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     "PSICOANALISI IN GRAN BRETAGNA: PUNTI DI ACCESSO CULTURALE. 1893-1918"

 

 di Robert D. Hinshelwood

 


Questo saggio è apparso nel 1995 in The International Journal of Psychoanalysis, 76:135-151 . Si ringrazia, oltre che l'autore dell'articolo, l'editor dell'International Journal of Psychoanalysis,  Paul Williams per aver accordato l'autorizzazione alla presente traduzione italiana. La traduzione in italiano è di Giuseppe Leo.

            

 

 

 

 
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"La Psicoanalisi. Intrecci Paesaggi Confini"

Edited by S. Fizzarotti Selvaggi, G.Leo.

Writings by: Salomon Resnik, Mauro Mancia, Andreas Giannakoulas, Mario Rossi Monti, Santa Fizzarotti Selvaggi, Giuseppe Leo.

Publisher: Schena Editore

ISBN 88-8229-567-2

Price: € 15,00

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In questo articolo si fa un tentativo di organizzare un insieme di fatti disponibili nella letteratura che riguarda come, quando e perché Freud e le sue idee furono dapprincipio notate durante i primi anni della psicoanalisi. Specifiche citazioni e riferimenti che menzionano Freud rivelano un sorprendentemente ampio ventaglio di differenti tipi di interessi culturali. Infatti, possiamo identificare sette differenti collocazioni culturali che adottarono qualche elemento delle idee di Freud per  qualche specifica ragione:

I) l'interesse per la teoria dell'isteria, a  partire della "Society for Psychical Research", sin dal 1893;

 

II) l'interesse per la teoria psicoanalitica della sessualità, a partire da Havelock Ellis, sin dal 1895, a sostegno di atteggiamenti radicali nei confronti della libertà sessuale;

 

III) come parte della reazione contro l'atteggiamento pessimistico da parte della psichiatria britannica, a partire dal 1905 in poi;

IV) lo sforzo di W. H. R. Rivers e di altri di creare una scienza psicologica empirica comprendente la psicoanalisi scientifica, intorno al 1910-15;

 

V) l'applicazione della psicoanalisi al romanzo psicologico da parte di scrittori, ma anche al fine di comprendere il processo creativo, utilizzando la teoria dei simboli di Freud, intorno al 1913;

 

VI) l'attrazione di alcuni educatori progressisti per il modello freudiano di sviluppo infantile, a partire dal 1913;

 

VII) lo sforzo dei filosofi, tra cui Bertrand Russell, di comprendere le implicazioni della visione psicoanalitica dell'inconscio.

E' stato affermato che la qualità polivalente delle idee di Freud ha contribuito al successo della psicoanalisi rispetto alle terapie suggestive, nonché nei conflitti con i dissenzienti all'interno del movimento psicoanalitico.

La prima indicazione degli interessi psicologici nei confronti di Freud fu un resoconto del primo articolo di Breuer e Freud (pubblicato a Vienna nel gennaio 1893) che venne dato circa tre mesi dopo da F. W. H. Myers ad una riunione generale della Society for Psychical Research e stampato nei suoi "Proceedings" nel giugno di quello stesso anno (Jones, 1945, p. 8).

Ci possiamo chiedere come mai in quel preciso momento del 1893 qualcuno in Inghilterra fosse pronto a dar notizia della psicoanalisi: cosa c'era a proposito di Freud che destava interesse? e perché proprio allora? e perché in quella particolare persona o gruppo di persone? C'erano inoltre parecchi altri punti di accesso nella cultura britannica, per cui possiamo interrogarci allo stesso modo. Ponendoci domande in questo modo troviamo differenti immagini di Freud appropriate a diverse collocazioni culturali - Freud il sessuologo, Freud  l'interprete dei simboli, e così via1.

I dati raccolti in questo breve resoconto provengono da comunicazioni pubblicate e da citazioni su Freud o sulla psicoanalisi, e si concentrano sulle prime pubblicazioni all'interno di ogni sfera di attività culturale. Complessivamente, sembrano esserci non meno di sette punti di accesso nella vita culturale britannica nei 25 anni successivi al 1893. Anche se al tempo ampiamente fraintesi, c'erano aspetti della psicoanalisi che parlavano per un gran numero di persone con differenti interessi spesso in conflitto. Ciascuno focalizzato su una differente immagine di 'Freud', su un differente aspetto del suo lavoro.

 

  La storia sociale e culturale alla svolta del secolo.

 

  La psicoanalisi arrivò nella cultura britannica in un momento di particolare fermento, le cui caratteristiche determinavano fortemente i punti di accesso. La rivoluzione industriale era arrivata dapprima in Gran Bretagna, ma il lungo primato che la Gran Bretagna aveva stabilito nell'attività industriale aveva cominciato ad essere intaccato dagli anni '80 del XIX secolo, specialmente dalla Germania e dall'America (Hobsbawm, 1968).

L'applicazione della scienza aveva portato all'attesa fiduciosa, e davvero all'inevitabilità, del progresso. Dapprima sedotti dal proprio successo, la fiducia dei Vittoriani stava iniziando ad incrinarsi alla fine del secolo così come molti dei presupposti da molto tempo consolidati che erano alla base della cultura europea stavano diventato sempre più insicuri (Hughes, 1967). In qualche modo gli Edoardiani erano stati caricati del compito di rifare la società britannica, e stavano ancora sforzandosi in tal senso quando intervenne la Grande Guerra (Shannon, 1974; Thompson, 1975). Lo status sociale delle donne era cominciato a cambiare; atteggiamenti nei confronti della sessualità e della famiglia vennero improvvisamente messi apertamente in discussione; si costituirono le professioni ; le arti erano in uno stato di agitazione. Lo sfruttamento delle classi più povere (Thompson, 1963) era stato regolamentato da misure politiche ideate per alleviare la povertà, la malnutrizione, l'analfabetismo e l'emancipazione con leggi che avevano abolito la schiavitù e che riguardavano i diritti dei poveri, le condizioni dell'agricoltura, i diritti dei sindacati in fase di espansione e l'educazione universale. All'estero, le rivoluzioni politiche stavano ricominciando a scatenarsi - in particolare in Russia ed in Germania - dopo essere state contenute per un secolo.

 

  Evoluzione e religione.

 

  La scoperta più esplosiva del XIX secolo fu la teoria dell'evoluzione di Darwin pubblicata nel 1859. La religione inglese era  una struttura imponente a metà del XIX secolo, ma c'era stata una debolezza nei suoi fondamenti che il movimento della scoperta scientifica era  stato capace di minare... Charles Darwin era, al contrario di Voltaire, come ogni essere umano potrebbe essere; non aveva alcun desiderio di essere un iconoclasta... Ma le sue ricerche scientifiche lo condussero a conclusioni incompatibili con la narrazione dei primi capitoli della Genesi... La teoria dell'evoluzione e dell''uomo discendente dalla scimmia' era totalmente incompatibile con le idee religiose esistenti (Trevelyan, 1944, p. 565).

La conseguente protesta religiosa si diffuse al di là della comunità degli intellettuali, raggiungendo direttamente le radici della società vittoriana (Desmond & Moore, 1991; Young, 1985). Questi dibattiti non solo infuriavano ancora alla fine del secolo, ma sfidavano la concezione ricevuta dagli esseri umani che molti altri presupposti sugli individui e la società sarebbe stati sconvolti dallo scandalo. C'erano profonde implicazioni per la religione, come anche per la medicina. La teoria di Darwin invitava ad una rigorosa applicazione della scienza all'uomo, e l'approccio scientifico e biologico aveva profonde ripercussioni sulla psichiatria e sulla psicologia così come sulle convinzioni religiose. Le certezze morali riguardanti la sessualità, l'educazione e le relazioni tra le persone e con la società vennero tutte improvvisamente messe in discussione.

 

 
  La Religione e la "Society for Psychical Research".

 

  La reazione esplosiva nei confronti dell'evoluzione darwiniana modificò la natura del pensiero religioso in modo irreversibile. La secolarizzazione aveva sconvolto il vecchio ordine delle cose (Chadwick, 1975) creando un momento critico nella coscienza vittoriana - la prospettiva della morte. La religione stessa era stata attirata dal fascino della scienza naturale e cercava le prove 'quasi scientifiche' delle sue convinzioni.

Anche se gli stati di trance ed i fenomeni dello spiritismo sono per lo più connessi con i gruppi di persone svantaggiate all'interno di una cultura (Lewis, 1971), nel tardo XIX secolo ci fu un potente gruppo di elite intellettuale, tra cui molti accademici di Cambridge, che utilizzavano metodi scientifici per investigare i fenomeni dello spiritismo. Al fine di scoprire prove scientifiche per le convinzioni religiose, tali indagini dovevano escludere i trucchi ed i ciarlatani; ma innanzitutto esse compresero uno studio scientifico della mente e dello spirito - un approccio materialistico al mondo immateriale. Questo gruppo, chiamato "Society for Psychical Research", si formò nel 1882 a partire da un gruppo informale nato otto anni prima sull'onda dell'entusiasmo di F. W. H. Myers e della fama tra gli studiosi di Henry Sidgwick, un filosofo di prestigio ed una figura centrale nella vita intellettuale londinese (Gauld, 1968; Oppenheim, 1985).

Frederic Myers (1841-1901), la prima persona in Gran Bretagna a dare notizia del lavoro di Breuer e Freud (1893), divenne il ricercatore più eminente di questa Società. Egli notò delle somiglianze tra fenomeni 'psichici' e isteria. Egli era al corrente degli sviluppi in Francia degli studi basati sulle somiglianze tra isteria ed ipnosi, avendo assistito agli esperimenti di Janet a Le Havre nel 1886, dove aveva lavorato con il suo fratello minore  Arthur, un medico interessato all'ipnosi ed un 'apostolo' 2 (Taylor & Marsh, 1980).

 

  Morte ed isteria.

 

 
  Uno stato alterato di coscienza è un aspetto centrale in tre condizioni: i fenomeni psichici, certe forme di isteria e l'ipnosi. Myers correlò tutti questi nella propria teoria della mente, nella quale egli ipotizzò numerosi livelli di 'coscienza'  subliminale, con la coscienza vigile che non ha alcuna priorità necessaria sugli altri (Myers, 1893). In altre parole, la coscienza subliminale poteva ricevere informazioni attraverso canali, quali la telepatia e la chiaroveggenza, che erano inaccessibili alla mente conscia sovraliminare (Oppenheim, 1985, p. 258).

In effetti, la coscienza  potrebbe essere in contatto con il mondo spirituale immateriale; e le altre coscienze, credeva Myers, corrispondevano all''inconscio' freudiano. Quindi, la prima notizia su Freud in Gran Bretagna non fu data all'interno della psichiatria, ma in una breve citazione del 1893 nel corso di riflessioni da parte di Myers sulla vita dopo la morte.

Comunque, l'interesse di Myers sembra essere data da una lettura molto superficiale di Freud, dato che lo scopo di Myers era di trovare l'evidenza scientifica di un dualismo, da una parte lo studio del mondo mentale o spirituale, e dall'altra la ricerca di prove riguardanti la vita dopo la morte. Nel suo dualismo, sia la mente che il cervello interagiscono, anche se magicamente, ed insieme formano un oggetto congiunto di studio. Questa non era la posizione di Freud. Egli non era un interazionista di questo genere; piuttosto, egli era influenzato dal parallelismo di Hughlings Jackson (Dewhurst, 1982) o dalla 'dottrina della concomitanza': l'uno, il cervello o la mente, è semplicemente una manifestazione parallela dell'altro. Jackson studiò il sistema nervoso, lasciando la mente al di fuori dei suoi intenti e propositi. E' un monismo per scopi pratici; Jackson non ebbe alcuna posizione filosofica circa le relazioni tra mente e cervello. Il tentativo di Freud di adottare tale posizione lo portò alla fine ad una posizione contrastante in cui egli tendeva a studiare la mente, accantonando il sistema nervoso.

Nondimeno, Myers trasmise alla "Society for Psychical Research " un duraturo interesse per Freud e per la psicoanalisi. Alla fine, nel 1912, la Società invitò Freud ad unirvisi, cosa che egli fece; ed i suoi membri gli chiesero di contribuire con un articolo ai loro "Proceedings" scritti in inglese, ed anche questo fu da lui accettato (Freud, 1912) (J. Strachey, 1958). Nel tardo periodo vittoriano ed in quello edoardiano era estremamente affascinante nei circoli intellettuali appartenere alla "Society for Psychical Research". Essa attirò numerose personalità influenti e colte verso la psicoanalisi, alcune delle quali sarebbero diventate analisti - in particolare Joan Riviere, J. C. Flugel e James Strachey, ed anche il riservato ed ombroso T. W. Mitchell, il quale fu responsabile dell'invito e della pubblicazione dell'articolo di Freud sui "Proceedings".

Foto: Joan Riviere

Questo primo punto di accesso che la psicoanalisi ebbe nella vita culturale britannica, nel 1893 attraverso Frederic Myers, rappresentò gli interessi dell'epoca vittoriana per i temi della morte e dello spiritualismo. Myers colse al volo la prova di Freud nel corso del proprio percorso di ricerca di evidenze scientifiche sul mondo spirituale. Egli selezionò un'immagine di Freud come colui che aveva preso contatto con l''altro mondo' attraverso la vita inconscia dei pazienti isterici. La statura di Myers, ed il suo apparente sostegno a Freud, portarono ad un persistente interesse nei confronti della psicoanalisi all'interno dell'elite intellettuale britannica fino alla Prima Guerra Mondiale.

 

 

  Repressione e libertà sessuale.

 

  Le idee egualitarie, libertarie, socialiste ed utopiche si rafforzarono continuamente nel corso del XIX secolo come conseguenza dei disastri sociali derivanti dal trionfo tecnologico. Lo svuotamento delle campagne ed il degrado ambientale delle città sempre più inquinate portò non solo a reazioni politiche ma anche a dubbi culturali ed intellettuali sul 'progresso' (Williams, 1973). I movimenti utopici innovatori con intenti libertari e socialisti erano diffusi; in cerca di solidi fondamenti teorici, essi guardavano alle teorie sulla natura umana per una loro giustificazione. Un punto programmatico della campagna contro l'oppressione era la liberazione sessuale, per cui le posizioni di Freud venivano impiegate come prova a suo sostegno in un modo molto differente da quello adoperato da Myers e dalla sua elite di Cambridge.

 : frontespizio di un libro

Havelock Ellis (1859-1939), un medico, frequentò i circoli socialisti nel tardo XIX secolo, ed intraprese una campagna rigorosamente studiata per cambiare gli atteggiamenti sociali nei confronti della sessualità. Egli non esercitò mai né come medico né come psichiatra, ma nondimeno era interessato ai dibattiti in pieno sviluppo nell'ambito della psichiatria riguardanti la mente ed i suoi impulsi, e scrisse recensioni e resoconti per il "Journal of Mental Science" (il precursore del "British Journal of Psychiatry"). Egli era interessato al lavoro psicodinamico che era stato fatto in Francia negli anni '80 del XIX secolo, e aveva fatto visita a Charcot nel 1884, l'anno prima della visita di Freud.  Quando furono pubblicati gli "Studi  sull'Isteria" di Breuer e Freud nel 1895, Ellis li recensì in modo rispettoso3   . Egli era politicamente, socialmente, sessualmente ed intellettualmente radicale (Grosskurth, 1980), ed era coinvolto, in particolare con John Addington Symonds, in diversi gruppi socialisti e radicali nella seconda metà del XIX secolo: la "The Progressive Association", la   "Humanitarian League", la " Fellowship of the New Life", che tenne 'messe' laiche domenicali e fu precursore della "Fabian Society", e molto dopo della "League for Sexual Reform"4 . In seguito nel 1914 fu fondata la "British Society for the Study of Sex Psychology". Secondo il diario di Virginia Woolf, essa fu patrocinata dal gruppo di Bloomsbury il 21 gennaio 1918 (Woolf, 1977), quando Freud era in discussione. Erano organizzazioni libertarie ed implicavano la proclamazione di una radicale libertà sessuale.

Foto: Virginia Woolf

Quindi, Ellis approvò le idee di Freud poiché molte si conformavano a quelle che lo stesso Ellis aveva espresso - sulla sessualità, sulla sua repressione, sulle soddisfazioni orale ed anale, sull'auto-erotismo e sul narcisismo e sul complesso dello sviluppo sessuale infantile (Sulloway, 1979). Egli quindi sentì che Freud, con la sua teoria della repressione della sessualità, stava lavorando lungo le stesse linee rispetto alle sue. Nel 1896, Ellis aveva pubblicato in Germania il primo volume della suo opera ("Studies in the Psychology of Sex"); Freud fu messo al corrente di ciò, e ci fu una certa corrispondenza tra i due (Jones, 1957). Nel 1898, Ellis in tono piuttosto trionfalistico inviò a Freud una ristampa del suo articolo sull'auto-erotismo, dal quale Freud trasse questo termine così come quello di 'narcisismo'. Freud riconobbe il suo debito nei confronti dell'opera di Ellis nei "Tre saggi sulla Teoria della Sessualità" (1905). Dapprima Ellis considerò Freud come un suo seguace, anche se egli non adottò mai una cornice di pensiero interamente psicoanalitica (Grosskurth, 1980). In seguito, quando crebbe la fama di Freud, Ellis divenne sempre più critico, dichiarando senza adulazione che 'Freud era un artista, non uno scienziato' (Jones, 1957, p.22), e che sconcertava che Freud avesse usurpato quello che era il proprio (di Ellis) ruolo di propugnatore e di profeta della rivoluzione sessuale. Attraverso Ellis, altri politici libertari come Edward Carpenter e Olive Shreiner, sarebbe diventati familiari con Freud come propugnatore contro le idee correnti sulla sessualità. In questo secondo punto di accesso alla cultura britannica Havelock Ellis si schierò con una specifica parte di Freud - quella che poteva dar corpo a politiche di liberazione sessuale. Perciò a partire all'incirca dal 1895, la psicoanalisi venne adottata da qualche filone della politica radicale britannica. Forse l'associazione con un potenziale rivoluzionario contribuì all'odio contro la psicoanalisi in qualche ambiente della Gran Bretagna, e verso la immagine duratura che la psicoanalisi sia troppo focalizzata sulla sessualità. L'interesse di Ellis portò, attraverso la sua opera di diligente recensore nelle riviste mediche e psichiatriche, alla conoscenza della psicoanalisi estesa ad altri aspetti delle culture professionali.   

       

  La terapia e la 'nuova psichiatria'.

 

  Il terzo punto di accesso si verificò attraverso la psichiatria britannica. Durante il XIX secolo, la scienza materialista aveva forzato la vecchia comprensione delle relazioni tra mente e corpo: differenti ambiti culturali avevano oscillato tra posizioni materialiste e dualiste. La psichiatria si era concentrata su indagini fisiologiche  e si occupava del corpo, in particolare delle leggi fisiche e fisiologiche delle operazioni del cervello e del sistema nervoso. La psicologia, seguendo la neurofisiologia, si era progressivamente limitata alla localizzazione delle funzioni nel sistema nervoso centrale e nella corteccia cerebrale; la frenologia era un'espressione di questo sforzo diffuso (Young, 1970). Comunque, verso la fine del XIX secolo c'era stata una crescente reazione contro questo estremo fisicalismo, in parte al fine di ristabilire la mente come un valido oggetto di studio, in aggiunta alla fisiologia del cervello e del corpo. Sia la psichiatria che la psicologia rapidamente incorporarono gli approcci mentalistici, e alla fine la psicoanalisi venne coinvolta. C'era anche un bisogno disperato sia tra i professionisti che tra i pazienti di maggior ottimismo terapeutico, espresso nel desiderio, almeno dal 1905, di stabilire trattamenti precoci prima che l'ammissione in manicomio fosse necessaria (Boyle, 1922). Il recupero della 'mente' all'interno del complesso mente-cervello rese attraenti i metodi psicodinamici.

Durante gli anni '90 del XIX secolo, le riviste psichiatriche avevano nutrito interesse per l'ipnosi e tenuto un occhio di riguardo per gli sviluppi della psicodinamica nel Continente. Intorno al 1900 ce n'erano due forme: i metodi francesi derivati dalla suggestione ipnotica, e la psicoanalisi proveniente da Vienna (Hinshelwood, 1991).

Quando essi fecero il loro ingresso nella psichiatria britannica, dopo il 1905,  costituirono una nuova partenza, e vennero chiamati la 'nuova psichiatria'. Fu per primo il metodo di Janet, basato sull'ipnosi e sulla suggestione, ad attraversare il Canale della Manica. Ma nel 1905 due giovani medici di Harley Street, che aspiravano a sviluppare una pratica professionale alla moda, incontrarono per primi le vecchie recensioni degli anni '80 dell'opera di Freud, e quella che allora era la storia di un nuovo caso di un'isterica che Freud pubblicò nel 1906, probabilmente proveniente dalla recensione di Ellis. Così Wilfred Trotter spinse l'attenzione di Ernest Jones verso Freud.

  Foto: Ernest Jones

Ernest Jones (1879-1958) si distinse come il creatore della pratica terapeutica della psicoanalisi in Gran Bretagna. Egli aveva la sua parte in ogni forma di organizzazione che tentasse di promuovere la pratica della psicoanalisi, e fece in modo da chiuderne numerose che non si muovevano nella direzione che egli riteneva necessaria. Nel 1913, creò la propria organizzazione, la "London Psycho-Analytical Society". La sua influenza creò la psicoanalisi in Gran Bretagna come forma in primis di pratica medica, anche se era aperta agli analisti non medici (incluse molte donne).

Ben presto, Jones aveva presentato la psicoanalisi ad uno degli studenti della sua cerchia, David Eder (1866-1936), un socialista carismatico, un sionista, un esploratore dell'Amazzonia ed un pioniere della medicina scolastica (Hobman, 1945). Sia Jones che Eder cominciarono a mettere in pratica il metodo psicoanalitico5. I risultati iniziali non erano felici. Nonostante i sintomi spesso sembrassero essere attenuati dalle interpretazioni delle motivazioni sessuali nascoste, i pazienti e gli altri erano chiaramente infastiditi da esse (Jones, 1959). Nel 1908, Jones era stato per due volte coinvolto in serie difficoltà giudiziarie con delle giovani ragazze, ed in un'occasione passò la notte in una cella della polizia. In conseguenza di ciò egli dovette riparare in esilio volontario in Canada fino al 1912. E David Eder, dopo aver dato il primo resoconto clinico di un trattamento psicoanalitico in Inghilterra, fu salutato da tutto il pubblico in modo tale che dovette uscirsene in silenzio. Trotter prudentemente prese le distanze dalla psicoanalisi, e fece una carriera medica prestigiosa.

Ci fu subito una buona dose di critica contro la psicoanalisi, ad esempio un influente direttore del "British Medical Journal" almeno dal 1907  diffamò la pratica della psicoanalisi per la sua intrusività nella sessualità. Ma la Prima Guerra Mondiale determinò un diluvio di vittime psicologiche, che compromise gravemente la disponibilità di fanti per l'Esercito. Era necessaria una forma di trattamento che fosse nettamente più efficace di quella che offriva generalmente la psichiatria britannica - in realtà, il ricovero in manicomio era l'unico trattamento per la 'vecchia' psichiatria. C'era molta sperimentazione con la psicoanalisi, e con le sue teorie sessuali, negli ospedali militari. W. H. R. Rivers, uno dei più eminenti dei primi psicologi britannici, ritornò alla pratica della medicina ed esercitò come psichiatra, dapprima al Maghull Military Hospital, dove apprese una forma di psicoterapia per vittime di psicosi traumatiche da guerra basata sull'interpretazione dei sogni. Quindi adoperò questa pratica al Craiglockhart Hospital di Edimburgo, nel trattare, tra gli altri, Siegfried Sassoon, la cui famiglia influente aveva ottenuto il suo esonero dall'esercito per invalidità per evitare che egli fosse imprigionato per diserzione.

La psicoanalisi rispose con una sua evoluzione nella sua teoria e pratica, ed una gran varietà di lavori sulle 'nevrosi da guerra' scritti da psicoanalisti apparvero immediatamente dopo la guerra, contrassegnando il carattere della psicoanalisi come preminentemente efficace in confronto con le risorse terapeutiche della psichiatria ortodossa di quell'epoca. Così, questi trattamenti, e la pletora di pubblicazioni riguardanti essi, diedero credibilità e popolarità alla psicoanalisi proprio dopo la Prima Guerra Mondiale, particolarmente tra i medici militari. Fu in quel momento che Jones fondò la "British Psycho-Analytical Society", allo scopo di rappresentare la psicoanalisi nella sua forma più autentica in Gran Bretagna.

  Foto: Ernest Jones

Questa appropriazione di Freud, a partire dal 1905, si verificava per il metodo di trattamento che la psicoanalisi offriva. La psicoanalisi arrivò nell'arena psichiatrica in un'epoca in cui la psichiatria stava iniziando a scappar via dai manicomi, ad adottare un maggiore ottimismo nei confronti del trattamento, e stava mettendo piede nelle università e nelle cliniche maggiormente orientate ad un approccio comunitario. Una tale impresa fu quella della  "Brunswick Square Clinic", fondata nel 1913. Questa Clinica filantropica evitò le caratteristiche dei vecchi manicomi e puntò a rendere i metodi terapeutici della nuova psichiatria disponibili ad una larga base della società,  in gran parte occupandosi di pazienti esterni. Venne creata da Jessie Murray, una dottoressa che aveva studiato a Parigi con Charcot ed a Londra all'"University College", dove Bernard Hart stava tenendo delle conferenze sulle nuove psicoterapie e sulla psicoanalisi. Ella anche stabilì il primo 'training' in psicoanalisi in Gran Bretagna nella propria Clinica (Boll, 1962).

Il terzo punto di accesso nella cultura britannica, in termini di trattamento, fu sempre più conosciuto ed usato dalla professione medica - sebbene spesso in maniera del tutto grossolana - molto prima della Prima Guerra Mondiale. Nel decennio precedente la guerra, la psicoanalisi, insieme con le terapie suggestive importate dalla Francia, portò ad un radicale cambiamento nella psichiatria britannica e nelle opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti.

 

   Psicologia come scienza empirica.

 

  Il quarto punto di accesso si verificò attraverso la psicologia. L'enfasi sulla biologia nella prima parte del XIX secolo - frenologia, neurofisiologia e teoria dell'evoluzione - era tramontata alla fine del secolo ed ebbe il sopravvento una reazione ad essa.

Un campo di indagine scientifica in particolare sembrò offrire una via di fuga dal darwninismo - il campo degli eventi mentali (Hynes, 1968, p. 138).

Nonostante l'applicazione di Herbert Spencer alle scienze umane, verso la fine del secolo la reazione contro un fisicalismo estremo era di nuovo approdata ad una psicologia della mente, ed alla fine la psicoanalisi fu utilmente coinvolta in ciò.

Questa reazione prevalse nella psicologia prima che in psichiatria. Sully, a Londra, e Rivers, a Cambridge, vennero coinvolti in un nuovo dibattito, riguardante le funzioni mentali - considerate come opposte a quelle neurofisiologiche. La concezione della psicologia come scienza sperimentale era nuova; in precedenza, era stata semplicemente una parte della filosofia - la filosofia della mente. Originariamente un'invenzione tedesca, la psicologia sperimentale fu un esercizio di laboratorio che confuse i filosofi, i quali per tradizione non avevano considerato un approccio empirico. Questo separò la psicologia dalla disciplina della filosofia, ed anche attrasse persone provenienti da altre discipline, specie dalla medicina e dalla psichiatria (Hearnshaw, 1964).

Uno dei primi tra costoro in Gran Bretagna, W. H. R. Rivers (1864-1922), originariamente un medico, fu responsabile dell'ingresso di medici all'interno della 'Cambridge Anthropological Expedition' a Torres Straits nel 1898. Egli e due dei suoi studenti condussero misurazioni comparative sulle capacità percettive tra gli indigeni e gli europei. Ciò non era più  fuori dalla loro portata, era materia di sperimentazione, ed esercitò una considerevole influenza in varie direzioni. In antropologia ci si cominciò a  muovere nella direzione di un lavoro sul campo pianificato dagli stessi antropologi, piuttosto che semplicemente basandosi sui resoconti dei viaggiatori. In psicologia, si diede sostegno ad un crescente impulso per l'osservazione del funzionamento mentale e della sua valutazione psicometrica, riportando l'equilibrio nella direzione di una concezione della mente in opposizione ad una che semplicemente la riducesse a funzione del cervello. Tali tendenze svilupparono un'identità - la nuova disciplina della psicologia. Ciò culminò con la formazione della 'British Psychological Society', nel 1901, mirante a creare una disciplina indipendente dalla filosofia (Hearnshaw, 1964).

Intorno al 1910-1914, la psicoanalisi si aggiunse al peso di influenza che portava in auge la psicologia come una scienza empirica ben distinta. Una figura chiave che giocò un ruolo poco chiaro in questo connubio della psicoanalisi fu T.W. Mitchell (1869-1944), che in seguito, negli anni '20, fu Presidente della 'Society for Psychical Research'. Egli era un medico di campagna nel Kent, ma aveva costituito la Sezione Medica della 'Society for Psychical Research' nei primi anni del secolo. Nel 1916, questa Sezione Medica venne sciolta, ma allora si unì con un'altra distinta organizzazione di psicologi medici, la 'Psycho-Medical Society', per formare la molto influente 'Medical Section' della 'British Psychological Society'. Mitchell fu una figura centrale per questa evoluzione, che egli portò a termine con il sostegno (e forse dietro istigazione) di Ernest Jones. Jones aveva tentato di influenzare la 'Psycho-Medical Society' nella direzione della psicoanalisi, ma aveva trasferito le sue attenzioni alla 'British Psychological Society'. Nel 1921, Mitchell, anche grazie all'appoggio di Jones, fondò e curò il "British Journal of Medical Psychology", un importante veicolo in ambito britannico di dibattito delle idee psicoanalitiche fino agli anni '70 del 900.

Una larga parte di questi primi psicologi tennero in seria considerazione Freud, ma il loro giudizio finale su di lui fu variabile. Non oltre il 1908, William McDougall (1871-1938), che aveva fatto parte dell'equipe della spedizione di Torres Strait, aveva sviluppato una dimensione sociale in psicologia con la sua "Introduzione alla Psicologia Sociale" (1908). Egli mostrò anche una propensione mentalistica e scrisse sull'ipnosi. McDougall era un medico ed un membro della 'Society for Psychical Research' e fu probabilmente a partire da questa seconda via che egli all'inizio si familiarizzò con Freud, forse attraverso l'articolo di Freud apparso nei 'Proceedings of the Society' nel 1912. E' probabile, anche, che J. C. Flugel, uno psicologo dell'"University College" di Londra, giungesse anche lui alla psicoanalisi attraverso la "Society for Psychical Research". McDougall non si compromise mai del tutto con la psicoanalisi; nel 1914, quando Jung visitò la Gran Bretagna per un giro di conferenze, McDougall divenne per un breve periodo più interessato a Jung - ed allora si distaccò ulteriormente dalla psicoanalisi.  Rivers, il personaggio centrale nella psicologia di Cambridge per tanti anni, prese una direzione diversa. Egli scrisse uno dei più importanti resoconti del trattamento psicoanalitico delle nevrosi da guerra. In seguito, il suo libro "Instincts and the Unconscious" (1920) divenne molto influente. Di questi significativi psicologi, Rivers e Mitchell divennero membri della "British Psycho-Analytical Society" per un certo periodo. McDougall tentennò, ma alla fine si diresse verso uno sviluppo indipendente quando ottenne una carica accademica all'Università di Oxford nel 1921. Questo  quarto punto di accesso, a partire dal 1910, attinse alla psicoanalisi per il supporto che essa dava ad una forma empirica scientificamente basata di psicologia della mente che si distingueva dalla filosofia da una parte e dall'artefatto neurofisiologico della psichiatria dall'altra. Ciò enfatizzò l'immagine di Freud come ricercatore empirico.

 

  Il mondo letterario

 

  Al volgere del secolo, lo sviluppo di massa delle forme popolari di arte portò ad una più specifica cultura della classe media, che sviluppò stili sperimentali e spesso trasgressivi di musica, arte e letteratura.

Nulla può illustrare la crisi d'identità che attraversò la società borghese in questo periodo meglio della storia delle arti a partire dal 1870 al 1914 (Hobsbawm, 1987, p. 219).

Una qualità (artistica) elitaria ed individualistica si trasformò, specie in letteratura, in affettazione psicologica. Un interesse per la psicoanalisi fece la sua comparsa in certi gruppi di giovani letterati ed intellettuali. Al volgere del secolo, la "Society for Psychical Research", e il suo centro attivo a Cambridge, veniva organizzata nell'abitazione di Arthur Woolgar Verral, ed in particolare da sua moglie e da sua figlia. Verral era stato un apostolo contemporaneo a Frederic Myers. pensatore originale e docente di Letteratura Classica, egli era secondo solo a G. E. Moore come ispiratore della generazione degli studenti di Cambridge quando cominciò il nuovo secolo (Meisel & Kendrick, 1986). Questi comprendevano Lytton Strachey (1880-1932), Leonard Woolf (1880-1969) e Maynard Keynes (1883-1946). Essi certamente erano a conoscenza di Freud nel 1913, probabilmente attraverso il fratello minore di Lytton, James, e discutevano di Freud all'interno del loro circolo di Bloomsbury (Holroyd, 1967-8)6.

  Foto: James Strachey

James Strachey (1887-1967) sviluppò un interesse crescente per la psicologia. Si unì alla "Society for Psychical Research" nel 1908, probabilmente dietro suggerimento del cugino, St Loe Strachey, che allora era il direttore di "The Spectator"; egli aveva assunto James per poco tempo come giornalista ed aveva chiesto un articolo sulla situazione attuale della "Society for Psychical Research". James sicuramente ebbe notizia della psicoanalisi dalla Society e dall'articolo di Freud del 1912, anche se egli all'epoca potrebbe aver già  letto gli scritti di Myers su Freud (Winnicott, 1969). Perciò fu James Strachey a portare la psicoanalisi al gruppo di Bloomsbury, arrivando poi a unirsi alla "British Psycho-Analytical Society" nel 1922 e divenendo quindi un eminente psicoanalista e traduttore di Freud. Gli amici nel circolo di Bloomsbury erano interessati all'opportunità di introspezione che dava la psicoanalisi nell'accedere ai simboli creativi che la mente può adoperare. Nel 1914, Leonard Woolf era abbastanza informato ed interessato per recensire la traduzione inglese della "Psicopatologia della Vita Quotidiana". Lytton Strachey scrisse un breve componimento satirico su Freud, probabilmente anch'esso nel 1914 (L. Strachey, 1974). Il gruppo di Bloomsbury era affascinato in modo iconoclastico dalla concezione di Freud di porre le radici delle energie umane negli istinti. La loro vita sessuale aveva un carattere di sperimentazione, e quindi tornò in auge l'interesse liberatorio per la psicoanalisi.

Per ragioni simili, intorno al 1913-14, D.H. Lawrence (1885-1930) fece conoscenza della psicoanalisi e utilizzò le idee psicoanalitiche nei suoi scritti, anche se egli rappresentò una strada già percorsa da Havelock Ellis ed dal suo sodale, Edward  Carpenter. I ritratti pieni di sensualità di Lawrence erano il suo personale contributo alla profonda rivoluzione che si stava verificando negli atteggiamenti nei confronti della sessualità e delle relazioni tra uomini e donne.

Nel progetto di Lawrence per la libertà sessuale, sua moglie Frieda (Frieda Weakley, nata von Richthofen ), con cui fuggì nel 1912 mentre lavorava su "Sons and Lovers", era una compagna intelligente. Egli apprese delle teorie di Freud da lei. Il tema edipico con cui Lawrence stava lottando doveva essere ovvio per Frieda; ella  aveva avuto notizia di Freud da uno straordinario analista viennese cocainomane, Otto Gross, che si dedicava ad analizzare in pubblico la gente nei caffè di strada che egli frequentava. Egli aveva avuto qualche seduta analitica con Jung e Stekel, e sia Frieda che sua sorella Else avevano avuto delle storie sentimentali con lui nel 1908 (Jacoby, 1983; Marcus, 1984). Le intuizioni letterarie di Lawrence sembrano essere state rinforzate dalla sua esposizione consapevole del proprio lavoro attraverso il complesso edipico nel racconto che egli scrisse a seguito della morte della madre.

Lawrence trattò in maniera realistica la passione fisica del sesso e, senza alcun tipo di 'propaganda' o predicazione della causa, la invocò come fondamentale, essenziale e lodevole nelle relazioni dell'uomo e della donna. In Lawrence la concezione della sessualità era differente dal punto di vista scientifico della "Psychology of Sex" di Havelock Ellis e da quello sociale del libro di H. G. Wells "Ann Veronica" - entrambi importanti libri pionieristici (Aldington, 1951, pp. 104-5).

Foto: D. H. Lawrence

Le idee di Lawrence sulla psicoanalisi , comunque, non erano prive di riserve critiche; egli scrisse e pubblicò una invettiva contro la scienza meccanicistica che egli percepiva nella psicoanalisi, sostenendo nel frattempo i suoi aspetti libertari (Lawrence, 1923). L'autentico inconscio che egli stava cercando di catturare attraverso l'impulso ed il gesto era l'irresistibile slancio della vita che era estranea alla cultura intellettualistica dell'inizio del secolo. Lawrence faceva anche parte del circolo socialista di David Eder, e intorno al 1915 aveva discusso la possibilità di fondare in una prospettiva psicoanalitica una colonia in Messico con Ernest Jones, il quale si mostrò riservato nei confronti di questo progetto estremo.

Il ruolo del lato irrazionale degli uomini cui la psicoanalisi si rivolge si dice anche che abbia influenzato Maynard Keynes nel suo modello economico (Winslow, 1986). Egli sicuramente acquisì una conoscenza di Freud sulla base delle discussioni del Bloomsbury (Holroyd, 1967-1968).

Un legame sembrava esistere tra idee avventurose e libertarismo sessuale. Il gruppo di Bloomsbury era forse l'esempio di questo movimento. Il loro 'futuro affamato', come lo chiamò Henry James (si veda Bell, 1972, p. 19n.), era un marchio di quella sponda di vita intellettuale. Il loro anticonformismo sessuale, di cui erano coscientemente orgogliosi, e il loro antagonismo  aristocratico nei confronti delle convenzioni sociali e del conformismo erano in parte correlati tra di loro. Comunque, era essenzialmente una rivolta da alta borghesia - gli Stephens a Kensington e gli Strachey a Lancaster Gate crebbero nel mezzo della più evoluta vita culturale della capitale, e dell'Impero.

La psicoanalisi in Gran Bretagna si aggrappò al loro essere elitari non conformisti, e forse ha patito il suo eclissamento con  l'ondata di anticonformismo di massa che si è verificato a partire dalla metà del secolo in poi. Il gruppo in quanto tale non sposò la psicoanalisi, nonostante la British Psycho-Analytical Society, o Ernest Jones in particolare, fossero desiderosi di accogliere i suoi membri. Forse il loro disagio collettivo, il sentimento di essere al di fuori del mondo, e quelle forme di introspezione  espresse e definite in una maniera unica furono  affibbiati come  loro caratteri propri. Era questa la base che il gruppo poteva invocare per affermare il proprio elitarismo.

L'interesse per la psicoanalisi di Leonard Woolf  può essere derivato in parte dalla ricorrente malattia di sua moglie Virginia. Questa aveva avuto uno dei più gravi crolli psicologici tra il 1913 ed il 1914.

Foto: Virginia Woolf

La possibilità di una psicoanalisi per lei è molto probabile che si sia  realizzata durante la consultazione che  ebbe, nel 1914, con Henry Head, che era allora il direttore della rivista "Brain", la quale era stata un importante forum di discussione per i nuovi trattamenti psicodinamici che stavano facendo il loro ingresso nella psichiatria a partire dal 1905. Sembra che non ci siano dubbi che ella abbia avuto un trattamento psicoanalitico a quel tempo (Hinshelwood, 1990; Orr, 1989). Prima della Prima Guerra Mondiale, a partire da questo circolo, solo Joan Riviere (1883-1962), una nipote di Arthur Verral, aveva chiesto per sé un trattamento psicoanalitico.

   Foto: Joan Riviere

 

  Il gruppo di Bloomsbury faceva un uso differente della psicoanalisi. Per loro, le radici nascoste delle motivazioni umane potevano essere esplorate in termini di sforzo letterario, non sotto forma di tecnica di trattamento; la natura del simbolismo era un processo della mente che era stato rivelato nelle teorie di Freud. Allo stesso tempo, essi erano antagonisti di questo interesse letterario, specialmente a partire dalle arti visive. Roger Fry (1923) e Clive Bell (1924) erano critici nei confronti del riduzionismo inerente al significato sessuale dato ad ogni simbolo letterario ed artistico dai più 'ingenui Freudiani'. Herbert Read (1893-1968) si comportò in modo più gentile a tale riguardo e difese la psicoanalisi (Read, 1925), sebbene egli all'improvviso si volse verso Jung.

Una scrittrice di una certa importanza a quel tempo era interessata alle potenzialità terapeutiche della psicoanalisi. Si trattava di May Sinclair (1863-1946), una scrittrice oggi dimenticata ma ben stimata all'epoca. Costei faceva parte di un gruppo di nobili caritatevoli e di eminenti professionisti che fornivano, nel 1913, il sovvenzionamento ad una nuova impresa, la Brunswick Square Clinic. Jessie Murray, la fondatrice, era un medico ed una collega suffraggetta di May Sinclair. A differenza di Lawrence e del gruppo di Bloomsbury, May Sinclair sosteneva la psicoanalisi come metodo di trattamento, ma è improbabile che si sia sottoposta ad essa. Comunque, ella era chiaramente influenzata nella sua scrittura da percezioni psicoanalitiche (si veda Mary Olivier, "A Life", 1919).

Questo quinto punto di accesso della psicoanalisi in un più ampio panorama culturale intellettuale si stava verificando a partire dal 1912. Coloro che erano interessati alla tradizione del romanzo psicologico ebbero un doppio interesse. In primo luogo, cercarono un'amplificazione della natura psicologica degli uomini e delle loro relazioni. La loro immagine di Freud era quella di un fornitore di verità umane che poteva arricchire l'evoluzione del romanzo psicologico. In secondo luogo, questo interesse letterario perseguiva la comprensione delle forme simboliche del pensiero e del modo in cui il significato e la creatività artistica stessa vengono generati ed espressi.

 

  Educazione progressista.

 

  Un altro carattere della cultura in cambiamento alla fine del diciannovesimo secolo era dato dalla nuova consapevolezza scientifica che apriva nuove questioni riguardanti le relazioni tra la persona e la società. Non solo ciò generava nuove idee politiche, ma anche un nuovo pensiero riguardante lo sviluppo dei bambini come futuri membri della società - in che modo i nuovi membri della società dovevano essere allevati?

Il lavoro minorile era stato significativamente ridotto grazie a numerose norme educative - nel 1870, nel 1891, nel 1902, nel 1905. Queste rappresentavano un cambiamento di enfasi per l'infanzia dal lavoro alla scolarizzazione. In ambito educativo due atteggiamenti iniziarono a competere tra di loro. Uno attinse alle modalità di apprendimento già impiegate nel mondo del lavoro, utilizzando programmi disciplinati e basati su routine ispirati al modello della fabbrica. Esso contrastava con atteggiamenti educativi basati sullo sviluppo morale o sulla formazione della persona. Questi ultimi costituivano delle posizioni non conformiste emergenti nelle forme più permissive di scolarizzazione che erano state lodate sin dal diciottesimo secolo da Froebel e da molti altri (Wright, 1989). Tale tendenza radicale si sviluppò lentamente in Gran Bretagna nel corso del diciannovesimo secolo; ma dagli anni '90 era sufficientemente consistente da essere conosciuta come 'nuova educazione'7 . La maggioranza di queste scuole erano indipendenti dai contributi statali e delle fondazioni religiose. Le nuove tendenze nell'educazione cercavano di amalgamare una visione scientifica con la libertà dell'individuo. Quello che emerse è ancor oggi noto come educazione progressista. J. H. Badley, che fondò Bedales nel 1893,  considerava il programma educativo delle scuole pubbliche pieno di pregiudizi verso i classici, di cristianesimo muscolare e di ossessione nei confronti dei giochi di squadra in cui si stava troppo a stretto contatto, e progettò il corso di studi di Bedales per esprimere il concetto di un'educazione per la vita (Bedales, 1993, p.1).

All'interno del movimento per l'educazione progressista qualcuno andò in cerca di una comprensione psicologica, mentre altri cercarono delle strutture socio-politiche per la stessa scuola.

Questo fermento educativo - Froebel, Pestalozzi, Montessori, Dewey - diede origine a molte idee divergenti (Bridgeland, 1971; van Eyken & Turner, 1969). Homer Lane (1875-1925) si era affrettato attraverso la maggior parte di esse. Egli era un eccentrico che aveva tentato alcuni esperimenti educativi negli U.S.A., aveva seguito le lezioni di Dewey, ed aveva adottato un metodo di insegnamento svedese noto come Sloyd. La sua propensione per i debiti, e per gli atteggiamenti ed i comportamenti di sfida nella 'middle' America , ebbero come conseguenza una carriera piuttosto movimentata. Egli venne, comunque, assunto dal Conte di Sandwich nel 1913 per organizzare e far sviluppare in Inghilterra un riformatorio per adolescenti delinquenti,  ragazzi e ragazze. Il comitato di gestione del Little Commonwealth era munito dei migliori nomi dell'aristocrazia caritatevole. Lane all'epoca era un esponente delle teorie di Montessori e Pestalozzi come anche di Dewey; e vi aggiunse Freud più o meno non appena arrivò in Gran Bretagna quando trovò su una bancarella i "Papers on Psycho-Analysis" di Ernest Jones (pubblicati nel 1913 e, per inciso, la prima pubblicazione psicoanalitica in Gran Bretagna). Egli introdusse una qualche forma di trattamento psicoanalitico nel "Little Commonwealth", e non passò molto tempo che ci furono complicazioni e scandali dello stesso genere di quelli che Jones aveva già incontrato. Lo scandalo venne fuori e nonostante il solido sostegno del suo prestigioso comitato di gestione, il "Little Commonwealth" chiuse nel 1918 (Wills, 1964). Lane come conseguenza da allora manifestò un intenso disprezzo per gli psicoanalisti, da lui descritti, in modo immaginifico, come 'perversi calvi con labbra che si contraggono" (citazione in Wills, 1964, p. 201). Nondimeno, egli mise su un'attività psicoterapeutica privata a Londra, che sembra essersi basata sull'analisi dei simboli onirici (Neill, 1973). Ma, a seguito di ulteriori accuse da parte dei genitori di una paziente psicotica, egli fu costretto a lasciare il paese nel 1925, e morì poco dopo.

L'importanza di Lane stava nell'uso delle idee psicoanalitiche riguardanti lo sviluppo infantile in vista dell'educazione dei bambini disturbati. Come Aichhorn (1925) a Vienna, egli era all'inizio interessato all'educazione ed alla scuola come a dei correttivi. A questo punto egli assimilò sia le teorie psicoanalitiche dello sviluppo infantile sia qualcosa del suo metodo terapeutico. Comunque, Lane, come tutti coloro che furono coinvolti nel movimento di educazione progressista, vide il progetto del sistema scolastico (in genere con più - o estremi - principi democratici) come cruciale nell'efficacia del compito evolutivo dell'educazione.  L'uso di idee psicoanalitiche, in particolare il ruolo della rimozione nello sviluppo infantile, informò il sistema scolastico permissivo adottato da uno degli studenti (e pazienti) di Lane, A.S. Neill (1883-1973).

Neill era stato congedato per invalidità  dall'esercito nel 1917, seguendo un breve trattamento con Rivers a Craiglockhart. Non seguì Lane nel condurre trattamenti analitici individuali con bambini nella sua scuola. Invece egli creò un sistema scolastico basato su pratiche libertarie e non repressive, vagamente giustificate da idee psicoanalitiche (specialmente reichiane). Neill creò una scuola nel 1921, prima in Germania, e quindi si spostò via Vienna e Dorset giungendo a Suffolk. Neill non era uno scrittore sistematico riguardo alle sue idee educative, ma scrisse in maniera ispirata per il più grande pubblico (Neill, 1960). Susan Isaacs (1885-1948), che fondò la "Malting House School" nel 1924, era, al contrario di Neill, molto rigorosa nel suo pensiero (Isaacs, 1930, 1933; Smith, 1985). Non fu influenzata da Neill, ma adottò una politica circospetta di creazione di un sistema scolastico ispirato dalla psicoanalisi, piuttosto che analizzare individualmente i bambini (Gardner, 1969). La sua scuola era basata sulla libertà di esplorare le fantasie attraverso il mondo reale della scuola. Anche Bertrand Russell, che consultò Neill quando si stabilì alla Beacon Hill School con la moglie Dora nel 1925, e Bill Curry, nella fondazione di Dartington nel 1926, impiegarono regimi estremamente permissivi.

Tutti questi educatori riconobbero che la psicoanalisi offrisse una dettagliata e profonda descrizione dello sviluppo infantile, e ne cercarono le implicazioni per l'educazione. Homer Lane, nel 1913, con tutta la sua furfantesca instabilità ed inaffidabilità, era veramente in anticipo in questo campo, non solo rispetto a Neill ed Isaacs, ma anche rispetto all'importante lavoro di Aichhorn coi delinquenti. Questo sesto punto di accesso si è  costituito per via delle teorie psicoanalitiche dello sviluppo infantile. Queste furono prese dagli educatori secondo due modalità divergenti: Lane (parallelamente all'approccio di Aichhorn) adottò una forma di psicoanalisi individuale all'interno della scuola; in modo più raffinato, Isaacs e Neill cercarono di pensare, e di adattare, il sistema scolastico e la sua amministrazione in termini di libero sviluppo dell'individuo al suo interno.

 

  Filosofi  

 

  Infine, e forse sorprendentemente, alla fine di questa storia vengono i filosofi. Nel corso del diciannovesimo secolo le vecchie categorie cartesiane di 'mente' e 'corpo' erano crollate; e la filosofia della mente aveva ceduto terreno alla psicologia. Infatti, ci fu un progressivo spartiacque, che creava discipline separate: da una parte una psicologia sperimentale e dall'altra i filosofi che restavano occupati con le proprietà formali della logica e dell'epistemologia. Potremmo supporre che i filosofi avessero preso a cuore un insieme di teorie e un metodo che potesse indagare la natura della mente in un modo complementare a quello della psicologia. Comunque, così non era, ed i filosofi erano particolarmente esitanti nel discutere di scoperte psicoanalitiche.

In parte si verificava che il lungo corso della filosofia empirica  britannica durante il diciannovesimo secolo nel 1900 entrò in grave sofferenza. L'utilitarismo di John Stuart Mill, che aveva tentato di recuperare la teoria di Bentham, era sotto pressione. Se la mente è solo un prodotto della natura, creato nella lotta del più adatto per la sopravvivenza, allora il perseguimento empirico della verità perde il suo posto preminente: la 'mente' diventa semplicemente un prodotto biologico efficace in direzione di un fine - la sopravvivenza (Faille, 1988). Questo portò, in America attraverso William James, al pragmatismo: una verità è 'vera' solo finché è utile; quando un'idea più utile compare, allora essa è 'più' vera.

Foto: William James

In Gran Bretagna il perseguimento della verità prese un differente corso. Bertrand Russell e Alfred North Whitehead (Whitehead & Russell, 1902) lo cercarono nella logica, e in particolare nella riduzione della matematica a insiemi logici. Essi finirono la prima bozza del loro libro, "Principia Mathematica", esattamente al volgere del  secolo. La creazione della filosofia analitica - in cui la verità sta nel rigoroso perseguimento di un sistema chiuso di insiemi o simboli -  condusse al positivismo logico (Skorupski, 1993), ed alla cattura dell'attività scientifica dentro un rigido esame di verità (Popper, 1959).

L'aver trascurato le implicazioni psicoanalitiche per la filosofia della mente ci  indica qualcosa della filosofia al volgere del secolo.

Il pragmatismo stava già allontanandosi dalle grandi teorie. William James (1842-1910) pose una breve e dura nota a piè di pagina nel suo "Varieties of Religious Experience", nel 1902, respingendo la teoria che la religione fosse riconducibile a sessualità sublimata. Questo riferimento a Freud si trovava in una pubblicazione americana, che però veniva ampiamente letta in Gran Bretagna. James può aver contribuito a far trascurare la psicoanalisi da parte dei filosofi; egli in parte capovolse la propria opinione negativa su Freud che sviluppò quando lo incontrò alla Clark University nel 1909 -  ma era ancora mal disposto nei suoi confronti da allora. E la filosofia analitica in Gran Bretagna era  profondamente contraria a qualsiasi cosa che fosse empirico come la psicoanalisi.

Nel 1914 un simposio congiunto di filosofia e di psicologia fu organizzato sul tema di "rimozione e dimenticanza" dalla Aristotelian Society  e dalla British Psychological Society. Ne fu data notizia su una rivista di psicologia, e venne apparentemente dimenticato dai filosofi. Infatti, non si verificò un'ampia discussione se non dopo un altro simposio, questa volta sull'"inconscio", tenuto congiuntamente dalla Aristotelian Society, dalla British Psychological Society e dalla Mind Association nel 1922, che si focalizzò specialmente sul recente libro di Rivers "Instincts and the Unconscious" (Rivers, 1920).

Bertrand Russell (1872-1970) aveva letto qualcosa di psicoanalisi durante la Prima Guerra Mondiale, forse nel 1916, mentre era in prigione in quanto obiettore di coscienza. Egli era molto probabilmente influenzato dal crescente interesse che a Cambridge era emerso dalla Society for Psychical Research,e di conseguenza egli trattò brevemente di psicoanalisi nel suo libro "Analysis of Mind" (1921). Egli era particolarmente interessato all'affermazione che il concetto di inconscio non avesse significato in quanto, da un punto di vista filosofico, non c'era fino ad allora alcuna chiara visione della natura della coscienza. Delle nuove psicologie egli era più a favore del comportamentismo di J. B. Watson, che, focalizzandosi su parametri misurabili di comportamento, esplicitamente escludeva l'idea di coscienza dai suoi interessi teorici e sperimentali.

In Francia, si erano sempre seguite delle differenti traiettorie filosofiche. Negli anni '90 Bergson aveva esplorato l'evoluzionismo in un modo radicale (Lovejoy, 1936). L'impulso evoluzionistico per il cambiamento, per lo sviluppo e per il progresso venne elevato al rango di forza primaria, che prendeva il posto della razionalità. Questa alternativa era affascinante al volgere del secolo nell'ambito della giovane intellighenzia, anche in Gran Bretagna, ed arrivò a Cambridge nonostante fosse fuori tono rispetto alla prevalente filosofia analitica. Bergson, per inciso, fu presidente della Society for Psychical Research nel 1913. Questo può essere stato un fattore che contribuì all'interesse che una giovane studentessa di filosofia di Cambridge nutrì per la filosofia di Bergson. Quella studentessa era Karin Costello (1889-1953), che in seguito divenne una psicoanalista.

Costello, una nipote di Bertrand Russell, aveva mostrato presto di essere promettente. Era considerata una delle più brillanti studentesse di Russell, ed era descritta come 'sicuramente la migliore dei bergsoniani' (Broad, 1916, p. 270) come conseguenza di una serie di articoli pubblicati tra il 1914 ed il 1918.

Nel 1914 sposò Adrian, fratello di Virgina Woolf, ed il suo interesse si spostò dallo studio bergsoniano delle spinte vitali alla psicoanalisi - forse un viaggio concettuale non molto lungo.

 

  Foto: un ritratto di Adrian Stephen

 

  Nel 1920 su consiglio di Ernest Jones, sia lei che il marito si immatricolarono nella facoltà di Medicina, requisito necessario per diventare psicoanalisti. Restò un'analista, praticando la professione senza distinguersi molto, e fallendo nel realizzare quelle precoci promesse, fino alla sua morte nel 1953 - per suicidio (Roazen, 1984). In parte, i suoi motivi per volgersi alla psicoanalisi possono aver avuto a che fare con la propria personalità difficile, e la sua  infelice infanzia e relazione con la madre (Strachey & Samuels, 1983).

Evidentemente, c'era una buona dose di difficoltà per i filosofi nell'assimilare un metodo empirico di studio della natura della mente, che aveva perso terreno in filosofia. Nondimeno,  c'era una qualche  consapevolezza vaga della psicoanalisi in questo periodo. Qua e là i filosofi raccoglievano implicazioni psicoanalitiche per la filosofia ed in particolare per il ruolo di una mente inconscia- spinti da Freud, in questa immagine di lui come colui che contribuisce alla filosofia della mente.

 

   
   
  Conclusioni
   
   
  Questa rassegna di citazioni e di notizie tratte dalla letteratura pubblicata ha indicato una serie di specifici caratteri all'interno del corpus delle idee psicoanalitiche che attirano  l'attenzione partendo da specifiche collocazioni culturali. Ogni accesso alla cultura ha vagliato  qualche differente aspetto di Freud. Vari 'Freud' sono emersi da questo resoconto - di fatto, sette "Freud". L'appropriazione ad ogni punto di accesso tendeva ad enfatizzare un elemento rilevante per il gruppo culturale e scacciava via gli altri elementi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'inconscio e l''altro' mondo.

Nei primi tempi in cui si accennava alla psicoanalisi, durante gli anni '90 dell'800, Freud fu accolto in un ruolo di supporto. I suoi strumenti di elaborazione degli stati dissociativi dell'isteria in una teoria della rimozione che separasse tra di loro due stati mentali, conscio e inconscio, supportava, abbastanza bene, una visione dell'isteria che si correlava coi fenomeni psichici. L'effettiva corrispondenza tra la 'coscienza subliminale' di Myers e l''inconscio' di Freud era inesatta (Gauld, 1968). Infatti, la visione di Myers probabilmente derivava da Janet. 

Comunque, sembra esser stato nell'interesse dei ricercatori delle scienze psichiche il fatto di ampliare il sostegno alle loro teorie accostandosi alle posizioni di Freud. 

 

 
Liberazione dalla repressione.

Questo appello al sostegno di Freud fece da eco al ruolo che Havelock Ellis offrì alla psicoanalisi, anche se nel suo caso esso doveva promuovere la sua campagna per la liberazione sessuale. L'immagine che Ellis aveva di Freud era quella di un liberatore. Le divergenze successive tra Ellis e Freud mostravano che guadagnare il supporto di Freud richiedesse di trascurare le reali differenze tra  loro due; queste sostanziali differenze emersero solo in seguito, quando la psicoanalisi non riuscì a restare un supporto e divenne una minaccia personale per Ellis. 

 

 
Trattamento psichiatrico.

In maniera del tutto indipendente, Freud fu conosciuto per gli aspetti terapeutici della psicoanalisi. In primo luogo, il volgere del secolo vide un cambiamento nella psichiatria laddove una fede declinante nell'approccio neurofisiologico adottato nei manicomi diede una spinta verso un maggior ottimismo terapeutico. Tra le altre terapie, la psicoanalisi contribuiva a questa evoluzione all'interno della psichiatria che iniziò lentamente ad inserirsi dentro la medicina accademica ed a promuovere lo sviluppo di cliniche per il trattamento su piccola scala del tutto separate dai manicomi. Questa 'nuova psichiatria' esisteva in una continua tensione con la vecchia, e si manteneva con il sostegno di metodi di trattamento promettenti come la psicoanalisi. Fu una tendenza che venne enormemente amplificata dalle esigenze delle forze armate nella Prima Guerra Mondiale; e quindi sia la 'nuova psichiatria' sia la psicoanalisi vennero promosse. L'immagine di Freud in questo caso fu sviluppata nel ruolo di terapeuta.

 

 
Ricerca empirica

Analogamente, il versante pratico e sperimentale della pratica psicoanalitica fu di considerevole utilità nelle prime fasi della nuova disciplina della psicologia quando essa emerse dalle sue origini filosofiche. La psicoanalisi diede alla psicologia sia un senso di distinzione dalla filosofia, in quanto scienza empirica, sia, concentrandosi sulle funzioni della mente, sollecitò la psicologia ad uscire dal giogo neurofisiologico della psichiatria. In questo caso a Freud fu assegnato il ruolo di ricercatore sperimentale.

 

 
Creazione artistica

Il metodo di Freud dell'interpretazione dei simboli attrasse altri - non per i suoi effetti terapeutici, ma per la luce che poteva dare alla natura della  creatività umana. Gli scrittori, più degli aristi8 , sentirono che il pensiero psicoanalitico fosse importante per i loro tentativi di comprendere i propri processi creativi. I romanzieri in particolare furono anche interessati alle 'verità' psicologiche che la psicoanalisi poteva loro offrire nell'elaborazione dei personaggi dei loro libri. Freud allora apparve come l'interprete dei simboli e dello stesso processo creativo.

 

 
Educazione per la vita

In maniera ancora del tutto indipendente, un gruppo progressista di educatori, nel tentativo di liberare la scuola dalle forme oppressive del XIX secolo, scoprì la teoria di Freud dello sviluppo del bambino. La parte giocata dalla rimozione fu una ricca fonte di idee per i loro esperimenti nella scuola. Nonostante i rischi ripetutamente riscontrati nell'uso di questi primi metodi psicoanalitici con i bambini, una nuova comprensione dei bambini migliorò la loro pratica e la progettazione dei sistemi scolastici. L'immagine di Freud per gli educatori fu quella dello scopritore e dell'interprete dello sviluppo del bambino.

 

 
La natura della mente

Infine, nonostante la loro apparente perplessità, i filosofi non potevano completamente ignorare le implicazioni delle teorie di Freud per le proprie teorie sulla natura della mente. Freud, per i filosofi, era un filosofo sospetto che essi non potevano del tutto ignorare.

 

 
Valenze culturali

Ognuno di questi sette 'Freud' era appropriato ad una  delle sette differenti aree culturali. La psicoanalisi venne accolta riduzionisticamente da ogni area culturale finché  Freud  offrì ciò che gli occhi dei suoi membri desideravano vedere. Possiamo notare che il lavoro di Freud  e la sua concezione derivavano in parte da idee che si erano originate, o che erano già familiari, nei gruppi di intellettuali britannici. Non solo fu l'empirismo della visione scientifica peculiarmente britannica, ma anche l'idea stessa dell'inconscio ad essere stata presente nella letteratura britannica (Ellenberger, 1970; Margetts, 1953; Whyte, 1960). Havelock Ellis aveva sviluppato molte idee sulla sessualità e sulle perversioni infantili (Ellis, 1898). Ed è noto che Galton stava facendo esperimenti con le libere associazioni molto prima di Freud e di Jung (Clark, 1980). Alcuni dei 'Freud' stavano per essere rimpatriati nelle aree culturali in cui potevano già essere compatibili.

Foto: Paul Roazen

Roazen (1992) si è chiesto perché Freud sia riuscito ad emergere dalle rivalità e dai dissensi del movimento psicoanalitico come la figura preminente. Ma non è solo ai valori relativi ed alle influenze dei suoi rivali che dobbiamo guardare. E' anche importante considerare l'ambiente culturale in cui caddero tutti i loro contributi; non proprio che tipo di seme, ma che tipo di terreno. C'è una cultura che è ricettiva  ad ogni nuova idea che vi ricade , ed un'altra cultura che non lo è; e che può essere selettivamente ricettiva ingaggiando con la nuova teoria un'operazione in cui la si plasma in una o più forme culturalmente accettate e significative. Sembra che il lavoro di Freud abbia avuto la curiosa proprietà di essere così multivalente che si è potuto ingaggiare con numerose aree culturali su un terreno vasto e variegato; non è stato ristretto ad una semplice alternativa tra sì e no, come è stato per alcuni dei suoi rivali e dissenzienti.

La cultura britannica in quel particolare periodo di cambiamenti storici sembra aver offerto una multivalenza di confronti che si è intrecciata con quella di Freud. La penetrazione di Freud nella cultura britannica ha prevalso non tanto sui dissidenti dalla psicoanalisi, ma anche e soprattutto sulla principale terapia non psicoanalitica - Janet e le terapie suggestive. Con questa multipla penetrazione, le idee della psicoanalisi quindi si sono reincontrate tra di loro in nuovi modi, creando alla fine un nuovo dialogo vibrante: un dialogo psicoanalitico che diventa parte della fase successiva della storia culturale, quella tra le due Guerre Mondiali. Questo processo di diffusione e di 'ri-energizzazione' può non esser stato pervasivamente esteso negli anni '20, '30 e '40 del '900, ma è stato vigoroso e ben consolidato, una base per la sua più recente espansione di interessi a partire dagli anni '60.

 
 
Note:

 

 (1) Ciò è simile al metodo con cui Barry Richards (1989) scoprì le varie 'immagini di Freud' nella psicologia britannica dopo la Seconda Guerra Mondiale.

 

(2) Un 'apostolo' era un membro di una società di studenti chiusa, segreta ed intellettualmente elitaria all'Università di Cambridge, che si incontravano regolarmente per discutere importanti temi d'attualità (Levi, 1979). La loro curiosità iconoclastica li condusse in seguito incuriositi dalla psicoanalisi.

(3) Anche Myers recensì dettagliatamente gli "Studien über Hysterie "  (Myers, 1897).

(4) Queste società laiche ed etiche, nel tentativo di sostituirsi alla Chiesa, aderirono ad un umanesimo che, nel complesso, celebrava la libertà umana; esse avevano tratto ispirazione dai primi movimenti socialisti utopici come gli "Owenites" (Budd, 1977).

(5) E' importante ricordare che la psicoanalisi allora era differente da quella attuale. Basata sull'interpretazione dei simboli e dei sogni, e non attenta all'importanza ed alle sottigliezze del transfert e del controtransfert, essa aveva un carattere molto più 'intellettuale' e cognitivo.

(6) Lytton e James Strachey, Leonard Woolf e Maynard Keynes erano tutti 'apostoli' a Cambridge intorno al 1900.

(7) Per un elenco del piccolo numero di queste scuole progressiste si legga Wright (1989, p. 189, n. 27). Solo Abbotsholme nel 1889, Bedales nel 1893, e King Alfred nel 1897 furono fondate come scuole progressiste prima della Prima Guerra Mondiale; mentre Clayesmore, 1896, e The Little Commonwealth, 1913, furono fondate per bambini 'problematici'.

(8) Ciò contrasta con la situazione francese in cui i pittori surrealisti, allo stesso modo degli scrittori, si sentirono profondamente in debito con la psicoanalisi.

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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