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Scienze della Mente, Filosofia, Psicoterapia e Creatività
Mind Sciences, Philosophy, Psychotherapy and Creativeness 

  Numero 3, anno II, gennaio 2005 

 

"ARTICOLI E RECENSIONI"

"Il colore della mente"

Recensione di Andreas Giannakoulas del libro di Santa Fizzarotti Selvaggi

  Foto: un'opera calcografica di S. Fizzarotti Selvaggi

 

Autore: Santa Fizzarotti Selvaggi

Titolo: Il colore della mente

Editore: Schena, 2004

p.p : 257

Euro 25.00

 

 

 

Si potrebbe subito dire che nel testo di Santa Fizzarotti Selvaggi insieme al colore della mente si intravedono anche i percorsi affettivi e cognitivi della mente che si moltiplicano trasformando dinamicamente la percezione della natura delle cose. D’altra parte, proprio come afferma M. Milner, molte volte citata nel lavoro, bisogna riconoscere che “l’esperienza stessa subisce un sorprendente mutamento, quando l’immaginazione viene fatta incarnare in un corpo”. Nel volume l’Autrice evita il linguaggio accademico e predilige lo stile narrativo proprio come se si trattasse di un racconto: possiamo, infatti, notare che due dimensioni apparentemente separate, l’arte e la psiche, si integrano all’interno di una “scena familiare” che coniuga il “toccare”, “il divieto di toccare” e il “vedere”. Ma è dal “divieto del toccare” che sembra scaturire la capacità dell’immaginare. In realtà si tratta di sperimentare il sentimento penoso dell’assenza quale fondamento dello sviluppo del pensiero creativo. Di qui scaturisce un intreccio fra dimensioni apparentemente separate e diverse: la parola e l’immagine, il suono e il gesto e così via. Ma il preverbale è a fondamento ineludibile del verbale. Ed è proprio questo intreccio che consente di far emergere la forte valenza psicocorporea e di tutti quegli aspetti emotivi e affettivi che plasmano la mente svelata dall’Arte che “la modella a sua volta ”.

 L’Autrice riflette sul rapporto dell’essere umano con la Madre-Terra, metafora della intimità immemorabile con la Madre dalla quale il bambino apprende a giocare, a prendersi cura di sé, a parlare, a pensare creativamente il mondo. Il punto focale è, però, il dolore dell’esistere che può essere tollerato soltanto attraverso la possibilità di sentirsi autori della propria storia nella consapevolezza del limite, delle perdite e dei lutti. L’identità, scrive Santa Fizzarotti Selvaggi, è sempre mutevole poiché il potenziale creativo della mente è straordinario nella sua capacità di essere modellata dall’Altro e di reinventare a sua volta il mondo presentando nuove visioni della realtà. Nel testo, infatti, si legge che “ l’intelligenza si struttura con e nell’emozione e si modifica nella varie fasi della vita”.

L’Arte appare come “una carezza” che può ristrutturare l’esperienza e facilitare il “muoversi verso l’Altro” che è poi un incontrare se stessi. L’Autrice, in alcuni capitoli, osserva e interpreta le opere di vari artisti in modo da poter riflettere sul “luogo delle origini”, su quel luogo senza tempo e senza storia dove in principio è l’indistinto del sogno di un suono. Ovvero di tutto ciò che riarticolandosi può diventare visione, parola e immagine mentre forma e trasforma il mondo, compreso quello a volte molto sofferente del paziente. E sono l’Arte e il processo creativo che spesso ricompongono gli aspetti frantumati del Sé, leniscono il dolore della mancanza, della separazione che è sempre associata all’idea di lacerazione del corpo della madre. Un corpo che nelle Arti si rivela mentre drammaticamente si nasconde. Ed è per questo che nel libro si afferma che "l’arte non è mai un luogo tranquillo  “ poiché ci espone, comunque, al “vento delle tenebre”. Si tratta del palcoscenico di Thanatos e dell’avvento necessario di Eros. Non a caso l’Autrice scrive che il bambino rivela il mistero del suo travagliato viaggio proprio quando “di-segna” uno scarabocchio informe che si trasforma in scrittura-segno. “Una scrittura che è immagine dell’io-narrante e “è condizione irrinunciabile se si vuol incominciare ad avere la percezione di essere vivi e vitali, ed in un certo senso autonomi.” L’Autrice scrive: “L’inevitabile sofferenza dell’esistere in quanto tale a volte non trova parole che possano consentire la condivisione dell’infelicità: il dolore, infatti, può essere contenuto in maggior misura non solo da un holding adeguato ma da quegli strumenti che compongono la grammatica della creatività. “

Ed è attraverso l’Arte che la persona può ri-creare se stessa illudendosi di ri-creare il mondo. Si tratta di un risveglio che è un imparare a sentire, a vedere, a pensare.  Come scrive M. Merleau-Ponty significa “nascere, nascere dal mondo e al tempo stesso nascere al mondo…aperti a una infinità di possibili”. Ed è per questo che l’Autrice conclude affermando che “Arte è Eros”.

Andreas Giannakoulas

 

 

  Presentazione e Bibliografia di Santa Fizzarotti Selvaggi

Santa Fizzarotti Selvaggi è scrittrice, critico d'arte, psicologo psicoterapeuta con formazione analitica, e vive a Bari. Ha curato diverse mostre in Italia ed all'estero e dal 1985 al 1990 è stata presidente dell'Accademia di Belle Arti di Bari. Padroneggia le tecniche della calcografia classica, con cui ha prodotto opere esposte in diverse mostre personali. Dal punto di vista editoriale, cura per la casa editrice Schena di Fasano (BR) la collana "Arte Psiche".

Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo:

S. Fizzarotti Selvaggi, Paolo Finoglio, l'altro sguardo, Schena, 1983.

S. Fizzarotti Selvaggi, Il giardino incantato, Schena, 1994.

S. Fizzarotti Selvaggi, Il luogo amato dell'Arte, Schena, 1997 (Premio letterario I. Ciaia 1998).

S.Fizzarotti Selvaggi, D. Girasoli, Piccoli risvegli, la fiaba nel processo diagnostico e psicoterapeutico, Schena, 1999.

A. Giannakoulas, Santa Fizzarotti Selvaggi , Dell'intimità, del corpo e del pensiero...giocare, creare,
curare,
( Conferenza tenutasi presso La Sapienza - Roma 1996) in La Prova del Fuoco, a cura di S. Fizzarotti Selvaggi e F. Pinto Minerva, Schnea Editore, Fasano- Brindisi, 2001.  

A. Giannakoulas, Santa Fizzarotti Selvaggi, Voglia di giocare. Ovvero la leggenda del "materno desiderare". in Le voglie a cura di  M Angelini e M. Trinci, Meltemi, Roma 2000

A. Giannakoulas, S. Fizzarotti Selvaggi, F. P. Selvaggi, Il medico e il paziente neoplastico, Ab plus, Milano 1999

A. Giannakoulas , S. Fizzarotti Selvaggi,F. P. Selvaggi, Il medico e la condizione del transessuale, Ab plus, Milano 2000

A. Giannakoulas, S. Fizzarotti selvaggi, Il counselling psicodinamico, Borla, Roma 2003 . Premio gradiva 2004

A, Giannakoulas, S. Fizzarotti Selvaggi, Il counselling nella violenza, in Violenza  distruttività e psicosi, Borla, Roma 2004

S. Fizzarotti Selvaggi, La porta del tempo, Schena, 2002 (Primo Premio per la poesia "Fernando Pessoa" 2002).

 

 

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