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Scienze della Mente, Filosofia, Psicoterapia e Creatività
Mind Sciences, Philosophy, Psychotherapy and Creativeness 

  N. 3, anno II, gennaio 2005 

"SCRIVERE DA DENTRO"

 

EDITORIALE.

Intitolare questo terzo numero della rivista semestrale Frenis Zero "SCRIVERE DA DENTRO" ha significato porre al centro di questa pubblicazione la questione di cosa significhi SCRIVERE per chi non solo ha attraversato l'esperienza della malattia mentale (e quindi deve fare i conti col proprio DENTRO, il proprio mondo interno) ma anche quella di essere internato, DENTRO un manicomio.

Se l'esperienza autobiografica dello SCRIVERE DA DENTRO oggi è ben testimoniata da numerose pubblicazioni (si veda la bibliografia ), tuttavia la sua storicizzazione non è agevole, sia perchè la scrittura autobiografica degli internati psichiatrici non è documentata allo stesso modo in tutte le epoche, sia perchè non tutti gli storici della psichiatria se ne sono occupati. Anzi, va rilevato che solo a partire dalla metà del XX secolo la riflessione storica accoglie in seno ai propri materiali di studio le testimonianze dirette degli internati. Occorre qui ricordare, e commemorare data la sua recente scomparsa, la straordinaria figura di Roy Porter, che fu tra i primi studiosi ad occuparsi di tale focus di ricerche storiografiche, come ben testimonia la sua bellissima Storia sociale della follia. Si tratta di un'opera di capitale importanza, che ha rivoluzionato il modo con cui si è fatto, e si continua a fare, ricerca storica in psichiatria, elevando a dignità di materiale storiografico il punto di vista dei pazienti riguardo alla propria condizione esistenziale. 

Roy Porter

Foto: R. Porter

Roy Porter era nato il 31 dicembre 1946 ed è prematuramente  scomparso il 3 marzo 2002.  Si aggregò alla "Academic Unit of the Institute for the History of Medicine" nel 1979,  il cui successivo  trasferimento  allo "University College " di Londra fu da lui portato a termine. Restò allo "University College" di Londra fino al 2001,  data del suo pensionamento. I suoi campi di studio e di ricerca sono davvero numerosi: non solo la psichiatria, ma anche la storia della medicina, dei medici e dei malati, della geologia, di Londra, dei quaccheri, nonchè della letteratura e dell'arte. Il   "Wellcome Trust  Centre for the History of Medicine" gli ha dedicato una serie di pagine web molto ricche di informazioni (Lifeandideas.pdf).

 

Gli scritti autobiografici compresi in questo numero di Frenis Zero consistono in:

* "Invito al manicomio" di Irene Lizza

* "Cinque anni in manicomio " di Amilcare Marescalchi.

Si tratta di memorie che i due autori pubblicarono negli anni '50, e che non sono da allora più stati riediti o ristampati. Si tratta di incomparabili testimonianze  della condizione manicomiale degli anni precedenti l'ultimo  dopoguerra e, specie nel caso di Irene Lizza, uno sconcertante resoconto non solo del funzionamento dell'istituzione totale, ma anche di quei meccanismi di 'stigmatizzazione' sociale che continuano ad operare dopo la dimissione e la definitiva guarigione del soggetto. 

Accanto a queste due testimonianze dirette ne abbiamo voluto aggiungere altre, per così dire mediate. Si tratta della pubblicazione di brevi contributi, concernenti personaggi famosi e la loro esperienza autobiografica col manicomio.

Per  De Sade vengono riportati alcuni suoi  scritti redatti a Charenton , corredare da una breve storia dell'asyle parigino curata da Adeline Fride, e da un breve saggio sulla scrittura sadiana di Pierre Klossowski, di cui questo anno ricorre il centenario dalla nascita.

Di Antonin Artaud viene riportato il testo di una sua lettera scritta dal manicomio di Rodez: essa è indirizzata a Pierre Bousquet, come lui stesso vittima di internamento, anche se in un lager nazista invece che in un manicomio.

Oskar Panizza, straordinaria figura di medico, letterato ed internato, viene ricordato da Raphael Cohen nel suo "Oskar Panizza: gladiatore intrepido, divorato dalla lupa di Roma". 

A Vaslav Nijinsky è dedicato un saggio di N.M.L. Bahena in cui l'autrice trae spunto dai Quaderni del ballerino come << testimonianza della frattura psicotica, nella quale mediante la scrittura tentò di sostenere l'Io che perdeva la sua consistenza entrando nella psicosi, perdendo quel movimento che gli offriva un equilibrio nella sua struttura psichica >>.

Un altro caso 'storico' di 'scrittura da dentro' è quello di Pierre Riviere, il cui 'dossier' è stato studiato approfonditamente da Michel Foucault, che abbiamo voluto commemorare, nel ventennale della morte, pubblicando in versione italiana un'intervista da lui rilasciata nel 1976 ("Io, Pierre Riviere: a venti anni dalla morte di Foucault ").

Infine, nello spazio degli 'ARTICOLI E RECENSIONI' troverete:

* la seconda parte della recensione di Pierre-Henri Castel sul libro di M. Foucault "Il potere psichiatrico", uscito l'anno scorso in Italia;

* l'articolo di Tonia Basile "Che cos'è l'arteterapia?" ;

* la recensione di Andreas Giannakoulas del libro di Santa Fizzarotti Selvaggi "Il colore della mente"  .

Allora buona lettura a tutti!

Giuseppe Leo

 

 

 

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