Chronos. Tempo, Mito, Storia.
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"PSICOANALISI IN GRAN BRETAGNA: PUNTI DI ACCESSO CULTURALE. 1893-1918" |
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di
Robert D. Hinshelwood
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Questo saggio è apparso nel 1995 in The International Journal of
Psychoanalysis,
76:135-151 . Si ringrazia, oltre che l'autore dell'articolo,
l'editor dell'International Journal of Psychoanalysis,
Paul Williams per aver accordato l'autorizzazione alla presente
traduzione italiana. La traduzione in italiano è di Giuseppe Leo.
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A.S.S.E.Psi.
web site (History of Psychiatry and Psychoanalytic Psychotherapy )
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"La Psicoanalisi. Intrecci Paesaggi
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Edited by S. Fizzarotti Selvaggi, G.Leo.
Writings by: Salomon Resnik, Mauro Mancia, Andreas Giannakoulas,
Mario Rossi Monti, Santa Fizzarotti Selvaggi, Giuseppe Leo.
Publisher: Schena Editore
ISBN 88-8229-567-2
Price: € 15,00
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In questo
articolo si fa un tentativo di organizzare un insieme di fatti
disponibili nella letteratura che riguarda come, quando e perché Freud
e le sue idee furono dapprincipio notate durante i primi anni della
psicoanalisi. Specifiche citazioni e riferimenti che menzionano Freud
rivelano un sorprendentemente ampio ventaglio di differenti tipi di
interessi culturali. Infatti, possiamo identificare sette differenti
collocazioni culturali che adottarono qualche elemento delle idee di
Freud per qualche specifica ragione:
I)
l'interesse per la teoria dell'isteria, a partire della "Society
for Psychical Research",
sin dal 1893;
II)
l'interesse per la teoria psicoanalitica della sessualità, a partire
da Havelock Ellis, sin dal 1895, a sostegno di atteggiamenti radicali
nei confronti della libertà sessuale;
III)
come parte della reazione contro l'atteggiamento pessimistico da parte
della psichiatria britannica, a partire dal 1905 in poi;
IV) lo
sforzo di W. H. R. Rivers e di altri di creare una scienza psicologica
empirica comprendente la psicoanalisi scientifica, intorno al 1910-15;
V)
l'applicazione della psicoanalisi al romanzo psicologico da parte di
scrittori, ma anche al fine di comprendere il processo creativo,
utilizzando la teoria dei simboli di Freud, intorno al 1913;
VI)
l'attrazione di alcuni educatori progressisti per il modello freudiano
di sviluppo infantile, a partire dal 1913;
VII) lo
sforzo dei filosofi, tra cui Bertrand Russell, di comprendere le
implicazioni della visione psicoanalitica dell'inconscio.
E' stato
affermato che la qualità polivalente delle idee di Freud ha
contribuito al successo della psicoanalisi rispetto alle terapie
suggestive, nonché nei conflitti con i dissenzienti all'interno del
movimento psicoanalitico.
La prima
indicazione degli interessi psicologici nei confronti di Freud fu un
resoconto del primo articolo di Breuer e Freud (pubblicato a Vienna
nel gennaio 1893) che venne dato circa tre mesi dopo da F. W. H. Myers
ad una riunione generale della
Society for Psychical Research
e stampato nei
suoi "Proceedings"
nel giugno di quello stesso anno (Jones, 1945,
p. 8).
Ci
possiamo chiedere come mai in quel preciso momento del 1893 qualcuno
in Inghilterra fosse pronto a dar notizia della psicoanalisi: cosa
c'era a proposito di Freud che destava interesse? e perché proprio
allora? e perché in quella particolare persona o gruppo di persone?
C'erano inoltre parecchi altri punti di accesso nella cultura
britannica, per cui possiamo interrogarci allo stesso modo. Ponendoci
domande in questo modo troviamo differenti immagini di Freud
appropriate a diverse collocazioni culturali - Freud il sessuologo,
Freud l'interprete dei simboli, e così via1.
I dati
raccolti in questo breve resoconto provengono da comunicazioni
pubblicate e da citazioni su Freud o sulla psicoanalisi, e si
concentrano sulle prime pubblicazioni all'interno di ogni sfera di
attività culturale. Complessivamente, sembrano esserci non meno di
sette punti di accesso nella vita culturale britannica nei 25 anni
successivi al 1893. Anche se al tempo ampiamente fraintesi, c'erano
aspetti della psicoanalisi che parlavano per un gran numero di persone
con differenti interessi spesso in conflitto. Ciascuno focalizzato su
una differente immagine di 'Freud', su un differente aspetto del suo
lavoro.
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La storia
sociale e culturale alla svolta del secolo.
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La
psicoanalisi arrivò nella cultura britannica in un momento di
particolare fermento, le cui caratteristiche determinavano fortemente
i punti di accesso. La rivoluzione industriale era arrivata dapprima
in Gran Bretagna, ma il lungo primato che la Gran Bretagna aveva
stabilito nell'attività industriale aveva cominciato ad essere
intaccato dagli anni '80 del XIX secolo, specialmente dalla Germania e
dall'America (Hobsbawm, 1968).
L'applicazione della scienza aveva portato all'attesa fiduciosa, e
davvero all'inevitabilità, del progresso. Dapprima sedotti dal proprio
successo, la fiducia dei Vittoriani stava iniziando ad incrinarsi alla
fine del secolo così come molti dei presupposti da molto tempo
consolidati che erano alla base della cultura europea stavano
diventato sempre più insicuri (Hughes, 1967). In qualche modo gli
Edoardiani erano stati caricati del compito di rifare la società
britannica, e stavano ancora sforzandosi in tal senso quando
intervenne la Grande Guerra (Shannon, 1974; Thompson, 1975). Lo status
sociale delle donne era cominciato a cambiare; atteggiamenti nei
confronti della sessualità e della famiglia vennero
improvvisamente messi apertamente in discussione; si costituirono
le professioni ; le arti erano in uno stato di agitazione. Lo
sfruttamento delle classi più povere (Thompson, 1963) era stato regolamentato da misure
politiche ideate per alleviare la povertà, la malnutrizione,
l'analfabetismo e l'emancipazione con leggi che avevano abolito la
schiavitù e che riguardavano i diritti dei poveri, le condizioni
dell'agricoltura, i diritti dei sindacati in fase di espansione e
l'educazione universale. All'estero, le rivoluzioni politiche stavano
ricominciando a scatenarsi - in particolare in Russia ed in Germania -
dopo essere state contenute per un secolo.
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Evoluzione e religione.
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La
scoperta più esplosiva del XIX secolo fu la teoria dell'evoluzione di
Darwin pubblicata nel 1859. La religione inglese era una
struttura imponente a metà del XIX secolo, ma c'era stata una
debolezza nei suoi fondamenti che il movimento della scoperta
scientifica era stato capace di minare... Charles Darwin era, al
contrario di Voltaire, come ogni essere umano potrebbe essere; non
aveva alcun desiderio di essere un iconoclasta... Ma le sue ricerche
scientifiche lo condussero a conclusioni incompatibili con la
narrazione dei primi capitoli della Genesi... La teoria
dell'evoluzione e dell''uomo discendente dalla scimmia' era totalmente
incompatibile con le idee religiose esistenti (Trevelyan, 1944, p.
565).
La
conseguente protesta religiosa si diffuse al di là della comunità
degli intellettuali, raggiungendo direttamente le radici della società
vittoriana (Desmond & Moore, 1991; Young, 1985). Questi dibattiti non
solo infuriavano ancora alla fine del secolo, ma sfidavano la
concezione ricevuta dagli esseri umani che molti altri presupposti
sugli individui e la società sarebbe stati sconvolti dallo scandalo.
C'erano profonde implicazioni per la religione, come anche per la
medicina. La teoria di Darwin invitava ad una rigorosa applicazione
della scienza all'uomo, e l'approccio scientifico e biologico aveva
profonde ripercussioni sulla psichiatria e sulla psicologia così come
sulle convinzioni religiose. Le certezze morali riguardanti la
sessualità, l'educazione e le relazioni tra le persone e con la
società vennero tutte improvvisamente messe in discussione.
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La
Religione e la
"Society for Psychical Research".
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La reazione esplosiva nei confronti dell'evoluzione
darwiniana modificò la natura del pensiero religioso in modo
irreversibile. La secolarizzazione aveva sconvolto il vecchio ordine
delle cose (Chadwick, 1975) creando un momento critico nella coscienza
vittoriana - la prospettiva della morte. La religione stessa era stata
attirata dal fascino della scienza naturale e cercava le prove 'quasi
scientifiche' delle sue convinzioni.
Anche se
gli stati di trance ed i fenomeni dello spiritismo sono per lo più
connessi con i gruppi di persone svantaggiate all'interno di una
cultura (Lewis, 1971), nel tardo XIX secolo ci fu un potente gruppo di
elite intellettuale, tra cui molti accademici di Cambridge, che
utilizzavano metodi scientifici per investigare i fenomeni dello
spiritismo. Al fine di scoprire prove scientifiche per le convinzioni
religiose, tali indagini dovevano escludere i trucchi ed i ciarlatani;
ma innanzitutto esse compresero uno studio scientifico della mente e
dello spirito - un approccio materialistico al mondo immateriale.
Questo gruppo, chiamato "Society for Psychical Research", si formò nel
1882 a partire da un gruppo informale nato otto anni prima sull'onda
dell'entusiasmo di F. W. H. Myers e della fama tra gli studiosi di
Henry Sidgwick, un filosofo di prestigio ed una figura centrale nella
vita intellettuale londinese (Gauld, 1968; Oppenheim, 1985).
Frederic
Myers (1841-1901), la prima persona in Gran Bretagna a dare notizia
del lavoro di Breuer e Freud (1893), divenne il ricercatore più
eminente di questa Società. Egli notò delle somiglianze tra fenomeni
'psichici' e isteria. Egli era al corrente degli sviluppi in Francia
degli studi basati sulle somiglianze tra isteria ed ipnosi, avendo
assistito agli esperimenti di Janet a Le Havre nel 1886, dove aveva
lavorato con il suo fratello minore Arthur, un medico
interessato all'ipnosi ed un 'apostolo' 2 (Taylor & Marsh,
1980).
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Morte ed
isteria.
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Uno stato
alterato di coscienza è un aspetto centrale in tre condizioni: i
fenomeni psichici, certe forme di isteria e l'ipnosi. Myers correlò
tutti questi nella propria teoria della mente, nella quale egli
ipotizzò numerosi livelli di 'coscienza' subliminale, con la
coscienza vigile che non ha alcuna priorità necessaria sugli altri (Myers,
1893). In altre parole, la coscienza subliminale poteva ricevere
informazioni attraverso canali, quali la telepatia e la
chiaroveggenza, che erano inaccessibili alla mente conscia
sovraliminare (Oppenheim, 1985, p. 258).
In
effetti, la coscienza potrebbe essere in contatto con il mondo
spirituale immateriale; e le altre coscienze, credeva Myers,
corrispondevano all''inconscio' freudiano. Quindi, la prima notizia su
Freud in Gran Bretagna non fu data all'interno della psichiatria, ma
in una breve citazione del 1893 nel corso di riflessioni da parte di
Myers sulla vita dopo la morte.
Comunque,
l'interesse di Myers sembra essere data da una lettura molto superficiale di Freud,
dato che lo scopo di Myers era di trovare l'evidenza scientifica di un
dualismo, da una parte lo studio del mondo mentale o spirituale, e
dall'altra la ricerca di prove riguardanti la vita dopo la morte. Nel
suo dualismo, sia la mente che il cervello interagiscono, anche se
magicamente, ed insieme formano un oggetto congiunto di studio. Questa
non era la posizione di Freud. Egli non era un interazionista di
questo genere; piuttosto, egli era influenzato dal parallelismo di
Hughlings Jackson (Dewhurst, 1982) o dalla 'dottrina della
concomitanza': l'uno, il cervello o la mente, è semplicemente una
manifestazione parallela dell'altro. Jackson studiò il sistema
nervoso, lasciando la mente al di fuori dei suoi intenti e propositi.
E' un monismo per scopi pratici; Jackson non ebbe alcuna posizione
filosofica circa le relazioni tra mente e cervello. Il tentativo di
Freud di adottare tale posizione lo portò alla fine ad una posizione
contrastante in cui egli tendeva a studiare la mente, accantonando il
sistema nervoso.
Nondimeno, Myers trasmise alla "Society
for Psychical Research
" un
duraturo interesse per Freud e per la psicoanalisi. Alla fine, nel
1912, la Società invitò Freud ad unirvisi, cosa che egli fece; ed i
suoi membri gli chiesero di contribuire con un articolo ai loro "Proceedings"
scritti in inglese, ed anche questo fu da lui accettato (Freud, 1912)
(J. Strachey, 1958). Nel tardo periodo vittoriano ed in quello
edoardiano era estremamente affascinante nei circoli intellettuali
appartenere alla "Society
for Psychical Research". Essa attirò numerose personalità influenti e
colte verso la psicoanalisi, alcune delle quali sarebbero diventate
analisti - in particolare Joan Riviere, J. C. Flugel e James Strachey,
ed anche il riservato ed ombroso T. W. Mitchell, il quale fu
responsabile dell'invito e della pubblicazione dell'articolo di Freud
sui "Proceedings".
Foto: Joan Riviere
Questo
primo punto di accesso che la psicoanalisi ebbe nella vita culturale
britannica, nel 1893 attraverso Frederic Myers, rappresentò gli
interessi dell'epoca vittoriana per i temi della morte e dello
spiritualismo. Myers colse al volo la prova di Freud nel corso del
proprio percorso di ricerca di evidenze scientifiche sul mondo
spirituale. Egli selezionò un'immagine di Freud come colui che aveva
preso contatto con l''altro mondo' attraverso la vita inconscia dei
pazienti isterici. La statura di Myers, ed il suo apparente sostegno a
Freud, portarono ad un persistente interesse nei confronti della
psicoanalisi all'interno dell'elite intellettuale britannica fino alla
Prima Guerra Mondiale.
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Repressione e libertà sessuale.
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Le idee
egualitarie, libertarie, socialiste ed utopiche si rafforzarono
continuamente nel corso del XIX secolo come conseguenza dei disastri
sociali derivanti dal trionfo tecnologico. Lo svuotamento delle
campagne ed il degrado ambientale delle città sempre più inquinate
portò non solo a reazioni politiche ma anche a dubbi culturali ed
intellettuali sul 'progresso' (Williams, 1973). I movimenti utopici
innovatori con intenti libertari e socialisti erano diffusi; in
cerca di solidi fondamenti teorici, essi guardavano alle teorie
sulla natura umana per una loro giustificazione. Un punto programmatico
della campagna contro l'oppressione era la liberazione sessuale, per
cui le posizioni di Freud venivano impiegate come prova a suo sostegno
in un modo molto differente da quello adoperato da Myers e dalla sua
elite di Cambridge.
: frontespizio
di un libro
Havelock Ellis (1859-1939), un medico, frequentò i circoli
socialisti nel tardo XIX secolo, ed intraprese una campagna
rigorosamente studiata per cambiare gli atteggiamenti sociali nei
confronti della sessualità. Egli non esercitò mai né come medico né
come psichiatra, ma nondimeno era interessato ai dibattiti in pieno
sviluppo nell'ambito della psichiatria riguardanti la mente ed i
suoi impulsi, e scrisse recensioni e resoconti per il "Journal
of Mental Science" (il precursore del "British Journal of Psychiatry").
Egli era interessato al lavoro psicodinamico che era stato fatto in
Francia negli anni '80 del XIX secolo, e aveva fatto visita a
Charcot nel 1884, l'anno prima della visita di Freud.
Quando
furono pubblicati gli "Studi sull'Isteria" di Breuer e Freud
nel 1895, Ellis li recensì in modo rispettoso3
. Egli era
politicamente, socialmente, sessualmente ed intellettualmente
radicale (Grosskurth, 1980), ed era coinvolto, in particolare con
John Addington Symonds, in diversi gruppi socialisti e radicali
nella seconda metà del XIX secolo: la "The
Progressive Association", la "Humanitarian League", la "
Fellowship of the New Life", che tenne 'messe' laiche domenicali e
fu precursore della "Fabian Society", e molto dopo della "League for
Sexual Reform"4
. In seguito nel 1914 fu fondata la "British
Society for the Study of Sex Psychology". Secondo il diario di
Virginia Woolf, essa fu patrocinata dal gruppo di Bloomsbury il 21
gennaio 1918 (Woolf, 1977), quando Freud era in discussione. Erano
organizzazioni libertarie ed implicavano la proclamazione di una
radicale libertà sessuale.
Foto: Virginia Woolf
Quindi, Ellis approvò le idee di
Freud poiché molte si conformavano a quelle che lo stesso Ellis
aveva espresso - sulla sessualità, sulla sua repressione, sulle
soddisfazioni orale ed anale, sull'auto-erotismo e sul narcisismo e
sul complesso dello sviluppo sessuale infantile (Sulloway, 1979).
Egli quindi sentì che Freud, con la sua teoria della repressione
della sessualità, stava lavorando lungo le stesse linee rispetto
alle sue. Nel 1896, Ellis aveva pubblicato in Germania il primo
volume della suo opera ("Studies in the Psychology of Sex"); Freud
fu messo al corrente di ciò, e ci fu una certa corrispondenza tra i
due (Jones, 1957). Nel 1898, Ellis in tono piuttosto trionfalistico
inviò a Freud una ristampa del suo articolo sull'auto-erotismo, dal
quale Freud trasse questo termine così come quello di 'narcisismo'.
Freud riconobbe il suo debito nei confronti dell'opera di Ellis nei
"Tre saggi sulla Teoria della Sessualità" (1905). Dapprima Ellis
considerò Freud come un suo seguace, anche se egli non adottò mai
una cornice di pensiero interamente psicoanalitica (Grosskurth,
1980). In seguito, quando crebbe la fama di Freud, Ellis divenne
sempre più critico, dichiarando senza adulazione che 'Freud era un
artista, non uno scienziato' (Jones, 1957, p.22), e che sconcertava
che Freud avesse usurpato quello che era il proprio (di Ellis) ruolo
di propugnatore e di profeta della rivoluzione sessuale. Attraverso
Ellis, altri politici libertari come Edward Carpenter e Olive
Shreiner, sarebbe diventati familiari con Freud come propugnatore
contro le idee correnti sulla sessualità. In questo secondo punto di
accesso alla cultura britannica Havelock Ellis si schierò con una
specifica parte di Freud - quella che poteva dar corpo a politiche
di liberazione sessuale. Perciò a partire all'incirca dal 1895, la
psicoanalisi venne adottata da qualche filone della politica
radicale britannica. Forse l'associazione con un potenziale
rivoluzionario contribuì all'odio contro la psicoanalisi in qualche
ambiente della Gran Bretagna, e verso la immagine duratura che la
psicoanalisi sia troppo focalizzata sulla sessualità. L'interesse di
Ellis portò, attraverso la sua opera di diligente recensore nelle
riviste mediche e psichiatriche, alla conoscenza della
psicoanalisi estesa ad altri aspetti delle culture professionali.
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La terapia e la 'nuova psichiatria'.
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Il terzo punto di accesso si verificò
attraverso la psichiatria britannica. Durante il XIX secolo, la
scienza materialista aveva forzato la vecchia comprensione delle
relazioni tra mente e corpo: differenti ambiti culturali avevano
oscillato tra posizioni materialiste e dualiste. La psichiatria si era
concentrata su indagini fisiologiche e si occupava del corpo, in
particolare delle leggi fisiche e fisiologiche delle operazioni del
cervello e del sistema nervoso. La psicologia, seguendo la
neurofisiologia, si era progressivamente limitata alla localizzazione
delle funzioni nel sistema nervoso centrale e nella corteccia
cerebrale; la frenologia era un'espressione di questo sforzo diffuso (Young,
1970). Comunque, verso la fine del XIX secolo c'era stata una
crescente reazione contro questo estremo fisicalismo, in parte al fine
di ristabilire la mente come un valido oggetto di studio, in aggiunta
alla fisiologia del cervello e del corpo. Sia la psichiatria che la
psicologia rapidamente incorporarono gli approcci mentalistici, e alla
fine la psicoanalisi venne coinvolta. C'era anche un bisogno disperato
sia tra i professionisti che tra i pazienti di maggior ottimismo
terapeutico, espresso nel desiderio, almeno dal 1905, di stabilire
trattamenti precoci prima che l'ammissione in manicomio fosse
necessaria (Boyle, 1922). Il recupero della 'mente' all'interno del
complesso mente-cervello rese attraenti i metodi psicodinamici.
Durante
gli anni '90 del XIX secolo, le riviste psichiatriche avevano nutrito
interesse per l'ipnosi e tenuto un occhio di riguardo per gli sviluppi
della psicodinamica nel Continente. Intorno al 1900 ce n'erano due
forme: i metodi francesi derivati dalla suggestione ipnotica, e la
psicoanalisi proveniente da Vienna (Hinshelwood, 1991).
Quando
essi fecero il loro ingresso nella psichiatria britannica, dopo il
1905, costituirono una nuova partenza, e vennero chiamati la
'nuova psichiatria'. Fu per primo il metodo di Janet, basato
sull'ipnosi e sulla suggestione, ad attraversare il Canale della
Manica. Ma nel 1905 due giovani medici di Harley Street, che
aspiravano a sviluppare una pratica professionale alla moda,
incontrarono per primi le vecchie recensioni degli anni '80 dell'opera
di Freud, e quella che allora era la storia di un nuovo caso di
un'isterica che Freud pubblicò nel 1906, probabilmente proveniente
dalla recensione di Ellis. Così Wilfred Trotter spinse l'attenzione di
Ernest Jones verso Freud.
Foto: Ernest Jones
Ernest
Jones (1879-1958) si distinse come il creatore della pratica
terapeutica della psicoanalisi in Gran Bretagna. Egli aveva la sua
parte in ogni forma di organizzazione che tentasse di promuovere la
pratica della psicoanalisi, e fece in modo da chiuderne numerose che
non si muovevano nella direzione che egli riteneva necessaria. Nel
1913, creò la propria organizzazione, la "London Psycho-Analytical
Society". La sua influenza creò la psicoanalisi in Gran Bretagna come
forma in primis di pratica medica, anche se era aperta agli analisti
non medici (incluse molte donne).
Ben
presto, Jones aveva presentato la psicoanalisi ad uno degli studenti
della sua cerchia, David Eder (1866-1936), un socialista carismatico,
un sionista, un esploratore dell'Amazzonia ed un pioniere della
medicina scolastica (Hobman, 1945). Sia Jones che Eder cominciarono a
mettere in pratica il metodo psicoanalitico5.
I risultati iniziali non erano felici. Nonostante i sintomi spesso
sembrassero essere attenuati dalle interpretazioni delle motivazioni
sessuali nascoste, i pazienti e gli altri erano chiaramente
infastiditi da esse (Jones, 1959). Nel 1908, Jones era stato per due
volte coinvolto in serie difficoltà giudiziarie con delle giovani
ragazze, ed in un'occasione passò la notte in una cella della polizia.
In conseguenza di ciò egli dovette riparare in esilio volontario in
Canada fino al 1912. E David Eder, dopo aver dato il primo resoconto
clinico di un trattamento psicoanalitico in Inghilterra, fu salutato
da tutto il pubblico in modo tale che dovette uscirsene in silenzio.
Trotter prudentemente prese le distanze dalla psicoanalisi, e fece una
carriera medica prestigiosa.
Ci fu
subito una buona dose di critica contro la psicoanalisi, ad esempio
un influente direttore del "British Medical Journal" almeno dal 1907
diffamò la pratica della psicoanalisi per la sua intrusività nella
sessualità. Ma la Prima Guerra Mondiale determinò un diluvio di
vittime psicologiche, che compromise gravemente la disponibilità di
fanti per l'Esercito. Era necessaria una forma di trattamento che
fosse nettamente più efficace di quella che offriva generalmente la
psichiatria britannica - in realtà, il ricovero in manicomio era
l'unico trattamento per la 'vecchia' psichiatria. C'era molta
sperimentazione con la psicoanalisi, e con le sue teorie sessuali,
negli ospedali militari. W. H. R. Rivers, uno dei più eminenti dei
primi psicologi britannici, ritornò alla pratica della medicina ed
esercitò come psichiatra, dapprima al Maghull Military Hospital, dove
apprese una forma di psicoterapia per vittime di psicosi traumatiche
da guerra basata sull'interpretazione dei sogni. Quindi adoperò questa
pratica al Craiglockhart Hospital di Edimburgo, nel trattare, tra gli
altri, Siegfried Sassoon, la cui famiglia influente aveva ottenuto il
suo esonero dall'esercito per invalidità per evitare che egli fosse
imprigionato per diserzione.
La
psicoanalisi rispose con una sua evoluzione nella sua teoria e
pratica, ed una gran varietà di lavori sulle 'nevrosi da guerra'
scritti da psicoanalisti apparvero immediatamente dopo la guerra,
contrassegnando il carattere della psicoanalisi come preminentemente
efficace in confronto con le risorse terapeutiche della psichiatria
ortodossa di quell'epoca. Così, questi trattamenti, e la pletora di
pubblicazioni riguardanti essi, diedero credibilità e popolarità alla
psicoanalisi proprio dopo la Prima Guerra Mondiale, particolarmente
tra i medici militari. Fu in quel momento che Jones fondò la "British
Psycho-Analytical Society", allo scopo di rappresentare la
psicoanalisi nella sua forma più autentica in Gran Bretagna.
Foto: Ernest Jones
Questa
appropriazione di Freud, a partire dal 1905, si verificava per il
metodo di trattamento che la psicoanalisi offriva. La psicoanalisi
arrivò nell'arena psichiatrica in un'epoca in cui la psichiatria stava
iniziando a scappar via dai manicomi, ad adottare un maggiore
ottimismo nei confronti del trattamento, e stava mettendo piede nelle
università e nelle cliniche maggiormente orientate ad un approccio
comunitario. Una tale impresa fu quella della "Brunswick Square Clinic",
fondata nel 1913. Questa Clinica filantropica evitò le caratteristiche
dei vecchi manicomi e puntò a rendere i metodi terapeutici della nuova
psichiatria disponibili ad una larga base della società, in gran
parte occupandosi di pazienti esterni. Venne creata da Jessie Murray,
una dottoressa che aveva studiato a Parigi con Charcot ed a Londra
all'"University College", dove Bernard Hart stava tenendo delle
conferenze sulle nuove psicoterapie e sulla psicoanalisi. Ella anche
stabilì il primo 'training' in psicoanalisi in Gran Bretagna nella
propria Clinica (Boll, 1962).
Il terzo
punto di accesso nella cultura britannica, in termini di trattamento,
fu sempre più conosciuto ed usato dalla professione medica - sebbene
spesso in maniera del tutto grossolana - molto prima della Prima
Guerra Mondiale. Nel decennio precedente la guerra, la psicoanalisi,
insieme con le terapie suggestive importate dalla Francia, portò ad un
radicale cambiamento nella psichiatria britannica e nelle opzioni
terapeutiche disponibili per i pazienti.
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Psicologia come scienza empirica.
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Il quarto
punto di accesso si verificò attraverso la psicologia. L'enfasi sulla
biologia nella prima parte del XIX secolo - frenologia,
neurofisiologia e teoria dell'evoluzione - era tramontata alla fine
del secolo ed ebbe il sopravvento una reazione ad essa.
Un campo
di indagine scientifica in particolare sembrò offrire una via di fuga
dal darwninismo - il campo degli eventi mentali (Hynes, 1968, p. 138).
Nonostante l'applicazione di Herbert Spencer alle scienze umane, verso
la fine del secolo la reazione contro un fisicalismo estremo era di
nuovo approdata ad una psicologia della mente, ed alla fine la
psicoanalisi fu utilmente coinvolta in ciò.
Questa
reazione prevalse nella psicologia prima che in psichiatria. Sully,
a Londra, e Rivers, a Cambridge, vennero coinvolti in un nuovo
dibattito, riguardante le funzioni mentali - considerate come
opposte a quelle neurofisiologiche. La concezione della psicologia
come scienza sperimentale era nuova; in precedenza, era stata
semplicemente una parte della filosofia - la filosofia della mente.
Originariamente un'invenzione tedesca, la psicologia sperimentale fu
un esercizio di laboratorio che confuse i filosofi, i quali per
tradizione non avevano considerato un approccio empirico. Questo
separò la psicologia dalla disciplina della filosofia, ed anche
attrasse persone provenienti da altre discipline, specie dalla
medicina e dalla psichiatria (Hearnshaw, 1964).
Uno dei
primi tra costoro in Gran Bretagna, W. H. R. Rivers (1864-1922),
originariamente un medico, fu responsabile dell'ingresso di medici
all'interno della 'Cambridge Anthropological Expedition' a Torres
Straits nel 1898. Egli e due dei suoi studenti condussero misurazioni
comparative sulle capacità percettive tra gli indigeni e gli europei.
Ciò non era più fuori dalla loro portata, era materia di
sperimentazione, ed esercitò una considerevole influenza in varie
direzioni. In antropologia ci si cominciò a muovere nella
direzione di un lavoro sul campo pianificato dagli stessi antropologi,
piuttosto che semplicemente basandosi sui resoconti dei viaggiatori. In
psicologia, si diede sostegno ad un crescente impulso per
l'osservazione del funzionamento mentale e della sua valutazione psicometrica, riportando l'equilibrio nella direzione di
una concezione della mente in opposizione ad una che semplicemente la
riducesse a funzione del cervello. Tali tendenze svilupparono
un'identità - la nuova disciplina della psicologia. Ciò culminò con la
formazione della 'British Psychological Society', nel 1901, mirante a
creare una disciplina indipendente dalla filosofia (Hearnshaw, 1964).
Intorno
al 1910-1914, la psicoanalisi si aggiunse al peso di influenza che
portava in auge la psicologia come una scienza empirica ben distinta.
Una figura chiave che giocò un ruolo poco chiaro in questo connubio
della psicoanalisi fu T.W. Mitchell (1869-1944), che in seguito, negli
anni '20, fu Presidente della 'Society for Psychical Research'. Egli
era un medico di campagna nel Kent, ma aveva costituito la Sezione
Medica della 'Society for Psychical Research' nei primi anni del
secolo. Nel 1916, questa Sezione Medica venne sciolta, ma allora si
unì con un'altra distinta organizzazione di psicologi medici, la 'Psycho-Medical
Society', per formare la molto influente 'Medical Section' della 'British
Psychological Society'. Mitchell fu una figura centrale per questa
evoluzione, che egli portò a termine con il sostegno (e forse dietro
istigazione) di Ernest Jones. Jones aveva tentato di influenzare la 'Psycho-Medical
Society' nella direzione della psicoanalisi, ma aveva trasferito le
sue attenzioni alla 'British Psychological Society'. Nel 1921,
Mitchell, anche grazie all'appoggio di Jones, fondò e curò il "British
Journal of Medical Psychology", un importante veicolo in ambito
britannico di dibattito delle idee psicoanalitiche fino agli anni '70
del 900.
Una
larga parte di questi primi psicologi tennero in seria considerazione
Freud, ma il loro giudizio finale su di lui fu variabile. Non oltre il
1908, William McDougall (1871-1938), che aveva fatto parte dell'equipe
della spedizione di Torres Strait, aveva sviluppato una dimensione
sociale in psicologia con la sua "Introduzione alla Psicologia
Sociale" (1908). Egli mostrò anche una propensione mentalistica e
scrisse sull'ipnosi. McDougall era un medico ed un membro della
'Society for Psychical Research' e fu probabilmente a partire da
questa seconda via che egli all'inizio si familiarizzò con Freud,
forse attraverso l'articolo di Freud apparso nei 'Proceedings of the
Society' nel 1912. E' probabile, anche, che J. C. Flugel, uno
psicologo dell'"University College" di Londra, giungesse anche lui
alla psicoanalisi attraverso la "Society for Psychical Research".
McDougall non si compromise mai del tutto con la psicoanalisi; nel
1914, quando Jung visitò la Gran Bretagna per un giro di conferenze,
McDougall divenne per un breve periodo più interessato a Jung - ed
allora si distaccò ulteriormente dalla psicoanalisi. Rivers, il
personaggio centrale nella psicologia di Cambridge per tanti anni,
prese una direzione diversa. Egli scrisse uno dei più importanti
resoconti del trattamento psicoanalitico delle nevrosi da guerra. In
seguito, il suo libro "Instincts and the Unconscious" (1920) divenne
molto influente. Di questi significativi psicologi, Rivers e Mitchell
divennero membri della "British Psycho-Analytical Society" per un
certo periodo. McDougall tentennò, ma alla fine si diresse verso uno sviluppo indipendente quando ottenne una
carica accademica all'Università di Oxford nel 1921.
Questo
quarto punto
di accesso, a partire dal 1910, attinse alla psicoanalisi per il
supporto che essa dava ad una forma empirica scientificamente basata
di psicologia della mente che si distingueva dalla filosofia da una
parte e dall'artefatto neurofisiologico della psichiatria dall'altra.
Ciò enfatizzò l'immagine di Freud come ricercatore empirico.
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Il mondo
letterario
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Al volgere
del secolo, lo sviluppo di massa delle forme popolari di arte portò ad
una più specifica cultura della classe media, che sviluppò stili
sperimentali e spesso trasgressivi di musica, arte e letteratura. Nulla
può illustrare la crisi d'identità che attraversò la società borghese
in questo periodo meglio della storia delle arti a partire dal 1870 al
1914 (Hobsbawm, 1987, p. 219).
Una
qualità (artistica) elitaria ed individualistica si trasformò, specie
in letteratura, in affettazione psicologica. Un interesse per la
psicoanalisi fece la sua comparsa in certi gruppi di giovani letterati
ed intellettuali. Al volgere del secolo, la "Society for Psychical
Research", e il suo centro attivo a Cambridge, veniva organizzata
nell'abitazione di Arthur Woolgar Verral, ed in particolare da sua
moglie e da sua figlia. Verral era stato un apostolo contemporaneo a
Frederic Myers. pensatore originale e docente di Letteratura Classica,
egli era secondo solo a G. E. Moore come ispiratore della generazione
degli studenti di Cambridge quando cominciò il nuovo secolo (Meisel &
Kendrick, 1986). Questi comprendevano Lytton Strachey (1880-1932),
Leonard Woolf (1880-1969) e Maynard Keynes (1883-1946). Essi
certamente erano a conoscenza di Freud nel 1913, probabilmente
attraverso il fratello minore di Lytton, James, e discutevano di Freud
all'interno del loro circolo di Bloomsbury (Holroyd, 1967-8)6.
Foto: James Strachey
James
Strachey (1887-1967) sviluppò un interesse crescente per la
psicologia. Si unì alla "Society for Psychical Research" nel 1908,
probabilmente dietro suggerimento del cugino, St Loe Strachey, che
allora era il direttore di "The Spectator"; egli aveva assunto James
per poco tempo come giornalista ed aveva chiesto un articolo sulla
situazione attuale della "Society for Psychical Research". James
sicuramente ebbe notizia della psicoanalisi dalla Society e
dall'articolo di Freud del 1912, anche se egli all'epoca potrebbe aver
già letto gli scritti di Myers su Freud (Winnicott, 1969).
Perciò fu James Strachey a portare la psicoanalisi al gruppo di
Bloomsbury, arrivando poi a unirsi alla "British Psycho-Analytical
Society" nel 1922 e divenendo quindi un eminente psicoanalista e
traduttore di Freud. Gli amici nel circolo di Bloomsbury erano
interessati all'opportunità di introspezione che dava la psicoanalisi
nell'accedere ai simboli creativi che la mente può adoperare. Nel
1914, Leonard Woolf era abbastanza informato ed interessato per
recensire la traduzione inglese della "Psicopatologia della Vita
Quotidiana". Lytton Strachey scrisse un breve componimento satirico su
Freud, probabilmente anch'esso nel 1914 (L. Strachey, 1974). Il gruppo
di Bloomsbury era affascinato in modo iconoclastico dalla concezione
di Freud di porre le radici delle energie umane negli istinti. La loro
vita sessuale aveva un carattere di sperimentazione, e quindi tornò in
auge l'interesse liberatorio per la psicoanalisi.
Per
ragioni simili, intorno al 1913-14, D.H. Lawrence (1885-1930) fece
conoscenza della psicoanalisi e utilizzò le idee psicoanalitiche nei
suoi scritti, anche se egli rappresentò una strada già percorsa da
Havelock Ellis ed dal suo sodale, Edward Carpenter. I ritratti
pieni di sensualità di Lawrence erano il suo personale contributo alla
profonda rivoluzione che si stava verificando negli atteggiamenti nei
confronti della sessualità e delle relazioni tra uomini e donne.
Nel
progetto di Lawrence per la libertà sessuale, sua moglie Frieda
(Frieda Weakley, nata von Richthofen ), con cui fuggì nel 1912 mentre
lavorava su "Sons and Lovers", era una compagna intelligente. Egli
apprese delle teorie di Freud da lei. Il tema edipico con cui Lawrence
stava lottando doveva essere ovvio per Frieda; ella aveva avuto
notizia di Freud da uno straordinario analista viennese cocainomane,
Otto Gross, che si dedicava ad analizzare in pubblico la gente nei
caffè di strada che egli frequentava. Egli aveva avuto qualche seduta
analitica con Jung e Stekel, e sia Frieda che sua sorella Else avevano
avuto delle storie sentimentali con lui nel 1908 (Jacoby, 1983; Marcus,
1984). Le intuizioni letterarie di Lawrence sembrano essere state
rinforzate dalla sua esposizione consapevole del proprio lavoro
attraverso il complesso edipico nel racconto che egli scrisse a
seguito della morte della madre.
Lawrence
trattò in maniera realistica la passione fisica del sesso e, senza
alcun tipo di 'propaganda' o predicazione della causa, la invocò come
fondamentale, essenziale e lodevole nelle relazioni dell'uomo e della
donna. In Lawrence la concezione della sessualità era differente dal
punto di vista scientifico della "Psychology of Sex" di Havelock Ellis
e da quello sociale del libro di H. G. Wells "Ann Veronica" - entrambi
importanti libri pionieristici (Aldington, 1951, pp. 104-5).
Foto: D. H. Lawrence
Le idee di Lawrence sulla psicoanalisi , comunque, non erano prive di
riserve critiche; egli scrisse e pubblicò una invettiva contro la
scienza meccanicistica che egli percepiva nella psicoanalisi,
sostenendo nel frattempo i suoi aspetti libertari (Lawrence, 1923).
L'autentico inconscio che egli stava cercando di catturare attraverso
l'impulso ed il gesto era l'irresistibile slancio della vita che era
estranea alla cultura intellettualistica dell'inizio del secolo.
Lawrence faceva anche parte del circolo socialista di David Eder, e
intorno al 1915 aveva discusso la possibilità di fondare in una
prospettiva psicoanalitica una colonia in Messico con Ernest Jones, il
quale si mostrò riservato nei confronti di questo progetto estremo.
Il ruolo
del lato irrazionale degli uomini cui la psicoanalisi si rivolge si
dice anche che abbia influenzato Maynard Keynes nel suo modello
economico (Winslow, 1986). Egli sicuramente acquisì una conoscenza di
Freud sulla base delle discussioni del Bloomsbury (Holroyd,
1967-1968).
Un legame
sembrava esistere tra idee avventurose e libertarismo sessuale. Il
gruppo di Bloomsbury era forse l'esempio di questo movimento. Il loro
'futuro affamato', come lo chiamò Henry James (si veda Bell, 1972, p.
19n.), era un marchio di quella sponda di vita intellettuale. Il loro
anticonformismo sessuale, di cui erano coscientemente orgogliosi, e il
loro antagonismo aristocratico nei confronti delle convenzioni
sociali e del conformismo erano in parte correlati tra di loro.
Comunque, era essenzialmente una rivolta da alta borghesia - gli
Stephens a Kensington e gli Strachey a Lancaster Gate crebbero nel
mezzo della più evoluta vita culturale della capitale, e dell'Impero.
La
psicoanalisi in Gran Bretagna si aggrappò al loro essere elitari non
conformisti, e forse ha patito il suo eclissamento con l'ondata
di anticonformismo di massa che si è verificato a partire dalla metà
del secolo in poi. Il gruppo in quanto tale non sposò la psicoanalisi,
nonostante la British Psycho-Analytical Society, o Ernest Jones in
particolare, fossero desiderosi di accogliere i suoi membri. Forse il
loro disagio collettivo, il sentimento di essere al di fuori del
mondo, e quelle forme di introspezione espresse e definite in
una maniera unica furono affibbiati come
loro
caratteri propri. Era questa la base che il gruppo poteva invocare per
affermare il proprio elitarismo.
L'interesse
per la psicoanalisi di Leonard Woolf può essere derivato in
parte dalla ricorrente malattia di sua moglie Virginia. Questa aveva
avuto uno dei più gravi crolli psicologici tra il 1913 ed il 1914.
Foto:
Virginia Woolf
La possibilità
di una psicoanalisi per lei è molto probabile che si sia
realizzata durante la consultazione che ebbe, nel 1914, con Henry
Head, che era allora il direttore della rivista "Brain", la
quale era stata
un importante forum di discussione per i nuovi trattamenti psicodinamici che stavano facendo il loro ingresso nella psichiatria a
partire dal 1905. Sembra che non ci siano dubbi che ella abbia avuto
un trattamento psicoanalitico a quel tempo (Hinshelwood, 1990; Orr,
1989). Prima della Prima Guerra Mondiale, a partire da questo circolo,
solo Joan Riviere (1883-1962), una nipote di Arthur Verral, aveva
chiesto per sé un trattamento psicoanalitico.
Foto: Joan Riviere |
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Il gruppo di Bloomsbury
faceva un uso differente della psicoanalisi. Per loro, le radici
nascoste delle motivazioni umane potevano essere esplorate in termini
di sforzo letterario, non sotto forma di tecnica di trattamento; la
natura del simbolismo era un processo della mente che era stato
rivelato nelle teorie di Freud. Allo stesso tempo, essi erano
antagonisti di questo interesse letterario, specialmente a partire
dalle arti visive. Roger Fry (1923) e Clive Bell (1924) erano critici
nei confronti del riduzionismo inerente al significato sessuale dato
ad ogni simbolo letterario ed artistico dai più 'ingenui Freudiani'.
Herbert Read (1893-1968) si comportò in modo più gentile a tale
riguardo e difese la psicoanalisi (Read, 1925), sebbene egli
all'improvviso si volse verso Jung.
Una scrittrice
di una certa importanza a quel tempo era interessata alle potenzialità
terapeutiche della psicoanalisi. Si trattava di May Sinclair
(1863-1946), una scrittrice oggi dimenticata ma ben stimata all'epoca.
Costei faceva parte di un gruppo di nobili caritatevoli e di eminenti
professionisti che fornivano, nel 1913, il sovvenzionamento ad una
nuova impresa, la Brunswick Square Clinic. Jessie Murray, la
fondatrice, era un medico ed una collega suffraggetta di May Sinclair.
A differenza di Lawrence e del gruppo di Bloomsbury, May Sinclair
sosteneva la psicoanalisi come metodo di trattamento, ma è improbabile
che si sia sottoposta ad essa. Comunque, ella era chiaramente
influenzata nella sua scrittura da percezioni psicoanalitiche (si veda
Mary Olivier, "A Life", 1919).
Questo quinto
punto di accesso della psicoanalisi in un più ampio panorama culturale
intellettuale si stava verificando a partire dal 1912. Coloro che
erano interessati alla tradizione del romanzo psicologico ebbero un
doppio interesse. In primo luogo, cercarono un'amplificazione della
natura psicologica degli uomini e delle loro relazioni. La loro
immagine di Freud era quella di un fornitore di verità umane che
poteva arricchire l'evoluzione del romanzo psicologico. In secondo
luogo, questo interesse letterario perseguiva la comprensione delle
forme simboliche del pensiero e del modo in cui il significato e la
creatività artistica stessa vengono generati ed espressi.
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Educazione
progressista.
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Un altro
carattere della cultura in cambiamento alla fine del diciannovesimo
secolo era dato dalla nuova consapevolezza scientifica che apriva
nuove questioni riguardanti le relazioni tra la persona e la società.
Non solo ciò generava nuove idee politiche, ma anche un nuovo pensiero
riguardante lo sviluppo dei bambini come futuri membri della società -
in che modo i nuovi membri della società dovevano essere allevati?
Il lavoro
minorile era stato significativamente ridotto grazie a numerose norme
educative - nel 1870, nel 1891, nel 1902, nel 1905. Queste
rappresentavano un cambiamento di enfasi per l'infanzia dal lavoro
alla scolarizzazione. In ambito educativo due atteggiamenti iniziarono
a competere tra di loro. Uno attinse alle modalità di apprendimento
già impiegate nel mondo del lavoro, utilizzando programmi disciplinati
e basati su routine ispirati al modello della fabbrica. Esso
contrastava con atteggiamenti educativi basati sullo sviluppo morale o
sulla formazione della persona. Questi ultimi costituivano delle
posizioni non conformiste emergenti nelle forme più permissive di
scolarizzazione che erano state lodate sin dal diciottesimo secolo da
Froebel e da molti altri (Wright, 1989). Tale tendenza radicale si
sviluppò lentamente in Gran Bretagna nel corso del diciannovesimo
secolo; ma dagli anni '90 era sufficientemente consistente da essere
conosciuta come 'nuova educazione'7
.
La maggioranza di queste scuole erano indipendenti dai contributi
statali e delle fondazioni religiose. Le nuove tendenze
nell'educazione cercavano di amalgamare una visione scientifica con la
libertà dell'individuo. Quello che emerse è ancor oggi noto come
educazione progressista. J. H. Badley, che fondò Bedales nel 1893,
considerava il programma educativo delle scuole pubbliche pieno di
pregiudizi verso i classici, di cristianesimo muscolare e di ossessione nei confronti dei giochi di squadra in cui si stava
troppo a stretto contatto, e progettò il corso di studi di Bedales per
esprimere il concetto di un'educazione per la vita (Bedales, 1993, p.1).
All'interno del movimento per l'educazione progressista qualcuno andò
in cerca di una comprensione psicologica, mentre altri cercarono delle
strutture socio-politiche per la stessa scuola.
Questo
fermento educativo - Froebel, Pestalozzi, Montessori, Dewey - diede
origine a molte idee divergenti (Bridgeland, 1971; van Eyken & Turner,
1969). Homer Lane (1875-1925) si era affrettato attraverso la maggior
parte di esse. Egli era un eccentrico che aveva tentato alcuni
esperimenti educativi negli U.S.A., aveva seguito le lezioni di Dewey,
ed aveva adottato un metodo di insegnamento svedese noto come Sloyd.
La sua propensione per i debiti, e per gli atteggiamenti ed i
comportamenti di sfida nella 'middle' America , ebbero come
conseguenza una carriera piuttosto movimentata. Egli venne, comunque,
assunto dal Conte di Sandwich nel 1913 per organizzare e far
sviluppare in Inghilterra un riformatorio per adolescenti delinquenti,
ragazzi e ragazze. Il comitato di gestione del Little Commonwealth era
munito dei migliori nomi dell'aristocrazia caritatevole. Lane
all'epoca era un esponente delle teorie di Montessori e Pestalozzi
come anche di Dewey; e vi aggiunse Freud più o meno non appena arrivò
in Gran Bretagna quando trovò su una bancarella i "Papers on
Psycho-Analysis" di Ernest Jones (pubblicati nel 1913 e, per inciso,
la prima pubblicazione psicoanalitica in Gran Bretagna). Egli
introdusse una qualche forma di trattamento psicoanalitico nel "Little
Commonwealth", e non passò molto tempo che ci furono complicazioni e
scandali dello stesso genere di quelli che Jones aveva già incontrato.
Lo scandalo venne fuori e nonostante il solido sostegno del suo
prestigioso comitato di gestione, il "Little Commonwealth" chiuse nel
1918 (Wills, 1964). Lane come conseguenza da allora manifestò un
intenso disprezzo per gli psicoanalisti, da lui descritti, in modo
immaginifico, come 'perversi calvi con labbra che si contraggono"
(citazione in Wills, 1964, p. 201). Nondimeno, egli mise su
un'attività psicoterapeutica privata a Londra, che sembra essersi
basata sull'analisi dei simboli onirici (Neill, 1973). Ma, a seguito
di ulteriori accuse da parte dei genitori di una paziente psicotica,
egli fu costretto a lasciare il paese nel 1925, e morì poco dopo.
L'importanza di Lane stava nell'uso delle idee psicoanalitiche
riguardanti lo sviluppo infantile in vista dell'educazione dei bambini
disturbati. Come Aichhorn (1925) a Vienna, egli era all'inizio
interessato all'educazione ed alla scuola come a dei correttivi. A
questo punto egli assimilò sia le teorie psicoanalitiche dello
sviluppo infantile sia qualcosa del suo metodo terapeutico. Comunque,
Lane, come tutti coloro che furono coinvolti nel movimento di
educazione progressista, vide il progetto del sistema scolastico (in
genere con più - o estremi - principi democratici) come cruciale
nell'efficacia del compito evolutivo dell'educazione. L'uso di
idee psicoanalitiche, in particolare il ruolo della rimozione nello
sviluppo infantile, informò il sistema scolastico permissivo adottato
da uno degli studenti (e pazienti) di Lane, A.S. Neill (1883-1973).
Neill era
stato congedato per invalidità dall'esercito nel 1917, seguendo
un breve trattamento con Rivers a Craiglockhart. Non seguì Lane nel
condurre trattamenti analitici individuali con bambini nella sua
scuola. Invece egli creò un sistema scolastico basato su pratiche
libertarie e non repressive, vagamente giustificate da idee
psicoanalitiche (specialmente reichiane). Neill creò una scuola nel
1921, prima in Germania, e quindi si spostò via Vienna e Dorset
giungendo a
Suffolk. Neill non era uno scrittore sistematico riguardo alle sue
idee educative, ma scrisse in maniera ispirata per il più grande
pubblico (Neill, 1960). Susan Isaacs (1885-1948), che fondò la "Malting
House School" nel 1924, era, al contrario di Neill, molto rigorosa nel
suo pensiero (Isaacs, 1930, 1933; Smith, 1985). Non fu influenzata da
Neill, ma adottò una politica circospetta di creazione di un sistema
scolastico ispirato dalla psicoanalisi, piuttosto che analizzare
individualmente i bambini (Gardner, 1969). La sua scuola era basata
sulla libertà di esplorare le fantasie attraverso il mondo reale della
scuola. Anche Bertrand Russell, che consultò Neill quando si stabilì
alla Beacon Hill School con la moglie Dora nel 1925, e Bill Curry,
nella fondazione di Dartington nel 1926, impiegarono regimi
estremamente permissivi.
Tutti
questi educatori riconobbero che la psicoanalisi offrisse una
dettagliata e profonda descrizione dello sviluppo infantile, e ne
cercarono le implicazioni per l'educazione. Homer Lane, nel 1913, con
tutta
la sua furfantesca instabilità ed inaffidabilità, era veramente in
anticipo in questo campo, non solo rispetto a Neill ed Isaacs, ma
anche rispetto all'importante lavoro di Aichhorn coi delinquenti.
Questo sesto punto di accesso si è costituito per via delle
teorie psicoanalitiche dello sviluppo infantile. Queste furono prese
dagli educatori secondo due modalità divergenti: Lane (parallelamente all'approccio
di Aichhorn) adottò una forma di psicoanalisi
individuale all'interno della scuola; in modo più raffinato, Isaacs e
Neill cercarono di pensare, e di adattare, il sistema scolastico e la
sua amministrazione in termini di libero sviluppo dell'individuo al
suo interno.
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Filosofi
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Infine,
e forse sorprendentemente, alla fine di questa storia vengono i
filosofi. Nel corso del diciannovesimo secolo le vecchie categorie
cartesiane di 'mente' e 'corpo' erano crollate; e la filosofia della
mente aveva ceduto terreno alla psicologia. Infatti, ci fu un
progressivo spartiacque, che creava discipline separate: da una parte
una psicologia sperimentale e dall'altra i filosofi che restavano
occupati con le proprietà formali della logica e dell'epistemologia.
Potremmo supporre che i filosofi avessero preso a cuore un insieme di
teorie e un metodo che potesse indagare la natura della mente in un
modo complementare a quello della psicologia. Comunque, così non era,
ed i filosofi erano particolarmente esitanti nel discutere di scoperte
psicoanalitiche.
In parte
si verificava che il lungo corso della filosofia empirica
britannica durante il diciannovesimo secolo nel 1900 entrò in grave
sofferenza. L'utilitarismo di John Stuart Mill, che aveva tentato di
recuperare la teoria di Bentham, era sotto pressione. Se la mente è
solo un prodotto della natura, creato nella lotta del più adatto per
la sopravvivenza, allora il perseguimento empirico della verità perde
il suo posto preminente: la 'mente' diventa semplicemente un prodotto
biologico efficace in direzione di un fine - la sopravvivenza (Faille,
1988). Questo portò, in America attraverso William James, al
pragmatismo: una verità è 'vera' solo finché è utile; quando un'idea
più utile compare, allora essa è 'più' vera.
Foto: William James
In Gran
Bretagna il perseguimento della verità prese un differente corso.
Bertrand Russell e Alfred North Whitehead (Whitehead & Russell, 1902)
lo cercarono nella logica, e in particolare nella riduzione della
matematica a insiemi logici. Essi finirono la prima bozza del loro
libro, "Principia Mathematica", esattamente al volgere del
secolo. La creazione della filosofia analitica - in cui la verità sta
nel rigoroso perseguimento di un sistema chiuso di insiemi o simboli -
condusse al positivismo logico (Skorupski, 1993), ed alla cattura
dell'attività scientifica dentro un rigido esame di verità (Popper,
1959).
L'aver
trascurato le implicazioni psicoanalitiche per la filosofia della
mente ci indica qualcosa della filosofia al volgere del secolo.
Il
pragmatismo stava già allontanandosi dalle grandi teorie. William
James (1842-1910) pose una breve e dura nota a piè di pagina nel suo "Varieties
of Religious Experience", nel 1902, respingendo la teoria che la
religione fosse riconducibile a sessualità sublimata. Questo
riferimento a Freud si trovava in una pubblicazione americana, che
però veniva ampiamente letta in Gran Bretagna. James può aver
contribuito a far trascurare la psicoanalisi da parte dei filosofi;
egli in parte capovolse la propria opinione negativa su Freud che
sviluppò quando lo incontrò alla Clark University nel 1909 - ma
era ancora mal disposto nei suoi confronti da allora. E la filosofia
analitica in Gran Bretagna era profondamente contraria a
qualsiasi cosa che fosse empirico come la psicoanalisi.
Nel 1914
un simposio congiunto di filosofia e di psicologia fu organizzato sul
tema di "rimozione e dimenticanza" dalla Aristotelian Society e
dalla British Psychological Society. Ne fu data notizia su una rivista
di psicologia, e venne apparentemente
dimenticato
dai filosofi. Infatti, non si verificò un'ampia discussione se non
dopo un altro simposio, questa volta sull'"inconscio", tenuto
congiuntamente dalla Aristotelian Society, dalla British Psychological
Society e dalla Mind Association nel 1922, che si focalizzò
specialmente sul recente libro di Rivers "Instincts and the
Unconscious" (Rivers, 1920).
Bertrand
Russell (1872-1970) aveva letto qualcosa di psicoanalisi durante la
Prima Guerra Mondiale, forse nel 1916, mentre era in prigione in
quanto obiettore di coscienza. Egli era molto probabilmente
influenzato dal crescente interesse che a Cambridge era emerso dalla
Society for Psychical Research,e di conseguenza egli trattò brevemente
di psicoanalisi nel suo libro "Analysis of Mind" (1921). Egli era
particolarmente interessato all'affermazione che il concetto di
inconscio non avesse significato in quanto, da un punto di vista
filosofico, non c'era fino ad allora alcuna chiara visione della
natura della coscienza. Delle nuove psicologie egli era più a favore
del comportamentismo di J. B. Watson, che, focalizzandosi su parametri
misurabili di comportamento, esplicitamente escludeva l'idea di
coscienza dai suoi interessi teorici e sperimentali.
In
Francia, si erano sempre seguite delle differenti traiettorie
filosofiche. Negli anni '90 Bergson aveva esplorato l'evoluzionismo in
un modo radicale (Lovejoy, 1936). L'impulso evoluzionistico per il
cambiamento, per lo sviluppo e per il progresso venne elevato al rango
di forza primaria, che prendeva il posto della razionalità. Questa
alternativa era affascinante al volgere del secolo nell'ambito della
giovane intellighenzia, anche in Gran Bretagna, ed arrivò a Cambridge
nonostante fosse fuori tono rispetto alla prevalente filosofia
analitica. Bergson, per inciso, fu presidente della Society for
Psychical Research nel 1913. Questo può essere stato un fattore che
contribuì all'interesse che una giovane studentessa di filosofia di
Cambridge nutrì per la filosofia di Bergson. Quella studentessa era
Karin Costello (1889-1953), che in seguito divenne una psicoanalista.
Costello,
una nipote di Bertrand Russell, aveva mostrato presto di essere
promettente. Era considerata una delle più brillanti studentesse di
Russell, ed era descritta come 'sicuramente la migliore dei
bergsoniani' (Broad, 1916, p. 270) come conseguenza di una serie di
articoli pubblicati tra il 1914 ed il 1918.
Nel 1914 sposò
Adrian, fratello di Virgina Woolf, ed il suo
interesse si spostò dallo studio bergsoniano delle spinte vitali alla
psicoanalisi - forse un viaggio concettuale non molto lungo.
Foto: un ritratto di Adrian Stephen
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Nel 1920
su consiglio di Ernest Jones, sia lei che il marito si immatricolarono
nella facoltà di Medicina, requisito necessario per diventare
psicoanalisti. Restò un'analista, praticando la professione senza
distinguersi molto, e fallendo nel realizzare quelle precoci promesse,
fino alla sua morte nel 1953 - per suicidio (Roazen, 1984). In parte,
i suoi motivi per volgersi alla psicoanalisi possono aver avuto a che
fare con la propria personalità difficile, e la sua infelice
infanzia e relazione con la madre (Strachey & Samuels, 1983).
Evidentemente, c'era una buona dose di difficoltà per i filosofi
nell'assimilare un metodo empirico di studio della natura della mente,
che aveva perso terreno in filosofia. Nondimeno, c'era una
qualche consapevolezza vaga della psicoanalisi in questo
periodo. Qua e là i filosofi raccoglievano implicazioni
psicoanalitiche per la filosofia ed in particolare per il ruolo di una
mente inconscia- spinti da Freud, in questa immagine di lui come colui che
contribuisce alla filosofia della mente.
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Conclusioni |
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Questa rassegna di citazioni e di notizie tratte dalla letteratura
pubblicata ha indicato una serie di specifici caratteri
all'interno del corpus delle idee psicoanalitiche che attirano
l'attenzione partendo da specifiche collocazioni culturali. Ogni
accesso alla cultura ha vagliato qualche differente aspetto
di Freud. Vari 'Freud' sono emersi da questo resoconto - di fatto,
sette "Freud". L'appropriazione ad ogni punto di accesso tendeva
ad enfatizzare un elemento rilevante per il gruppo culturale e
scacciava via gli altri elementi.
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L'inconscio e l''altro' mondo.
Nei primi tempi in cui si accennava alla psicoanalisi, durante
gli anni '90 dell'800, Freud fu accolto in un ruolo di
supporto. I suoi strumenti di elaborazione degli stati
dissociativi dell'isteria in una teoria della rimozione che
separasse tra di loro due stati mentali, conscio e inconscio,
supportava, abbastanza bene, una visione dell'isteria che si
correlava coi fenomeni psichici. L'effettiva corrispondenza
tra la 'coscienza subliminale' di Myers e l''inconscio' di
Freud era inesatta (Gauld, 1968). Infatti, la visione di Myers
probabilmente derivava da Janet.
Comunque, sembra esser stato nell'interesse dei ricercatori
delle scienze psichiche il fatto di ampliare il sostegno alle
loro teorie accostandosi alle posizioni di Freud.
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Liberazione dalla repressione.
Questo appello al sostegno di Freud fece da eco al ruolo che
Havelock Ellis offrì alla psicoanalisi, anche se nel suo caso
esso doveva promuovere la sua campagna per la liberazione
sessuale. L'immagine che Ellis aveva di Freud era quella di un
liberatore. Le divergenze successive tra Ellis e Freud
mostravano che guadagnare
il supporto di Freud richiedesse di trascurare le reali
differenze tra loro due; queste sostanziali differenze
emersero solo in seguito, quando la psicoanalisi non riuscì a
restare un supporto e divenne una minaccia personale per Ellis.
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Trattamento psichiatrico.
In maniera del tutto indipendente, Freud fu conosciuto per gli
aspetti terapeutici della psicoanalisi. In primo luogo, il
volgere del secolo vide un cambiamento nella psichiatria
laddove una fede declinante nell'approccio neurofisiologico
adottato nei manicomi diede una spinta verso un maggior
ottimismo terapeutico. Tra le altre terapie, la psicoanalisi
contribuiva a questa evoluzione all'interno della psichiatria
che iniziò lentamente ad inserirsi dentro la medicina
accademica ed a promuovere lo sviluppo di cliniche per il
trattamento su piccola scala del tutto separate dai manicomi.
Questa 'nuova psichiatria' esisteva in una continua tensione
con la vecchia, e si manteneva con il sostegno di metodi di
trattamento promettenti come la psicoanalisi. Fu una tendenza
che venne enormemente amplificata dalle esigenze delle forze
armate nella Prima Guerra Mondiale; e quindi sia la 'nuova
psichiatria' sia la psicoanalisi vennero promosse. L'immagine
di Freud in questo caso fu sviluppata nel ruolo di terapeuta.
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Ricerca empirica
Analogamente, il versante pratico e sperimentale della pratica
psicoanalitica fu di considerevole utilità nelle prime fasi
della nuova disciplina della psicologia quando essa emerse
dalle sue origini filosofiche. La psicoanalisi diede alla
psicologia sia un senso di distinzione dalla filosofia, in
quanto scienza empirica, sia, concentrandosi sulle funzioni
della mente, sollecitò la psicologia ad uscire dal giogo neurofisiologico della psichiatria. In questo caso a Freud fu
assegnato il ruolo di ricercatore sperimentale.
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Creazione artistica
Il metodo di Freud dell'interpretazione dei simboli attrasse
altri - non per i suoi effetti terapeutici, ma per la luce che
poteva dare alla natura della creatività umana. Gli
scrittori, più degli aristi8 , sentirono che il
pensiero psicoanalitico fosse importante per i loro tentativi
di comprendere i propri processi creativi. I romanzieri in
particolare furono anche interessati alle 'verità'
psicologiche che la psicoanalisi poteva loro offrire
nell'elaborazione dei personaggi dei loro libri. Freud allora
apparve come l'interprete dei simboli e dello stesso processo
creativo.
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Educazione per la vita
In maniera ancora del tutto indipendente, un gruppo
progressista di educatori, nel tentativo di liberare la scuola
dalle forme oppressive del XIX secolo, scoprì la teoria di
Freud dello sviluppo del bambino. La parte giocata dalla
rimozione fu una ricca fonte di idee per i loro esperimenti
nella scuola. Nonostante i rischi ripetutamente riscontrati
nell'uso di questi primi metodi psicoanalitici con i bambini,
una nuova comprensione dei bambini migliorò la loro pratica e
la progettazione dei sistemi scolastici. L'immagine di Freud
per gli educatori fu quella dello scopritore e dell'interprete
dello sviluppo del bambino.
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La natura della mente
Infine, nonostante la loro apparente perplessità, i filosofi
non potevano completamente ignorare le implicazioni delle
teorie di Freud per le proprie teorie sulla natura della
mente. Freud, per i filosofi, era un filosofo sospetto che
essi non potevano del tutto ignorare.
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Valenze culturali
Ognuno di questi sette 'Freud' era appropriato ad una
delle sette differenti aree culturali. La psicoanalisi venne
accolta riduzionisticamente da ogni area culturale finché Freud offrì
ciò che gli occhi dei suoi membri desideravano vedere.
Possiamo notare che il lavoro di Freud e la sua
concezione derivavano in parte da idee che si erano originate,
o che erano già familiari, nei gruppi di intellettuali
britannici. Non solo fu l'empirismo della visione scientifica
peculiarmente britannica, ma anche l'idea stessa
dell'inconscio ad essere stata presente nella letteratura britannica
(Ellenberger, 1970; Margetts, 1953; Whyte, 1960). Havelock
Ellis aveva sviluppato molte idee sulla sessualità e sulle
perversioni infantili (Ellis, 1898). Ed è noto che Galton
stava facendo esperimenti con le libere associazioni molto
prima di Freud e di Jung (Clark, 1980). Alcuni dei 'Freud'
stavano per essere rimpatriati nelle aree culturali in cui
potevano già essere compatibili.
Foto: Paul Roazen
Roazen (1992) si è chiesto perché Freud sia riuscito ad
emergere dalle rivalità e dai dissensi del movimento
psicoanalitico come la figura preminente. Ma non è solo ai
valori relativi ed alle influenze dei suoi rivali che dobbiamo
guardare. E' anche importante considerare l'ambiente culturale
in cui caddero tutti i loro contributi; non proprio che tipo
di seme, ma che tipo di terreno. C'è una cultura che è
ricettiva ad ogni nuova idea che vi ricade , ed un'altra cultura che non lo è; e che può essere selettivamente ricettiva
ingaggiando con la nuova teoria un'operazione in cui la si
plasma in una o più forme culturalmente accettate e
significative. Sembra che il lavoro di Freud abbia avuto la
curiosa proprietà di essere così multivalente che si è potuto
ingaggiare con numerose aree culturali su un terreno vasto e
variegato; non è stato ristretto ad una semplice alternativa
tra sì e no, come è stato per alcuni dei suoi rivali e
dissenzienti.
La cultura britannica in quel particolare periodo di
cambiamenti storici sembra aver offerto una multivalenza di
confronti che si è intrecciata con quella di Freud. La
penetrazione di Freud nella cultura britannica ha prevalso non
tanto sui dissidenti dalla psicoanalisi, ma anche e
soprattutto sulla
principale terapia non psicoanalitica - Janet e le terapie
suggestive. Con questa multipla penetrazione, le idee della
psicoanalisi quindi si sono reincontrate tra di loro in nuovi
modi, creando alla fine un nuovo dialogo vibrante: un dialogo
psicoanalitico che diventa parte della fase successiva della
storia culturale, quella tra le due Guerre Mondiali. Questo
processo di diffusione e di 'ri-energizzazione' può non esser
stato pervasivamente esteso negli anni '20, '30 e '40 del '900, ma è stato
vigoroso e ben consolidato, una base per la sua più recente
espansione di interessi a partire dagli anni '60. |
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Note: |
(1)
Ciò è simile al metodo con cui Barry Richards (1989) scoprì le
varie 'immagini di Freud' nella psicologia britannica dopo la
Seconda Guerra Mondiale.
(2) Un
'apostolo' era un membro di una società di studenti chiusa, segreta
ed intellettualmente elitaria all'Università di Cambridge, che si
incontravano regolarmente per discutere importanti temi d'attualità
(Levi, 1979). La loro curiosità iconoclastica li condusse in seguito
incuriositi dalla psicoanalisi.
(3) Anche
Myers recensì dettagliatamente gli "Studien
über
Hysterie " (Myers, 1897).
(4) Queste
società laiche ed etiche, nel tentativo di sostituirsi alla Chiesa,
aderirono ad un umanesimo che, nel complesso, celebrava la libertà
umana; esse avevano tratto ispirazione dai primi movimenti
socialisti utopici come gli "Owenites"
(Budd, 1977).
(5) E'
importante ricordare che la psicoanalisi allora era differente da
quella attuale. Basata sull'interpretazione dei simboli e dei sogni,
e non attenta all'importanza ed alle sottigliezze del transfert e
del controtransfert, essa aveva un carattere molto più 'intellettuale'
e cognitivo.
(6) Lytton
e James Strachey, Leonard Woolf e Maynard Keynes erano tutti 'apostoli'
a Cambridge intorno al 1900.
(7) Per un
elenco del piccolo numero di queste scuole progressiste si legga
Wright (1989, p. 189, n. 27). Solo Abbotsholme nel 1889, Bedales nel
1893, e King Alfred nel 1897 furono fondate come scuole progressiste
prima della Prima Guerra Mondiale; mentre Clayesmore, 1896, e The
Little Commonwealth, 1913, furono fondate per bambini 'problematici'.
(8) Ciò
contrasta con la situazione francese in cui i pittori surrealisti,
allo stesso modo degli scrittori, si sentirono profondamente in
debito con la psicoanalisi. |
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