   
   
   
   
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
   
 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

Responsabile Editoriale : Giuseppe Leo

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