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Psicoanalisi applicata alla Medicina, Pedagogia, Sociologia, Letteratura ed Arte
Psychoanalysis applied to Medicine, Pedagogy, Sociology, Literature and Arts

 

 Sede redazionale: Ce.Psi.Di. (Centro Psicoterapia Dinamica "Mauro Mancia"), via Lombardia, 18 - 73100 Lecce   tel. (0039)3386129995 fax  (0039)0832933507

Direttore Responsabile: Giuseppe Leo

Direttore Editoriale: Nicole Janigro

Board scientifico: Leonardo Ancona (Roma), Brenno Boccadoro (Ginevra), Marina Breccia (Pisa), Mario Colucci (Trieste), Lidia De Rita (Bari), Santa Fizzarotti Selvaggi (Carbonara di Bari),

Patrizia Guarnieri (Firenze), Massimo Maisetti (Milano), Livia Marigonda (Venezia), Franca Mazzei (Milano), Salomon Resnik (Paris), Mario Rossi Monti (Firenze), Mario Scarcella (Messina).

Rivista iscritta al n. 978 Registro della Stampa del Tribunale di Lecce

ISSN: 2037-1853

Edizioni Frenis Zero

  Numero 13, anno VII, gennaio 2010

"Malessere delle Culture"

 

   

"IL DISAGIO DEL MONDO MODERNO"

 

  di René Kaës

 

   

 

Questo articolo è una rielaborazione della conferenza presentata dall'Autore dal titolo  “Le malaise du monde moderne, les fondements de la vie psychique et le cadre métapsychique de la souffrance contemporaine",   presentata dall’autore il 16 aprile 2007 ad una conferenza a Buenos Aires presso l’Associazione Argentina di Psicoterapia Psicoanalitica di Gruppo.

L'articolo nella sua interezza verrà pubblicato in un libro di prossima uscita, curato dalle Edizioni Frenis Zero, che sarà intitolato "Id-entità mediterranee. Psicoanalisi e luoghi della memoria".

René KAËS, dopo aver conseguito il dottorato in Psicologia presso l'Università di Strasburgo, ha conseguito il titolo di Professore emerito di Psicologia e psicopatologia clinica all'Università "Lumière" di Lione e di "Ancien Directeur Fondateur du Centre de Recherches en Psychologie et Psychopathologie Cliniques de l’Université Lumière Lyon2". E' direttore scientifico della collana "Inconscient et Culture"della casa editrice Dunod (Parigi). Numerosi sono le sue pubblicazioni ed i suoi libri, molti tradotti in italiano, specie dalla casa editrice Borla (Roma).

 

 

  Foto: Alfred Jaar, "Rwanda Project"
 
 

DISAGIO DEL MONDO MODERNO E DISTURBI PSICHICI: UN INTERROGATIVO DELLA PSICOANALISI

 

L’interrogativo sul disagio del mondo moderno non è nuovo nella psicoanalisi: ciò che cambia è dato dal contesto e dai termini della questione. Dal 1908 Freud associa la genesi dei disturbi nevrotici moderni alla morale sessuale civilizzata. Egli propone la seguente spiegazione: <<l’influsso deleterio della civiltà si riduce essenzialmente alla repressione dannosa della vita sessuale dei popoli (o dei ceti) civili operata dalla morale sessuale “civile”  presso questi imperante>> (Freud, 1908, pag. 414). Due idee importanti compaiono in questo testo. La prima verrà sviluppata in seguito dal 1927 al 1939: <<le forze utilizzabili per il lavoro d’incivilimento vengono […] in gran parte ottenute mediante la repressione delle componenti cosiddette perverse dell’eccitamento sessuale>> (pag. 417, ibidem). La seconda idea importante concerne la trasmissione dei disturbi psichici: la repressione  sessuale nella coppia non è priva di effetti sulla strutturazione della psiche dei suoi bambini: iperprotezione, eccitazione, confronto precoce con l’odio e con la gelosia, educazione severa. Il conflitto tra la severità e la repressione della vita sessuale eccitata ad un tale età <<basta da solo a determinare il nervosismo di tutta una vita>>, ed a sua volta la nevrosi riesce <<sempre a sventare gli intenti della civiltà e così>> compie <<in effetto il lavoro delle forze psichiche represse ostili alla civiltà>> (pagg. 428-429, ibidem).

In questo testo, come in quelli che ne sviluppano le premesse, Freud pone l’accento sul quadro sociale e culturale della malattia nevrotica. Ma, a quel tempo né il suo apparato teorico né la sua clinica lo portano a prendere in considerazione il problema del narcisismo e delle pulsioni di auto-conservazione dell’Io nella genesi della malattia psichica. Quando affronta nel 1914 la questione cruciale delle pulsioni di auto-conservazione (Introduzione al narcisismo) la questione viene posta in modo teorico, ma qualche anno più tardi, la guerra, il confronto con le nevrosi traumatiche e con il lavoro della pulsione di morte lo porterà a riprenderla in modo più vicino alla clinica ed in un rinnovamento della sua teoria. Quando Freud perseguirà la sua critica nei riguardi di una società e di una morale di cui egli percepisce il ruolo nella formazione e nelle deformazioni della vita psichica, egli perfezionerà il suo modello iniziale, punterà il dito sul prezzo, sui benefici e sui pregiudizi del lavoro della cultura. Ma non prenderà in considerazione le altre forme di malattia psichica rispetto alla nevrosi, sebbene egli ne abbia esplorato anche altre configurazioni, come quelle psicotiche e perverse.

La clinica psicoanalitica ci ha convinto da tempo che la nevrosi non è l’unico modello che può dar conto delle malattie dell’animo. E se riprendiamo la questione freudiana iniziale, dobbiamo chiederci in qual modo il disagio nella cultura del nostro tempo faccia emergere altre configurazioni psicopatologiche. Ma dobbiamo porre la questione in altro modo, poiché la pratica stessa della psicoanalisi si è trasformata sotto l’effetto dei fattori socio-culturali e delle forme della sofferenza psichica che ne dipendono. Il lavoro psicoanalitico in situazioni pluri-soggettive, coi gruppi, con le famiglie e con le coppie, ha trasformato le condizioni di accesso alla conoscenza dell’inconscio e dei suoi effetti di soggettività, poiché il trattamento di certi disturbi psichici chiama in gioco altri dispositivi di analisi, inaccessibili attraverso la cura individuale e le sue risistematizzazioni successive. 

Dobbiamo perciò prendere in esame un’ipotesi più radicale ed accettare il fatto che la nostra concezione endogena della psiche, quale è sostenuta dalla serie nevrosi-sogno-sintomo-dispostivo della cura, non tenga in considerazione le condizioni al contempo culturali ed intersoggettive della vita psichica. Le ricerche sulla trasmissione intergenerazionale dei disturbi psichici hanno messo in discussione la concezione di una psiche sottoposta unicamente ai conflitti intrapsichici. Il confrontarsi degli psicoanalisti con i traumi ed i lutti collettivi rimasti senza elaborazione ha rivelato l’importanza delle funzioni simbolizzatrici extra-soggettive. La nostra concezione stessa della psiche, della sua genesi, dei suoi limiti e del suo funzionamento ne è stata totalmente rivoluzionata. Il rapporto tra disagio del mondo moderno e disturbi psichici non è solo un interrogativo per la psicoanalisi, è anche un interrogarsi sulla psicoanalisi1  .

 

 

 

 

 

 

 

 

Nuove prospettive: la crisi dei garanti metapsichici

 

 

 

 

L’approccio psicoanalitico dei gruppi ci può dare chiarimenti su certe forme di caos identitario, di deficit di simbolizzazione e di fallimenti della soggettivazione, principali caratteristiche dei disturbi della vita psichica nelle nostre società post-moderne.

Il lavoro psicoanalitico nella situazione gruppale mostra in effetti come ciò che io chiamo i garanti metapsichici della vita psichica formi il quadro e lo sfondo di essa. Con ciò intendo indicare le interdizioni fondamentali e le leggi strutturanti, i punti di repere delle identificazioni e delle rappresentazioni immaginarie e simboliche, le alleanze, i patti ed i contratti che assicurano allo stesso tempo sia i principi organizzatori dello psichismo sia le condizioni intersoggettive sulle quali esso poggia. Il lavoro psicoanalitico in situazione gruppale apre un accesso diretto alla conoscenza di questi garanti ed al trattamento delle loro disfunzioni o del loro fallimento.

Tuttavia, per prendere in considerazione tutta la complessità del processo della disorganizzazione, dobbiamo anche essere attenti ad una dimensione più ampia delle trasformazioni con le quali abbiamo a che fare. Le trasformazioni che sconvolgono le società moderne e post-moderne non influenzano solo l’ambiente psichico, ossia i garanti metapsichici sui quali si sostiene e si struttura la psiche di ogni soggetto e, con loro, la natura della sofferenza psichica del nostro tempo. Esse concernono le grandi strutture di inquadramento e di regolazione delle formazioni e dei processi sociali: miti ed ideologie, credenze e religioni, riti ed istituzioni, autorità e gerarchia. I fallimenti, le disorganizzazioni e le ricomposizioni di questi garanti metasociali della vita sociale influenzano i garanti metapsichici, e compongono il disagio del mondo moderno.

 

 
 
Nota dell'Autore:

(1)            Nell’affrontare queste questioni, si pone una questione epistemologica familiare agli storici: in quale misura siamo attenti a dei processi ed a delle nuove configurazioni dato che i nostri strumenti si sono trasformati, oppure possiamo senza nessun’altra precauzione ammettere che tali cambiamenti siano oggettivamente reperibili?

 

(fine della prima parte dell'articolo che verrà pubblicato nella sua interezza in un volume di prossima uscita per le Edizioni Frenis Zero)

 

BIBLIOGRAFIA

 

Anzieu D., “Le Moi-peau”, Dunod, Paris, 1985, edizione italiana a cura di C. Neri, traduzione di A. Verdolin, Borla, Roma, 1987.

 

Aulagnier P., “La violenza dell’interpretazione”(1975), ediz. italiana a cura di Alberto Luchetti, Borla, Roma, 2005.

 

Freud S., “La morale sessuale ‘civile’ e il nervosismo moderno”(1908), in Opere, traduzione italiana di Marilisa Tonin Dogana, vol. 5, Bollati Boringhieri, Torino, 1989.

 

 

Kaës R., “Un singulier pluriel” (2007), Paris, Dunod. Traduzione italiana: “Un singolare plurale”,  Borla, Roma, 2008.

 

Kaës R., 2008 – « Le identificazioni e i garanti metapsichici del riconoscimento del soggetto", Rivista di Psicoanalisi, 4, 957-970.

 

Kaës R., “Les alliances inconscientes” (2009), Paris, Dunod, traduzione italiana in corso di pubblicazione presso  Borla, Roma, 2010.

 

Winnicott D.W., “La sede dell’esperienza culturale”, pubblicato all’origine in International Journal of Psycho-Analysis, vol. 48, parte 3, 1967, pubblicato in “Playing and Reality”, 1971, edizione italiana a cura di G. Adamo e R. Gaddini, Armando Editore, Roma, 1974.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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